New Indie Italia Music Week #79

Conserviamo costumi ed infradito: la nostra pelle ancora dorata dall’abbronzatura estiva inizia a confondersi con le nuances delle foglie. La natura cambia seguendo un ritmo veloce, dall’evolversi inesorabile, tanto da rubarci preziosi attimi!

Una pioggia di nuove canzoni, però, è sempre pronta a sorprenderci e bagnarci. E fradici cantiamo, spensierati.

Hai già consultato le previsioni per questa prima domenica di ottobre? Affidati alle previsioni del meteo musicale della settimana a cura di Alessandra, Nicolò, Salvatore, Ilaria, Elena, Filippo, Benedetta, Margherita e Ilaria C. !

 

L

In L ci si saranno ritrovati tutti i numerosi che abbiano avuto uno di quei grandi, ingestibili ed estenuanti amori in cui la fine non è mai un confine preciso e a tratti pare non esistere proprio. Quelli da: “Quante volte ci devi sbattere ancora la testa prima di capire?”

Ariete, in tutta l’innocenza e la violenza dei suoi 19 anni, insieme alla sua mai scontata capacità di parlare di sentimenti in modo semplice e collettivo, ci confida a cuore aperto un’altra spiacevole ma necessaria verità.

E quanto ho detto non lo faccio più, non ricado giù, se non mi vuoi io non ti voglio. E quanto ho detto non ci casco più e poi ci casco sempre

L’unica vera cura è creare una distanza tra noi e chi ci fa male, tanta da vederlə così in lontananza da avere il dubbio che non ci sia più, il dubbio che non ci sia forse mai statə.

Benché sembri un controsenso, a volte rinunciare ciò che ci fa male ci fa ferisce più che non farlo. O almeno, questo è quello che crediamo. Perché, in realtà, l’unico modo di sentirsi speciale ancora – e davvero, stavolta -, è allontanarti. E se non trovi la fine, disegnala tu.  

(Benedetta Fedel)

Ariete: 8,5 

 

Di questo e d’altri amori – EP

“Di questo e d’altri amori” è l’ultimo lavoro di Blumosso. Un Ep con all’interno tre brani. 

Tre brani che possono sembrare pochi, ma che in realtà, risultano ben prodotti, ben scritti ma soprattutto riescono ad emozionare.

Insieme funzionano alla perfezione, partendo da “Nordest” e “Vabeh”, brani dall’aria malinconica e ricca di rimandi al pop anni 80, che però, non risultano stantii, ma anzi, ben svecchiati.

Per poi finire con “TG” in cui l’introspezione gioca un ruolo chiave. Il pianoforte si lega perfettamente al brano, riuscendone ad amplificarne le emozioni trasmesse.

Un EP da ascoltare in una classica domenica di pioggia d’ottobre.

(Filippo Micalizzi)

Blumosso: 8

 

I mostri di ieri

“I mostri di ieri” è un brano che mi ha subito preso nella sua parte strumentale. Finalmente un pezzo emergente ben arrangiato, con una propria identità ed in cui è palese l’impegno e la ricerca di suoni.

Il brano in se parla di fragilità, della ricerca di se stessi e di come sia difficile lasciarsi alle spalle quel qualcosa, che in passatoci ha devastato l’esistenza. Ognuno ha le proprie esperienze di vita vissuta, che nella testa si palesano sotto forma di mostri che continuano a logorarci da dentro, lasciandoci la continua frustrazione nel non riuscire a scacciarli via.

(Filippo Micalizzi)

Rosemar: 8

 

Alieni

La convinzione di vivere una realtà che non ci appartiene, che regala solo dolori e lacrime di sofferenza, spesso, la creiamo prima nella nostra testa. Tutto appare grigio.

Baby tu non ci credi, ho visto un mondo dove non ci son problemi, sorridon tutti, noi li chiamavamo Alieni.

La verità è che ci sentiremo sempre degli extraterrestri: ognuno di noi è diverso, vive “in un limbo” suo, unico dove riusciamo a sorridere nonostante non sempre le cose seguono il verso che desideriamo!

(Alessandra Ferrara)

M.E.R.L.O.T: 8-

 

Cannibali

“Ci bruceremo le ossa mescolandone l’odore” come una fusione perfetta, questo potrebbe essere l’amore!

L’immagine è apparentemente violenta, il significato è forte, profondo: amarsi è “la voglia di leggerci le labbra e gli occhi di perderci“.

Abbiamo troppa paura dell’amore da cui scappiamo come se inseguiti da “Cannibali”.

(Alessandra Ferrara)

Canarie: 7,5

 

Bromance

 Il momento tanto atteso è arrivato: la collaborazione tra Mecna e CoCo non è più utopia.

Fuori da venerdì il singolo “Bromance” che preannuncia l’uscita dell’album dei due artisti. 

 Alla base di questo progetto vi è una profonda e sincera amicizia, infatti, i due rapper non hanno mai nascosto di essere uniti da un amore fraterno che permette loro di condividere gusti, stili e scelte.

 Sembrava quasi impossibile portare a compimento questo lavoro a causa degli impegni dei due cantanti, eppure, la voglia era così tanta da non fermarsi ai primi ostacoli.

 A ritmo serrato, un misto tra Gauguin e Coltrane, il progetto sembra già essere effervescente: noi restiamo sintonizzati per ascoltare il resto dell’album.

(Elena Caggia)

 Mecna feat Coco: 8

 

Dicono che tu

La musicale leggerezza di questo brano pop che strizza l’occhio agli anni ’80 e aggiunge un pizzico di feeling francese, compone il nuovo brano di Dodicianni, un inno alla diversità e al diritto di abbracciare la propria weirdness, di sentirsi speciali e di fregarsene altamente dei giudizi e degli scherni altrui. La musicalità eterea del brano nasconde nella realtà un messaggio forte e bellissimo: rompiamo gli schemi e liberiamo la nostra anima dalla prigione in cui l’abbiamo rinchiusa fino ad ora, e facciamo orecchie da mercante a tutte le cattiverie delle persone che non ci capiscono e quindi ci percepiscono come una minaccia, come qualcosa di anormale. Ma cos’è veramente, la normalità? Questo ci chiediamo mentre danziamo leggeri sulle note di “Dicono che tu”, e forse una vera risposta neanche c’è.

(Margherita Ciandrini)

Dodicianni: 8,5

 

Storia

 Il modo migliore per raccontare una storia? Scriverci una canzone.

 Jamila descrive le sue sensazioni più intime e nascoste: è riuscita a tenere stretto tra le sue braccia il sogno di una vita, lasciando che la speranza continuasse a vivere in lei nonostante il cuore infanto. 

 Il pezzo di Jamila ci ha convinto perché vero, leale, introspettivo, non nasconde la paura che si può provare quando ci si ritrova catapultati in un mondo gigantesco e ci fa sentire inevitabilmente più vicini all’artista.

(Elena Caggia)

 Jamila: 7, 5

 

Zanzare nella pancia

“Vorrei un paio d’ali, per volare in alto, venirti a cercare”

Inizia così il nuovo singolo di Jungla, con un sound elettronico, pop e indie, che unisce diverse sue influenze musicali, il risultato è un brano profondamente malinconico, che ci lascia dentro una sensazione di incomprensione, potrebbe benissimo essere una dichiarazione d’amore ad una persona scomparsa, e non riusciremo mai a dirgli quanto ci faceva sentire le “zanzare nella pancia”; tutto quello in cui possiamo sperare, è che ci crescano un paio d’ali, così che possiamo salire in alto e ritrovare la persona amata nella sua “nuova casa”. La musicalità leggera di “Zanzare nella pancia” contrasta nettamente con la voce sospirata e introspettiva di Jungla, che con il suo rap ci fa entrare per un momento nel suo mondo e noi, inevitabilmente, ci perdiamo.

(Margherita Ciandrini)

Jungla: 8

 

morire su una costa

Magari andrà bene, magari andrà male

Chi soffre per primo non è detto che alla fine sia quello che soffre di più. Quando le relazioni finiscono il mondo sembra crollare addosso alle proprie convinzioni poi con il tempo i ricordi sbiadiscono e i vecchi legami del passato si sgretolano in favore di nuove relazioni che possono nascere all’improvviso o quando finalmente arriva il momento giusto.

“morire su una costa” è un atto d’accusa verso chi dice di aver perso tutto e poi dopo poco è pronto a vivere una relazione e fare come se nulla fosse, ma anche a chi all’inizio ha fatto finta di niente con il passare del tempo continua a soffrire e per stare meglio deve avere il coraggio di ammetterlo.

(Nicolò Granone)

PVTRA: 8-

 

Yang

“Io e te diversi, eppure un po’ simili, siamo perfetti così”

Questo nuovo brano dalle influenze prettamente indie pop, racchiude l’essenza degli otto x otto, che si analizzano, si criticano, si esplorano e giungono alla conclusione che, anche se profondamente diversi, sono simili, perché ognuno è ancora dell’altro, ma soprattutto, insieme si sentono liberi.

“Quando mi guardi dentro, non resta più nessuno” una delle migliori dichiarazioni d’amore, quando ai nostri occhi non esiste altra persona, abbiamo già trovato il nostro Yang, la nostra metà perfetta che ci completa e sicuramente non la lasceremo mai più andare, perché ci sentiamo già come dentro il finale di un film, quando tutto è risolto e non resta che incominciare a vivere questa nuova vita insieme.

(Margherita Ciandrini)

Otto X Otto: 8,5

 

Sabbie mobili

Sussurrato, pacato, sottile il canto di Bestia in “Sabbie mobili”. Direi tutto quello di cui abbiamo bisogno in una domenica in cui l’unica cosa che vogliamo è chillarci al sole, ascoltando ovviamente buona musica, come in questo caso.

Bestia riesce a rendere speciale anche i momenti più pesanti come quelli che ci fanno sentire come in preda alle “sabbie mobili”: la casa in affitto, l’università, gli esami non dati e le bollette lasciate appese alla porta del frigo. Da tutti questi momenti che ci risucchiano facendoci sprofondare, Bestia ha già capito come fuggire: basta cantarci su!

(Ilaria Rapa)

Bestia: 8

 

Latte versato

Ricorda l’Elisa dei primi duemila mentre canta “Latte versato”: stiamo parlando di Livrea, artista che mescola al pop anche un filo di soul che non guasta mai. “Latte versato” è anche però una canzone per riflettere e meditare sul fatto che è inutile versare lacrime quando ormai il peggio è passato. Raccogliamo tutte le lacrime, asciughiamole per bene e dimentichiamocene.

“Che vuoi che dica? È solo una fatica. Mi guardi e speri che ogni problema svanisca in un battito di ciglia.”

(Ilaria Rapa)

Livrea: 7,5

 

Sorrisoni

 

“Sorrisoni prima di lavorare, quelle ore sono fottuti freni.”

Hai proprio ragione! Fare dei gran “sorrisoni” sapendo già che andremo in contro a qualcosa che ci renderà nera la giornata potrebbe essere la giusta svolta. See Maw infatti, anche stavolta torna con un nuovo singolo che trasmette voglia di farci ballare e divertire, come quello che vorrebbero fare tutti i giovani a 20 anni.

I “Sorrisoni” di See Maw ci colorano la giornata laddove qualcuno ce l’ha fatta ingrigire, un po’ come quegli arcobaleni che spuntano dietro l’angolo dopo una lunga tempesta: mettono sempre allegria.

(Ilaria Rapa)

See maw: 8

 

L’arte prima (Album)

Prima di tutto l’arte, lo sa bene Opera, che già dal nome ci fa capire quali siano le sue priorità nella vita e in modo particolare nella musica. Più che un album potremmo definirlo come un manifesto, come quelli che si leggevano tra le avanguardie storiche.

E in un certo senso anche “L’arte prima” ne fa parte. In che modo, vi starete chiedendo. Ovviamente non siamo qui a svelarvi il segreto, che verrà reso manifesto soltanto alla fine dell’ascolto del disco. L’unica cosa che possiamo dire è che il disco di Opera diventa un pezzo esemplare, irriproducibile e in quanto tale non ne troverete nemmeno una copia.

Ascoltatelo e capirete il perchè.

(Ilaria Rapa)

Opera: 8,5

 

Pur di stare con lei

“E non lo mostro ma sotto mi arrendo se penso adesso chissà dove sei”

Leggerezza, ritmo ma anche un pizzico di amarezza.  “Pur di stare con lei” è il nuovo singolo di Federico Baroni, busker made in romagna, che vede anche la collaborazione con Folcast. Si tratta di un pezzo molto ritmato, un po’ funky in alcuni passaggi, e leggero. La spensieratezza della musica aiuta a descrivere lo che stato d’animo in cui ci troviamo quando teniamo così tanto ad una persona da arrivare a fare di tutto per lei, consapevoli però che forse ci faremo del male.

(Ilaria Cantoni)

Federico Baroni ft. Folcast: 8,5 

 

Ora vai

“Ora vai. Ma non tornare ‘sta volta. Scusa, se ti sentirai più sola.”

“Ora vai” è il nuovo singolo di Rizzo, un pezzo caratterizzato da una buona combinazione di tastiere elettroniche, melodie e voce. Attraverso il brano l’artista ci porta nel suo mondo, rendendoci partecipi di un dialogo con sé stessa, perché alle volte è necessario allontanarsi per vedere più in chiaro le situazioni di tutti i giorni.

(Ilaria Cantoni)

Rizzo: 7

 

Le luci dell’alba

L’alba può essere interpretata come la fine della notte o l’inizio di una nuova giornata, paragone che potremmo trasformare nella fine di un relazione. Qualcuno dice che chiusa una porta si apre un portone, ma molte volte prima di guardare avanti bisogna convivere con la malinconia e rimanere fermi.
Passato e futuro tendono spesso ad intrecciarsi, ma nonostante il tempo scorre sta a noi decidere come affrontare le cose e relazionarsi con le altre persone.

(Nicolò Granone)

Nero Music: 7

 

Tutti vogliono

Tutti vogliono fare qualcosa ma poi rimangono lì, a lamentarsi.
Forse la paura di fallire è un sentimento dell’essere umano, che piuttosto che rischiare di sbagliare e saltare oltre gli ostacoli, sceglie di fermarsi e osservare le cose senza affrontarle, accettandole e vivendo tranquillamente con rimpianti e rimorsi come se niente fosse.

Marco Pizzo, artista dietro Pocket P*rno decide di buttarsi dentro la mischia con un attidutine punk e il sorriso di chi prenderà delle botte e si farà male, ma nonostante tutto continuerà a sorridere anche se gli uscirà il sangue tra i denti.

(Nicolò Granone)

Pocket P*rno: 7,5

 

Nostalgia momentanea

L’amore non fa per me si accende se tu ci sei…

A volte pensiamo di essere noi il problema e non riuscire a dare tutto quello che vorremmo all’altra persona, ma la realtà è che la frase ti mollo perchè ti amo troppo è una cazzata.

Poi però se ci soffermiamo su alcuni momenti che abbiamo vissuto proviamo una certa nostalgia momentanea, rimanendo appesi a vecchi ricordi che tornano a galla, lasciandoci una certa sofferenza con la quale con il passare del tempo si cerca di convivere.

Solo chi riesce ad accettare le sue imperfezioni può rischiare di mostrare il suo cuore, lasciandolo in mano al suo destino.

(Nicolò Granone)

Whizy: 7

 

Gazzelle di piombo & mattoni di carbone (Ep)

Dal primo secondo dell’Ep di Calcetto sembra di essere finiti in un’altra epoca e in un mondo diverso, che ha un diverso modo di fare musica.

È una commistione di stili e generi che crea una piacevole “confusione” e dà un senso di disorientamento. Un escape from reality in cui non sai bene se sentirti stupidamente felice o incredibilmente preoccupato.

Tragicomico, evocativo, bianco e nero, colorato, fuori tono, calmo, forte, lento, veloce. Pop, folk, elettronico, ironico, decadente.

Sono tante le cose a cui potrebbe far pensare.

Mette in difficoltà, ed è proprio questa sua caratteristica sfidante che lo rende difficilmente dimenticabile.

(Benedetta Fedel)

Calcetto: 7,5 

 

Dai il benvenuto ad Ottobre ascoltando i migliori successi #IndieItalia di ieri, di oggi e di domani attraverso le playlist di Indie Italia Magazine!