Fed Ryan: “È facile credere alle promesse infrante” | Intervista
Fed Ryan è il nome d’arte di Federico Pulpito, artista che dopo il brano “Mille complessi” è tornato con il nuovo singolo “Non un’altra volta“.
Non esiste un modo per gestire una relazione, la fine di essa o anche l’inizio di una conoscenza. Spesso capita di avere discussioni, incomprensione e avere difficolta nel capire e comunicare i propri sentimenti.
Ascoltando le canzoni di Fed Ryan si intuisce il tipico mood emo, da qui anche il logo con il cuore spezzato, attualizzato secondo le nuove influenze che stanno ritornando. Questa scrittura personale permette di chiarire una confusione interiore dentro la quale, di riflesso, anche il pubblico si può ritrovare, con la musica che diventa un modo per superare una rottura e ricucire le ferite.
Non un’altra volta è una promessa, ma anche una maledizione, perché anche se si dice basta è facile commettere lo stesso errore, soprattutto se si parla d’amore e complicazioni varie.
INTERVISTANDO FED RYAN
Che effetto fa farsi una promessa come “Non un’altra volta”?
Il mio ultimo singolo “Non un’altra volta” esplora più che altro il tema delle promesse infrante e dei rapporti che si sgretolano (da qui il perché del simbolo chiave del brano, ovvero il “cuore spezzato”).
Rappresenta il momento in cui qualcuno si rende conto che sta vivendo una situazione o un momento di una relazione in cui le promesse che sono state fatte , dopo poco tempo vengono infrante da una delle due persone coinvolte, lasciando così un senso di vuoto e di insicurezza all’altra persona che ha dovuto subire ciò.
L’effetto di rompere una promessa d’amore come questa lascia un senso di frustrazione, delusione e rassegnazione che spesso può anche radicarsi e compromettere inevitabilmente le relazioni future, andando a modificare in alcuni casi anche parte del carattere di quella persona che ne è stata vittima. Ci si rende conto però, che non si può continuare a sperare in un qualcosa che sembra destinato a non realizzarsi mai e prima o poi a finire, e questo può portare a una profonda tristezza e a un senso di chiusura che può trasformarsi, a volte, in freddezza sentimentale.
Nonostante ciò, penso che la cosa migliore da fare per uscirne ,è lasciar scorrere il tempo. Il tempo è l’unica cosa che può guarire le ferite e farti arrivare a risposte e considerazioni che prima non avresti mai neanche pensato.
Detto ciò , citandomi “…ora mamma si la sento e penserò più all’università”.
Tre canzoni per dirsi addio?
Dunque, ne menziono tre dei miei artisti preferiti attuali:
Sicuramente “Goodbye My Lover” di James Blunt. A parer mio una delle sue composizioni più iconiche che riflettono appieno questa tematica in quanto esprime profondamente il dolore e la tristezza di dire addio a qualcuno che si ama e fa leva sulle emozioni che si provano in un momento di separazione.
Poi direi anche “Love Yourself” di Justin Bieber perché esprime un senso di autosufficienza dopo una rottura e suggerisce che è importante amare prima di tutto se stessi.
Infine, la terza canzone che metterei sul mio personalissimo podio è “Maybe” di Machine Gun Kelly, in collaborazione con Bring Me the Horizon, dato che la traccia esplora i sentimenti di incertezza e disperazione che sorgono quando una relazione sembra essere in declino. MGK e Bring Me the Horizon riflettono sulle lotte emotive e cercano di capire se ci sia ancora speranza per la relazione o se sia meglio lasciare andare. In sostanza, affronta proprio il tema delle relazioni complicate e delle emozioni contrastanti che possono sorgere quando si cerca di decidere se continuare o meno una storia d’amore.
I sentimenti nascondono dei pericoli?
Ritengo che i sentimenti di per sé non siano pericolosi, anzi sono una parte fondamentale della nostra esistenza, aiutano a connetterci con gli altri, oltre che con noi stessi e ad esprimere empatia, a prendere decisioni importanti e a dare significato alla nostra vita.
Tuttavia, come per molte cose, è importante secondo me gestire i sentimenti in modo sano ed equilibrato e come detto in precedenza, impari a farlo soltanto a tempo debito e pertanto, devi prima vivere determinate situazioni per poter trarre le giuste conclusioni affinché tu sia pronto ad affrontare poi altre sfide che in futuro la vita ti pone davanti. Che siano di tipo sentimentale o di qualsiasi altra tipologia.
Quali sono i mille complessi da superare per fare musica?
Sicuramente bisogna sin da subito mettere da parte le insicurezze e inseguire i propri sogni a prescindere da ciò che ti dicono di fare gli altri. Alla fine sei tu soltanto e nessun altro a decidere cosa è meglio per te stesso e quindi il primo passo dal mio punto di vista è basato sicuramente sul vedere quanto potente è la tua forza di volontà.
Oltre questo, per fare musica è importantissimo partire sin da subito con il giusto mindset e sicuramente tenere presente che facendo musica inevitabilmente ti esporrai molto dato che si tende a manifestare i sentimenti attraverso delle canzoni e ciò implica ovviamente ad emergere più di altre persone che non fanno questo tipo di mestiere. Pertanto è bene chiarire immediatamente e mentalmente ,con se stessi, questi parametri .In conclusione, sono soltanto “lotte” fantasma che avvengono inizialmente, e che secondo me in alcuni artisti può avvenire, in altri no, ma alla fine dei conti l’unica cosa che è davvero importante è inseguire e concretizzare i propri sogni, non quelli di un altro.
Ti è mai capitato di trasformare un difetto in un pregio?
Sinceramente no, ma alla fine non credo ci sia per forza bisogno di trovare difetti o pregi in noi stessi. Ad esempio , quello che per noi stessi può essere magari un difetto (o caratteriale o di altro tipo) agli occhi di qualcun altro può invece risultare come pregio ,o viceversa. Spesso, la considerazione che noi abbiamo di noi stessi è di gran lunga diversa da come appariamo ad altri e penso che quindi sia inutile doverci attribuire difetti o pregi. Ritengo fortemente soltanto, che sia importante rimanere noi stessi.
L’amore è legato al dolore?
Non obbligatoriamente, ma spesso può farne parte. Dipende da svariate cose, come dal contesto, dal tipo di relazione, ma soprattutto dalla persona.
Un film che ti ha fatto piangere?
Più che un film in particolare, è per me doveroso citare un’ intera serie tv, ovvero:
“THE O.C. – California”. Spero di non essere il solo, dopo così tanti anni, a sperare ancora in una quinta stagione ahaha.
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