The FrameZ: “Rum per essere liberi dalle paure” | Intervista
The FrameZ nascono a Milano nel 2019, inizialmente con l’idea di Francesco e Lorenzo di formare un duo. Iniziando a lavorare con Yazee alle produzioni dei nuovi brani, il duo sente la necessità di spingersi oltre, diventando una vera e propria band con l’ingresso di Ema ai synth e alle produzioni, Jack alla batteria, e Vittorio al basso. Dopo due anni di pandemia i The FrameZ hanno deciso di lasciarsi trasportare dalle proprie influenze, autoproducendosi i brani, senza badare troppo a quello che fanno tutti gli altri, e proponendo così uno stile più orientato al rock con inconfondibili tracce di funk.
Rum, il loro ultimo singolo, è una canzone che in maniera sottile e ironica racconta del disagio cronico accumulato da esperienze precedenti, che portano il protagonista a vivere una vita dissoluta e libertina precludendosi così mille possibilità di vivere davvero. Sino al momento in cui qualcosa cambia, e nonostante i suoi iniziali rifiuti nell’accettare la realtà, arriva poi il momento dove finalmente si consegna alla sua Musa, che però scopre di non amarlo davvero. Rum è una metafora per indicare la sregolatezza, la libertà, la via di fuga, la paura di affrontare una vita da cui forse è meglio continuare a scappare.
Intervistando The FrameZ
Un nuovo brano che apre altri orizzonti musicali per i The FrameZ: come nasce questa esigenza?
Siamo semplicemente stati noi stessi. Finalmente siamo potuti tornare a suonare assieme e registrare tutti gli strumenti senza particolari restrizioni o intoppi che a causa del covid ci avevano limitato molto più al computer. Non vogliamo fare quello che fanno tutti. Vogliamo provare a portare qualcosa di nuovo alla musica che a noi piace. Tante volte pensiamo come non si riesca più a trovare una band nuova che faccia musica esattamente come noi ce la immagineremmo. Bene, siamo partiti da questo concetto.
Qual è il confine tra la realtà ed il desiderio?
La motivazione, la determinazione e la perseveranza. La realtà molto spesso è dura e cruda, mentre nel desiderio troviamo una sorta di rifugio personale in cui cullarci. L’importante è non perdere fiducia e pazienza, perché come dicevano i Blind Melon in Change “Keep on dreamin’ boy, ‘cause when you stop dreamin’ it’s time to die”.
Una band così poliedrica e sfaccettata come si approccia al mercato musicale?
Noi siamo una band rock, che poi ha diverse contaminazioni ma che cerca sempre di farle confluire nel rock tendente al funk. Siamo stati penalizzati dal covid da un lato, perché lavorando da remoto abbiamo dovuto arrangiarci, ma una volta ritrovati è stato ancora più bello lasciarsi andare a quello che sentiamo dentro. Alla fine anche in molte canzoni pubblicate in passato c’erano chitarre con distorsori a cannone o giri di basso analogici in stile funk. Ma ora siamo davvero noi, dove Giacomo (batterista) e Vittorio (basso) registrano in 5 take live, batteria e basso di Rum per esempio, o Francesco che incastra alla perfezione i suoi riff rock con altre parti più melodiche. Ecco perché anche il cambio di nome. Siamo pronti e volenterosi per provare a portare qualcosa di diverso rispetto alle solite cose sentite. Speriamo sia tutto di buon auspicio.
Come funziona il processo compositivo in un gruppo con diverse influenze?
Ci troviamo in studio. A volte vengono fuori idee improvvisando, altre volte qualcuno di noi ci propone una sua idea e poi cominciamo a lavorarci tutti assieme. Facciamo sempre due passaggi: uno vecchio stile, dove si suona in sala e ci si fa trasportare dalla novità, e un altro più razionale dove poi cominciamo a lavorare sul sound, sulla struttura in studio da Ema (tastierista e producer). Ognuno di noi ci mette sempre del suo, e unire idee diverse rende sempre il tutto molto affascinante.
Caro amico ti scrivo…quali sono i propositi per il 2022 e i ricordi belli del 2021?
“Si esce poco la sera compreso quando è festa” per citare Lucio Dalla e una frase direi ancora molto azzeccata visto il momento del cazzo in cui viviamo. Ricordi belli del 2021? L’uscita di Rum e l’inizio della nostra nuova era. Propositi per il 2022 invece l’album entro primavera, il tour successivo e la libertà che tutti noi ci meritiamo.
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