sonomole: “Chillo sì, ma penso sempre al futuro!” | Intervista
sonomole ha cambiato nome per evitare inutili discussioni con algoritmi vari, ha fatto uscire un pezzone come “Chillo” che sa d’estate ma solo all’apparenza, ma non riesce a stare fermo, anzi è sempre pronto a vivere con il pedale schiacciato sull’acceleratore.
Ma partiamo dalla scelta del nuovo appellativo: la sostanza non cambia Mole rimane sempre Mole con tutte le sue varie sfaccettature, ma il progetto acquisisce con questa scelta una maggior unicità, evitando di rischiare di essere confuso in un mondo nel quale uniformarsi più che un opportunità è diventato un pericolo.
Anche il brano “Chillo” racconta un po’ di questa tendenza di non rischiare, che ormai molti artisti hanno, scegliendo di andare sul sicuro, magari seguendo la moda del momento. Rilassarsi e adagiarsi però non è il mood che ama seguire sonomole e questo nuovo brano ne è la dimostrazione.
Per scoprire invece quali saranno i suoi prossimi progetti consigliamo di ascoltare “Chillo” e godersi in pieno relax quest’intervista.
INTERVISTANDO sonomole
“Chillo” anticipa l’estate?
Musicalmente parlando anticipa l’estate ed anticipa alcuni progetti attualmente in lavorazione. Se poni la domanda su di uno stato più emozionale invece ti direi che “Chillo” è uno stato d’animo quasi perenne, se fosse una stagione sarebbe un eterna primavera.
Quali sono i riferimenti culturali che riporti nella tua musica?
Ci trovi sicuramente riferimenti musicali, vedi Polo G, Wiz Kalifa o J.Cole. In una barra presente nella prima strofa, dove do anche una definizione del mio “essere rapper”: “Zero Glock, solo Flow come J.Cole”, come a ricordare che non vengo da quella sfaccettatura del rap, se vai a cercare Mole non vai a farlo per il Gangsta Rap. O anche a finire sempre della prima strofa dove senti “Soltanto un altra copia di quell’altro che ha già fatto montagne di cash, di questa scena non mi frega un cazzo il feat fratè lo chiedo a Marracash”, come a dire che se dovessi collaborare con un’artista non andrei a farlo con chi scimmiotta il suono di un altro, preferisco farlo con qualcuno che ha un suo suono, una sua identità. Poi, che sia del livello di Marracash o che sia un emergente con 50 follower su Instagram, quello poco importa. La cosa fondamentale è la musica, il resto sono solo cornice, e puoi avere una cornice meravigliosa, ma se il quadro è freddo, brutto e non trasmette nulla, agli occhi e nelle mani ti resta praticamente il nulla.
“Pensi sia come il suo boyfriend”: cos’hai di diverso rispetto agli rapper?
Di diverso non lo so, questo dovresti dirlo tu ascoltando la musica e l’artista.
Se dovessi spendere del tempo a capire cosa ho o non ho di diverso rispetto agli altri sprecherei un sacco di tempo, togliendolo a fare cose più importanti come vivere e fare.
È già abbastanza complesso e faticoso provare a capire se stessi, e poi se fai tutto tu che gli lasci da a fare ai giornalisti ed ai fan?
Se vuoi prendere qualcosa dal ritornello, la parte del “pensa sia come tutti quanti, che pensavo ai contanti e invece sto a fare il cash”, potresti vederla come un riferimento all’artista medio che fa i videoclip e i pezzi pieni di soldi, come a dire che è arrivato, che ce l’ha fatta quando magari non ha mangiato per mesi per fare un video uguale, stampato identico a quello del suo rapper preferito o “rivale” di quartiere. Con la differenza che lui ed il nemico di quartiere non rappresentano veramente quello status, non sono quella cosa, non hanno realmente i soldi del loro rapper preferito, perché ancora non ce l’hanno fatta come lui.
Cosa hai di credibile quando fai qualcosa che non sei, ma che vorresti, e quando persino quello che scrivi è un mix di barre dei 4 artisti che ascolti a loop? Pensi veramente farai i soldi, il cash vero, copiando male qualcosa di già esistente? Chi ce l’ha fatta veramente, come i big, i nostri artisti preferiti, sono usciti fuori perché hanno portato fuori qualcosa di personale ed unico, facendolo da Dio, ma in maniera unica. Chi non ha fatto questo è sparito dopo pochi anni, o addirittura brani. Un po’ di contanti e spariti via con un colpo di scirocco.
Perché è facile complicarsi la vita?
Ti direi perché, probabilmente, l’essere umano è fatto per complicarsi la vita. Se ci pensi, il nostro corpo è strutturato per lavorare e stare in equilibrio, consumando il meno possibile. Se dovessimo seguire quindi la “nostra natura”, dovremmo vivere una vita lenta, limitata.
Ma tolto quel determinato gruppo di persone che vive così per sua natura, per sua attitudine, considerando anche la società veloce che viviamo ai nostri tempi, questo perenne correre alla ricerca del nuovo, una continua autostrada senza limite di velocità, priva di sbocchi e caselli per uscire e rilassarsi, vivere una vita poco complicata diventa pressoché impossibile. A maggior ragione, se per qualche assurdo motivo facessi parte di quel gruppo di persone che hanno un ambizione, un sogno nel cassetto da portare avanti e realizzare, di qualsivoglia tipo e natura, allora, considerando quanto tempo non starai a riposo, a limitarti, ma anzi, sarai spinto a correre per farlo, capisci bene che le possibilità di complicarsi il viaggio si moltiplicano in maniera esponenziale. Anche perché il viaggio è pieno di variabili, inconvenienti, incidenti, periodi con la benzina perennemente in riserva. Come fai a non complicarti un viaggio così lungo, in un’autostrada senza limiti e sbocchi, quando hai già in testa anche la destinazione, il punto d’arrivo?
Ma poi, la vedi veramente credibile una vittoria facile, un viaggio tranquillo, privo di intoppi?
Sarebbe la noia assoluta, sarebbe la morte della vita e del senso della vita stessa.
Se non corri, se non fai, se non sbagli, se non crei, se non distruggi, che ti alzi a fare la mattina?
Se veramente a fine giro ci fosse Dio, di che parlate una volta beccati?
Che gli racconti?
I soldi fanno la felicità?
I soldi aiutano ad avere meno complicazioni, e quindi meno problemi. Una vita dove i problemi sono ridotti al minimo è sicuramente più felice di una con più intoppi e complicanze.
Sicuramente puoi essere miliardario ed essere comunque infelice, per delle mancanze tue personali, buchi interiori o traumi, quindi una mancanza di equilibrio, però se hai la fortuna e la capacità di trovare quell’equilibrio, ed in più ci aggiungi un conto in banca ricco, direi che male non possono fare. Sono un ottimo contorno se già alla base hai il tuo piatto preferito, fatto in maniera divina, diciamo così.
“Colpi di Testa” cosa insegna?
Diciamo che ti suggerisce che si può aggiustare tutto. Che uno specchio rotto può comunque ricomporsi e riflettere comunque qualcosa. Si sta sempre più perdendo quella cosa fantastica che è aggiustare, mettere in piedi qualcosa che ha preso un colpo e magari ne è uscito fuori con qualche pezzo rotto, che sia un vestito, un posacenere o una relazione.
Non ci piace più faticare, prenderci cura delle cose, tanto sappiamo che fuori c’è sempre qualcosa di più nuovo e con meno ferite. Forse. Sicuramente solo più apparentemente. Non sappiamo cambiare più neanche una lampadina, siamo sempre più consumati e consumisti, con meno palle dei nostri genitori e dei nostri nonni. Siamo lo specchio delle nostre paure e delle nostre fragilità. Di conseguenza se hai il coraggio di mantenere, aggiustare e rimettere in sesto qualcosa, sei sicuramente già una persona coraggiosa e rivoluzionaria, almeno per i nostri tempi. Tante piccole cose per mantenere una grande cosa. Pensa quanta costanza e dedizione ci vogliono.
“Di solito” come ti piace rilassarti?
Di solito, non mi rilasso. Odio stare fermo, ho come il terrore di sprecare tempo, perché voglio fare talmente tante cose e voglio farle talmente tanto bene che ogni minuto passato a non fare nulla la vedo come un omicidio al mio essere il meglio di quello che posso essere. Mettici pure che per natura sono una persona molto riflessiva, se ho troppo tempo libero finisce che finisco per pensare troppo e perdere e bruciare tempo su cose che sono semplici trip personali. E poi Fortunatamente esistono il sesso, il vino e la cannabis. Chill.
Preferisci inseguire degli obiettivi o vivere giorno per giorno godendoti il momento?
Ho capito che non devo inseguire nulla. Mi sono posto l’obiettivo di essere la migliore persona ed il migliore artista possibile, ma non devo vivere con l’ossessione di esserlo, devo vivere e fare giornalmente tutto quello che serve per diventarlo.
Limitarsi a inseguire è limitarsi a pensare, e pensare non porta a nulla se non è unito all’azione. Chiaramente godersi il momento è altrettanto fondamentale, ma io personalmente il momento me lo vivo se sto in studio a fare quello che amo, se vado a scattare per un progetto fotografico e sono uscite delle foto atomiche, se esco con gli amici e passo una bella serata e mi sono portato più bei ricordi possibili. E me la sono goduta bene perché ho fatto.
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