DaveBrain: “C’è cambiamento in quello che resta di me” | Intervista
Cosa rimane quando finisce una storia d’amore e quale parte di noi rimane?
DaveBrain si spezza scrivendo questo disco, QUELLO CHE RESTA DI ME, ma allo stesso tempo cerca di provare a rimettere apposto i pezzi del puzzle del suo io, con l’intenzione di imparare dagli errori e perché no, dando una nuova forma ai sentimenti.
Ogni relazione vive di complicità e di codici che applicati ad un altro tipo di rapporto difficilmente coincideranno, anzi si scontrano senza trovare il giusto equilibrio. È inutile negare che ci porteremo sempre addosso il peso dei ricordi, bisogna far attenzione a distinguere le opportunità del presente con i ricordi del passato.
Se ad essere pessimisti il finale sarà sempre un Addio, l’importante è sapersi godere il viaggio. sfruttando anche la possibilità di cambiare ed esplorare diverse strade.
INTERVISTANDO DaveBrain
Perché non è più tempo dei romantici?
“Non è più il tempo dei romantici, tra paranoie ed analgesici ci siamo persi tutti quanti” perché sembra che ormai non ci sia più il tempo e lo spazio per l’amore, per amare come un tempo dedicarsi alla persona prendendosene cura.
C’è bisogno di coraggio, sempre, soprattutto nell’amore.
Ormai le relazioni durano quanto una storia di Instagram a volte meno.
Si vive tutto come se stessimo correndo i 100 metri quando invece le cose belle sono tutte maratone.
Com’è nato “QUELLO CHE RESTA DI ME”?
QUELLO CHE RESTA DI ME è frutto di un percorso molto lungo.
Sono passati 4 anni dal mio primo disco ‘ORIGINI’ è stato un periodo in cui sono cresciuto umanamente e non ho mai smesso di scrivere.
Sono una persona che si arricchisce e cresce grazie alle esperienze e in questi 4 anni ne ho vissute parecchie.
QUELLO CHE RESTA DI ME è un viaggio senza meta e senza fine.
In questo viaggio parlo della mia vita, non parlo solo d’amore ma di relazioni e di persone.
Parlo di legami che nascono e finiscono spesso senza un perché e di quanto coraggio ci voglia per viverli tutti intensamente senza chiedersi se ne vale la pena.
Solo il tempo lo dirà.
QUELLO CHE RESTA DI ME è un titolo esplicativo, questo è quello che resta di me tra vittorie e sconfitte, questo sono io.
Il brivido prima del lancio può essere paragonato all’attesa prima di un bacio?
Sì assolutamente, il brivido prima del lancio è la fotografia dell’attesa.
Quella sorta di attesa che ti fa stare in bilico, quella sensazione appena prima dell’inizio di un qualcosa, quella cosa che non ti fa dormire la notte.
Come dicevo prima ci vuole coraggio per vivere, per amare ma soprattutto per vivere l’attesa e per lanciarsi nelle situazioni.
Non ci facciamo frenare dalla paura, mai.
Puoi capitare di rimanere sospesi tra una storia del passato e una nuova relazione? Come si gestisce questa forma d’ambiguità?
MMMM bella domanda, può capitare certo.
Ci sono dei legami che neanche il tempo riesce a distruggere ma nonostante questo la vita va avanti e con lei le relazioni e tutto il resto.
Restare ancorati al passato secondo me non ti da modo di crescere e bisogna imparare a lasciare andare per poter fare spazio nella propria vita a qualcosa di nuovo.
Per dirsi Addio esistono le parole giuste?
Per dirsi Addio penso non ci siano parole giuste o sbagliate.
Sono situazioni scomode che però bisogna vivere.
Ognuno ha il suo modo per affrontare la situazione, c’è chi scompare quindi non usa parole, c’è chi non ti da spiegazioni “è finita e stop” e poi c’è chi riduce il tutto alle colpe di qualcuno (questa va per la maggiore) “è colpa mia il problema non sei tu ecc”.
In fondo le parole o le frasi fatte nascondono sempre altre motivazioni e come detto prima ci vuole coraggio.
Quando finisce una relazione bisogna ricostruire anche il rapporto con se stessi?
Quando qualcosa finisce tocca fare i conti con ciò che rimane.
Sicuramente hai a che fare con il vuoto e con quello che rimane di te e di voi ahaha
Spesso nelle relazioni lunghe le persone si fondono, i tuoi ritmi diventano i ritmi di coppia cominci a pensare per due ecc.
Quando finisce un rapporto è fisiologico sentire la mancanza, sentirsi persi e bisogna ricostruire la propria identità, ciò che sei anche senza l’altra persona.
Prendi il tuo tempo e il tuo spazio, ti dedichi attenzioni che forse prima avevi perso.
Le aspettative possono essere un problema?
Le aspettative secondo me rovinano tutte le esperienze.
Spesso mi faccio delle paranoie inutili su situazioni o persone, quando poi in realtà si dimostrano belle esperienze.
Il concetto di aspettativa serve solo a metterti ansia e non ti fa godere appieno ciò che potresti vivere.
È come se paura e ansia portate dalle aspettative fossero filtri sulla realtà, quando basterebbe viversi tutto (ovviamente con coscienza) ma lasciandosi andare a quello che sarà.
Possiamo dire che nella tua musica convive una lotta tra ragione e sentimento?
Possiamo dire che nella mia vita convive una lotta tra ragione e sentimento ahah
Di conseguenza la mia musica rispecchia me e ciò che vivo e questo stato perenne in cui il primo ad agire è il sentimento e poi per riparare affiora la ragione.
In questo album si sente secondo me questa lotta continua che ci accomuna un po’ tutti.
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