Dandi: “Tutte le cose belle devono finire prima o poi” | Intervista
“Tu Settembre” è la storia di due persone che decidono di dirsi addio anche se una vorrebbe vivere ancora un’estate amorosa insieme mentre l’altra ha il cuore che sta iniziando a riempirsi di ghiaccio.
Dandi, esordisce con questa ballata malinconica, che nasce dall’aver vissuto certe emozioni che hanno portato alla fine di una relazione, in una maniera inevitabile, come se il tempo ormai non potesse più fermare quello che stava per succedere.
Ecco purtoppo tutte le cose belle devo finire prima o poi, per questo motivo è di fondamentale importanza sapersi godersi ogni attimo.
INTERVISTANDO DANDI
Cosa rappresenta la frase “Io l’estate tu settembre”?
È la mia personale rappresentazione della nostalgia. La fine di un rapporto, di una relazione porta via tutti i momenti belli passati, tutti gli attimi felici, così come Settembre porta via l’estate e non lascia altro che i ricordi.
Questa canzone è autobiografica?
Assolutamente si, riesco a mettere nero su bianco solo esperienze personali. Scrivere mi aiuta ad elaborare e riordinare le mie idee, i miei pensieri. È ciò a cui tengo di più in un brano. “Tu Settembre” descrive appieno un periodo recente della mia vita ma non solo, riesce anche a descrivere la nostalgia, uno stato d’animo secondo me fondamentale, ma troppo spesso visto solo dal suo lato negativo.
L’amore ha le sue stagioni?
L’amore, come tutto, ha le sue stagioni. Sono convinto che tutte le cose belle devono finire prima o poi, è il modo migliore per poter comprendere completamente ciò che abbiamo vissuto. Fa parte del gioco.
L’autunno è indie?
Potrebbe, Settembre sicuramente lo è. Teoricamente è ancora estate. Quindi potremmo dire che l’estate è indie? Forse si.
Le illusioni aumentano di più i rimpianti o i rimorsi?
Per quanto mi riguarda, purtroppo o per fortuna, non ho rimpianti, però ho parecchi rimorsi. Detto ciò, penso che le illusioni facciano l’opposto in tutti e due i casi. Ti danno la percezione di una realtà distorta, una realtà in cui non sei in grado di percepire rimorsi o rimpianti.
Credere nei propri sogni va oltre il limite del tempo?
No, mai. Niente va oltre il limite del tempo.
Sei una persona che nella fine vede un nuovo inizio o non riesci a entrare in quest’ottica?
Il mio lato razionale direbbe che nella fine vedo un nuovo inizio, ma il lato nostalgico, quello prevalente, dice l’esatto contrario. Sono la tipica persona che quando si chiude una porta alle spalle, continua a fissarla.
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