Francesca Monte presenta il suo nuovo singolo, in featuring con il produttore Kevan: un pezzo dalle sonorità pop più vecchio stampo che promette di tenerti stretto fin dal suo titolo, “Holding on to you”.
Romantico e leggero, questo nuovo singolo dalle sonorità elettroniche vuole sottolineare quanto sia importante amare, più di qualsiasi altra cosa e anche quando ci viene difficile, quando avremmo diverse ragioni per non farlo. È bello sapere che qualcuno ti tiene le mani qualsiasi cosa succeda.
Ciao ragazzi! Noi stiamo bene, siamo a Londra in questo momento, dove viviamo. Stiamo lavorando ai nostri pezzi in uscita prossimamente e siamo in tour qui nel Regno Unito.
“Holding On To You” parla di una relazione che si trascina nel tempo anche se ci sarebbero mille ragioni per terminarla. A volte il cuore prende il sopravvento sulla ragione, con conseguenze talvolta dolorose.
“Holding On To You” è uscita in featuring. L’idea di unire le due voci è venuta strada facendo o è una canzone pensata da sempre così?
K: All’inizio il produttore MVMMOTH mi ha fatto sentire il giro di pianoforte e il beat nella sua stanza di Londra quando studiavamo assieme. Poi gli ho detto “questo beat te lo prenoto subito e ti garantisco un gran bel pezzo”, e così ho tenuto per un po’ di tempo da parte.
F: Quando ho ascoltato per la prima volta il brano ho voluto assolutamente partecipare e così ho iniziato a scrivere la prima la strofa. Poi tutto il resto si è sviluppato in un pomeriggio.
Sì, il beat e la vibe del pezzo rappresentano perfettamente la trama e il suo significato. Il piano è solitario, con un riverbero che lo fa sembrare come se suonasse dentro a una grande hall vuota, dando un senso di malinconia.
Il beat invece ha degli inserimenti particolari, in gergo tecnico dei “reverse”, che danno appunto un senso di trascinamento nel pezzo, proprio come la storia di cui si parla. A volte è il sound design che ispira le parole, a volte invece è il contrario, ma nulla è lasciato veramente al caso.
Siamo entrambi molto simili, è difficile lasciare andare ciò a cui si tiene, anche con la consapevolezza del futuro. Inoltre per come siamo fatti, se lasciamo andare qualcosa, c’è un motivo solido, quindi non torniamo mai sui nostri passi per rifare gli stessi errori.
Il giorno in cui abbiamo scritto questa canzone ce ne siamo subito innamorati. Per questo abbiamo voluto impegnarci a fondo in questo pezzo cercando di dargli un’identità artistica a 360 gradi, senza trascurare la parte visual come foto, video, e artwork.
Abbiamo lavorato con persone fidate ma soprattutto di grande talento, che hanno contribuito lasciando un’impronta personale importante in questa produzione. Giuseppe Fata ha creato le teste scultura appositamente per questo progetto e ne siamo onorati, Renzo Raviello invece ha sempre curato le nostre foto per tanto tempo e sapevamo fosse la persona giusta per immortalare lo scatto che sarebbe poi diventato l’artwork. Il video lo abbiamo ambientato praticamente sotto lo studio dove abbiamo registrato, a Varenna, proprio perché oltre ad essere una location storica per il cinema è anche un luogo che si può definire “casa” e che ci rappresenta al 100%.
Più importante di dove arriva un singolo per noi, è importante dove resta. Oggi la maggior parte della musica viene consumata in 30 secondi e poi dimenticata. Ci sono pezzi che raggiungono le orecchie di miliardi di persone, ma che poi non rimangono nei ricordi e nel cuore di nessuno.
C’è chi fa musica per diventare virale, anche se chi la ascolta in quel momento lo fa distrattamente, per 2 secondi, mentre fa una pausa caffè o mentre è in bagno. A noi piacerebbe che questo pezzo la gente lo ascolti mentre è in viaggio, mentre sogna,
progetta, mentre fa l’amore. Chissà se magari qualche figlio non venga concepito con questa canzone in sottofondo.
Che poi siano 1000 o 1.000.000.000 di persone, l’importante è cosa resta nei ricordi di chi ascolta.
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