New Indie Italia Music Week #104
“Terra, perché un posto più bello non c’era
Pronto a tutto per riaverti, anche a fare la guerra
Ma che dico, non sono il tipo
Tu così naturale, perfetta e essenziale
Non cerchi clamore, sei musica senza parole”
(Terra – Eugenio in Via di Gioia)
Siamo pronti a metterci realmente in gioco per salvaguardare la nostra dimora ancestrale? L’unica risposta possibile a questa domanda è un SÌ roboante senza esitazione alcuna.
Uniamoci all’unisono per contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta. Ognuno con le proprie risorse, ognuno con la propria voce, in un canto generazionale che non conosce lingue e confini.
Scegli il tuo inno del cambiamento attraverso la selezione dei migliori brani #IndieItalia della settimana!
GIOVANE / non puoi farmi male
“Ho 20 anni non mi puoi ferire con niente”
È il grido con cui il rapper e cantante sardo Sina graffia il suo nuovo singolo in cui sonorità trap si mescolano a chitarre distorte.
Attenzione. Non si tratta di un delirio di onnipotenza, anzi si è di fronte alla liberazione data da una grande presa di consapevolezza.
L’artista, nel suo percorso di crescita, si rende conto che da giovani ci si possa fare del male solo fino ad un punto, perché si possono ancora curare le ferite. E questo non solo se si è giovani anagraficamente, ma anche e soprattutto se si è giovani interiormente.
Perché la giovinezza, in fin dei conti, è più come si affrontano le cose che l’età in cui le si sta affrontando.
(Aurora Aprile)
Sina: 8-
Come neve per l’acqua (album)
La ciclicità non riguarda solo la storia dell’umanità che dal senso passa alla fantasia fino alla ragione per poi ricadere nello stato selvaggio, prima di intraprendere di nuovo un processo di ascesa.
La ciclicità riguarda la storia di ognuno di noi, nel momento in cui ci rendiamo conto che la nostra vita altro non sia che un susseguirsi di alti e bassi, un alternarsi di cadute anche vertiginose e di forti slanci.
E di questo ne è consapevole Truly Ioria, artista salernitano che, nel suo ultimo album, si ricongiunge alla sua essenza dopo un periodo di depressione, chiudendo un ciclo e iniziandone un altro, come succede con la neve per l’acqua a cui rimanda il titolo.
A permettere questa rinascita è la musica, la cui parte strumentale è affidata al promettente Ayy Yo Felix al fianco di Sir Donuts, una garanzia in termini di atmosfere soul che permettono a Truly Ioria di riversare sul pentagramma una scrittura ora intima ora provocante e ironica.
(Aurora Aprile)
Truly Ioria: 8
Ladro
“Mi sento un ladro nel mio passato, ma chi sto derubando poi?”
Dopo Fiato corto e Notturno, la giovane cantautrice ceneri ha aggiunto un terzo tassello al suo ep intitolato Nello spazio che resta. Si tratta di Ladro, un brano fatto di contraddizioni e disillusioni giovanili raccontate dalla voce calda e avvolgente di Irene. Accompagnata anche in questo lavoro dalla produzione di B-CROMA, ceneri è riuscita di nuovo a creare un’atmosfera intima e accogliente nella quale è un piacere seguire il flusso della sua narrazione e lasciarsi accarezzare dalle sue parole.
Non possiamo che attendere con ansia l’uscita di altre storie di questa nuova promessa dell’indie italiano.
(Eva Ceccarelli)
ceneri: 8,5
Briciole
“Non ricordo più la vita, non ricordo più com’era prima
Senza te, senza che trasformassi tutto in briciole
Neanche buone da mangiare”
Il nuovo singolo di Flora è intitolato Briciole, quelle briciole che rimangono quando si chiude una storia malata, tossica, che ci ha portato a credere di non essere nemmeno esistiti prima, ma i cui ricordi sono ben saldi, quasi indelebili. “Le ali tanto me le hai bruciate”, canta Flora mentre decide di mettere finalmente sé stessa al primo posto, con tutto lo sforzo che questo comporta. Ciò che rimane da fare è ripartire proprio da quelle briciole di sé che sono rimaste, raccoglierle e affrontare il dolore che le accompagna…prima o poi passerà.
(Eva Ceccarelli)
Flora: 8
Spegnimi la testa
“Spegnimi la testa” è la richiesta di wasabe, un “invito”, anzi, come ce lo presenta nel post con cui ha annunciato l’uscita del singolo, a vivere le cose con più leggerezza, la stessa che contraddistingue il brano. “Spegnimi la testa” è anche una promessa, quella di non farsi frenare dalle paure e dalle insicurezze che alla fine bene o male tutti abbiamo e in cui quindi è facile riconoscersi. Wasabe, però, ne parla con una delicatezza tutta peculiare, probabilmente sintomo di una consapevolezza di sé che ha portato questa giovane artista a condividerla con il suo pubblico. Non ci resta quindi che accogliere questo invito e farlo nostro.
(Eva Ceccarelli)
wasabe: 8
Fare schifo
“Fare schifo” esce insieme all’annuncio dell’uscita del nuovo album “Pornostalgia”, disponibile dal 6 maggio. Il brano, che vede il feat di Michela Giraud, è il singolo manifesto dell’album stesso.
A dare il via a questa collaborazione proprio un monologo della Giraud sulla “rivoluzione” di fare schifo e sulla libertà di essere come si è, temi con cui Willie si stava confrontando proprio in quel periodo pensando al testo di questa canzone.
Il testo è in pieno stile Willie Peyote, zeppo di critiche sociali e politiche, come un grandissimo dito medio di fronte a chi ha ruoli rilevanti nella società. Ricomincia anche il tour e noi non vediamo l’ora di urlare quanto a volte vada bene anche fare schifo.
(Sara Pederzoli)
Willie Peyote, Michela Giroud: 8,5
Invisibile
Si mimetizza col contorno Marta Tenaglia nel suo nuovo singolo “Invisibile”: uno specchio sulla parte di sé più fragile e nascosta. “Invisibile” racconta di tutte quelle volte che si preferirebbe scomparire, di diventare dello stesso colore di ciò che si sta attorno, fino a diventare invisibile, appunto. La voce della Tenaglia ci conduce tra gli alti e i bassi di questa voragine emotiva in cui una piccola parte di noi può riconoscersi, come in uno specchio. “Invisibile” è la consapevolezza alla fine del tunnel, raccontata con grande lucidità e bellezza stilistica.
(Ilaria Rapa)
Marta tenaglia: 7,5
Secondo
Che effetto si prova a vivere una vita da eterno secondo? Ce lo racconta con saggezza e lucida ironia il cantautore irpino Zerella. “Secondo” è un brano r ‘n b che strizza l’occhio al pop senza paura di pregiudizi. Zerella, infatti, ci canta con gioia la bellezza di non dover necessariamente portare sulle spalle il peso dell’essere primi sul podio della vita. Del resto, a cosa serve? La storia ci insegna che si può cambiare il mondo anche prendendo (quasi sempre) l’argento!
(Ilaria Rapa)
Zerella: 7,5
Blues Bar
Cortese potrebbe apparire vicino alla dicitura di inguaribile romantico…almeno se lo associamo alla sua nuova canzone “Blues Bar”. Una ballad d’amore e ricordi che parla con semplicità del quotidiano. Cortese traccia, quasi tendendo conto di una storyline tutte le tappe di un amore: dal momento più elettrizzante della conoscenza fino al momento del dolore e dell’abbandono. Una realistica rappresentazione della magia dei rapporti di coppia…nella buona e nella cattiva sorte.
(Ilaria Rapa)
Cortese: 7
(tutto qua)
Una collaborazione più che necessaria quella tra svegliaginevra e M.E.R.L.O.T in “(tutto qua)”, che ci coinvolgono nel loro turbinoso addio a ritmo indie pop con un pizzico di elettronica. “Ma che ci posso fare, che ci posso fare, siamo fatti male, male, male, male” ci sono storie che non fanno in tempo a finire che già stanno ricominciando, generando un loop tossico che ci fa sentire come se il nostro cuore fosse avvolto strettissimo da un filo di aquilone. “E quindi, se per te va bene, anche stavolta finiamola qua” perchè spesso la scelta migliore è quella che ci provoca più dolore, ma forse l’unico modo per ricominciare è proprio dal vuoto. E ringraziamo i due artisti che danno voce alla frase che ci ripetiamo mille volte durante il giorno: “Poteva andare peggio di così? No” (spoiler: ripensandoci, la risposta alla domanda è quasi sempre “sì”).
(Margherita Ciandrini)
Svegliaginevra ft. M.E.R.L.O.T.: 9
Meringa
Il ritmo sincopato di “Meringa” ci crea scompensi interiori: REEV e gli UFO BLU ce la mettono tutta per distaccarsi dalla canonica canzone d’amore, anche attraverso un testo sincero e crudo. “Come posso dirti che a volte da solo sto meglio” ci sono dei momenti in cui la solitudine è , in cui cerchiamo di metterci al primo posto e abbiamo in testa “più libri che amici” e tutto quello che ci manca è il contatto fisico con un’altra persona.
I sentimenti ed i legami duraturi non sono per tutti, ma a volte il problema è che non riusciamo bene a gestirli, a capire come funzionano e soprattutto, come dovremmo funzionare noi in quelle situazioni. “Non ho voglia di te, di restarti accanto” il messaggio di REEV e degli UFO BLU è chiaro: non è questo il momento di legarsi, piuttosto è il momento di scegliersi e seguire i nostri desideri più primordiali.
(Margherita Ciandrini)
REEV, UFO BLU: 8
Tropico del mare
“Tutte le sere qui a riassumere il nulla, a credere di aver capito” ringraziamo Oratio per aver dato voce ai nostri pensieri con il suo brano elettro indie pop “Tropico del mare”. “Quanto dura questo sempre, quando finisce questo mai?” Riusciremo, tra 1, 5, 10 anni, a toglierci quella persona dalla nostra testa, che evidentemente riesce ad accogliere solamente un pensiero fisso? La risposta vorremmo saperla un po’ tutti, per adesso possiamo solamente limitarci a provare ad amare davvero e a ricordare i momenti più belli guardando il mare, sempre grande fonte di ispirazione e di strette al cuore.
Proprio come Oratio ci sentiamo degli aquiloni senza vento e vorremmo andare alla deriva, senza una meta, ma siamo fermi nello stesso punto e ricominciamo sempre tutto da capo, anche quando pensavamo di essere finalmente riusciti a mettere un punto, ma un punto, in realtà, non l’abbiamo messo mai.
(Margherita Ciandrini)
Oratio: 9
Lunapark
Suoni elettronici e voci eteree, Barberini ci porta dentro un “Lunapark” di notte, uno di quei luoghi in cui tutto sembra sospeso, in cui il tempo non sembra esistere e ci sentiamo un po’ persi. “Spengono le luci al neon e resti solo” sembra la descrizione di uno di quei sogni che da euforici e pieni di luci e colori si trasformano improvvisamente in incubi bui e silenziosi, in cui ci sentiamo senza radici dentro un luogo a noi sconosciuto.
A volte staccare da tutto è proprio quello di cui abbiamo bisogno, per qualche minuto, qualche ora, qualche giorno, riusciamo a sentirci come in un’altra dimensione, senza pensieri sul presente e sul futuro, ma quando sarà finito anche l’ennesimo giro di giostra, in quel momento tutta la realtà ci colpirà brutalmente e dovremo essere bravi a barcollare ma mantenere l’equilibrio, attenti a non sporgerci troppo e cadere.
(Margherita Ciandrini)
Barberini: 8,5
Divano nostalgia
Galeffi ci prende per mano e ci uniamo a lui in un malinconico, vorticoso e passionale tango dal nome “Divano nostalgia”.
Il nuovo singolo ricorda un bicchiere di vino rosso fatto di uvaggi diversi, buono e particolare proprio perché composito. Allo stesso modo, è apprezzabile come il cantautore abbia osato con qualcosa di diverso, mischiandolo con ciò che da sempre fa: aggiunge novità senza stravolgersi – cosa affatto scontata -, rimanendo strettamente legato alla sua linea musicale. Ed è facile per lui a quel punto trasportarci in una notte romana, con una luce blu che entra dalla finestra e illumina il divano, mentre “piange un pianoforte”. Una canzone originale e decadente, sensuale, triste “che assomiglia un po’ a me”.
(Benedetta Fedel)
Galeffi: 8
Terra
Il nuovo singolo degli Eugenio In Via Di Gioia è stato anticipato da un enorme messaggio d’amore scritto a caratteri cubitali sul pavé di Piazza San Carlo, a Torino. Una dedica scritta nel cuore della notte da quattromila gessetti bianchi, da centocinquanta persone che avevano una cosa da dire in coro alla nostra grande e condivisa mamma: “TI AMO ANCORA”. Ad oggi la frase del gruppo torinese è la più grande dedica d’amore mai scritta per terra. Per terra e per la Terra, la destinataria del messaggio.
Infatti, è in questo splendido, condiviso e commovente modo che gli Eugenio In Via Di Gioia presentano il nuovo singolo, “Terra”. Il pianeta si personifica in un grande amore con cui ci sono problemi, perché siamo stati stupidi, l’abbiamo data per scontata, ci siamo persi e l’abbiamo ferita. Ma, come nelle migliori storie, siamo pronti a tutto per riprenderci il nostro posto, un posto che “più bello non c’era”
.“Terra” è un messaggio di sensibilizzazione che passa per ciò che di più universale c’è: l’amore. E, dopo averla ascoltata, viene voglia di agire, di cambiare, di piantare un fiore.
(Benedetta Fedel)
Eugenio In Via Di Gioia: 10
Mantra
“Mamma io mi sento sfortunata, non mi dire che la vita è bella, tanto non l’hai scelta. Mi concedo la tristezza per poi superarla”.
“Mantra” ha un ritmo cadenzato, ripetitivo (come, appunto, un mantra), violento e confusionario come spesso lo è il dolore, protagonista dell’ultimo singolo di Rosita Brucoli. La cantautrice non vuole messaggi motivazionali, non vuole sentirsi dire che tutto passa, che tutto si sistema, perché lo sa. Rosita vuole guardare in faccia il dolore, attraversarlo, non farsi intimorire da lui, perché comprende bene che “concedersi la tristezza” è l’unico modo di superarla. Quando tutto va male, in realtà, imparare ad affrontare le difficoltà con le nostre sole forze è il vero modo per rendersi conto che noi siamo gli unici in grado di cambiare le cose, che “la realtà è questa e io posso cambiarla senza un mantra”.
(Benedetta Fedel)
Rosita Brucoli: 8,5
Struggle
Il rapper della crew Klen Sheet esce con un nuovo pezzo che ci racconta le difficoltà che caratterizzano la vita di ognuno. Non serve infatti venire dalla strada per provare certe emozioni, se infatti quel tipo di narrazione funzionava bene nei primi anni duemila oggigiorno bisogna essere il più veri possibili e raccontare delle cose che si conoscono veramente, senza seguire per forza nessuna wave. Ed è quello che Ngawa fa parlandoci di un suo periodo evidentemente buio, con la missione però di ricordarci che una speranza ci deve essere sempre e a volte risiede proprio nella morale di quello che ci sta accadendo, sta a noi però coglierla.
“Gira una che mi distraggo, dormo per terra sul divano’’
Un brano sicuramente cinico, ma che nella sua verità e sincerità si rivela anche romantico e umano, ricordandoci che ogni struggle è importante e non esiste una gerarchia tra quello che viviamo noi e gli altri. E soprattutto ci rammenta che a soffrire non siamo mai soli.
(Bianca Cela)
Ngwa: 7
Tutta la città
Una richiesta d’amore quasi disperata, un affetto che non si sa se corrisposto, ma travolto comunque da un desiderio ardente che ci accompagna durante tutto l’ascolto. Ritmo pop ed incalzante fa da giusto contrasto all’amarezza del testo, quasi come un contrappasso che ricade sulla ragazza descritta nella canzone.
“Entra nel mio universo, non avere paura di come sarà e gireremo la città ed entreremo dentro ad un bar fino a che arriva domani’’; l’ atmosfera da mille e una notte ci lascia trasportare su un tappeto magico fatto di speranze e attese. Sottofondo ideale per tutti gli inguaribili romantici che sperano ancora in un sì dal loro amore impossibile.
(Bianca Cela)
Joseph: 8 +
Super soft reset (Album)
La band bresciano-bergamasca torna con un album dalle sonorità propria del gruppo rock-pop, a tratti sperimentale ed alternativo, come si può ben evincere dalla fine di Corolla, dove troviamo un suono ”sporco”, come se fosse successo qualcosa in sala registrazioni ma che risulta essere assolutamente affascinante.
I temi trattati sono molteplici, il fil rouge che li guida è una sorta di angoscia soffocante (“mi sento come Gerry Scotti chiuso in una botola”) che si manifesta in quel passaggio dai spensierati venti all’età adulta. La sensazione di sentirsi persi, come quando si spara a caso una risposta sul cruciverbone perché metaforicamente si ignora la giusta via da prendere, che ci porta ad aggrapparci ai nostri porti sicuri, e infatti ‘’quando cala la sera avrei bisogno di te”, di quella persona che in qualche modo ci rassicura.
Undici tracce in cui perdersi nel sentimento di malinconia, facendoci soffrire bene. Effetto collaterale del disco: lacrime che bagnano un viso segnato da un sorriso consapevole che le situazioni cantate, se non le ha ancora vissute, prima o poi incroceranno inevitabilmente il suo percorso.
Forse il desiderio della band era proprio quello di chiederci di arrestarci un attimo, ripensare ai momenti difficili e turbolenti, tormentarci il giusto, poi prender fiato e schiacciare quel maledetto tasto reset per ripartire.
“Sicuro di niente riparto da qui”. Grazie Giallorenzo.
(Bianca Cela)
Giallorenzo: 9
Incubo perfetto
Perché siamo così ostinati da trasformare certe relazioni in un “incubo perfetto”? Adelasia nel suo nuovo singolo, intitolato appunto “Incubo perfetto” narra una storia giunta al capolinea dove uno dei due diventa “un peso dentro al petto” per l’altro.
Una storia che neanche il sole riesce ad illuminare con i suoi raggi, ma si fa avvolgere solo dal buoi che si prova dentro!
“Ma io che ci posso fare se ti prende male ogni volta?”
(Alessandra Ferrara)
Adelasia: 7,5
Sbadiglio
Una ballad allegra quella del nuovo pezzo di Noite dal titolo “Sbadiglio” in cui il cantautore, quasi con la costruzione cinematografica di un piano sequenza, vuole svegliarsi e fuggire dalla condizione in cui si trova.
A volte il solo gesto di allacciarsi le scarpe per uscire fuori è per noi un atto di libertà che spegne tutte quelle voci che come “bombe che infrangano in testa”.
Siamo sempre frastornati da pensieri, da paure, incapaci di fare ciò che vorremmo veramente!
(Alessandra Ferrara)
Noite: 7,5
Così scappi da te
Gli artisti molto spesso scrivono canzoni che per un motivo o per un altro rimangono silenziose, chiuse dentro un cassetto. La stessa sorte è capitata a “Cosi scappi da te” che Angelo Iannelli ha pubblicato a distanza di anni.
In un flusso di coscienza senza pause o ritornelli, l’autore butta fuori emozioni provate in una situazione particolare, usando l’arte per psicanalizzarsi, imparando così a conoscere meglio il proprio io.
Con certi mostri è inutile lottare, bisogna imparare a conviverci e allora che senso ha scappare?
(Nicolò Granone)
Angelo Iannelli: 7+
Storie
Adesso ogni storia ha una storia e si fa la storia, utilizzando i social, per provare a descrivere una storia.
“Storie” ha più significati come quelli presenti dentro il brano di Cal Birbanthe, dove convivono relazioni instabili sul punto di cadere, che rimangono appese solamente perché nessuno dei due (o forse c’è una terza persona?) ha il coraggio di pronunciare la parola fine.
Nell’epoca della spettacolarizzazione della nostra vita, dove anche i sentimenti vengono messi in pubblica piazza, abbiamo ancora paura della sincerità, ritenendo più comodo pensare che tutto sia ok anche l’istante prima dell’addio.
( Nicolò Granone)
Cal Birbanthe: 8
AVVELENATA
Mel de Vil è una giovane cantante che esordisce con “AVVELENATA”, brano scritto dal maestro dell’elettro pop made in Italy, wLOG, mettendo a disposizione la sua voce soave per esaltare un testo ricco di significati nascosti. Il pezzo infatti racconta i dubbi dell’essere umano sempre in lotta, specialmente con se stesso, per riuscire a capire quali sono le cose che lo fanno stare bene, cercando contemporaneamente di togliere tutto ciò che lo porta a soffrire.
Molto spesso però questo processo non è semplice, anzi diventa difficile dividere il veleno dall’antidoto. Infatti si può fare una scelta pensando di prendere la decisione giusta, ma questa magari con il passare del tempo si trasforma in una ferita che anche a distanza di anni continua a sanguinare.
La voce ipnotica di Mel de Vil si scontra con il testo rude e spigoloso di wLOG, creando una sensazione di dolce stordimento nell’ascoltatore mentre ne assapora goccia dopo goccia.
(Nicolò Granone)
Mel de Vil, wLOG: 7
Io che non
Quando si arriva vicino ai 30 anni , quando non si è ne giovane ne vecchio, è normale fare un confronto tra quello che si è rispetto a quello che si sognava di diventare da bambini. A volte però rimane difficile riuscire a trovare la propria dimensione.
Aigì inizia a andare per esclusione, mettendo da parte tutto quello che non è, per cercare di conoscersi meglio.
“Come sto? Non lo so” perché non è vero che va sempre tutto bene!
(Nicolò Granone)
Aigì: 7,5
430 foto
Le foto migliori sono quelle spontanee, dove facciamo facce stupide senza neanche accorgercene. Ecco bisognerebbe vivere l’amore con quel mood, godendosi ogni momento con spensieratezza. Se il passato vive di ricordi, il futuro vuole delle certezze, e proprio dentro nuove promesse potrebbero iniziare a nascere le prime crepe.
Complicarsi la vita diventa così una situazione necessaria per andare avanti, mentre il nostro gatto, senza farsi troppi problemi aspetta di ricevere la sua dose giornaliera di croccantini.
(Nicolò Granone)
Funky Lemonade – Spinozo: 8
Ascolta il suo del cambiamento attraverso le playlist di Indie Italia Magazine su Spotify
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