New Indie Italia Music Week #134

Siamo tornati! Inauguriamo il 2023 con il primo numero dell’anno di New Indie Italia Music Week, la rubrica settimanale che ti porta alla scoperta dei migliori brani #IndieItalia della settimana.

Abbiamo grandi aspettative, caro 2023! Sanremo è ormai alle porte e sarà soltanto una delle tappe di un viaggio che ci regalerà tante sorprese e soprattutto nuova musica, da cantare, da vivere.

Contro il mondo

Da quando i Baustelle sono apparsi, quel che erano le fondamenta e le regole di una scena alternativa sono cambiate per sempre. La Band formata da Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini ha infatti negli anni creato un nuovo linguaggio, composto da parole cariche di una spietata dolcezza e sonorità che si son diramate nella testa del nuovo cantautorato diventando di fatto un genere a se.

Nel 2023 i Baustelle sono tornati con “Contro il mondo”, il loro nuovo singolo che unisce quel che la band negli anni è stata, ma che osa di più con una struttura più moderna. Ancora una volta la penna di Bianconi riesce a tirar fuori una forte malinconia nei ricordi di un passato, che non penalizza il presente, ma che invece lo arricchisce portando a degli spunti per migliorare.
Quel che era mancato dei Baustelle è anche il forte impatto emotivo che la perfetta dualità delle voci di Bianconi e Rachele Bastreghi riesce a creare. Il cinismo delle parole di Bianconi viene spezzato dalla dolcezza di un “Io voglio quello che vuoi tu” che fa da apripista ad uno splendido ritornello carico di desiderio.

(Filippo Micalizzi)

Baustelle: 9

 

Senna/Bonsai

Due singoli, due umori.
Prendi “Tonight” di John Legend e facci un acquerello sfocato alla luce di un lampione del lungosenna: “Senna” è un caleidoscopio di synth e basso, un estratto di quella vertigine che si prova quando si è felici di essere persi. «Nulla è per sempre, seguirò la corrente» suggella un pezzo che si gusta come un’ode alla bohème moderna.
Quando si pensa a una canzone, volano immagini di chitarre e piano, scarabocchi e sigarette. “Bonsai” accartoccia i nostri luoghi comuni e ci presenta un nuovo dio: la batteria.
Una line di elettrica si inserisce tra i battiti e i controtempi, li completa e li fa splendere. Aggiungici un assolo, condisci con una distorsione che sfuma la traccia come un buon vino rosso e manteca il tutto con una verve verbale da tachicardia: da “Bonsai” «non te ne va mai», davvero.

(Alessandro Ghidini)

Toolbar: 9

 

 2 (Album)

2 come i protagonisti della storia, 2 come il titolo del nuovo ep di Valucre fuori nella notte dell’Epifania. E infatti “2” sembra proprio somigliare a quest’ultima di cui il 6 gennaio ne è la commemorazione. Il nuovo ep di Valucre si manifesta infatti come un invito ad ascoltarsi a riconoscersi e a lasciarsi andare proprio per imparare come (ci) si ama, sia che si sia da soli sia che si sia in due!

(Ilaria Rapa)

Valucre:7,5

 

funerale

Si intitola “Funerale” il nuovo singolo dell’anno di MVR, scritto e prodotto dalla stessa artista. Il brano parla di una morte, di una fine, di un amore in questo caso, eppure però MVR sottolinea di questo momento non tanto il motivo della perdita quanto quello dell’elaborazione del lutto che porta così ad uno stadio di liberazione. Il “funerale”, dunque, diventa motivo di rinascita, di ricreazione del sé dopo un periodo di stallo che evidentemente non aveva che come unica possibile continuazione che la fine.

(Ilaria Rapa)

MVR: 7,5

 

Mondiale

“Come le vecchie AllStar che non butterai mai, ci sarò anche se forse non mi vorrai più con te”
Avete presente le strade di campagna in macchina di notte? Soli, ci si racconta la versione di noi stessi che non è mascherata dalle carnevalate del giorno. Magari piove anche, e abbiamo la faccia che assomiglia al parabrezza da quante lacrime ci sono scappate.
“Mondiale” è accendere la macchina e partire, è gridare “non lasciarmi andare, una foglia non cade ma impara a volare” al passeggero immaginario che ognuno porta con sé.
I Greta costruiscono un archivio di bellezze che abbiamo imparato a dar per scontate, perché i paragoni ci piacciono solo se esagerati. Ma, in fondo, non c’è complimento più sincero di un “sei Caressa che grida al Mondiale”.
Gran gol, ragazzi.

(Alessandro Ghidini)

Greta: 8,5

 

Maledette stelle

“Continuiamo a farci a pezzi come un puzzle, cerchiamo i sintomi d’amore sopra Google”
La stessa storia, la stessa relazione, da due anime diverse e complementari.
Hanami e Pappa vanno oltre un duetto di sole voci, e ricompongono le ultime battute di una vita voluta in due ma vissuta da soli.
Prima lui, poi lei, poi insieme. Uno sopra l’altra, l’altra che armonizza l’uno: “ti prego parlami, parlami, parlami fino a perdere la voce” non è un invito, ma un messaggio in bottiglia affidato alle onde della nostalgia.
E quell’accordo di quarta minore a ritornello inoltrato, beh, ci lascia incompleti quanto un puzzle abbandonato alla polvere.

(Alessandro Ghidini)

Hanami, Pappa:  7,5

 

Lontanissima

Finisce un amore, ci si allontana, ma il ricordo di quei giorni è tangibile, non si può dimenticare. È un richiamo al passato che si prolunga sul presente, è un amore passato che non è mai terminato perché, in fondo, quei momenti insieme non si possono cancellare. L’immagine di lei si mischia ad altre, la malinconia di qualcosa di bello procede nei ricordi che vanno oltre la storia d’amore. È la mente che non sa fermarsi, quando inizia a ricordare perché ci sono tante cose che si sono vissute e che possiamo paragonare. E anche se la distanza è incolmabile entrambi ci ricorderemo dei progetti, dei viaggi, della vita insieme.

Drast ci accompagna nella sua paura dell’abbandono con un mood malinconico di chitarre e batterie che mettono in secondo piano sintetizzatori ed elettronica. L’artista torna da solista con un urban-pop già in parte visto nei dischi degli Psicologi, che per il momento hanno preso una pausa, ma giurano che torneranno. È un racconto vivo e reale della fine di un amore giovanile, che non può essere più autentico di così, con l’esortazione a promettere, “promettimi che, promettimi che ti ricorderai di me”.

(Lorenzo Ottanelli)

Drast: 9

 

Fontana

“Amami con il cuore, si ma mettici la testa”
Gio Evan ci attraversa con una ballad potente, “Fontana” è una dichiarazione su come dovrebbe essere l’amore: dovremmo tutti amare “come chi resta”. “Non si ama in due per forza, che son campione di incassi ad amare per entrambi” è difficile essere in una situazione dove siamo noi, nella coppia, ad amare di più…perché si sa, ci vuole forza e soprattutto tanto coraggio per amare qualcuno, ma quando la ricompensa è l’essere amati, allora tutto sembra più facile, anche la frenesia del mondo che scorre ci sembra lontano anni luce dalla nostra bolla perfetta. Ognuno di noi ha il diritto di essere amato da qualcuno, non dobbiamo mai pensare che non lo meritiamo, perché anche da un addio può nascere un nuovo inizio e, quando meno ce lo aspettiamo, ecco l’amore che bussa di nuovo alla nostra porta: che sia uno sguardo dolce di un genitore, un abbraccio lunghissimo dato da un amico o un bacio dato alla stazione.

(Margherita Ciandrini)

Gio Evan: 9

 

Aeroplanino di carta

Il nuovo progetto musicale che comprende Lost Kids, Close Listen e Ayden Lau ci accoglie dentro una bolla e ci fa volare nel cielo, con una melodia delicata e spensierata “Aeroplanino di carta” ci parla di quanto possono essere effimere le persone. “Per me l’amore è lasciarmi cadere, e questa volta avevo tolto anche la rete” ogni volta che apriamo nuovamente il nostro cuore ad una persona, speriamo sempre di ritrovarci dentro una botte di ferro, un aeroplano indistruttibile che riesca a contenerci e a non farci cadere mai…ma “l’amore è come un aeroplanino di carta” e sono più le volte in cui cadiamo rovinosamente a terra rispetto a quelle in cui riusciamo ad atterrare dolcemente a terra. Quando riusciremo ad abituarci anche alla vista da terra, capiremo di essere diventati un pochino più cinici e meno restii a fidarci delle persone, in attesa di trovarci di nuovo al sicuro tra le braccia di qualcuno che, lo sappiamo, non ci farà ma cadere.

(Margherita Ciandrini)

Lost Kids, Close Listen, Ayden Lau: 8,5

 

Lucio Dalla

Mox e Matteo Alieno si incrociano in questo brano dal sapore pop con una buona dose di synth che ci guida dentro la “depressione” dei due artisti. “Io sto bene sempre, tranne se sto male” è sempre più comune provare questa sensazione che comprende tutti i sentimenti che vanno dall’ apatia totale alla leggera depressione, passando per una piccola euforia immotivata che ci prende in alcuni momenti, che durano giusto un battito di ciglia.

Il mondo per come lo conosciamo oggi è molto difficile per chi ha le sensazioni amplificate e percepisce tutto il doppio di quanto sia in realtà. A volte anche solo sentire parlare le persone accanto a noi ci provoca un senso di nausea improvvisa e ci chiediamo come mai stiano semplicemente dando fiato alla bocca, senza esprimere un pensiero neanche vagamente intelligente… eppure hanno tutti il loro sole personale e sembra vada sempre tutto bene. La soluzione per superare questi momenti di depressione latente? Ascoltare Lucio Dalla, con il volume a palla, non c’è altro modo.

(Margherita Ciandrini)

Mox, Matteo Alieno: 8,5

 

Motori

“Motori” il nuovo singolo di Fefè ci trascina all’interno di una realtà fatta di paure e incertezze.
Il brano, caratterizzato da un sound profondo, riesce ad immergerti totalmente nei sentimenti che l’artista canta. Sentimenti che a ritmo quasi di un battito cardiaco si abbandonano all’amore per l’altro, nonostante quell’amore possa ferire e farci stare male. Quel che Fefè fa è accettarne il rischio, perché in fondo quello è l’unico modo per stare bene.

(Filippo Micalizzi)

Fefè: 7

 

Quello che rimane

Abituarsi alla fine è un vizio a cui l’essere umano non riuscirà mai ad abbandonarsi, ma ogni giorno che passa il tempo modifica la percezione non solo della realtà in cui viviamo e di quello che siamo.

“Quello che rimane” è la sintesi di tutte quelle emozioni e persone che cerchiamo di dimenticare, anche se poi per qualche strana coincidenza del destino o solamente per una serie di sfortunati eventi ci ritornano in mente, avendo la sensazione di ritrovare qualcosa perdendo tutto.

L’estate tornerà ogni anno senza essere mai la stessa, le ore dureranno sempre 60 minuti cambiando continuamente la velocità con cui girano le lancette.

(Nicolò Granone)

marco. : 7,5

 

LEI BALLA LA TECNO

La musica può essere un luogo dove cercare riparo quando non si vuole sentire il rumore del mondo che ci circonda e non pensare a nulla per un momento.
Lei balla la tecno, lui balla la tecno, due ragazzi, forse sconosciuti, che stanno vivendo la stessa esperienza a pochi metri di distanza, si rendono conto che l’universo è uno spazio infinito e indecifrabile. Chissà magari un giorno avranno il coraggio di scambiare qualche parola, fare notte tardi, fino a innamorarsi, arrivando così ad un punto di non ritorno.

(Nicolò Granone)

Yota Damore: 8

 

SCUSA LUIGI

Una delle critiche più frequenti che vengono fatte alla musica di oggi è che le canzoni con un testo ricco di contenuti stanno diventando una specie in via d’estinzione, tra questi animali troviamo senza dubbio THEMORBELLI.

Il nuovo singolo mostra un’indole più rap, senza dubbio arrabbiata per il marcio che esiste nel mercato culturale italiano, ma il tutto è reso più dolce da un amore vero e sincero, senza compromessi, che l’autore dimostra ancora una volta non solo di possedere, ma anche di proteggere fino allo sfinimento.
Scusa Luigi io non capisco quelli che scrivono hit senza provare sentimenti.

(Nicolò Granone)

THEMORBELLI: 8

 

Appuntamento al lungomare

Una notte sul lungomare, un appuntamento che non è come sperato, un amore non corrisposto, ma quel posto diventa un tempio del ricordo, per entrambi. Anche se non comprende il perché e si chiede come mai quella scelta, di andare a vedere il mare insieme, da soli, un turbinio di emozioni che finiscono in un niente, volevo dirti che ti amo, ma la notte che sembrava non finire, al contrario termina. E tutto finisce nella solita domanda: “cosa mi hai portato a fare, sul lungomare?”.

Napoleone ci emoziona ancora, grazie a quella ambientazione partenopea che lo contraddistingue, dove il mare è sempre protagonista e il sound rispecchia un brano che non tradisce la tradizione. Lo fa con un ritmo funk-pop da cui non è facile separarsi, perché non c’è niente di più bello di un pezzo autentico, come solo Napoleone sa cantare.

(Lorenzo Ottanelli)

Napoleone: 9

 

I love you

Non essere niente di eccezionale per gli altri, ma solo per loro stessi, che è, in fondo, il noi di cui si ha bisogno. Niente da dimostrare e mostrare, solo da vivere, perché le emozioni sono qualcosa di personale da vivere in due. Non ci sarà nessun altro a scrivere la relazione che si sta vivendo, nessun quadro di noi da esporre in una galleria, nessuno a cui può interessare. Insomma, nessuna dichiarazione d’amore megalomane, semmai il contrario. Solo una canzone in cui gridarti “I love you”, che poi è molto più di quanto si possa immaginare.

Michelangelo Vood apre il 2023 con un inno all’amore e alla normalità, attraverso un ritmo incalzante scandito da chitarre e da una batteria, che ci trascinano in un mood intimo, ma anche caldo e soffuso, che ci fa sentire meglio.

(Lorenzo Ottanelli)

Michelangelo Vood: 8

 

checkpoint (Album)

Nella vita ogni tanto bisogna aver il coraggio di cambiare la punteggiatura, trasformando il punto di domanda in opportunità, accettando il cambiamento come qualcosa di necessario, anche se può far paura.

fill ricchiardi, dopo l’esperienza ad Xfactor, pubblica il suo primo Ep checkpoint, raccogliendo i suoi brani migliori, prima di iniziare un nuovo percorso che cambierà la propria direzione artistica, con una svolta in italiano.

Questa raccolta è un epifania artistica, un momento per riflettere guardandosi indietro, dentro e attorno ribadendo che per essere artista più della fama è importante una componente umana per rimanere legato all’ascoltatore.

(Nicolò Granone)

fill ricchiardi: 7,5