New Indie Italia Music Week #122

“Ottobre era il mese migliore per scorgere i tramonti
Che infuocavano l’orizzonte
Trafelate ci alzavamo e con disinvoltura rientravamo in scena
Con le gote rosse ed una buona scusa” (Ottobre – Carmen Consoli)

Hai messo da parte la malinconia di Settembre?

È giunta l’ora di andare avanti. L’estate è un capitolo chiuso, almeno per il momento.

Nuovi orizzonti ti aspettano!

Esplora le terre incontaminate del tuo inconscio ascoltando i migliori brani della settimana con le recensioni del team di Indie Italia Magazine!

Vesuvia (Album)

Torna Meg e lo fa con un album di dodici tracce molto personali, con un forte ancoraggio alla sua identità partenopea. “Vesuvia” è uno sguardo particolare sul mondo, rappresenta la minaccia che tutto possa svanire, ma anche la possibilità di creare qualcosa di nuovo, che faccia danzare. Un ballo legato alle varie identità: quella femminile, la sorellanza, rappresentata dalla traccia “Aquila”, in collaborazione con Emma e Elisa; ma anche la forza della napoletanità dei brani “Napolide” e “Arco e frecce”, rispettivamente con NZIRIA e il collettivo Thru Collected.

Il disco ha un forte sound elettronico, caratterizzato dalla collaborazione con Frenetik. Partecipano a rendere unico anche Orang3 e i fratelli Fugazza, tra gli altri. Un album che è un inno alla terra e ai suoi quattro elementi, alla danza, all’elettronica e che oscilla magistralmente tra dolore e gioia.
(Lorenzo Ottanelli)

Meg: 9,5

 

Acrobazie

Cercare di mantenere il proprio equilibro può rappresentare a volte una vera e propria sfida se ciò che ci ostacola sono i nostri stessi sentimenti. Roncea dopo una serie di acrobazie l’equilibrio l’ha trovato, e ha deciso di inciderlo in 5 brani.

“Acrobazie” è infatti il suo ultimo lavoro artistico. Una serie di temi esistenziali che logorano l’anima affrontati a cuore aperto per poterli trasformare in qualcosa di positivo, qualcosa che possa permettergli di mantenere in ordine la propria testa.

Le acrobazie non sono solo metaforiche, l’EP è anche una grande dichiarazione d’amore nei confronti del padre Constantin Roncea, acrobata rumeno che ha fatto parte del Circo delle mille e una notte. Il risultato sono due vite che si mescolano insieme prendendo spunto l’una dall’altra per far pace con il passato e aprire gli occhi ad un nuovo futuro.

(Filippo Micalizzi)

Roncea: 8

Ansia e Sapone

I Legno con il loro nuovo singolo fanno da apripista alla nuova stagione. L’autunno è ormai iniziato e dell’estate ci lasciamo solo i bei ricordi e qualche sprazzo di malinconia. “Ansia e Sapone” invece ci riporta con i piedi per terra, riportando il focus sulla quotidianità a cui non facciamo più caso.

Il brano attraverso una serie di metafore ci lancia all’interno di una tipica vita di coppia, in cui però nei gesti semplici di tutti i giorni si nascondono i più grandi timori e ansie.
Quel che i Legno cercano di fare, è far passare il messaggio che non bisogna mai dare nulla per scontato e che l’unica cosa da fare seppur semplice, è parlare e aprirsi con chi si ha accanto.

(Filippo Micalizzi)

Legno: 7

Quando vedo te

Torna dile con un nuovo e malinconico brano. Un testo triste, accompagnato da un sound creato affidato a una chitarra elettrica in sottofondo a un racconto d’amore fatto di rimpianti e mancanze.
Un brano che riporta ai sabati sera che finiscono male, quando il tempo pare fermarsi e la mente viaggia tra ricordi di oroscopi letti sul giornale e sigarette ancora da fumare. Una consapevolezza di non essere più niente per la persona amata che ci butta in un mood di sconforto e “presa male”.

dile racconta quelle sensazioni che tutti almeno una volta abbiamo vissuto, ma lo fa con una semplicità e una schiettezza che colpiscono immediatamente, come una doccia fredda in pieno inverno.

(Sara Pederzoli)

dile: 9

 

Dormi – Album

Con Emma Nolde a due anni di distanza da “Toccaterra” ci ritroviamo a viaggiare nel mondo onirico e forse nemmeno troppo di “Dormi”, il suo nuovo album in uscita questo venerdì. La giovane cantautrice toscana getta un ponte tra noi e il suo mondo più intimo e personale: il disco, infatti, seppure faccia riferimento al mondo del dormire, ci ispira invece ad essere il più svegli che mai. “Dormi” parla di risvegli, di giorni nuovi fatti di sperimentazioni partendo dal quotidiano, è l’invito a recuperare tutta la forza che ci hanno sottratto negli ultimi due anni e con essa iniziare a ricostruire noi stessi. Che sia un manifesto generazionale oppure no, lo sapremo dire quando anche noi saremo più grandi.

(Ilaria Rapa)

Emma Nolde: 8,5

 

Tropico del mare (Album)

Un disco estivo, quello di Oratio, che in “Tropico del mare” ci propone sound pop con contaminazioni elettroniche e jazz, individuiamo persino spruzzi di bossa nova, e, a distanza di dieci anni dal suo ultimo progetto, ci dedica dieci tracce dreamy per rimpiangere tutti i nostri amori estivi. “Ripartiremo da zero, ci dormiremo un po’ su, ci proveremo di nuovo o non ci proveremo più” (FirenzeMare) malinconia e ricordi sono le parole chiave di questo disco delicatissimo ma allo stesso tempo ricercato, che ci proietta dentro il mondo di Oratio, che troviamo maturo e consapevole del percorso che vuole intraprendere. “Tanto io non cambio mai” (Io tu e i miei amici) ci racconta il cantautore, ma sappiamo bene quello che intende: a volte cambiare fa bene, ma ritorneremo sempre dove siamo stati felici. “Tropico del mare” è proprio ciò che le nostre orecchie necessitavano, per superare queste uggiose giornate autunnali, in cui l’estate ci sembra quasi che non sia esistita mai.

(Margherita Ciandrini)

Oratio: 9

 

Bianco

Al viaggio come idea non importa se la persona sta partendo o sta tornando, così come l’amore sentimento che nel tempo cerca riparo nella nostalgia per rimanere aggrappato a momenti che non esisteranno più.

Bianco è il colore della purezza, e questo brano di Joe Elle ci lascia addosso un senso di malinconia, così forte che ci viene voglia di abbracciarla e dire insieme: “Lo so cosa stai passando, questa fase la vive ognuno di noi”

Forse alle volte è necessario andare viene per tornare a essere se stessi.

(Nicolò Granone)

Joe Elle: 8+

 

Neanche un’ora sveglio / Anche questa è insicurezza

“Neanche un’ora sveglio” e “Anche questa è insicurezza”: sono i due singoli che anticipano l’uscita del nuovo album degli Elephant Brain, gruppo alternative rock tutto umbro, che ci danno la carica per affrontare questo weekend. “Sarà così tanto tempo che cerco di dirti qualcosa e mi sbaglio, se il giorno è solo un’altra notte senza te, non passerò neanche un’ora sveglio” abbiamo sempre il terrore di sbagliare, specialmente con le persone che non vorremmo mai deludere e a volte ci teniamo dentro pensieri che potrebbero essere facilmente risolti, ma vengono ingigantiti a causa di questa nostra paura che ci blocca. “Sei stanco ma continui a dirmi che dovremmo essere perfetti. E allora questa insicurezza?” la mancanza di sicurezza è una delle maggiori fonti di sbagli, crediamo di voler essere perfetti sempre e comunque, ma la perfezione non esiste ed il fatto che non riusciamo a raggiungerla non fa altro che aumentare la nostra insicurezza: forse la soluzione è essere sempre fedeli a noi stessi e ai nostri obiettivi, riusciremo a trovare con il tempo la perfezione che fa per noi.

(Margherita Ciandrini)

Elephant Brain: 8,5

 

Un amore

“Un amore” dà la sensazione di stare in un vecchio cinema, quelli con le poltrone rosse e l’aria rarefatta in cui sembra che il tempo sia rimasto immobile. Sullo schermo la storia – appunto – di un amore che nasce, quasi inconsapevolmente, per gioco. Poi cresce e impara a riconoscersi fino a sapersi a memoria “come una poesia, come la strada di casa, come una farmacia”. La musica sta sullo sfondo, perché lascia spazio a tutta la potenza visiva data dalle parole. Vediamo due occhi chiari, maggio, Napoli e le lotte che puntualmente Federico sceglie di perdere. Chitarra e fisarmonica sono tutto ciò che serve a parlare della costruzione di un amore, perché è un tema ingombrante e complicato, che Federico Fabi riesce a descrivere con una dolcezza così disarmante che ci fa sorridere.

(Benedetta Fedel)

Federico Fabi: 7,5

 

come in un film porno

In “come in un film porno” la ritmica, data da basso e batteria, è presente e molto cadenzata, quasi a scandire il martellare dei pensieri di Blumosso. Il cantautore crea una serie di scenari in cui le ipotetiche si incatenano l’una con l’altra. “Se, se, se… “: se le cose fossero diverse, se io non fossi come sono e non vivessi come vivo, forse potrei amarti davvero. Questo ci dice tra cantato e musica. Paranoie e pensieri conflittuali vengono però spenti dall’emotività del ritornello, in cui Blumosso descrive in che modo amerebbe la persona che si trova ad avere lì e che non riesce a toccare del tutto: con la passione e la crudezza di un film porno, ma senza costruzione, trucchi o telecamere puntate, solo amore. “Come in un film porno” è un invito a rispondere alle paranoie e alle paure di non sentirsi all’altezza con la cosa più naturale che possiamo far vedere: la verità, noi stessi, nudi e crudi senza paura di dover essere qualcosa che non siamo

(Benedetta Fedel) 

Blumosso: 7,5

 

Alla fine degli occhi

Anche le bugie lo sanno, gli occhi possono dire molto più delle parole. Con uno sguardo si riescono a comunicare  tutte quelle sensazione difficili da spiegare utilizzando le regole della grammatica, con l’emozioni che in questo modo escono fuori in maniera naturale senza il bisogno di applicare ulteriori filtri.

“Parli parli e non mi senti, certe volte pure tu  ti sbagli”

Ascoltiamo il nostro cuore in silenzio, lui ci dirà cosa fare.

(Nicolò Granone)

Nathan Francot: 7

 

Moleskine

Come? Dove? Quando? Sono interrogativi che ci poniamo quando non vediamo un presente al nostro presente, quando la nostra anima è irrequieta.

Con il nuovo singolo, intitolato “Moleskine”  dalle sonorità noir e post-punk, LefrasiincompiutediElena raccontano quello status in cui sembra non ci sia una via d’uscita, una soluzione. Perdere il focus sugli obiettivi che vogliamo raggiungere ci lascia come fogli scarabocchiati di una Moleskine dove tutto è confuso e poco preciso.

“Vuoi un altra vita per non perderti più e per difenderti da questo presente”

(Alessandra Ferrara)

LefrasiincompiutediElena: 7,5

 

Balaclava

Un racconto distopico, una vecchia storia, l’abbandono di una nave su una strada che è arida. Nike vaga nel cielo muovendo un’ala di metallo e una figura si allontana, dentro a un balaclava che nasconde “codini e spiriti”. Veniamo accompagnati in una storia onirica con il racconto di una situazione complessa quando il corpo si irradia in un riflesso nero e “il mare era difficile per me”.

Missey vanta la sua prima collaborazione internazionale con Julieta. Il brano si muove su una sequenza di immagini sognanti, sfodera un sound R&B accompagnato da bassi e batterie che rendono l’ambientazione scura. Il ritmo latino, insieme all’alternarsi e al sovrapporsi delle voci delle due artiste ci spinge in uno spazio metafisico di tutta rilevanza.

(Lorenzo Ottanelli)

Missey: 9

 

Chiamerei

Una canzone sulla paura di perdere qualcuno di caro, in un futuro che è sempre un salto nel buio e dove le catastrofi e le guerre non sono più un mondo così lontano. Un futuro in cui tutto è distrutto, dai palazzi alle relazioni, tra i rimorsi di quello che si sarebbe potuto fare per capirsi. In questi momenti Matteo Crea si chiede: “Chi chiamerei?”, se dovesse accadere tutto questo?

Il brano parte su un giro di pianoforte che rende l’ambientazione intima e malinconica e che lascia da parte il rock e il punk dei singoli precedenti. Un modo per rappresentare anche questa parte più introspettiva dell’artista.

(Lorenzo Ottanelli)

Matteo Crea: 8

 

Magari ritorno

Paolo Secchi in questa ballad romantica e malinconica ci parla di quanto sia complicato lasciar andare, anche se a volte è la cosa giusta da fare. Un pensiero nella testa messo su carta, una lettera nella mano che dovrebbe essere consegnata e che non si ha il coraggio di leggere. Il cantautore mette in musica una tematica tanto spiacevole quanto umana: a volte l’amore non basta. La melodia è leggera e accompagna le parole in un pezzo pop che parla di addii e di insicuri ritorni. “Scusami ma non ci riesco devo uscire fuori che poi, che poi, che poi magari ritorno”. Sarà un addio temporaneo o definitivo? Sarà stato effettivamente meglio così? La risposta rimane nel vento, ma in “Magari ritorno” sta tutto nel trovare il coraggio di fare un primo passo: ammettere che non va e uscire dalla stanza.

(Benedetta Fedel)

Paolo Secchi: 7

 

Super Fluo

“Sta notte sono un deserto, bellissimo al buio, sono stupendo superfluo: sono super fluo” canta il ritornello dell’ultimo singolo della band abruzzese. “Superfluo” è un singolo da sonorità rock-punk in cui lo stravagante, il diverso è la risposta ad una realtà sempre piatta, sempre uguale.

“Io voglio feste tutte uguali dove sbronzarmi e parlare coi cani”

Uscire dagli schemi è qualcosa che dovrebbe farci sentire vivi, qualcosa che dovrebbe stimolare la nostra fantasia e perché no installare una dancefloor nel deserto!

(Alessandra Ferrara)

Voina: 8

 

Club blu

Camilla Magli ci invita a far parte del suo club. Il «Club Blu» che tra i membri vanta niente po’ po’ di meno di Mahmood, Michelangelo, BigMama, Franco126 e Bresh.

Sono loro i compagni di viaggio con cui ha lavorato ai pezzi del suo disco d’esordio. Un EP intimo, che narra la sua crescita interiore e tutto ciò che ha guadagnato e perso per arrivare dov’è ora.

Cinque tracce stilose per un’artista che sembra avere tanta voglia di spaccare. Anche se noi ce la ricorderemo sempre con la frangetta e la faccia pulita con cui si è presentata a X Factor nel 2014.

(Vernante Amarilla Pallotti)

Camilla Magli: 7,5

 

La felicità

“Papà e mamma sono invecchiati, mentre io cerco la felicità”. Truppi, Truppi, cosa ci combini? Uno ascolta il tuo ultimo singolo apparentemente innocente, «La felicità», no? È un titolo carino… disimpegnato, come il ritornello allegro che sembra una filastrocca.

Invece, se lo ascolti bene, ti fa riflettere un botto, ti scardina, ti lascia l’amaro in bocca. Una riflessione sulla nostra vita che corre come la metro del videoclip, rimbalzando tra una meta e l’altra, rincorrendo chissà cosa.

Ma la felicità, canta Giovanni, non è il capolinea. È tutto lo sbatti di percorso che ci sta in mezzo.

(Vernante Amarilla Pallotti)

Giovanni Truppi: 8

 

Valentina

Il figlio di Dioniso Tatum Rush torna a scompigliare la scena italiana con un nuovo singolo. Abbiamo proprio bisogno di lui, ora che le giornate si stanno accorciando e la depressione autunnale si fa strada.

Tatum al cambio di stagione non si arrende: per lui è e sarà sempre estate e ce lo testimonia facendo uscire una specie di hit da spiaggia. Un tormentone estivo di grande livello, che con la produzione di Ceri ci fa volare tra Maracaibo, Bollywood e l’allegria di Bob Sinclair.

(Vernante Amarilla Pallotti)

Tatum Rush: 7,5

 

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