New Indie Italia Music Week #131

“Cercami, cercami
Mi riconosci in mezzo a tutta la gente distratta
Pensami, pensami
Mentre la notte viene uccisa dall’alba e tu non ci sei” (Coma Cose – Chiamami)

Cosa ci spinge ad affezionarci a un brano nella moltitudine di canzoni alla quale possiamo accedere con un semplice click?
Come lo riconosci in mezzo a tutta la folla di suoni e di racconti in musica? La verità è che non esiste una formula che possa darci una risposta, ma una cosa è certa: il nostro Music radar non conosce pause, è sempre pronto a captare nuove frequenze che possano lenire le nostre ferite o amplificare le nostre gioie.
Nuove crush sonore per te con il nuovo numero di New Indie Italia Music Week.

Muro

Sul nuovo pezzo di Gaube non ho tanto da dire, se non: informatevi su quello che sta capitando nel mondo, neanche troppo lontano da noi.

Cominciate digitando “rotta balcanica” su Google. Uscite dal vostro “castello di false libertà”, i social non usateli per spiare i vostri ex o le persone che invidiate, ma per scoprire come stanno le persone che ogni giorno vengono spogliate della loro umanità.

È bello quello che sta facendo Gaube: infondere un messaggio alla sua musica, una presa di posizione politica. Ciò che pensa ce lo racconta senza prediche, con un testo immaginifico e le sonorità del prog-rock. Colpisce come la sua voce sembri un coro, l’insieme delle voci di coloro che non possono esprimersi mai.

(Vernante Pallotti)

Gaube:7,5

 

Alieni

Sono andata a cercare sul dizionario la parola “genuino” e stranamente ci ho trovato una foto. Rappresentava un ragazzo con un improbabile caschetto seduto nella sala di un cinema in mezzo a gente con gli occhiali 3D.

Ho scoperto che era la copertina di un album appena uscito, “Alieni”, e me lo sono ascoltato d’un fiato per capire la definizione di “musica genuina”. 11 tracce autentiche come una risata o una lacrima che non riesci a trattenere. Una notizia che senti al telegiornale e che ti sembra vera.

Matteo Alieno è genuino e per questo vuoi la sua musica nella tua vita. Le insicurezze e le emozioni che contiene il nuovo album sono le nostre: i vent’anni senza filtri o forzature. Dedicato a tutti quelli che si sentono alieni sulla terra.

(Vernante Pallotti)

Matteo Alieno: 8

 

OH NO!

Qual è stato il momento in cui d’un tratto vi siete accorti di essere diventati grandi? Per Leyla El Abiri questa consapevolezza è arrivata all’improvviso e tutta in un momento: tutto questo stupore è racchiuso in “OH NO!”, il suo nuovo EP, che racconta in 6 tracce la malinconia, la noia ma anche (a tratti) la serenità che si prova nello svegliarsi improvvisamente adulti. “OH NO!” è un canto generazionale, è una rosa di poesie riadattate in forma di canzone.

(Ilaria Rapa)

Leyla El Abiri: 7,5

 

OLODRAMMA- Album

Mette insieme due parole simbolo della nostra quotidianità Barriera, e lo fa proprio nel suo nuovo album “OLODRAMMA”. Una crasi tra il dramma (che ovviamente generazione che vai, dramma che trovi) e ologramma, una tecnologia questa emblematica dei tempi contemporanei (e forse anche futuri). “OLODRAMMA” racconta attraverso 10 brani la necessità dell’essere umano di doversi proiettare in un mondo virtuale per sentirsi reale e accettato.

Prodotto da Blindur e Stefanelli, il nuovo lavoro di Barriera è uno scandaglio della modernità attraverso suoni glitchati e sintetizzatori.

(Ilaria Rapa)

Barriera: 7

Amarti

“Amarti un po’, sono colpevole, la carne è debole”
Una canzone di addio, o forse chi sa anche di arrivederci, quella di Nostromo, che ritorna con “Amarti”, il nuovo singolo che ci riconduce nei suoni un po’ vintage del cantautorato anni Settanta italiano. Di peculiare però nostromo ha la capacità di unire perfettamente le parole alla musica, creando così una danza infinita e instancabile. “Amarti” è il rovescio della medaglia quando non si è stati sempre fedeli, è la consapevolezza dell’aver sbagliato pur non cercando a tutti i costi di rimediare. È la canzone sull’amore puro, che forse, molto spesso, non esiste.

(Ilaria Rapa)

Nostromo: 8

 

Ogni Mai Più (Vol.1) – Album

Esordio di una trilogia con questo “Ogni mai più (Vol.1)”, nuova pubblicazione per Brenneke, al secolo Edoardo Frasso che mi ha catturato sin dall’immagine di copertina con questo senso antico della vita, dello stupore… e con esso anche un’allegoria, un assurdo, un fuori pista surreale. Sono tutti elementi che il nostro ha provato con mestiere a tirar fuori dentro una delle ennesime pubblicazioni che al digitale del futuro chiede il sapore antico del pop anni ’80. Ahimè sotto questo fronte il disco finisce nel calderone dei tanti, troppi lavori tutti uguali a se stessi e a questo ci si arriva perché, denuncia mia personale, la tecnica evoluta nel suo dar voce a tutti con estrema gratuità di soluzioni, diviene anche un pattern omologante. E dunque risultano dischi piccoli di personalità e di idee… tuttavia Brenneke innesta colpi interessanti sul piano lirico e filosofico e non ultima trovo che – didascalicamente parlando – “Futuro” risulti non solo il brano che più è riuscito a tirar fuori unicità dentro un suono di cliché, ma trovo che sia divenuto per me bandiera ufficiale di un disco che al tempo deve molto, come concetto, come visione della vita… sognata e non solo quotidiana.

(Paolo Tocco)

Brenneke: 6,5

Solo

Mescolando vinili dei Lambchop e la filosofia di Wagner detto Kurt… e poi quel certo modo di usare i vocoder (che nell’aria risuonano) come nei Tame Impala o, ancora, le più notturne volute sospensioni dei Son Lux. Rimescolando tutto, dicevo, qui finiamo dritti in Italia e mi cattura dal primo istante quel certo modo di associare all’elettronica un gusto che diviene (o ci prova bene direi) personale sin da subito. Bel lavoro per i Bye.Tide di Francesco Pellegrin e Andrea Zambonini e bello (anche se privo di rivoluizoni) questo ultimo singolo dal titolo “Solo” (che per inciso pescano inconsapevolmente anche da un modo di fare alla Mango). Applauso per l’internazionalità del gusto estetico, della forma canzone che al pop di maniera però non cedono tutte le armi incondizionatamente e ci teletrasportano nella chill-out anni ’90, sulle strade piovose della grande mela e su quel certo modo di rendere glam anche una storia di abbandono spirituale come questa. E se l’appetito vien mangiando, sinceramente, col senno di poi, avrei voluto una personalità ancora maggiore e meno ancorata a stilemi fin troppo battuti. Ma in fondo anche De André ha saputo rimestare il rimestabile…

(Paolo Tocco)

Bye.tide: 7

Ann[ego]

“In bilico su un filo che si spezza sul più bello”

thevoto ritorna con “Ann[ego]” un nuovo brano dal sound più pop che non abbandona le sonorità urban tipiche dell’artista. “L’ultimo giorno con te, è come salire su un treno senza sapere dopo che c’è” l’artista ci conduce attraverso una storia d’amore finita e la descrizione dell’annegazione dell’ego di thevoto ci porta a riflettere su quanto ci stiamo effettivamente annullando in favore di una società che ci vuole in un determinato modo. “Sarebbe bello se gridassimo che è tutto finto”, difficilmente le situazioni vissute con il senso di dovere al posto di quello della volontà hanno lunga vita, arriviamo sempre ad un punto di rottura in cui ci rendiamo conto che stiamo scomparendo per compiacere gli altri, e allora è il momento di risvegliarsi e tornare a vivere secondo le nostre regole, amando noi stessi, prima di amare gli altri.

(Margherita Ciandrini)

thevoto, heysimo, Beatrice Dellacasa: 8,5

 

Giganti

La fine di un amore lascia sempre un vuoto enorme dentro di noi, Livrizzi con il suo nuovo brano “Giganti” mostra il suo lato più malinconico attraverso la produzione di Kaizén e un sound prettamente pop con prevalenza di chitarre, tipico della scena Indie italiana. Eravamo giganti insieme, ora che siamo distanti ci sembra di avere una serie di voragini dentro il nostro cuore e la nostra testa vaga verso tutti i ricordi ed i momenti che abbiamo passato insieme, quando non ci importava nulla dei giudizi altrui, eravamo felici e spensierati. Ora le nostre uniche compagne sono le canzoni d’amore che la radio si ostina a passare, che non fanno altro che aumentare i nostri vuoti che riusciamo a riempire solamente attraverso l’alcool. Ed eccoci davanti a quel “Self 24 ore”, unica luce che lampeggia attorno a noi, e mentre la osserviamo pensiamo che l’unica persona che vorremmo accanto ora è proprio quella che ci sta distruggendo, ma ritorneremo giganti, magari non insieme, ma contando solo sulle nostre forze.

(Margherita Ciandrini)

Livrizzi, Kaizén: 8

 

Sincera

“La vita è veloce, io la rincorro. Cambierà tutto ma sarò già pronto”
Il brano presentato da Giuse the Lizia a Sanremo Giovani 2022 “Sincera” ci introduce dentro un turbinio di colori, tipico dei primi incontri con una persona che ci intriga e ci incuriosisce. Sempre introspettivo e sincero, Giuse si racconta e ci porta dentro il suo mondo fatto di sbalzi d’umore, ritardi e luci stroboscopiche, lanciandoci alla velocità della luce dentro un club bolognese per poi farci perdere dentro la città. “Ho una risposta per ogni domanda, tu mi chiedi che cosa mi manca” chissà se questa storia ci porterà lontano o ci farà solo del male, tutto quello che sappiamo è che quando parliamo con quella persona ci vengono i vuoti dentro la pancia, come quando ci lanciamo a tutta velocità giù da una discesa e non possiamo che sperare di trovare i freni prima di schiantarci al suolo ed uscirne un po’ più ammaccati di prima.

(Margherita Ciandrini)

Giuse the Lizia: 9

 

Bobby Eroina

Il sound esplosivo dei Bengala Fire si accende nel loro ultimo singolo “Bobby Eroina”. Questo nuovo brano fin dal primo secondo regala una scarica di adrenalina senza precedenti, intasando (in senso buono) le orecchie dell’ascoltatore con chitarre distorte, batterie violente e una voce corposa.
La ricchezza di suoni, in questo ritorno al punk underground nudo e crudo, ci riporta immediatamente ad una Londra piovosa degli anni 70, inquinata da tossici e gente poco raccomandabile. “Bobby Eroina” infatti gravida attorno a temi trattati in opere come “Trainspotting” o “Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino”, andando a delineare una storia di tossicodipendenza, in cui il protagonista cerca sollievo nel caldo abbraccio dell’eroina per poter fuggire dalla sua triste esistenza. L’andamento del brano in un certo senso segue alla perfezione la narrazione, iniziando in modo violento per poi decadere a metà per qualche momento di serenità ed infine rialzarsi nel caos finale.

(Filippo Micalizzi)

Bengala Fire: 8,5

 

Freccia

Dopo un periodo di silenzio finalmente CLAVDIO è pronto a tornare sulla scena con della nuova musica. Un ritorno segnato dall’uscita di “Freccia”, primo singolo che anticipa l’uscita del prossimo disco del cantautore romano.

“Freccia” è un brano delicato, che si muove nella dolcezza di un pianoforte e nell’amarezza di parole profonde che ti entrano sottopelle. Il cantautore qui si interroga su quegli ostacoli che la vita ti presenta durante il percorso e delle aspettative di cui ti fai carico. Siamo convinti di dover essere sempre pronti a prevedere ed aggirare ogni problema, ma siamo persone e sbagliare non sempre significa fallire. Perché in fondo “Chi ce la fa, ad arrivare fino in fondo ad una vita senza un ostacolo, senza farsi male mai”

(Filippo Micalizzi)

CLAVDIO: 8

 

Da questo momento in poi

“Da questo momento in poi” rappresenta una nuova fase, un checkpoint della vita in cui si cerca di eliminare tutto quel che si è fatto prima per rinascere adesso. Abbandonare il passato non significa per forza pentirsi di quel che si è stati, ma anzi è utile raccogliere le esperienze per capire cosa si vuol diventare.
I Ministri dopo due anni di concerti, un EP e un disco, hanno bisogno di raccogliere le idee e nel farlo ci rendono partecipi del loro stato d’animo regalandoci quest’ultimo brano. Un brano suonato con rabbia che ci promette che “da questo momento in poi sarà tutto vero”.

(Filippo Micalizzi)

I Ministri: 7

 

Mikado

Vivere in una grande città può offrire molte possibilità, anche se molto spesso i vasti spazi urbani possono diventare claustrofobici.  Si, può sembrare un paradosso, ma in mezzo ad altre persone è molto più facile avere crisi d’identità, che tirano fuori sentimenti pericolosi e pesanti che possono bruciare dentro di noi, alimentandosi  sempre di più grazie all’insicurezza che ha lo stesso effetto di fuoco e benzina.

Dietro Ele A c’era molto hype, dato che la giovane artista ticinese aveva già calcato prestigiosi palchi come il Mi Ami e lo Sziget, beh direi che se il buon giorno si vede dal mattino, abbiamo molta voglia di esplorare questo nuovo mondo.

(Nicolò Granone)

Ele A: 8,5

 

L’era di Planck

La vita di ogni persona è condizionata da leggi e regole diverse che condizionano inevitabilmente l’esistenza del genere umano. Alcune sono scritte e appartengono alla giurisdizione legislativa, variabile dal Stato a Stato, mentre altre sono universali, invisibili, indecifrabili anche se vengono studiate con attenzione.

Ancora oggi ci sono domande senza risposta, concetti che magari scegliamo di comprendere senza saperne però davvero i motivi, dato per scontato il principio razionale di causa e conseguenza.

“L’era di Planck”, il nuovo brano di Enrico Nadai, racconta la storia di una ragazza spensierata che va avanti senza dare troppo peso alle cose, ma forse questo comportamento nasconde un senso di  forte irrequietezza dovuto all’incertezza del destino.

(Nicolò Granone)

Enrico Nadai: 7

 

PECCATO

È straziante immaginare una realtà che non esiste più, lasciando spazio per un ritorno impossibile. Ma fa ancora più male colmare questo vuoto autocolpevolizzandosi, innestando un meccanismo terribile e doloroso che ci porta a chiuderci in un loop mentale dal quale non è facile uscire.

Esistono stanze del nostro cervello piene di ricordi che accumuliamo in maniera ossessiva, senza aver il coraggio di fare un trasloco, eliminando tutto ciò che fa parte del passato, ma che non riusciamo a buttare via anche se ormai sono oggetti vecchi e distrutti.

(Nicolò Granone)

FOGG: 9

 

TEEN ROMANCE (Album)

“Teen romance è stato scritto per rendere indelebile una storia d’amore, per farla esistere per sempre.”

Il tempo modifica i rapporti, cambia le persone, altera la visione del mondo infondo da giovani si provano certi istinti, mentre crescendo tutto si annacqua, con l’abitudine che prende il sopravvento rispetto alla voglia di ribellione.

L’adolescenza quindi è una fase necessaria durante la quale iniziamo a conoscere meglio noi stessi, anche se l’amore cerca di complicare le cose, spostando continuamente il baricentro verso nuovi orizzonti.

È proprio dentro questi confini che si muove la musica di IGI, con il romanticismo che si trasforma inevitabilmente in illusione.

(Nicolò Granone)

IGI: 8

 

Bricolage 

Caveja è un collettivo musicale romagnolo sparso tra Ravenna e Bologna.
Il radicamento in background musicali differenti regala dinamismo al processo creativo, generando una personale sintesi di sonorità Soul, R&B e psichedelia sopra le solide fondamenta della canzone italiana.
“Bricolage” è il loro ultimo singolo. Un brano dalle sonorità eleganti ed accoglienti che abbracciano l’ascoltatore verso un universo onirico in cui le foglie d’autunno prendono vita magicamente tra le note delle emozioni e di un sax che echeggia. Un toccasana per chi come noi è alla ricerca di musica per l’anima, musica per scoprire nuovi orizzonti.

Caveja: 7

 

La Ballata della Notte

La Ballata Della Notte Unplugged” di Kaldar ft deva & Prince.wav è una serenata in chiave indie rap dalle sonorità chilly che si districano tra le corde tese di una chitarra che accompagna le parti cantate e rappate.
Una voce quella di Kaldar, ricca di sfumature e di emotività che si inserisce perfettamente nel ritornello del brano, che colpisce subito l’attenzione del l’ascoltatore che non può che farsi trasportare dal flow creato dai tre autori del brano.

Kaldar ft deva & Prince.wav: 7,5

 

Io non sono mai felice (Album)

La felicità è un sistema complesso, tante volte più la si cerca più lei scappa via, allora come si fa a trovare un equilibrio utile a stare bene?

Matteo Crea si mette a nudo, dichiarando apertamente di essere alla ricerca della giusta soluzione, provando ad analizzare in maniera razionale il perché di certe situazioni, partendo dalle ipotesi che riguardano il cosa non va.

I giovani d’oggi vivono in situazioni precarie sotto vari punti di vista, ad esempio le relazioni sono complicate e molto spesso condizionate da lavori di cui si accontenta anche se sono a diversi chilometri lontano da casa. Non è così semplice realizzarsi come persona in maniera autonoma e completa, ma è ancora più difficile chiedere aiuto se alcune situazioni diventano ingestibili. Il senso di vergogna rischia di superare la percezione del pericolo, e così capita di provare certe emozioni che ci portano a dire ” Io non sono mai felice!”

(Nicolò Granone)

Matteo Crea: 7,5