New Indie Italia Music Week #91
“Che stronzata colossale dover sempre migliorare
E soffrire per amore, come fosse naturale
E dimenticare tutto per l’anno venturo
Ma oggi non ho voglia di pensare al futuro
Anno più, anno meno
Che sia un anno pieno di grandi soddisfazioni
Avventure e passioni
Io da buon guastafeste non mi aspetto proprio niente
Perché l’anno che è passato mi ha lasciato senza fiato” (Buon anno, il guastafeste – Andrea Appino)
Siamo proprio sicuri che questo diffusa propensione al miglioramento, al cambiamento e alla romantica sofferenza siano tappe obbligatorie per la crescita dell’Homo Metropolitanus? Le ultime vicende non bastano forse per temprarci a puntino per sopravvivere alle vicissitudini contemporanee?
Meglio aspettare che il mondo ci cambi oppure impegnarci in prima persona per domare il cambiamento?
Nel frattempo per schiarirci le idee, scopriamo le migliori nuove uscite della settimana attraverso il primo numero dell’anno del New Indie Italia Music Week! Buona lettura, buon ascolto e soprattutto buon anno dalla redazione!
Falliscono i locali
“Falliscono i locali” è un brano che nasce ben prima del green pass e del divieto di vivere serate di musica nelle quali le persone si scatenano sotto al palco, urlando, bevendo, ma soprattutto amando quei momenti fatti di emozioni e condivisione. La nuova canzone degli Heron Temple diventa così specchio dei nostri tempi cupi, carichi di preoccupazioni e ansie sul futuro.
Quando si tocca il fondo però poi si può solo risalire, certo bisogna farsi forza gli uni con gli altri, rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
Ognuno di noi, specialmente in momenti come questi ha bisogno di rifugiarsi dentro le canzoni, ricaricando le proprie energie, senza dimenticare che quando questo periodo finirà, ci sarà da festeggiare riprendendosi con forza e coraggio la propria vite.
(Nicolò Granone)
The Heron Temple: 8
Inox
Quando tutto va storto, e la vita ci mette a dura prova su tutti i fronti, cosa riesce a salvarci e farci andare avanti ancora un altro giorno? Ce lo spiega Rubik, artista toscano dalle tante sfaccettature, che con “Inox” ci dice che “tutto intorno è marcio, tranne il tuo respiro”.
Con il suo pop sofisticato ci suggerisce di trovare quella persona che riesca a mantenerci appesi ad un filo, anche nei giorni in cui vorremmo essere d’acciaio, per non farci scalfire da nulla e per riuscire a proteggere noi stessi e tutte le persone che amiamo. Con un sound dolce amaro Rubik ci trasporta all’interno delle difficoltà quotidiane, ma alla fine del brano, ne siamo sicuri, con il giusto supporto e uno scolapasta in testa, da utilizzare come difesa, possiamo farcela, anche a superare i giorni d’inverno in cui c’è più buio che luce.
(Margherita Ciandrini)
Rubik: 8
Caramelle
Il ritmo frenetico ed incalzante di “Caramelle”, ultimo brano che anticipa il nuovo disco del duo Bautista, ci porta al raggiungimento di una consapevolezza: “i vetri rotti sono parte del design”. Ci sono dei momenti in cui ci sentiamo capaci di affrontare tutto e tutti, mentre in altri abbiamo bisogno di qualcosa che ci faccia anche solo alzare dal letto.
Le giornate no ci sono sempre, ma è importante riconoscere che stiamo soffrendo e che dobbiamo chiedere aiuto, non possiamo sempre farcela da soli, abbiamo bisogno di rifugiarci in un posto sicuro, per ricaricare le nostre energie e guarire dalle ferite, spesso invisibili, che ci portiamo dentro.
Ci sentiamo proprio come i protagonisti di una sigla di un cartone giapponese, mentre ascoltiamo a tutto volume “Caramelle” e balliamo scoordinati dentro una stanza, cercando di evadere dalla quotidianità e di creare un momento felice a cui attingere quando ci sentiremo in down.
(Margherita Ciandrini)
Bautista: 8,5
Vita facile
“Dovrei, potrei, vorrei, ma, semmai, che lo sai che son solo dei sinonimi di mai”
Un inno a reagire e a godersi la vita: è questo il senso di “Vita facile”, brano di Mox che anticipa il nuovo album omonimo. La maggior parte del nostro tempo è scandita da studio o lavoro, da responsabilità, stress, ansia, problemi da risolvere…Mox non è d’accordo, e affronta tutto “con il sorriso dell’omino del crash test”.
Un brano spensierato, che ci fa prendere consapevolezza di quanto tutti i giorni siamo frenati dal fare quello che vogliamo davvero, dalle nostre paranoie e i nostri dubbi, da tutti i nostri “se” e i “ma” e non ci accorgiamo che siamo già arrivati a fine settimana e siamo di nuovo seduti sul divano a fissare uno schermo. Mox è estremo, mentre canta che la qualità è meglio della quantità, ma sicuramente è riuscito nel suo intento: scuoterci dalla nostra apatia e farci alzare dal divano, è arrivato il momento di sentirci vivi.
(Margherita Ciandrini)
Mox: 8,5
Tutta la mattina
Sto diventando come quei vecchi che anche se vanno a letto tardi di giorno si svegliano e non riescono più a godersi il resto della mattina comodamente sotto le coperte.
Se questo brano di Mazzini sembra essere un inno alla giovinezza con tutta la sua spensieratezza in realtà, potrebbe nascondere le tragiche conseguenze del diventare grandi, come il fatto che se si commettono degli errori bisogna pagarne le conseguenze.
Se l’arte di cavarsela sempre all’inizio viene vista come un gioco, crescendo diventa una sfida ad ostacoli sempre più difficile, dentro la quale è fondamentale sopravvivere giorno dopo giorno per alzarsi la mattina successiva con la stessa ansia e paura con le quali si è andati a dormire.
Crescere è la conseguenza naturale della vita, più sparisce la leggerezza con cui si affrontano le cose, più queste diventeranno sempre più difficile e complicate d’affrontare.
(Nicolò Granone)
Mazzini: 7
Senza senso
Perdere qualcosa a cui teniamo molto, che sia un oggetto o soprattutto una persona, determina un sentimento di vuoto che proviamo a colmare in tutti i modi. Quel legame speciale instaurato con il tempo ci fa smarrire il senso di ogni cosa portandoci a rifugiarsi in qualcosa, la cui goduria dura solo in quell’istante: “l’alcool ci rende più umani.”
Con il nuovo energico singolo, Khela, però, suggerisce che non tutto è davvero buttato al vento perché “sei il racconto il più bello e non mi accorgo che è inverno”.
(Alessandra Ferrara)
Khela: 8-
Come serpenti
Con la sua dolce, ma tagliente voce Hermes nel suo nuovo singolo dal titolo “Come serpenti” utilizza una bellissima metafora che descrive amori che in realtà non finiscono mai.
“Come serpenti”, infatti, la forza di quel sentimento che lega persone innamorate “stritola il cuore e la mente” nonostante non si sta più insieme! Non esiste una ragione per cui ciò accade, è un legame magico e allo stesso tempo spaventoso in quanto “interrompi l’equilibrio in me”.
A chi non è mai capitato di sentire una stretta allo stomaco rivedendo qualcuno che abbiamo amato follemente?
(Alessandra Ferrara)
Hermes: 8
Stranger Things
Gli anni passano ma non la passione per Stranger Things. Non parliamo solo della serie TV è chiaro, ma anche del nuovo singolo dei Voina. La rock band di Lanciano ci fa immergere nel mondo fatto di mostri e di lucine che si illuminano a intermittenza che è a metà strada tra una visione e un brutto sogno, un po’ come quello che stiamo vivendo negli ultimi mesi.
Feste che si svuotano, amici in isolamento e un mostro invisibile che è sempre dietro l’angolo. I Voina con la loro “Stranger Things” ci propongono la loro soluzione.
(Ilaria Rapa)
Voina: 7,5
Non funziona +
Viviamo in una società dove quando qualcosa non funziona più si prende e si butta via, con una rapidità che fa diventare tutto usa e getta. Ci sono lavori a tempo determinato, relazioni che durano solo una notte e progetti che s’inceppano ancora prima d’iniziare.
I nostri nonni quando qualcosa non andava cercavano di studiare la situazione, risolvere il problema e trovare una soluzione mentre noi oggi, me in primis, ci arrendiamo davanti alla prima difficoltà, scegliendo di voltar pagina senza neanche averla finita di leggere.
Bisognerebbe guardare in faccia la realtà e ammettere a noi stessi che certi sbagli che facciamo non dipendono dagli altri, ma sono solo colpa nostra.
(Nicolò Granone)
GREM: 7,5
IL BUIO (MI CALMA)
“Da piccola avevo paura del buio, adesso se spengo la luce mi sento al sicuro”. Quante cambiano le cose quando si diventa grandi?
Le paure di un tempo diventano invece la culla delle proprie ansie. Così come per Enula. “Il buio (mi calma)” ripete il titolo e il ritornello della sua nuova canzone. Un mantra vitale per chi come lei ha imparato che è proprio nelle tenebre della propria stanza che possono brillare i propri pensieri.
(Ilaria Rapa)
Enula: 7,5
SDN
Una pillola per mettere a tacere i pensieri e una canzone di Alaska al giorno per togliere il medico di torno. Si può iniziare mandando a loop la sua nuova canzone “SDN”, che sta per “senza dire niente”, come i silenzi che si preferiscono ai vaniloqui, come quegli sguardi che parlano più di mille parole. Una canzone lisergica e soul quella di Alaska; una canzone da gustare goccia dopo goccia, come un cocktail sorseggiato in una fredda notte di gennaio in compagnia solo del proprio silenzio.
(Ilaria Rapa)
Alaska: 8
Brutte Abitudini (Album)
“Brutte Abitudini” è senza ombra di dubbio un album dalle sonorità pop con testi profondamente influenzati dall’immaginario rap ed arrangiamenti che prendono come riferimento gli anni ’80 italiani. Oltre ai suoni classici della canzone italiana, Brutte Abitudini da spazio anche ad influenze techno e jazz.
L’album affronta in maniera diretta il disagio di un contesto sociale monotono. Spaccati di vita quotidiana ed il bisogno di sfuggire ad un destino già scritto ritornano nei brani di Rampuya. Il tutto condito da ironia ed un pizzico di malinconica nostalgia.
(Vincenzo Matassa)
Rampuya: 7+
Quando non ci sei
La noia fa brutti scherzi, il cervello s’intorpidisce iniziando a divertirsi a torturarci sempre con le stesse cose, nelle stesse ore. La situazione è peggiorata da quando tu non ci sei, per dimenticarti ho iniziato a bere sempre di più, cercando di affogare le mie paranoie e i miei desideri, ma non mi sono accorto che in realtà non stavo distruggendo il tuo ricordo ma me stesso.
Sto implodendo, dovrei smettere ma sai perchè non lo faccio? Perchè ormai io non sono più niente per te e quindi mi sento inutile. Ho perso, almeno lasciami festeggiare questa mia sconfitta brindando ancora sverso tra i miei stupidi pensieri.
“Quando non ci sei” è un brano brutale perchè ci sbatte in faccia una triste realtà fatta di rabbia, rancore, ma soprattutto la finta speranza che in futuro le cose si sistemeranno.
(Nicolò Granone)
ADA: 8-
Roma&Milano
Roma e Milano, due città caotiche, frenetiche e bellissime, ma allo stesso tempo profondamente diverse. Den, con la produzione di Noia, apre il suo cuore all’interno di “Roma&Milano”, cantando la fine di un amore su un beat che non ci permette di rimanere fermi. È la canzone perfetta da ascoltare mentre vaghiamo per la città, seguendo una linea invisibile che ci collega alla persona per cui stiamo soffrendo ed inevitabilmente ci ritroviamo lì, sotto casa sua, mentre ricordiamo tutti i momenti felici che abbiamo passato insieme e ci sembra stupido continuare a rincorrerci, a sparire, poi tornare e ricominciare tutto da capo.
Dicono che gli opposti si attraggono, ma spesso, quando ognuno tira il filo dalla sua parte senza cedere mai, si provoca una rottura difficile da riparare e la voce dolce di Den ci accompagna nella realizzazione che l’amore, a volte, non basta.
(Margherita Ciandrini)
Den, Noia: 8
Nuovissime tipe – Album
I Grill Boys integrano il loro album “Nuove tipe” rilasciando “Nuovissime tipe”, a cui hanno aggiunto ben 5 brani inediti, assolutamente necessari per affrontare questo 2022 che è iniziato, non si sa bene come, ma è iniziato. Forse avremmo tutti bisogno di più “Serotonina” per affrontare la vita, e quando riusciamo ad individuarla all’interno di una persona, non possiamo lasciarcela scappare, perché poi il nostro cervello lo sa, e non ci permette più di alzarci dal letto.
Il pop psichedelico dei Grill Boys ci accompagna in ogni brano, mentre le voci dei tre componenti si armonizzano e l’amore, spesso inteso nel senso carnale della parola, è l’assoluto protagonista di tutti i nuovi brani mentre la malinconia melodica tipica della band ci accompagna sempre attraverso suoni indie e dance. Chiude il nuovo disco “Metaponto” un brano finto gangsta che racconta di un ritorno alla città natale problematico. Spesso ci ritroviamo come la band a spingere una Panda rossa 4×4 su per una salita, che rappresenta le paranoie e dubbi che ci assalgono e ci costringono a fermarci, mentre realizziamo che abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per superarli.
(Margherita Ciandrini)
Grill Boys: 8
Cheerios
Oscar Anton e VV ci fanno sentire innamorati dell’amore con una super hit che ricorda il momento da farfalle nello stomaco.
Uno di quei pezzi che ti fanno venire voglia di saltare sul letto e prenderti una cotta. Quando sei così felice da sentirti ridicolə e cammini a tre metri da terra.
E ci ricordano che poi, alla fine, non è che serva molto. Che l’amore può anche non necessariamente essere complicato. Sì, perché, talvolta, è semplice. Semplice come questa canzone, che ha tutto quello che serve. Semplice come cantare a squarcia gola, come una tazza di cereali, ballare in un parco.
Perché per essere felici a volte non serve “anything in particular. Just you, a nice tune and some Cheerios”.
(Benedetta Fedel)
Oscar Anton, VV: 8,5
Corri
Il Progetto musicale Ferrarese non delude le aspettative quando si tratta del portare al limite il concetto stesso di musica.
“Corri” è un sogno distopico che parte da una melodia blanda e sognante, una ninna nanna che nasconde una punta di inquietudine, di dubbio, che fa da eco al pianoforte, e poi scoppia letteralmente nella seconda parte del pezzo.
Ed è tutto coerentemente espresso dalle parole, oltre che dall’angosciante “mondo viola” costruito visivamente ad hoc per l’uscita del singolo.
È come se da un primo pensiero, da una calma plastica fatta di parole sussurrate, ci si lasciasse andare, di più, di più, sempre di più. Fino a diventare tutto rumoroso, violento e crudo.
Quasi la canzone stessa iniziasse a correre e l’ascoltatore, inaspettatamente, quasi senza accorgersene, si ritrovasse ad inseguirla.
(Benedetta Fedel)
DJSTIVO: 7,5
riso e divorzi / deserta
marasmo ci regala una rapidissima ed eclettica carezza.
Parliamo di relazioni, che non sono affatto semplici, fatte di “riso e divorzi” e basate sulla fiducia, che non è altro se non “un contratto senza garanzie”. Le sonorità R&B non fanno altro che alimentare la sensazione di caldo al cuore che ti lascia la prima traccia.
Mood totalmente diverso in “deserta”. Sull’onda del ritornello di un incredibile pezzo del ‘69, “Tutta mia la città”, il cantautore foggiano ci riporta al lockdown del marzo 2020 e parla di quanto si stava bene quando la città era “grigia, sola e fredda” su un tappeto di bassi che si prendono tutto.
Il progetto ti lascia tanto scombussolato quanto contento e non capisci se quei pochi secondi sono sempre abbastanza o mai abbastanza.
(Benedetta Fedel)
marasmo: 8
buonanotte
Il sound dance del nuovo brano del rapper testacoda, tutto fa a parte augurarci la “buonanotte”: rimaniamo sveglissimi mentre accordiamo la nostra anima a quella dell’artista che si ritrova improvvisamente a dormire da solo e cerca di trovare un surrogato nel cuscino da abbracciare nella notte. Quando ci siamo abituati a dormire in due, la cosa più difficile da fare è cercare di prendere sonno in un letto che ci sembra enorme, senza il profumo, il corpo, il respiro dell’altra persona.
Testacoda fa uscire tutto il suo lato romantico, a modo suo, dentro “buonanotte” e percepiamo la difficoltà dell’ avere una persona in testa e non tra le proprie braccia. A volte è difficile rimanere arrabbiati, quando l’altra persona è così importate per noi che diventa la custode di tutti i nostri segreti e scheletri nell’armadio, e ci sentiamo persi senza di lei. Una dichiarazione d’amore, quella di testacoda, che ci fa sorridere e ci fa venire voglia di abbracciare tutti.
(Margherita Ciandrini)
testacoda: 8,5
Il migliore argomento
“Ci siamo chiesti cosa serve per convincersi ancora. E quanto costa star bene per finta”
Le domande de Il Corpo Docenti ci penetrano fino alle ossa dentro questo brano alternative rock che va alla ricerca de “Il migliore argomento”. Incertezze, dubbi, consapevolezze sono la base del pezzo del trio milanese che ci fa sentire come su una giostra e tutto sta girando intorno a noi, tutte le scelte che dobbiamo prendere, privilegiando una cosa piuttosto che un’altra e non ci è concesso scendere, dobbiamo continuare a prendere decisioni, anche quando è più difficile.
Se due persone sono destinate a ritrovarsi, non importa quanto vanno lontano, si ritroveranno sempre uno a fianco all’altro a sorridersi davanti a casa. Non resta che accettare che a volte il migliore argomento è quello di cui abbiamo più paura di parlare e ci accorgeremo presto o tardi che non ci importa più di scappare, è ora di affrontare la realtà e, come ci suggerisce Il Corpo Docenti, finalmente ritrovarsi.
(Margherita Ciandrini)
Il Corpo Docenti: 9
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