Ritrovare la serenità ascoltando Floridi | Indie Talks

Di Filippo Micalizzi

Ultimamente, sembra che la vita si sia trasformata in un film di Nolan. Quel genere di film in cui il tempo scorre sempre più veloce e noi restiamo inermi ad osservare che tutto ciò che ci circonda sta cambiando. Il lavoro si fa sempre più opprimente, i rapporti umani sempre più istantanei e per stare al passo e non perdere terreno ci tocca correre con lui. 

Il tempo come sappiamo non possiamo fermarlo, ma una soluzione forse c’è, e a suggerircela è FLORIDI con “Domeniche da inventare”. Un album in cui ritrovare la serenità all’interno di un posto sicuro che ci separa da un mondo che si fa sempre più opprimente.

FLORIDI X INDIE TALKS

Le domeniche da inventare sono quelle che servono per staccare dai ritmi della vita che corrono. Secondo te saremmo tutti più sereni se il mondo rallentasse un po’?

Credo che ormai sia davvero complicato pensare ad un mondo che possa girare a marce ridotte. È croce e delizia di questa continua e meravigliosa evoluzione. Credo però che si possa rallentare noi. Rallentare per me non significa abbandonare la volontà ferrea per raggiungere i propri obiettivi. Rallentare per me significa riuscire a godersi di più i micro-traguardi, saper comprendere meglio i nostri cambiamenti, ascoltare di più. Credo che sia questa la chiave della serenità.

In“India” affronti i cambiamenti della vita trovando rifugio in una persona che rappresenta il tuo posto sicuro. Secondo te quanto è indispensabile avere qualcuno accanto e quanto invece può essere pericoloso appoggiarsi completamente su un’altra persona per stare bene?

Appoggiarsi completamente su un’altra persona per trovare la propria stabilità lo trovo profondamente sbagliato. Il senso di completezza lo dobbiamo trovare dentro noi stessi. L’amore è condivisione. È sapersi contaminare l’un l’altro, due esseri completi che si fondono. India è una canzone che si può dedicare a chi c’era a chi c’è e a chi ci sarà. Perché “tutti se ne vanno, ma tu resti qui” io l’ho scritto pensando al cane di un mio caro amico. India aveva trasmesso tanto amore a tutti noi, il giorno che è venuta a mancare, ho scritto di getto.

Ascoltare “Un’altra alba” mi ha dato quella sensazione del tempo che passa senza riuscire a viverlo appieno. Perché non riusciamo mai a goderci i momenti e ci pensiamo solo dopo che sono passati?

Perché siamo abituati a guardare troppo gli altri, perché non ci sentiamo mai all’altezza ed allora non sappiamo nemmeno dare importanze al momento che stiamo vivendo. Hic et Nunc, il vero cambiamento avviene qui, ora, adesso. 

L’alba torna inesorabile tutti i giorni, e noi tutti i giorni stupidamente continuiamo a guardarla e continuiamo a stupirci dei suoi colori così poetici. Dobbiamo dare più importanza a quei momenti, stiamo vivendo sensazioni, cazzo, gustiamocele invece di darle per scontate. 

 

Quanto c’è di vero nel detto “La felicità la si trova nelle piccole cose”?

La felicità non è qualcosa che si trova casualmente. Non è nemmeno un’entità momentanea ed effimera. Per me la felicità si costruisce e la si può trovare nel viaggio che facciamo per raggiungere i nostri traguardi. Come recita un altro proverbio “la felicità è un percorso, non una destinazione”.

In “Salsedine” viaggi con la fantasia rifiutando la banalità della realtà. Sognare aiuta ad essere sereni o al contrario può alzare troppo le aspettative?

Credo che sognare sia indispensabile per realizzare belle cose. Crearsi troppe aspettative al contrario può risultare deleterio.

“Serenità” è un concetto troppo astratto per essere relegato ad una sola cosa. In cosa hai trovato la tua serenità?

Ho scoperto da un bel po’ che il momento in cui mi sento più felice è quando scrivo una canzone, l’idea di creare qualcosa e portarla a termine mi fa stare bene.