New Indie Italia Music Week #123

“L’estro. Puoi, sei super. T’assisterei in mille gare, soffiare
Io già lo succhierei… l’estro. Godi mai? Soffiami tu in un Crystal ball
Dai, puoi. Cosa vuoi, lo sai. Tieni le mani chiuse, le aprirei
Chiudimi tu in un Crystal ball” (Crystall Ball, Verdena).

Un divertissement che frantumi la consuetudine e l’evolversi ripetitivo dell’esistenza. Un’idea da soffiare che si riproduca in un ologramma di felicità con il quale danzare. Una bolla che ci isoli anche solo per 2 minuti dalla catastrofe velata che ci sovrasta. Ritaglia un minuto di infinito all’interno del segmento scandito dalle 24 ore. Ferma il tempo e abbandonati al tuo estro.

La musica sarà la tua compagnia più fidata.

Scopri i migliori brani della settimana con la redazione di Indie Italia Magazine!

 

Stoccolma

Riverberi elettronici e canto sussurrato sono le parole chiave per entrare nel mondo tutto introspettivo di MAËLYS. “Stoccolma” è un’indagine del sé, una fotografia nitida di chi fa della propria vita un continuo viaggio verso la consapevolezza.
La voce a MAËLYS serve a disegnare, quasi come un tratto di matita, gabbie che, come quelle mentali in cui molto spesso siamo abituati a stare, diventano per assurdo il luogo più sicuro in cui ci piace vivere.

(Ilaria Rapa)

MAËLYS: 7,5

 

GO! (Album)

Secondo le leggende, una notte il mago Undamento ha preso una filastrocca e l’ha immersa nel suo calderone. Poi ci ha aggiunto un po’ di musichette da videogames, BMO di Adventure Time, precarietà esistenziale e Jack Stauber (poverino lui ha pianto mentre lo immergeva nel liquido puzzolente).
Infine ha recitato la formula magica: “Fuori dalla porta c’è un giardino di strade che vanno lontane. Metto le scarpe da corsa per poterle cavalcare come le onde del mare”. E così è nato il nuovo album di SPZ, “GO!”, che condivide il titolo con una serie tv argentina per bambini (una serie schifosamente famosa. Speriamo questo concept album faccia la stessa fine!)

Un progetto interessante, un po’ ubriacante se si ascoltano tutte le tracce una dopo l’altra… da usare con parsimonia, ecco.

(Vernante Pallotti)

SPZ: 7

 

Pazienza

Fermi tutti. Aprite youtube. Cercate “WISM – PAZIENZA (Taglio Corto)”. Sì, proprio quello, cliccate la miniatura del tizio che sventola la bandiera. Per 9 minuti immergetevi nel mondo di WISM, che con questo corto musicale crea una mega sintesi del suo primo album, stabilendone l’immaginario.

Un flusso di coscienza tra prati, macerie, fili di lana, luci e ombre. Non avete 9 minuti di tempo da dedicargli? Vi sbagliate, perché la musica di WISM è una bomba di creatività. Comunque bastano 3 secondi per aver ben chiaro chi è: musica chill, sonorità vintage campionate, beat old school e indie.

Il tutto riassunto sotto un titolo che sdrammatizza ogni problema. Invece che farci travolgere dall’ansia quotidiana, ogni tanto, ascoltiamoci WISM e diciamoci: mi è andata male? Pazienza.

(Vernante Pallotti)

WISM: 7,5

 

NHP+ (Ep)

Si intitola «NHP+» il nuovo ep di Ainé. Tre lettere, come tre sono le canzoni, che stanno per Non-Ho-Più-Paura.
Questo semplice, ma vitale concetto, Ainé non ce lo spiega solo con i testi, ma anche con le sonorità calme che sono in grado di rassicurare dal primo ascolto. Un mantra che ascoltato in loop per meditare canalizza le energie negative e le porta fuori dal corpo. A proposito di yoga e misticismo… il signore è volato sulla copertina della playlist ANIMA R&B.

(Vernante Pallotti)

Ainé: 7

 

Io tu noi settembre

“Io tu noi l’estate, che ne pensi di scappare?” Ed è così che arriva settembre, e poi ancora ottobre. E ci ritroviamo ad entrare nel mondo onirico e trasognante dei Denoise, tra un jazz leggero e un pop che riprende però da quello europeo: sperimentale il giusto ma allo stesso tempo poetico in modo semplice. Ad aggiungere una caratura in più ad un gioiello del genere c’è la voce di Rareş, leggermente sussurrata ma che riesce ad amalgamarsi in modo pieno a tutto il resto.
“Io tu noi settembre, che ne dici di tornare?”

(Ilaria Rapa)

Denoise, Rareş : 8

 

guardare giù

“Sono lame o farfalle?”.
L’amore è il sentimento più incredibile che esista, proprio perché ti sa elevare e buttare a terra con la stessa identica inaspettata forza e Voodoo Kid condensa bene questo principio nel suo nuovo inedito “guardare giù”, in cui racconta di come sia complesso lasciarsi andare alla felicità se si è anche ben consapevoli di quanto si può soffrire quando le cose vanno male.

Interessante la scelta musicale, ovvero un pop che diventa elettronico dai bassi forti, richiamando un po’ il battito di un cuore. Questo accade in particolare nella parte del ritornello, in cui la consapevolezza delle parole, che ripetono di “non guardare giù”, entrano in netto contrasto con una musica che fa venire voglia di non pensare, di muoversi senza freni, calcoli e imposizioni. Anche perché, Voodoo Kid lo sa bene, per quanto possiamo lottare contro noi stessi, al cuor non si comanda.(Benedetta Fedel)

Voodoo Kid: 7,5

 

Chiamami

La necessità di avere qualcuno accanto con cui parlare, a cui affidarsi, anche nei momenti più bui. Il bisogno di sentirlo presente per avere un sostegno, per rialzarsi dopo essere caduti, dopo aver affrontato anche guerre, iodio e bombe. E anche se ci si è persi, ci ritroveremo, anche se adesso non ci troviamo, anche se dovrà passare del tempo. Il gesto di chiamare, di alzare la cornetta per la sola volontà di sentirsi, è l’esempio più classico e, insieme, più poetico.

“Chiamami” è un inno all’istinto di ritrovarsi, a sentire la percezione dell’altro, all’umanità, all’amicizia, all’amore, qualsiasi cosa sia successa prima. Lo fa con un testo intimo, accompagnato da un ritmo sostenuto creato dal suono della chitarra e dal rimbombo delle percussioni. Una cornetta che si alza e che ci dice che i Coma_Cose sono tornati, per portare finalmente nuova musica alle nostre orecchie.

(Lorenzo Ottanelli)

Coma_Cose: 8,5

 

Valerio Bulla – Album

Forse alcuni non lo sanno, ma Valerio Bulla ha fatto parte de I cani, che sono stati pionieri dell’Indie italiano. Ora è tornato con un album solista, un disco al piano, strumentale, intervallato dalle tracce Valerio #1, #2 e # 3, in cui si ascoltano le voci degli amici, delle persone che condividono con lui la vita, in cui il suono si fa metallico ed elettronico, e che fa da contraltare a quanto ascoltiamo nelle altre tracce. Una scelta coraggiosa, ma piena di significato, che emoziona più di mille cantati e che trova il suo apice nella traccia Fulvia, dove, in sottofondo, si notano le voci di bambini che giocano.
Un disco in cui ogni brano è, non tanto dedicato a una persona, ma quanto “ispirato da…”. Un alternarsi di note che suonano magicamente, all’interno di una produzione realizzata in comune con Riccardo Studer e che rilassano, emozionano, stringono, da cui è difficile fuggire via.

(Lorenzo Ottanelli)

Valerio Bulla: 10

 

Tornerai

“Tornerai in mente, se tutto dipende io dipendo sempre da te”
Tamì prende in prestito la malinconia ed il tipico sound pop punk dei primi anni duemila per descrivere quel sentimento che, per quanto acerbo e ormai lontano da noi, ci ha profondamente segnato. Il primo amore non si scorda mai, quante volte l’abbiamo detto e l’abbiamo sentito dire: con “Tornerai” la cantautrice vuole proprio sottolineare questo legame eterno che abbiamo con quella persona con cui abbiamo condiviso le nostre prime esperienze in materia di sentimenti, e potremo anche non rivederci mai più, ma il ricordo ci tornerà sempre in mente. Non ci resta quindi che convivere con queste memorie che ci fanno sorridere dolcemente, mentre ripensiamo a quei momenti che ci sembravano perfetti e che non riusciremo mai a toglierci dalla testa.

(Margherita Ciandrini)

Tamì: 8.5

 

Strade

Zeep, con un sound che ci ricorda quello di Gazzelle, ci presenta “Strade”, una malinconica ballad romantica che è una vera e propria dichiarazione d’amore: “tra milioni di strade, scelgo sempre la strada che porta a te”. In qualsiasi momento della giornata, specialmente in quelli che mettono a dura prova i nostri nervi e la nostra pazienza, sappiamo che ad un certo punto torneremo da quella persona che, anche attraverso un solo sguardo, è capace di cancellare tutto lo stress e la pesantezza che ci ha accompagnato fino a quel momento. Sentirsi a casa con qualcuno è un sentimento profondo e indissolubile, ma soprattutto è qualcosa di così raro che una volta provato non riusciamo più a farne a meno. Quindi siamo con Zeep: anche nel casino totale, anche quando non sembra giusta, anche quando fa male, scegliamo sempre la strada che porta a loro.

(Margherita Ciandrini)

Zeep: 8.5

 

Travolti da un insolito destino in un sogno di Lady Oscar

Il romanticismo con cui Il Solito Dandy riesce a trasmettere i suoi sentimenti e la sua personale visione di ciò che lo circonda non ha precedenti. “Travolti da un insolito destino in un sogno di Lady Oscar” è un perfetto viaggio onirico in cui l’artista si mette a nudo parlando direttamente a sé stesso. Il mondo come lo conosciamo cambia forma, diventando improvvisamente un parco giochi in cui tutto può essere ciò che si desidera. La progressione musicale che il brano mette in scena è perfettamente coerente con ciò che Il Solito Dandy vuole raccontare. Inizia dolcemente, cullandoci tra i cori e il riverbero delle chitarre, per poi trasportarci in una strofa che elegantemente decade e che esplode infine in un ritornello pieno di vita e meraviglia. Il Solito Dandy ha centrato alla perfezione il significato della frase “se questo è un sogno allora non svegliatemi”.
(Filippo Micalizzi)

Il Solito Dandy: 8

 

La cosa più naturale

“La cosa più naturale”, nuovo singolo del collettivo “Il Maestrale” ci riempie l’anima di voglia di ballare e amore incondizionato. Il brano sperimenta – riuscendoci perfettamente – l’unione di suoni mediterranei e quelli più vicini all’afrobeat, creando un funk esotico che in un certo senso “obbliga” l’ascoltatore ad aprirsi alla bellezza della vita. Il titolo è una perfetta dichiarazione di intenti di quel che il collettivo punta a far provare: la vita, l’amore e il sentimento più in generale, che si fondono alla natura, riportandoci all’origine del nostro istinto animale.

(Filippo Micalizzi)

Il Maestrale: 7

 

Difendimi dal male

La verità che cerchiamo di nasconderci è che le relazioni non funzionano come le vediamo nelle sit-com, accade spesso che durante il percorso assieme qualcosa si rompe e si finisce per diventare degli sconosciuti. I Gospel, con questo ultimo brano, si interrogano sulle ragioni del perché, o per meglio dire del come, accade questo. “Difendimi dal male” è un brano viscerale, che non si perde in chiacchiere e romanticismi, ma ti getta in faccia nel modo più brutale possibile la fine di una storia. È difficile scegliere cosa colpisca di più; se la musica corposa e ricca di influenze come il garage rock e il progressive, o il testo che perfettamente riesce a trasporre un sentimento.
“Come rinasceremo nuovi fiori, se con l’asfalto ricopriamo piano tutte le strade, tutte le vie. Catrame fino in fondo ai nostri cuori”

(Filippo Micalizzi)

Gospel: 8

 

Attack

Quando si ama una persona si farebbe di tutto per starle vicino anche incollarsi reciprocamente le labbra con l'”Attack” in modo da rimanere fermi, immobile, in un bacio eterno. Le relazioni tossiche sono molto pericolose perché impediscono di vedere davvero la realtà, anzi l’amore diventa una dipendenza dentro la quale si cerca rifugio, non accorgendosi però che quello che dovrebbe portarci alla salvezza in realtà fa affondare ancora di più dentro pericolosi sabbie mobili.

Invece di rimanere appiccicati  tra l’orgoglio e le illusioni bisognerebbe trovare il coraggio di rompere legami da tempo già recisi da una delle due parti, e imparare ad accettare che ad essere sbagliati non siamo noi, ma la relazione nella quale abbiamo creduto invano per troppo tempo.  Forse per sistemare la propria vita bisogna provare a cambiare pezzi del puzzle, fino a che non si ha la fortuna di trovare proprio quello che stavamo cercando e che forse davamo ormai per perso chissà dove.

(Nicolò Granone)

Manuela Zero: 8

 

vedo il mondo un po’ sfuocato (Album)

“vedo il mondo un po’ sfuocato vorrei solo stare meglio” è l’inizio di comesifa, traccia che riassume il mood dell’album di nudda.

La realtà dipende da come la si guarda e se gli occhi sono lo specchio dell’anima, che effetto fa vedere quello che c’è la fuori se dentro ognuno di noi c’è un modo complicato da scoprire?

nudda confessa i suoi segreti, mostrando tutte le debolezze di chi cerca le risposte nel passato anche quando il futuro ci pone davanti a nuovi interrogativi.  Capita spesso al cuore di perdersi dietro alle solite convinzioni o regole autoimposte, anche quando è davanti ad una situazione sconosciuta. Per cercare di capire quello che succederà si guarda indietro, facendo raffronti con vecchie ferite, dimenticando però che l’unico modo per rispondere a nuovi stimoli e ripartire ogni volta da zero, evitando di chiudersi in preconcetti usati fuori luogo.

nudda: 7

 

STUPIDE CANZONI (Album)

maxwell da costa rappresenta con STUPIDE CANZONI la generazione Z mettendo l’accento sul fatto che i giovani d’oggi sentano il bisogno di scusarsi, in molti casi addossandosi addosso colpe non loro, ereditate da genitori e dalla società in cui sono nati. Per raccontare questo sentimento le canzoni assumono la forma di dedica amorosa, in cui il protagonista fa di tutto per provare a convincere la persona amata a ritornare sui suoi passi alla ricerca di una nuova chance.

Nell’Italia di oggi chi dovrebbe avere opportunità invece rischia di rimanere imprigionato in meccanismi spesso oscuri,  un po’ come se in una relazione la persona tradita ha in realtà più colpe di chi ha scelto di guardare altrove per provare a recuperare o ricostruire una serenità emotiva.

(Nicolò Granone)

maxwell da costa: 8

 

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