Asma: A volte raccontando la vita, riesci a capirla ancora di più | Intervista

Il progetto Asma viene definito dall’artista come un’esigenza di raccontare e trasformare i racconti in canzoni: “Il nome artistico è frutto del mio passato ma anche e soprattutto del mio presente, Sono stato sempre attratto dal poter raccontare tutto attraverso le canzoni, la musica è stato il mio veicolo da sempre”.

“Monopoli” il primo singolo di Asma, è un brano dalle sonorità pop che ci trasporta in un viaggio lungo i nostri pensieri che si mischiano a quelli dell’artista che ci racconta: “A volte, ci rifugiamo negli errori per capire il vero senso delle passioni e della strada da seguire”.

INTERVISTANDO ASMA

Asma” è per antonomasia la difficoltà a respirare: è attraverso la musica che riesci a farlo di nuovo?

Assolutamente si. La musica mi ha fatto scoprire che non esistono drammi, è che a volte raccontando la vita riesci a capirla ancora di più. Siamo sommersi dai pensieri, di cui il 60% sembrano importanti, ma sono così futili che alla restante parte non la consideriamo proprio. Ed io vivo per quel 40%!            

Cosa fai per evadere dalla quotidianità di una piccola città?

Penso moltissimo, forse a volte troppo, ho imparato ad apprezzare ogni singolo dettaglio, prima non era affatto così. Ci dovrebbero insegnare da subito ad apprezzare tante cose, siamo spesso assuefatti dalle cose grandi che ci dimentichiamo che derivano proprio dei sassolini più piccoli. Io cerco di concentrarmi prima sulle piccole realtà per trasformarle grandi, ed è così che vorrei mi guardasse la mia città.

Ti definisci un “tipo ristretto”, cosa intendi?                                                      

Non amo tanto parlare di me, lo faccio attraverso le canzoni e spesso non è poi così semplice, mi piace essere compreso attraverso metafore brevi, perché mi piace pensare che il mio interlocutore sia attento. Sono ristretto ma Diretto. Non servono immensi discorsi, chi si concentra nel capirti lo fa in pochi secondi, tutto il resto è solo una perdita di tempo.    

Se potessi viaggiare nel tempo, cosa vorresti dire al te stesso del passato?

Sicuramente gli direi che prima o poi crescerà, capirà il valore della vita e delle piccole cose. E ovviamente gli direi che quella che pensa essere la sua sfortuna in quel momento sarà la più grande fortuna nel futuro.        

Ci sono degli errori che vorresti cancellare o pensi che facciano parte del tuo viaggio, fino a questo momento della tua vita?

Non cambierei nulla del mio passato, forse starei più attendo ad affrontare determinate situazioni e/o persone, ma di certo non le cambierei. Credo fermamente che la vita delle persone sia costantemente fatta da avvenimenti, che se te ne sfugge uno probabilmente il successivo sarà totalmente diverso da come lo immaginavi.

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