New Indie Italia Music Week #105

New Indie Italia Music Week #105

“Ai suonatori un po’ sballati
Ai balordi come me
A chi non sono mai piaciuta
A chi non ho incontrato
Chissà mai perché
Ai miei pensieri, a com’ero ieri
E anche per me”

(Dedicato – Loredana Bertè)

Non serve che qualcuno ti dedichi una canzone per farti felice. Sei tu il miglior talent scout di te stess*. Dedicati la migliore canzone che esista, cantala al presente per celebrare il passato, dedicala alle persone speciali che conoscerai ma anche a chi non vorresti avere conosciuto mai.

Lasciati ispirare dalla selezione dei migliori brani Indie Italia della settimana, a cura della redazione di Indie Italia Magazine!

 

Ginevravagina

“Sono troppo attento mentre vivo”

Nebraska ci trascina dentro il suo mondo pop sintetico con “Ginevravagina” che già dal titolo ci fa capire il pensiero fisso che lo attraversa. Uno sguardo nostalgico all’adolescenza, periodo controverso per la maggior parte di noi, in cui le tante pulsioni che ci attraversano vanno di pari passo con le nostre paranoie e senso di inadeguatezza che ci segue costantemente, in ogni nostra azione.

È quasi bello ripensarci adesso che siamo cresciuti, ma la nostra parte adolescente rimarrà sempre incollata a noi come un pezzo fondamentale del puzzle che ci compone. Nebraska chiede perdono alla sua Ginevra, e noi chiediamo mentalmente scusa a tutti coloro che ci hanno conosciuto in quel periodo particolare, alcuni li abbiamo persi, altri sono rimasti accanto a noi nonostante tutto il disagio e hanno contribuito a plasmare le persone che siamo diventati e non potremmo mai ringraziarli abbastanza.

(Margherita Ciandrini)

Nebraska: 8.5

 

Fatti male

“Ho sempre fatto a pugni con la mia parte sincera” capiamo benissimo reietto e tutti i pensieri che girano dentro la sua testa, mentre ci canta “fatti male”, accompagnato da un sound dance che ci trasmette quasi un senso di distacco dalla realtà. Siamo tutti esseri umani imperfetti, e sono proprio le nostre diversità a sottolineare la nostra unicità, troppe volte ci siamo fatti male a causa dei nostri pensieri ossessivi che ci ripetono che siamo sbagliati.

L’ansia è diventata la nostra migliore amica e mentre reietto si chiede se questa sera tornerà a casa con lei o senza, riesce ad individuare una nota positiva: siamo vivi, nonostante tutto. Il primo passo per cercare di vivere in modo più sereno è riconoscere che non possiamo arrivare ovunque, meglio concentrarsi su situazioni selezionate e cercare di dare il meglio di noi, senza farci influenzare troppo dalle voci dentro la nostra testa che ci sussurrano sempre quanto siamo inadeguati e alla fine di “fatti male” ci ritroviamo proprio con questa consapevolezza.

(Margherita Ciandrini)

reietto: 8.5

 

Acne (Album)

L’acne è un fastidioso simbolo che identifica il periodo dell’adolescenza, Tripolare usa questo concetto per raccontare i disagi della sua generazione.

L’incertezza è il filo conduttore di questo disco intimo e a tratti ribelle, tutto rimane in bilico come un giovane che vuole diventare grande, ma non sa come affrontare tutte le conseguenze.

“Ho paura di fare un orgia voluta da me” quando è difficile assumersi le proprie responsabilità davanti ad una scelta?

Ovviamente in questo processo interiore fa la sua parte anche l’amore che può essere uno stimolo per gettarsi in folli imprese o una pesante ancora che trascina sul fondo.

(Nicolò Granone)

Tripolare: 9

 

Luna nera

Gli Iside questa notte parlano con la luna, chiedendogli come si trova nella sua solitudine, e con “Luna nera” si avvicinano sempre di più alla loro parte più introspettiva e ci cullano con la loro preghiera.

Quante volte abbiamo alzato gli occhi al cielo notturno per cercare una risposta a tutte le nostre domande consultando la luna. Quando tutti intorno a noi sembrano aver trovato un senso al loro percorso di vita, in un modo o nell’altro, e noi siamo sempre fermi, nascosti dentro una grotta simbolica che ci siamo creati da soli per farci scudo da tutti i momenti di inadeguatezza che proviamo, non sappiamo a chi rivolgerci e l’unica soluzione sembra proprio essere la luna che ci illumina con la sua luce tenue ma sempre brillante e ci ricorda che, forse, si può stare bene anche da soli cercando di trasformare tutti i lampi e fulmini in diamanti, proprio come ci suggeriscono gli Iside.

(Margherita Ciandrini)

Iside: 9

 

Cose sparse (ALBUM)

“Cose sparse” è il nuovo album di Bipuntato, una composizione semi casuale di elementi che provengono dal vissuto dell’artista e che adesso prendono forma in 8 canzoni. Ognuna di questa si trasforma in un tassello, in un piccolo mattoncino che, messo uno sull’altro, serve a costruire piano piano l’immaginario di Bipuntato. “Cose sparse” è la realtà che si trasforma in narrazione e ancora in musica, dove ogni pezzo nasce dall’ispirazione di tutte quelle “cose sparse” e ritrovate in giro o in case d’altri. Quante storie possono raccontare gli oggetti? Ce ne dà un esempio l’artista romana dal cuore r ‘n b!

(Ilaria Rapa)

Bipuntato: 8

 

Pitch black

Il nuovo singolo del duo romano Gbresci è un inno alla witch house, una sottocategoria dell’elettronica che mette insieme sonorità più dark al mood e alle tematiche dell’emo trap. “Pitch black” è una contaminazione di chitarre classiche con elementi più elettronici.

I Gbresci si riconfermano tra le band più sui generis nel panorama underground italiano. I loro brani evocano immagini sfocate e poco nitide, come quelle raccontate in “Pitch black”, in cui viene descritto un pianeta deserto e senza luce dove la vita su di esso si fa via via sempre più fioca.

(Ilaria Rapa)

Gbresci: 7,5

 

Moribondo

“Non mi chiamare bae sto vagando con i demoni”

L’essere umano prova un profonda vergogna quando deve ammettere, non solo a sé stesso, di vivere un momento di crisi, uno di quelli in cui si sente “moribondo”.

Forse perché nella società di oggi è un obbligo morale e sociale stare bene, e quindi meglio fingere che trovare il coraggio di esprimere il proprio umore in maniera sincera.

99paranoie, invece  se ne frega di questo dogma, mettendosi a nudo per mascherare la finta ipocrisia del mondo di oggi.

(Nicolò Granone)

99paranoie: 8,5

 

Fortissimo

“Dammi un bacio fortissimo, dimmi che ami fortissimo”

Questo il ritornello di “Fortissimo”, come fortissimo è l’impatto che ha sull’ascoltatore il nuovo singolo di Nuelle. Una storia di amore e delusione, di rassegnazione e rivoluzione, che ha in sé il bianco e il nero della vita. Seppure il titolo potrebbe trarre in inganno, la vera protagonista in tutto questo è la forza della debolezza, a normalizzare la bellezza di non dover necessariamente apparire più forti di quello che non siamo difronte alla persona amata.

L’amore ci fa spesso vacillare, essere volubili e se prima “le tue parole come briciole sul tavolo mi danno fastidio”, poi vogliamo “un bacio fortissimo”. Come dare torto a Nuelle?

(Ilaria Rapa)

Nuelle: 8

 

Komorebi (EP)

Komorebi è il titolo del primo EP in italiano di FLAMINIA. Dai racconti della giovane cantautrice, Komorebi vuole essere una sorta di lavoro di guarigione personale. Il termine giapponese “komorebi” indica “la luce che filtra dalle foglie degli alberi” ed effettivamente si riesce a cogliere solo in parte ciò da cui FLAMINIA cerca di salvarsi.

Che siano relazioni tossiche, lutti o altro, ciò che colpisce è il modo in cui FLAMINIA decide di raccontare la sua ripresa: se inizialmente sembra appartenere alla corrente del classico cantautorato italiano, in realtà FLAMINIA, con la sua voce soave accompagnata da basi anche elettroniche, aderisce appieno ai canoni di quella che è la tendenza dell’indie femminile attuale. La sorpresa arriva sul finale (“Virginia”), dove un crescendo ci porta in un loop techno inaspettato: che sia sintomo di una raggiunta guarigione?

(Eva Ceccarelli)

FLAMINIA: 8

 

strappami la pelle a morsi

“Mi sento solo strano”

È proprio di un senso di inettitudine che parla il nuovo brano di centomilacarie, “strappami la pelle a morsi”, uscito per Maciste Dischi. Questa giovane promessa dell’indie italiano sembra aver deciso di urlare in faccia a tutti un malessere intimo e scomodo, fatto di “mostri”, di stanchezza e di errori.

Nonostante sia l’unico lavoro reso attualmente pubblico da centomilacarie si è già guadagnato un posto al MI AMI Festival, uno dei maggiori eventi della musica indie italiana. Sembra quindi essere solo l’inizio per centomilacarie, di cui sicuramente continueremo a sentire parlare!

(Eva Ceccarelli)

centomilacarie: 9

 

Chillo

Le giornate si stanno allungando con l’arrivo della bella stagione e il caldo che anticipa l’estate fa venire a Mole la voglia necessarie per stare “Chillo”.

Via tutte le bad vibes, basta con gli inutili paragoni, è arrivato il momento di pensare alla propria felicità, prendendosi pure il lusso di perdere del tempo a non fare nulla.

Programma per il prossimo week-end: tuffo in piscina, drink in mano, immaginandosi una vita da Vip.

(Piano B: va bene anche prendere un po’ di sole seduti sul proprio terrazzo)

(Nicolò Granone)

Mole: 7,5

 

Next Big Thing (Album) 

In piedi con alle spalle uno scenario post apocalittico fatto di macchine devastate, lo sguardo rivolto in avanti, dritto in camera, e un lanciafiamme in azione tra le mani. È proprio come raffigurata in copertina del suo disco di debutto che l’artista avellinese BigMama irrompe sulla scena rap italiana, pronta a fare fuoco e fiamme con otto canzoni che hanno grinta e irriverenza al posto di qualsiasi filtro. 

Ma contro cosa è puntata quest’arma spara-rime? Contro ogni forma di discriminazione, da quelle che Marianna (vero nome della rapper) ha provato e prova sulla sua pelle a quelle che ha visto e vede con i suoi occhi. Tutti i giorni. 

In questa battaglia, però, non è sola. Ad accompagnarla al microfono, il rapper torinese Ensi su P.O.F. e a sorreggerla alle produzioni l’hitmaker CROOKERS che mette la sua firma su cinque di otto pezzi dell’album, di cui uno in collaborazione con Goedi, il talentuoso RIVA e il duo di giovani produttori B- CROMA. 

Se questa squadra contribuirà davvero a fare di BigMama la Next Big Thing lasciamo dirlo al tempo, noi intanto ci godiamo della musica che ha voglia di suonare forte nelle nostre casse e, soprattutto, non ha paura di urlare ciò che qualcuno doveva prendersi il coraggio di dire. 

(Aurora Aprile)

BigMama: 8

 

Il Leone Verde (Album)

Riccardo Morandini è l’artista di cui abbiamo bisogno, almeno subito prima dell’arrivo dell’estate. In un momento in cui tutti cominciano lo sprint per il “singolone”, Morandini dà alla luce l’album “Il Leone Verde”, un’opera composta da 7 brani. Concetto, estetica ed immaginazione assumono forme diverse con un fine unico, diventando un risveglio dei sensi per tutti coloro che sanno gustarlo. Una goccia di limone sulla lingua: potrà piacere o non piacere, ma non ci lascia di certo indifferenti.

(Vincenzo Matassa)

Riccardo Morandini: 7,5

 

Supra (prima parte) [EP]

Sono “Armatura”, “Bianca” e “Film” i tre brani con cui Verano (Anna Viganò, ex componente dell’Officina della Camomilla) ha deciso di presentarci “Supra”, un capitolo di un libro che 42 Records ci dice vedrà il suo sviluppo nel corso dell’anno 2022.

I tre brani, però, sono nettamente diversi l’uno dall’altro: se “Armatura” costituisce un incipit pacato e leggiadro, “Bianca” tende più a un martellante elettronico, pur mantenendo Verano la sua inconfondibile grazia. “Film”, invece, sembra essere quasi un elemento di unione tra i due brani e la sua dissolvenza lascia l’ascoltatore sospeso in attesa di un secondo capitolo che non vediamo l’ora di ascoltare.

(Eva Ceccarelli)

Verano: 8

 

FLASHBACK!

Con un ritmo travolgente, dalle note un po’ trap, Miles ci porta indietro nel tempo con il suo nuovo singolo intitolato infatti “Flashback!”.

“A volte io mi pento” canta il ritornello descrivendo quella condizione in cui, guardando al passato, il nostro presente ci avrebbe suggerito di agire in modo diverso.

Ma ha senso pensare e ripensare quando orma il passato è un capitolo chiuso di un libro che potrebbe solo avere un sequel?

Alessandra Ferrara

Miles: 7-

 

Jack (Non Sa)

Potremmo definire il primo brano in italiano dei Bengala Fire come una versione post pandemica di “Charlie fa suf” iconico brano dei Baustelle. Jack è un ragazzino che si sente confuso dal mondo in cui vive, ma non ha la forza di reagire preferendo rimanere immobile nel suo disagio. Non vuole più andare a scuola, prendere in mano il suo destino,  preferisce stare fermo senza trovare il coraggio di scegliere una strada alternativa.

Che cos’ha che non va? Il protagonista non ha neanche l’interesse di porsi questa domanda, intanto la soluzione si avvicina inesorabilmente alla parola “tutto”.

(Nicolò Granone)

Bengala Fire: 7,5

 

 

SHITPOP

“Voglio una vita all’altezza dei sogni che ho”: con una bellissima citazione del pezzo “Voglio Volere” di Luciano Ligabue, Meli introduce il suo nuovo singolo dal titolo “SHITPOP”.

Il cantautore prova a raccontarci a cosa si è disposti a rinunciare pur di inseguire i propri sogni, le proprie inclinazioni. Sicuramente, il percorso non è semplice, ma tutti gli ostacoli incontrati costruiscono un bagaglio di esperienze che si concretizzano nell’obiettivo finale.

“Nessuno è più importante di te stesso”

(Alessandra Ferrara)

Meli: 7,5

 

Universo Primavera

Connubio d’arte visivo, coreografico e musicale ottimamente riuscito. Sound leggero e malinconico ma ritmato, atmosfera moderna/contemporanea come la performance coreutica che accompagna la canzone. Perfetta da ascoltare in un momento di nostalgia e dispiacere di un amore appena finito, ancora meglio se sdraiati su un prato in queste prime arie primaverili, magari proprio un salice piangente.

Come spesso accade uno dei due ha superato la rottura, è andato avanti e non ha più solo occhi per l’altro. E il protagonista si sente come un fantasma, invisibile, la percezione è quella di non essere più osservato come un tempo dall’amat* ‘’ti passo davanti, mi confondo con gli altri e non vuoi stare più con me’’. Non sembra in quel momento possibile fare a meno dell’altro e anche se il mondo vuole che tu vada avanti e ti accorga che comunque lui intorno a te esiste ancora, il sentimento che ti pervade ti ingabbia.

(Bianca Cela)

Memento e Shari, Frenetic&Orang3: 8

 

Caro fottutissimo amico

Sembra strano pensare che in vent’anni di pura amicizia fraterna, condivisione di palchi e di momenti intimi, non ci sia stata mai una collaborazione – nel senso di due voci che si uniscono – tra Francesco Motta e Andrea Appino. Eppure, dopo tutto questo tempo le attese sono state più che ripagate. “Caro fottutissimo amico” è più di una canzone, somiglia invece ad una pura dichiarazione d’amore e di stima reciproca dalla durata di 12 minuti.

Vent’anni di musica, vent’anni di fratellanza, ed una vita intera rincorrendo i propri sogni, sono questi gli ingredienti perfetti di questo altrettanto perfetto brano.

(Filippo Micalizzi)

The Zen Circus ft. Motta: 10

 

FELICITÀ

Passiamo l’intera vita a rincorrere quella che culturalmente chiamiamo “felicità”. Una ricerca spasmodica di un concetto, così astratto da prendere mille forme diverse nella mente di altrettanti individui che ogni giorno la bramano. Ad interrogarsi su di essa sono molti, uno di questi è GIUMO che con la sua “FELICITÀ” ci pone davanti due visioni ben distinte. Da un lato chi continua a rincorrerla e dall’altra chi ormai si è arreso alla banalità del mondo. Ciò che ne deriva è una riflessione tragicomica sul come entrambe le due visioni riescano a coesistere nello stesso momento e comunque riuscire ad andare avanti.

Quel che rimane è la consapevolezza che in ogni caso l’infelicità, pur essendo triste, rimane un punto di partenza per qualcosa di magnifico.

(Filippo Micalizzi)

GIUMO: 9

 

Briciole

Una lettera d’amore molto delicata, un percorso tortuoso per trovare l’altro. Quando si ama molto una persona, che sia un partner o una persona cara, è facile perdersi in essa ‘’io non ci riesco, io non voglio più stare indietro con te’’. Il problema è riuscire a non superare quel limite invisibile in cui ci dimentichiamo che per fare star meglio gli altri dobbiamo innanzitutto stare bene noi ‘’starò vicino fino a perdere il senso di me’’.

Alla fine, per quanto banale possa essere, la relazione più importante che dobbiamo riuscire a costruire è quella con noi stessi. E forse proprio per questa nostra incapacità di rimembrarlo che la canzone di Ginevra ci sembra essere così vera: una situazione fallace che spesso e addirittura volentieri tendiamo a crearci.

(Bianca Cela)

Ginevra: 8,5

 

Libertà di parola

Francesca Fagioli riflette con il suo solito modo cinico (tanto le fa tutto schifo)il suo percorso musicale, iniziato da poco ma che sembra essere già in ascesa. Inizialmente tira uno schiaffo forte e deciso a chi vuole approfittare della sua posizione raggiunta, successivamente a chiunque abbia anche solo il minimo intento di cambiare la sua penna. 

‘’Sprecare la voce per cose che sanno, tu dimmi perchè’’ insomma Francesca spara a zero su chi, secondo la narrazione popolare, si fa corrompere e cambia il suo registro stilistico solo per piacere di più alla folla e/o dalla casa discografica. Lei, con forse un po’ l’irriverenza dei suoi ventuno anni, non ci sta, anche se avrebbe tutta la vita per fare entrambe le cose, perchè tanto poi non le fa. E alla fine, l’agognata libertà di parola la conquisterà. Il beat e la musica di sottofondo sono belli, riescono ad unire il suo mondo trap con un po’ di rock, fa un pochino fatica a partire la canzone, penalizzata forse da una voce un po’ gracchiante iniziale, ma dopo prende un bel ritmo e anche la parte orale si distende.

SVD: 7,5

Dedicati una canzone! Ascolta le playlist Spotify di Indie Italia Magazine per trovarla…

https://open.spotify.com/playlist/6hsETzcjCY7R3krHUePwMl?si=e3cf1ad010ca41c6

https://open.spotify.com/playlist/3wTjkWyaYQxky8BHNA6JmK?si=a33a10b95b1240ce