New Indie Italia Music Week #92

Changes, all of these changes
Don’t be afraid
Just like a sunrisera
The light of a new day
Step out of the darkness
And let it show you the way
Nobody knows
Nobody cares
Whether you live or die in vain
Nobody knows
Nobody cares from where you came
Life’s little game  (Changes – Jack Savoretti)

Quali sono i fattori che determinano un cambiamento? Bisogno o ambizione? Alcuni sostengono che l’ambizione sia in realtà la volontà di assecondare un bisogno a sua volta, quello di ritrovare la migliore versione di sè a un passo più lontano dal buio.

Ricorda però, che nel cambiamento o nella stasi, la chiave sarà l’equilibrio. Sei stai ancora cercando l’ago della bilancia, ci sarà tempo per trovarlo, oppure è lui che non vuol farsi trovare da te.

Metti Play e goditi il tuo equilibrio ascoltando i migliori brani #IndieItalia della settimana scelti dalla redazione di Indie Italia Magazine.

 

118

Negli ultimi due anni il covid è finito per diventare sempre di più il nuovo attore protagonista all’interno del gigantesco palcoscenico dell’ormai sciagurata realtà quotidiana. Questo ha fatto il modo che altre realtà esistenti, che già prima vivevano nell’ombra, finissero sempre di più in sordina. Eppure queste esistono. E gli Zen, che da sempre portano avanti la lotta contro la ghettizzazione delle classi sociali più basse, ci tengono a dargli il giusto valore e importanza.

“118” è un brano che si muove sul fondo, con distorsioni e il basso che ne fa da padrone. Una metafora musicale che vuole appunto rappresentare come certi quartieri siano davvero abbandonati a loro stessi e quanto la differenza tra la working class e i padroni sia netta. Se questo non bastasse a dare attenzione al problema, gli Zen Circus, ci aggiungono un fantastico Claudio Santamaria che in questa occasione fa le veci dell’oppresso. Con una voce stanca ma piena di risentimento, parla diretto e senza bisogno di metafore: “C’è bisogno anche di noi per sentirvi un po’ più in alto quando guardate in basso”

(Filippo Micalizzi)

Zen Circus: 9

 

SCINTILLATORE (Bambola a gas)

Non sappiamo se è possibile annunciare un reale ritorno sulle scene dei Verdena, che pubblicano in questa settimana di uscite la loro distorta e punk “SCINTILLITATORE (Bambola a gas)”. Sì, perché il brano in questione nasce come colonna sonora del film “America Latina” dei fratelli D’Innocenzo. 2 minuti e 53 di chitarre e distorsori, colpi di batteria che ci fanno ritornare a quell’anima ribelle e atipica che ha da sempre contraddistinto i (primi) Verdena. “SCINTILLITATORE (Bambola a gas)” però è soltanto un preludio, a qualcosa di più grande per cui toccherà aspettare ancora un po’.

(Ilaria Rapa)

Verdena: 8

 

NOWHERE EMILIA (Album)

NOWHERE EMILIA è una favola dark urlata a denti stretti, sdraiati a testa in giu nei campi di provincia, in una di quelle notti dove la luce delle stelle si copre con il fumo del fabbriche.

Guardare in alto diventa inutile, anzi addirittura dannoso per chi ha la consapevolezza che non potrà mai andarsene via da certi posti, anche se sta vivendo la sua vita controvoglia, ma come se fosse vittima di una maledizione è obbligato a rimane incastrato dentro immensi spazi aperti come se vivesse sotto a una cupola invisibile dalla quale nessuno può sfuggire.

Chi non può fare una rivoluzione preferisce accontentarsi di vivere tra noia e rabbia, disegnandosi sul volto un sorriso amaro, come se in realtà non fosse un tipo di espressione, ma una cicatrice indelebile.

(Nicolò Granone)

Ibisco: 8,5

 

Sto nella Sad (Album)

“E sono sempre più gli sbagli che i sogni, per quelli come me, perché sto nella Sad”. Esplosività, energia e adrenalina a mille in questo nuovo progetto di Theo, Plant e Fiks, alias La Sad, esponenti del punk trap e della nuova scena emo italiana. La depressione e la sofferenza sono le basi del nuovo progetto de La Sad e gridiamo insieme a loro tutto il dolore che abbiamo dentro, dato da esperienze passate, amori tossici e dipendenze.

Stiamo tutti un po’ nella Sad, dobbiamo solo riconoscerla per quella che è e la capacità del trio di unire almeno due diverse generazioni lo dimostra ampliamente. “L’amore uccide lentamente, più di tutte le mie dipendenze”, ogni singolo brano ci ricorda che siamo alla costante ricerca di una guarigione da qualcosa, e mentre continuiamo a gridare che “Niente è x sempre” e che siamo tutti “Bimbi sad” che cercano di scappare dalle “Psycho girl” pensiamo che ogni giorno è “Another day nella sad” e ci rassegniamo al fatto che prima o poi troveremo un posto nel mondo che sentiremo nostro ma, fino a quel momento, rimarremo nella Sad.

(Margherita Ciandrini)

La Sad: 9

 

Camouflage (Album)

Probabilmente Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, non poteva trovare un nome più rappresentativo per questo album. Camouflage raccoglie dodici tracce, dodici brani in cui si passa dall’ RnB alla musica elettronica, da ritmi latini al soul, dalle reminiscenze delle grandi canzoni italiane fino al ritmo pop internazionale.

Il filo rosso, che tiene insieme tutta questa grande varietà di stili, è l’iconico timbro dell’artista: una voce che ormai siamo abituati a riconoscere, un tono sincero e diretto a cui ci siamo affezionati. Anche nei testi e nelle parole è possibile ritrovare l’innata versatilità dell’artista: si passa dalla malinconia più straziante al romanticismo fino all’ironia più schietta. 

Parlando delle tracce sappiate che potete trovare canzoni di ogni tipo. Ci sono canzoni che parlano d’amore (Spreco di Potenziale), canzoni che parlano di strane avventure (Altrove), canzoni che raccontano di notti brave (Tutto ok) e molto altro ancora.  Camouflage è l’arte di nascondersi ma solo in questo modo si rivela l’anima dell’artista.

(Ilaria Cantoni)

Ditonellapiaga: 8,5

 

Cheap! (Album)

Cinque Hit Estemporanee Apparentemente Punk: l’acronimo di “Cheap” che è anche il titolo del nuovo EP di Brunori Sas; una ventata di aria fresca per i nostri pensieri stanchi e affranti dalla monotonia delle nostre quarantene. Brunori, infatti, torna dopo due anni esatti con quello che lui definisce il “fratello storto” di “Cip!”, il suo ultimo album.

Non a caso ritorna nell’EP del 2022 la stessa assonanza, “Cheap!” non solo si legge come il suo predecessore, ma in comune ha anche la necessità di ricordarci che le canzoni esistono anche per farci divertire, a ricordarci che la vita non va sempre presa troppo sul serio. “Cheap!” non è un prodotto più economico, è semplicemente frutto della spontaneità e della genuinità che ha da sempre contraddistinto Brunori.

(Ilaria Rapa)

Brunori Sas: 8

 

Per Me, Per te

Due occhi diversi non vedono sempre le stesse cose, scegliendo di posare il proprio sguardo dopo aver chiesto consiglio a istinto e ragione.

Non c’è un perchè, alcuni panorami hanno il poter di stupirci trascinandoci dentro un vortice di colori e sensazioni che rimangono come sogni incastrati tra la pupilla e le palpebre, ma può capitare di sottovalutare,  anche in maniera consapevole quei particolari per i quali gli altri rimarrebbero semplicemente a bocca aperta.

“Per me, Per te” è la storia di due persone che non hanno ancora capito se sia giusto trovare un compromesso per vedere le stesse cose anche con due occhi diversi.

(Nicolò Granone)

Marquis, Germanò: 7,5

 

Cambi d’amore 

“Poi ti svegli e non capisco un cazzo della vita. Non mi dire di sì che poi ci credo. Cambi d’umore tutte le ore”.

Michelle, talento emergente dell’urban italiano, pubblica “Cambi d’amore”, il suo terzo singolo.
Una voce calda e avvolgente che si sposa perfettamente con le strofe rappate tra le quali Michelle si districa abilmente.
“Cambi d’amore” ha tutte le carte in regola per rientrare nella categoria dei brani di artisti emergenti più interessanti di questo inizio anno.
(Salvatore Giannavola)

Michelle: 8 

 

Tempisticamente (Album)

Un progetto che naviga tra l’R&B, il funk, il pop e l’indie, ben fatto e coerente su tutta la linea quello che ci propone Folcast. Ho pensato a lungo alla parola giusta per descrivere questo album e credo che sia racchiusa nel più scontato ma migliore dei commenti: “Tempisticamente” è bello. 

È un disco che ha la particolare capacità di tenerti compagnia, quasi in senso fisico. Ti fa sentire bene nella tua umanità. Perché tocca tutti gli argomenti che attanagliano anche le nostre teste. C’è amore – e tutto ciò che comporta -, polemica, introspezione, riflessione, allegria di sentirsi vivi. E ogni parte è tenuta insieme da un fil rouge che non si perde nemmeno per un secondo. 

Folcast non dà risposte alle domande, ma ci fa capire che non siamo mai soli nel porcele. 

(Benedetta Fedel) 

Folcast: 9

 

GOSSIP! (Album)

È fuori da questo venerdì 14 gennaio “GOSSIP!”, il terzo album dei Cara Calma. Un lavoro figlio degli ultimi due anni, di cui abbiamo già avuto un assaggio precedentemente con i singoli “VMDV”, “Altalene” e “Consumarci”.

“GOSSIP!” è la conferma immediata di una maturità e consapevolezza artistica raggiunta dalla band in anni di sudore e palcoscenici. Un disco Rock in tutto e per tutto, suonato per essere ascoltato a tutto volume e in cui si osa sperimentando musicalmente. Basti pensare al passaggio dal Punk più genuino in canzoni come “Figli senza nome” al solo utilizzo del piano in “Kernel”. Canzoni diverse musicalmente ma legati da una costante. La rabbia che ne fuoriesce.

I Cara Calma ci mettono dentro anche una critica a quel che il mercato musicale sta sempre più puntando a diventare. Un mondo fatto di immagine e in cui la spunta chi riesce a vendersi meglio. Quel che loro fanno è combattere questa realtà nel modo più genuino possibile. Facendo musica per stare bene.

(Filippo Micalizzi)

Cara Calma: 9

 

Chance

Siamo al centro di un dancefloor techno pop, il nuovo brano di Liede ci trasporta lì, con tutte le luci che ci trapassano e scattano ad intermittenza, mentre balliamo ad occhi chiusi, incuranti di quello che sta capitando intorno a noi. Le dipendenze sono così: è quasi impossibile uscirne, riuscire a risalire il baratro in cui siamo caduti a picco, ma non è impossibile.

Liede sente la mancanza viscerale di qualcosa, o di qualcuno, perché spesso le dipendenze non sono date dalle cose, ma dalle persone, o meglio, dall’abitudine di avere qualcuno al nostro fianco, che improvvisamente non c’è più. Mentre continuiamo a volteggiare nella nostra discoteca virtuale, ci chiediamo se, proprio come noi, anche gli altri ci pensano così intensamente e non ci rimane che farci guidare da Liede che ci parla dritto al cuore quando dice che “Ti abituerai, puoi farne a meno. Alla fine, ci si disintossica” pensando che è proprio questa la nostra unica Chance.

(Margherita Ciandrini)

Liede: 8,5

 

Vivo nello scandalo

“Vivo nello scandalo” è il risveglio traumatico dopo la delusione, è la nuova canzone di Johan Sebastian Punk. Una ballad dagli umori cupi ma allo stesso tempo edonistici, che si rifà alle sonorità britanniche con un tocco di cantautorato di matrice italiana. “Vivo nello scandalo” ci ricorda che a volte l’apparenza sembra contare più di quello che abbiamo dentro e di come molte spesso anche quello che negli altri procura scandalo, per noi è invece del tutto la normalità.

(Ilaria Rapa)

Johan Sebastian Punk: 7

 

Ragazzini (Album)

Diventare grandi è sempre stata una cosa difficile, ma forse per i ragazzini di oggi è ancora più complicato a causa di una società senza punti di riferimento stabili, che se da una parte cambia velocemente dall’altra vive di confusione.

I Social poi hanno aggiunto altre distrazioni e valori irreali, secondo il quale bisogna essere sempre felici e contenti, perchè se no si è esclusi. Il dolore non è contemplato, anzi viene visto come qualcosa da nascondere trattandolo come se fosse un vero e proprio tabu.

Il disco dei Costiera rappresenta una danza tribale fatta di danza e lacrime dove alla fine si cresce, senza però scordarsi delle proprie origini.

(Nicolò Granone)

Costiera: 7,5

 

Tuoni

“Tuoni nel petto fuori tutto è in chiaroscuro”. 

Due minuti per dire tutto quello che si doveva dire. Per dipingere il dubbio e la paura, i ricordi, le raccomandazioni e un affetto che percepiamo dalla prima all’ultima strofa, in ogni accordo che fa la chitarra.  

Una dedica intima e privata, una lettera scritta su un foglio a quadretti di cui Giovane Giovane ci rende partecipi fino ad un certo punto. Fino a dove è giusto che arriviamo. E ci arriviamo forse più col cuore che con le orecchie. 

(Benedetta Fedel)

Giovane Giovane: 7,5

 

Cuore quadro

Quando finisce una relazione è inevitabile cercare di capire il perchè e ci sentiamo obbligati a trovare soluzioni  a risposte impossibili.

“Io tu che cosa abbiamo sbagliato?” Si chiede Zic nel suo nuovo brano “Cuore quadro” e la sua risposta implicita è “Alla fine chi se ne frega siamo qui”.

Il problema dell’amore che a volte lo diamo per scontato, e poi rimaniamo sorpresi quando l’altra persona in realtà stava cercando di comunicarci che iniziavano a nascere dei piccoli problemi, prima risolvibili e poi equazioni impossibili.

(Nicolò Granone)

Zic: 7,5

 

Cuore mio 

“O cuore mio, sì, ti ho detto addio, ma non ero io. È un cuore duro e lotta con la testa, anche ferito non rallenta”.

Rosita Brucoli parla al suo cuore sul ritmo incessante di bassi e synth che ricordano un battito cardiaco. E alterna momenti dolci, scanditi da un pianoforte, a momenti in cui la musica esplode, ricalcando il carattere di questo cuore. Un cuore che sa essere vulnerabile e farsi male, ma è anche duro e non si arrende mai. A cui non importa quante volte gli abbiamo detto di smetterla, non riesce a rinunciare all’amore. 

Questa canzone è una dedica per tutti coloro che sanno bene cos’è il dolore e hanno messo il loro cuore in una scatola giurando “mai più”, ma che, in fondo, non sanno mai smettere di credere che “tra le rovine ci siano le margherite”. 

(Benedetta Fedel)

Rosita Brucoli: 8

 

Il silenzio basta e avanza

E premo il naso contro al finestrino tutto il viaggio

E si appanna ci disegno tutto ciò che penso

Per me rispondere non ha importanza

Perché il silenzio basta e avanza

Fusaro ritorna finalmente con un altro singolo. Come racconta l’autore stesso questa canzone “è un ponte tra il Fusaro che è stato e quello che sarà”. Sicuramente c’è un certo collegamento tra le canzoni precedenti e questa, un filo conduttore che lega argomenti e sound. “Il silenzio basta e avanza” ci racconta di un viaggio in macchina, un viaggio con i propri genitori e lo sguardo assente fuori dal finestrino. Uno di quei viaggi dove davvero “il silenzio basta e avanza”. La voce del cantante si appoggia leggerissima su musiche elettroniche, un mix nel complesso conferisce alla canzone un’atmosfera ancora più ovattata e sognante.

(Ilaria Cantoni)

Fusaro: 7,5

 

Crush

Rap, urban pop, scream e melodico questa mescolanza di stili ci tiene con il fiato sospeso nel nuovo singolo di Wako con la collaborazione di Sethu, ed è un po’ la sensazione che proviamo quando cominciamo ad avere sentimenti per qualcuno che diventa all’istante la nostra Crush. Non è amore, non è amicizia, Crush è quella persona che ci tiene appesi ad un filo, ogni suo comportamento ci provoca sbalzi d’umore positivi e negativi a seconda della situazione.

È divertente pensare che il significato di “crush” sia “frantumare”, ma non è casuale, perché sono proprio le nostre Crush che hanno il potere di farci così male da provocarci lividi anche attraverso le parole e, nemmeno a dirlo, di frantumarci il cuore. Ma nonostante gli alti e i bassi, non riusciremo mai ad uscire da questo limbo in cui ci troviamo e lo scream di Sethu ci risveglia dal nostro mondo fatato. Mentre sorridiamo e pensiamo che la nostra Crush sarà per sempre, non ci accorgiamo che il filo si sta stringendo ancora di più e ci stiamo schiantando di nuovo al suolo.

(Margherita Ciandrini)

Wako, Sethu: 8

 

Timido

“Timido si, non mi vergogno di dirlo”

Nella società di oggi mostrare le proprie fragilità viene visto come un difetto, anzi si preferisce  sembrare altro, fingendo emozioni e sentimenti, piuttosto che mostrare veramente la realtà.

Abbiamo imparato ad analizzare numerosi testi nel quale le cose più importanti erano essere pieni di donne, soldi, armi, vantandosi pure di far uso di sostanze illegali, come se fare il gangsta fosse diventato un pregio.

Sam Riot, va contro questa wave mettendosi a nudo, confessando che in alcuni momenti non è facile trovare le parole giuste per esprimere quello che si è davvero.

(Nicolò Granone)

Sam Riot: 8-

 

Occhi diamanti

Il sound indie pop e urban di Lamette, progetto che unisce Vasco Cassinelli e Cristian Pinieri ci mette davanti al bivio del secolo: cosa scegliere tra rimanere e cercare di sistemare le cose o andarsene e concludere che, evidentemente, non era il giusto percorso? Gli amori tormentati ci spingono sempre ad interrogarci su quanto sia giusto o sbagliato, ma alla fine sappiamo già che qualsiasi decisione prenderemo, in qualche modo ci farà soffrire.

L’amore è spesso fatto di compromessi, e qualche volta dobbiamo fare un passo indietro e, se ne vale la pena, cercare di limare qualche comportamento che magari all’altra persona proprio non va giù. Ma perché dovremmo essere solo noi a cambiare? Se ci vogliono diversi, probabilmente non è noi che vogliono e nonostante i loro occhi brillanti come i diamanti continuino a seguirci anche nei nostri sogni, dobbiamo sempre fare ciò che ci fa stare meglio, anche se qualche volta vuol dire ferire.

(Margherita Ciandrini)

Lamette: 8

 

TIFFANY

“E ti vorrei un po’ più Tiffany, Senza quei sorrisi timidi, Balliamo male non mi importa. Tanto la sera ballo male apposta”

Gli Aspettativa tornano con nuovo singolo che anticipa l’uscita del loro prossimo album. “Tiffany” è una canzone diretta e leggera, una di quelle canzoni che ti fa venire voglia di ballare e di muoverti. Probabilmente questo è dovuto al ritmo e alla musica che prendono ispirazione dal pop-punk ma a cui vengono aggiunti alcuni arrangiamenti più indie/alternative. 

“Tifanny” è un invito a lasciarsi andare, a prendere la vita così com’è, a dimenticare ansie e preoccupazioni. È una canzone che ti spinge a liberarti di tutte le armature per riuscire a muoverti libero, perché se la vita è un grande ballo sarebbe una grande peccato non lanciarsi a ballare per la troppa timidezza. Molto orecchiabile, vivace e con tantissimo ritmo. Da non perdere!  

(Ilaria Cantoni)

Aspettativa: 7,5

 

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