New Indie Italia Music Week #188
“Please stay. I want you, I need you, oh God. Don’t take. These beautiful things that I’ve got”
Il tuo cervello è uno scrigno che contiene e protegge qualcosa di unico, irripetibile, raro: il tuo essere. La cosa più preziosa che hai. Non scambiarla mai con nulla, concedila solo a chi sarà adatto a prendersene cura. Non puoi rischiare di fartela portare via.
E di cosa si nutre questo essere?
Anche di musica ovviamente!
Ed è per questo che ti presentiamo il nuovo numero di New Indie Music Week: musica fresca ogni settimana per nutrire l’essere grazie agli esperti della qualità della redazione di Indie Italia Magazine
Sulla riva del fiume (Album)
Attesissimo, ecco il nuovo album di Willie Peyote. Il cantautore torinese esce con sei tracce, tutte conformi al suo inconfondibile stile. Per nulla banale anche nell’anticipare l’uscita del disco con un pezzo, Giorgia nel paese che si meraviglia, pubblicato proprio il 25 aprile. E’ lì che Willie ritrae una cartolina del momento storico che stiamo vivendo, rappresentata perfettamente dall’analogia tra due fidanzati che si riscoprono nostalgicamente innamorati e il nostro paese dove ogni tanto ci si re-innamora del fascismo.
La vena malinconica e amara emerge già dal primo brano, Cosa te ne fai, e prosegue in tutto il disco perfettamente collegato nelle sue tracce. In Sulla riva del fiume riappare anche la sindrome di Peter Pan e qualche provocazione alla società moderna. E’ in Buon auspicio però che un po’ tutti ci ritroviamo, sempre attenti a dare il massimo anche al fine di apparire, per risultare sempre vincitori, scontrandoci poi con la cruda realtà. C’è anche tanto amore e romanticismo nei pezzi dell’artista, non è una novità, un po’ di più in Piani, dove ci si interroga sul domani e sulla relazione sentimentale. Infine Narciso, altra stilettata alla società contemporanea che mira incessantemente all’apparenza e allo specchiarsi.
Willie vigila sulla sua Torino e sull’intero stivale, mostrandoci la sua visione per nulla banale. C’è anche un pizzico di sperimentazione nella musica, ancor più dolce, semplice nella sua essenza e molto attenta agli strumenti. A tratti rilassante, senza mai perdere il punto di vista critico della società e dei suoi problemi. Non ci si stanca mai di ascoltare Willie, neanche dei suoi messaggi. Ancora e ancora.
(Simone Sebastiani)
Willie Peyote: 7
Fare Schifo
Dopo la ricerca di libertà di “Brescia Inferno”, continua la narrazione dei Cara Calma con il nuovo brano “Fare Schifo”. Tra chitarre che ‘’spaccano il cuore’’ e ritmiche uptempo, un messaggio di vera e propria liberazione dalle angosce, le paure, ciò che frena il nostro sentimento e la nostra voglia di vivere, di amare. A volte bisogna sapersi buttare nel buio per riuscire a vedere un po’ più di luce. ‘’Quando l’angoscia di non essere abbastanza ci schiaccia basta qualcuno con cui condividere il peso delle nostre fragilità, e perderci nella notte, insieme – ci racconta la band.
Cara Calma: 8
Nascondino
Per quanto possa essere poetico stare da soli di notte, immersi tra i pensieri, può capitare che la rabbia chiusa tra le pareti interne del nostro corpo possa esplodere e lacerare ogni piccola parte che provava a tenerla ferma e controllata. Odiamo stare da soli con noi stessi, preferiamo dissociarci e vederci dall’alto solamente per avere la voglia di vederci ancora più piccoli ed insignificanti. Avere lo sfizio di dare ragione ai pensieri che ci distruggono fino a lasciarci cadere nel vuoto che creiamo con le nostre mani fino a riderci in faccia guardandoci nello specchio o nella cenere sui fondi dei bicchieri.
Il vedersi lontani da noi stessi è una sensazione condivisa e provare a risolvere la situazione risulta sempre impossibile. Si scappa, si corre via non rendendosi conto di star girando in cerchio, tutto un enorme loop e ci vuole “tanto coraggio per cambiare vita e poi sorridere”, convincendoci che scappando riuscissimo a risolvere la mancanza del tabacco nelle tasche.
Il sole riuscirà a brillare gli sguardi bagnati e umidi dalla pioggia. Sono giorni che piove e il sole non si trova, nascosto tra le nuvole. Dire tutto questo è ancora più deridente ma la voglia di ritrovare quel sole continua a non essere abbastanza caldo per far evaporare le nuvole piene di condensa.
Questo EP è semplicemente straordinario, nient’altro da dire.
(Viola Santoro)
Nyno: 9
Schiàntati
Diagnosticarsi da soli dei disturbi non porta mai a niente ma, nonostante questo, ci ritroviamo spesso a navigare sui forum cercando risposte valide per i nostri sintomi. Il voler sempre etichettare e canalizzare i nostri stati d’animo o la nostra visione di vita verso categorie sistematiche ci fa sentire automaticamente con il controllo in mano.
Insomma, se abbiamo decimi di febbre prendiamo la tachipirina, se notiamo dei lividi sulle ginocchia prendiamo il ghiaccio per sgonfiarle. Il problema arriva nel momento in cui queste piccolezze le notiamo non più come dati effettivi sul corpo ma come qualcosa di non visibile, qualcosa d’interno che di sicuro non si può guarire con due tachipirine da 500.
Come ci comportiamo se cerchiamo i sintomi ed esce fuori di soffrire di “maladaptive daydreaming”? Rimarremmo spiazzati, suppongo. Una denominazione che sa quasi di malattia incurabile che viene utilizzata per descrivere il semplice “sognare ad occhi aperti”. Pensare che anche questo possa essere considerato come disturbo mi fa sentire ancora più malata.
Una malattia che ti fa vedere le cose per come le vorresti vedere e non per come sono effettivamente, a chi non capita? Credo sia una delle sensazioni più normali da provare nel momento in cui se non si sogna un minimo la vita diventerebbe veramente una scala di grigi, o no?
(Viola Santoro)
Sbazzee: 8
Sereno
Quanto è difficile rispondere alla solita domanda che ci si pone, forse per semplice ricorrenza sociale, forse perchè veramente interessa, del tipo “come stai”? A quel punto le risposte possono essere varie e piene di sfaccettature ma tutti ci ritroviamo sempre a dire “tutto bene, tu”?
Detto questo sembra assurdo rispondere sinceramente e, il più delle volte, fingiamo proprio quando il tutto non tende al bene ma ad una specie di disfacimento interiore. Sì, la sto esagerando ma sono sicura che anche voi lo pensiate.
Mi piacerebbe, alcune volte, rispondere solamente con un “sereno”.
Sarebbe soddisfacente riuscire a staccare i pensieri per un momento e avere la forza di dire che proprio quella sera io stia passando un momento sereno. Sarebbe detto d’impulso forse ma comunque soddisfacente.
E voi riuscireste ad accantonare tutto per l’ingenua voglia di dire che vada tutto serenamente?
(Viola Santoro)
Still Charles: 8
Naturale (Album)
“Naturale” è un ritorno dopo un lungo silenzio.
Non è facile ricordare la passione iniziale, il motivo che ci ha portati a fare qualcosa, quando a contare sono solo i numeri e le statistiche. Spesso il mondo della musica si interseca con il mercato cieco degli ascolti e ciò che importa diventa l’essere primi nelle classifiche e piacere a tutti. Come si sopravvive all’interno di questa giungla?
Sembra che i Viito, gruppo che ha rivoluzionato l’indie-pop con “Troppoforte”, abbiano avuto a che fare proprio con questo e vogliano rivendicare la possibilità di fare ciò che gli viene naturale. “Questo posto è mio”: il loro spazio di espressione appartiene a loro stessi e a nessun altro.
I sette brani parlano di legami, sentimenti sinceri, desiderio di non sentire il peso delle aspettative, di percorsi, mari mossi. Sono da cantare forte chiusi in macchina fino al “Mar Tirreno” e, grazie alla loro potenza e carica energica, ci fanno sentire incredibilmente vivi. Nessuno sa “Quanto tempo ci resta”, quindi assaporiamo ogni aspetto della vita.
“Tutto cambia, niente resta in eterno”: è passato un bel po’ di tempo, “sembra una vita fa”, e tra difficoltà e scontri con feroci belve troviamo i Viito trasformati, ma, nonostante ciò, li riconosciamo così bene.
(Giulia Silvestri)
Viito: 8,5
Limone
A volte una barriera emotiva può essere molto più difficile da abbattere rispetto a una fisica. Chiello, anima malinconica, nel suo nuovo brano “Limone” ci parla del vuoto incolmabile che si può creare tra due persone. “Siamo vicini ma siamo distanti”: la distanza emotiva e mentale spesso provoca più sofferenza, poiché sappiamo che non c’è alcun rimedio. Ci rendiamo conto che non c’è più nulla da fare per “salvare” una relazione che ormai ha perso tutto il suo colore. Passivamente lasciamo quindi che le cose facciano il loro corso.
Il singolo è un sussurro di questa sensazione di frustrazione e di impotenza: non ci resta che mandar giù il boccone. È come dare un morso a un limone, come ingerire del detersivo. Alla bocca giunge solamente un grande sapore aspro, che si sostituisce alle parole. I silenzi potrebbero trovare soluzione nel confronto e nella trasparenza, ma non c’è comunicazione, non c’è ascolto, in primis di sé stessi. Si è spezzato il filo che univa le due persone.
(Giulia Silvestri)
Chiello: 8
Pandora
È un basso incalzante e travolgente ad aprire il vaso di “Pandora”, il nuovo brano di “Il mago del gelato”, che anche questa volta ci stupisce con il suo sound avvolgente e vivace.
Il pezzo, molto complesso dal punto di vista musicale, testimonia la curiosità del gruppo, che ci trasporta in un mondo fatto di contaminazioni e incontri tra diverse culture: in questo caso a riversarsi sul mondo non è il male, ma un’anima jazz, funky e disco music. La band resta fedele ai suoi brani precedenti ma sperimenta con nuovi effetti sonori, rendendo l’aria ancora più fresca. É un brano sulla tentazione e sui rischi che questa comporta.
(Giulia Silvestri)
Il Mago Del Gelato: 9
Irresistibile
“Irresistibile” è un inno alla rinascita e alla speranza firmato Il Solito Dandy. Il brano esplora la resilienza umana e invita ad abbracciare i nuovi inizi con coraggio. Il videoclip, diretto da Valerio Desirò, racconta visivamente questa storia di amore e rinascita, offrendo uno spettacolo surreale e redentore. Con un messaggio di gentilezza e comprensione, Il Solito Dandy ci ricorda che anche nelle sfide più difficili possiamo trovare bellezza e speranza.
(Ilaria Rapa)
Il Solito Dandy: 8
San Marco
Trascina, fa ballare col suo mood anni ‘60. È una festa. Bellissima, ma finita. È di bellezza che parla, anche quella esteriore, che è effimera e finisce ma resta impressa, “come la musa di Salvador Dalì”, come un’opera d’arte. Come il ricordo di una serata, un periodo epico in cui comunque le lacrime inondavano Venezia. Di qualcosa che non tornerà, che come “tutto ciò che è bello muore sul finale”. Ma proprio in questo modo resta per sempre dentro, culla e tortura il cuore. Fa piangere ballando. Sublime.
(Stefano Giannetti)
Marta Festa: 8,5
È ‘na vita
L’unica potenza contro cui l’uomo non potrà mai nulla: il tempo. Possiamo metterci in testa ciò che vogliamo, seguire un sogno dalla nascita o continuare a portarlo avanti senza nemmeno ricordarci il perché, tanto abbiamo procrastinato da non vedere più l’inizio della missione, possiamo dirci “se vuoi, puoi” fino all’infinito, ma l’infinito non fa per noi. Forse è la paura di fallire che ci trascina “pe’ ‘na vita”, un lottare comodi, un non fare mai lo slancio vero. Forse non è colpa del tempo. “È ‘na vita ca cercamm, è ‘na vita ca cantamm”.
Il tono quasi melodrammatico, intenso, la lingua napoletana che si intreccia per appartenenza allo stato d’animo, riflette perfettamente quest’ultimo.
(Stefano Giannetti)
Kikì: 7,5
Vorrei dirti
Come si fa a tornare allo status quo in cui ci trovavamo prima che una persona entrasse per poi uscire dalla nostra vita? La risposta è tremendamente semplice: non si può.
Forse l’esperienza ci fa riflettere sui bisogni che avevamo già prima e che tenevamo sopiti, ci fanno una fotografia di quanto tutto in noi fosse già sbagliato (“le cose allo specchio sono al contrario, ed è solo colpa mia che non ci avevo fatto caso”).
La verità è che quando un amore incrocia la nostra strada, la devia in modo definitivo. E Aria lo dice, oltre che con la sua stupenda, carezzevole e trascinante voce, con efficaci diapositive (“non posso più ascoltare la canzone che cantavi mentre bevevi il caffè”).
(Stefano Giannetti)
Aria: 8
Meglio
Leo Lennox ci mostra tutta la sua vulnerabilità in “Meglio”, che su un arrangiamento minimalista di piano e voce, arricchito da sottili percussioni unito all’utilizzo creativo dell’autotune nella coda del brano, sottolinea l’importanza dell’accettazione delle proprie debolezze. “Meglio” vuole essere un inno alla pace interiore che si raggiunge una volta accettato che va bene essere come si è, pregi e difetti. “Tanto sei meglio di me, siete meglio di me tutti quanti”. E va benissimo così.
(Benedetta Fedel)
Leo Lennox: 8
Calle Dos de Mayo
I JASSIES ci trasportano in un’atmosfera calda ed esotica, che mischia influenze che partono dall’Italia, passano per la Turchia, la Spagna e la Tunisia. Il nuovo brano è il racconto di un legame appena nato ma che si è già radicato nel profondo. “Calle Dos de Mayo” è una stanza delle emozioni, che richiama in modo profondamente evocativo il contatto fisico, alla sua bellezza e alla necessità così palese che abbiamo dell’altra persona. Chi non si è mai trovato a sperare “Ti prego, passa qua”?
(Benedetta Fedel)
JASSIES: 8
Alba Adriatica
L’estate è ormai alle porte, Atarde ce lo ricorda col suo stile. Un insieme di suoni ed immagini ci riportano sulla linea ferroviaria che collega Ancona a Pescara passando per Alba Adriatica. E’ proprio la cittadina abruzzese affacciata sul mare ad infondere positività ed entusiasmo all’artista nonostante i pensieri della quotidianità.
È un brano che rimanda alle vacanze da bambini, alle lunghe giornate in spiaggia abbagliate dal sole, ai viaggi in treno sui binari accarezzati dalle onde. La melodia malinconica si lascia travolgere dalla positività del testo: “Centomila luci accese, pace, gran finale”. E poi che importa se non è la vacanza che aspettavi da una vita intera, in fondo basta poco, in fondo basta il mare.
Che poco non è.
(Simone Sebastiani)
Atarde: 7,5
Sarà bellissimo
Un brano fatto d’amore e spensieratezza, alla ricerca dell’amore corrisposto. Perché l’innamoramento ci proietta in una dimensione vivace e intensa, ricca di colore. Il feat che non ti aspetti sforna una hit pronta per l’estate da ballare al tramonto in spiaggia.
Una canzone che mette di buon umore dalla melodia coinvolgente e dal ritornello che ti entra subito in testa. “Sarà bellissimo” è un invito a vivere leggeri e spensierati, ce n’è davvero bisogno in una quotidianità complessa e ricca di pensieri. Se avete voglia di tirarvi su di morale, questo è il brano perfetto. Una musica che ci riporta indietro nel tempo, perfetta nel suo intento. Bellissimo.
(Simone Sebastiani)
Ivana Spagna (feat. Legno): 7,5
Aprile
Aprile di Lunedì Notte non è solo un mese dell’anno, ma una sensazione a metà tra il desiderio e l’insoddisfazione. Può capitare di rimanere attratti dalla realtà delle cose, cogliere alcuni segnali come arrivo della bella stagione, se da un momento all’altro cambia il vento può tornare il freddo e il ricordo di alcuni pensieri del passato che possono riportare ad un letargo emotivo.
Questo brano arriva come una carezza pronta a curare le nostre fragilità, bisogna però stare attenti a non sfiorare, con forza, vecchie ferite che possono sanguinare da un momento all’altro, altrimenti il tempo avrà bisogno di giorni in più per potere godere nuovamente della bellezza del cielo azzurro.
(Nicolò Granone)
Lunedinotte:7
S.L.A.M
“Siamo ancora troppo distanti nelle foto non mi parli”
Amèlie Ferrari e blaui sono protagonisti di un amore senza confini solo all’apparenza, con una giovane estate che profuma di speranze e desideri. L’addio diventa inevitabile e i km sono un muro impossibile da scavalcare. Ma che effetto fa ritrovarsi nel paesino dove si andava in vacanza quando si era ragazzini e rincontrarsi per caso, avendo la fortuna di riconoscersi al volo nonostante vite diverse e alcune rughe sul viso?
L’amore può durare per sempre o esistere solamente in un istante, chissà cosa succederà in questa storia, per scoprirlo bisogna ascoltare le parole di questa canzone, lasciando il giusto spazio all’immaginazione.
(Nicolò Granone)
blaui, Amèlie Ferrari: 8
Notte Blu
URUGUAI ha pubblicato la canzone perfetta per farci compagnia in questa “Notte Blu” ricca di tristezza e malinconia, dove anche il sonno cerca di stare il più possibile da noi come se fosse spaventato da ansie e insicurezze. Sarà capitato a tutti di avere alcuni momenti storti dai quali si pensa che sarà impossibile uscirne e quindi, quasi come ripicca, si prova a far finta di niente, evitando non solo di accettare la situazione, ma anche di reagire e combattere.
Il dolore può trasformarsi in sabbie mobili invisibili dentro il quale ci si finisce per affogare, talvolta nella più totale indifferenza del mondo esterno, al quale basta solamente accedere la luce per iniziare una nuova giornata.
(Nicolò Granone)
URUGUAI: 8,5
Devo parlarne con mio padre (Album)
LUCA COI BAFFI ci regala il suo primo EP “Devo parlarne con mio padre” che racchiude suoni decisi e distorti e testi sinceri e diretti, a tratti crudi.
L’animo punk dell’artista emerge sin dal primo brano “Sangue di stivali” e ci porta verso il non-amore di “Post-irrisione”, un tradimento descritto con la trasparenza che caratterizza Luca, e di colpo ci manca una parte di noi, esplosa all’improvviso come un tramonto rosso e bellissimo. Per tutti quei momenti in cui siamo disillusi e tutti, proprio tutti, ci stanno sulla bocca dello stomaco (per non andare più giù) “A te” è proprio il brano che ci salva e ci permette di sfogarci mandando serenamente tutti a quel paese.
Preghiamo a modo nostro con “Gesù Cristo” e arriviamo a “L’antico marinaio”, una ballad che ci fa sentire le onde del mare nelle orecchie, e ci immergiamo giù negli abissi, ritrovando la rabbia pura in “Cocaina”.
LUCA COI BAFFI ci insegna che si può serenamente mischiare il punk con il cantautorato italiano e il risultato è l’abilità di mandare finalmente tutti affanculo.
(Margherita Ciandrini)
LUCA COI BAFFI: 8
Briciole
Il duo romano Sierra vola in alto e ci lascia “Briciole” sul cuscino, e impariamo insieme a loro che “per sempre non esiste, tranne che per una cosa triste”.
I giorni passano velocissimi e tutti i ricordi che abbiamo condiviso con quella persona che non è più accanto a noi sono semplicemente briciole che stanno volando al vento o vengono mangiate dal piccione di turno che ci fa dimenticare pezzo dopo pezzo quello che è successo.
Passare da essere l’amore della vita di una persona a diventare nessuno a primo impatto è devastante, ma ci sveglieremo un giorno e ci renderemo conto che stiamo vivendo benissimo anche senza di loro, e in quel momento realizziamo che non abbiamo più parole per consolarci, ma solo perché non ci servono più.
(Margherita Ciandrini)
Sierra: 8,5
Maletiempo
Un maltempo che è dovuto a lei, quando è gelosa, quando non la sente. Lei che è bella, quando esce dall’acqua, quando si mostra, per come si veste. Lei è bella sempre e se le cose non vanno, allora l’animo si fa cupo, piove dentro, tutto va allo sbando.
Maletiempo mette insieme il funk con il psych-pop, a farlo sono gli ITACA e Giordano Colombo. Le voci e i testi di Napoleone e Young Snap completano un brano divertente e riflessivo. Un testo dai giusti incastri e che ci mostra l’arrivo dell’estate, nonostante il maltempo di questi giorni.
(Lorenzo Ottanelli)
Napoleone, Young Snap: 7,5
comme se fa
Un rimpianto e una liberazione, anche se non frega mai a nessuno, perché lui se ne è andato per un’altra. E stiamo male, per un’apatia che ci siamo imposti. Lui un uomo violento, lei che non riesce a sopportarlo, che si sente in miniatura. Fino a che “ti guardo mentre affoghi”.
Un brano pop con una produzione che prende spunto dal soul e l’r’n’b, ma il cantato è profondamente pop, sia in italiano, sia nel leggero napoletano di Giuze. Un brano dal significato importante, che le due cantanti performeranno al Concertone del Primo Maggio.
(Lorenzo Ottanelli)
Giuze feat. Caffellatte: 7
Fortuna
Un brano up-tempo molto bello in cui Vale Lp dà il meglio di sé, con un testo pieno di incastri perfetti. In un sound che si rifà agli anni Ottanta-Novanta e che veramente adatto a questo 2024.
Vale Lp canta un brano che cambia, che è multiforme, per finire in un ritornello che non ti lascia più, con una melodia che ricorda vecchi successi, ma che risulta perfettamente moderna. Fortuna è il primo singolo di GUAGLIONA, il nuovo album che uscirà il 17 maggio. Il “ritorno” di Vale Lp si preannuncia interessante.
(Lorenzo Ottanelli)