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welcomeFICO: “Fa niente se domani è una sconfitta” | Intervista

welcomeFICO è un nome che senza dubbio strappa un sorriso e identifica il progetto creato da Paolo Benvenuti, (chitarra basso e voce)e da Federico Randi (batteria, sintetizzatori, voce e rec, mix, master) nato come valvola di sfogo, in piena pandemia.

Deriva dall’unione  del cognome  di Paolo tradotto in inglese con il soprannome di Federico, dovuto alla rima con il frutto. Dicono che propongono un genere che non hanno capito bene come definire, un po’ pop/punk/rock con una punta di elettronica, ma ci tengono a precisare che in primis vogliono suonare per divertirsi, senza sentirsi in dovere di rispettare regole o imposizioni discografiche.

Il singolo appena uscito s’intitola “Tutte le piccole cose” ed è un inno ad accettare tutti i momenti della vita, cercando di andare avanti con il sorriso, anche se si ha la consapevolezza che domani potrebbe essere ancora una sconfitta. Non bisogna mai lasciarsi abbattere, e per fortuna esistono gli amici con il quale diventa anche facile passare le situazioni complicate.

INTERVISTANDO welcomeFICO

Perché “domani è una sconfitta”?

(Paolo) “Domani è una sconfitta” è una consapevolezza del fatto, che la vita in tutte le sue sfaccettature può essere difficile, quindi bisogna essere sempre pronti e propositivi a reagire a qualsiasi situazione di difficoltà. 

Se non ci si crea un’aspettativa troppo bella è meglio, perché se poi non “si infila”, la delusione può essere doppia.

Non è essere pessimisti, ma prudenti.

La fretta è nemica delle piccole cose?

(Paolo) Sicuramente è una cattiva consigliera, penso che la fretta non porti mai a nulla di buono, anche per le piccole cose quotidiane è sempre bene prendersi il giusto tempo per farle nel migliore dei modi.

Nel brano infatti si elencano molteplici situazioni di vita, cose semplici, a volte banali e si cerca sempre la miglior soluzione.

PH: Carlotta Berti

Quanto è difficile fare musica in questo periodo storico?

(Federico) In questo periodo in realtà non è difficile fare musica, si dispongono di tanti mezzi e strumentazioni anche a basso costo, per esempio oggi tutti possono produrre musica in casa e fare un ottimo prodotto. 

Anche dal punto di vista della distribuzione e marketing oggi è molto più semplice, con internet e i social è più facile arrivare alla gente, certo ci vuole un po’ d’impegno e forza di volontà perché le cose non cadono dal cielo.

Le etichette discografiche indipendenti che fanno questo lavoro fatto bene, sono veramente poche, finché non si trova quella giusta io procederei in solitaria.

Una delle cose forse difficili da fare in questo tempo, è essere originali e creare contenuti interessanti per una vasto pubblico, cosa che noi abbiamo deciso di non fare, vogliamo solo essere noi stessi, divertendoci e suonando cose che ci rispecchiano e ci fanno stare bene, magari non creando aspettative e forse qualche piccola soddisfazione potrebbe anche arrivare.

“Verde Rame” che storia racconta?

(Federico) Questo brano l’ho scritto anni fa e racconta un po’ il mio stato d’animo durante un giorno qualunque. Parto dicendo che, mi sveglio, come tutte le mattine per andare al lavoro e indosso la solita faccia, in questo caso “faccia di merda”, perché guardandomi allo specchio so che in questo mondo non puoi mai essere vero e sincero fino in fondo, perché la società vuole così. Quindi, quando vado al mare e vedo quelle sfumature di verde, mi ricordano la mia infanzia di quando stavo seduto a riva a giocare con la sabbia e mi riporta indietro a quelle sensazioni pure, talvolta malinconiche.

Che sensazione da camminare in mezzo al mare?

(Federico) Camminare in mezzo al mare è stupendo, ovviamente non sono Gesù, la mia camminata si svolge nella palizzata del porto, oppure, sui massi frangionde che ci sono qua nei lidi Ravennati. Nel nostro videoclip si possono vedere appunto questi massi.

Camminare con il mare a destra e sinistra conforta, il suo suono mi da un senso di pace, i pensieri e i ragionamenti diventano più chiari, l’aria frizzante e pungente d’inverno ti fa sentire vivo e parte di questa energia.

Immaginare quello che fa male è una soluzione per imparare a convivere con i problemi?

(Federico) In realtà nella canzone si dice “tendo a emarginare tutto quello che fa male, così logico, così vomito”, in pratica io cerco, provo, tendo ad emarginare le cose brutte ed è logico cercare di eliminarle, ma alle volte non ci si riesce e le brutte esperienze o le cose brutte ti si aggrappano e non si staccano più, quindi quando queste riaffiorano, danno un senso di nausea o vomito.

PH: Carlotta Berti

Amicizia vuol dire?

(Federico, Paolo) Vuol dire, rispettare l’altro, rispettare le idee, ascoltare i problemi con sincerità e sempre con sincerità cercare di aiutare nel modo più benevolo e puro. 

Essere amici vuol dire esserci!

I welcomeFICO con che influenze musicali sono cresciuti?

(Federico, Paolo) Noi nasciamo nella prima metà degli anni 80 quindi ci ha influenzato molto il punk hc anni 90 e pop punk primi 2000,  dai Nofx, Lagwagon, No Use for a Name ai Blink 182, Sum 41.

Ma anche la scena alternativa, grunge di quegli anni, dai Nirvana, Foo fighters, Pearl jam ai gruppi italiani rock come Linea 77, Timoria, Afterhours.

C’è stato e c’è attualmente ancora la passione per il punk italiano, ovviamente, una delle colonne portanti del nostro sound, come Derozer, Pornoriviste, Meganoidi, Los Fastidios, Shandon, Moravagine ecc…

Questo genere spero torni in voga al più presto, perché c’è ancora molto da dire e da fare!

ASCOLTA I welcomeFICO NELLE PLAYLIST DI INDIE ITALIA MAGAZINE

 

Nicolò Granone

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