Dentro l’agosto soffocante dei pensieri di Deespar | Intervista
DEESPAR, con “agosto (soffocante)”, decide di portare un brano all’apparenza molto leggero e spensierato, ma che cela nel testo una profondità e uno stato di malessere che vanno in completo contrasto con la musica allegra.
Nuotare dentro i pensieri può provocare una sensazione estraniante, perché possono uscire onde che avevamo dimenticato come affrontare e capita di finire con la testa sott’acqua dentro la memoria. Se l’estate porta leggerezza attenzione quindi a non rimuginare sul passato o provare a sommare le ansie che porterà il futuro. Meglio non andare oltre al momento, vivendo il presente leggero come una brezza che salva dal caldo.
Non è sempre detto che ciò che è più bello all’apparenza come un cielo senza nuvole, sia il panorama migliore.
INTERVISTANDO DEESPAR
Quale sensazione ti ha fatto soffocare ma ha dato vita ad agosto?
Principalmente l’inadeguatezza e la paura di non essere abbastanza. Io sono felicemente fidanzato da quasi quattro anni, ma la mia mente a volte si fa dei film che partono dalla minima stupidata. Passo da alti a bassi come se niente fosse e in uno di questi momenti no mi stava venendo la voglia di lasciare tutto, di arrendermi e ritirarmi in un metaforico stanzino buio da cui non sarei più uscito, ma poi ho iniziato a pensare a come sarebbe la mia vita da solo.
Si può essere dipendenti dai sentimenti?
Purtroppo e per fortuna sì. I sentimenti e le emozioni sono la nostra linfa vitale, ma per quanto siano un dono, possono anche trasformarsi in qualcosa di estremamente oscuro, il che logicamente spaventa e può incatenarti in situazioni da cui non sai come uscire. Ad ora sono in una situazione abbastanza serena emotivamente, ma come dicevo mi basta davvero poco per crollare.
Attraverso le canzoni è più facile dire quello che si pensa?
Assolutamente! Le mie note sul telefono mi conoscono meglio di chiunque altro. Ho iniziato a scrivere per caso, ma ora fermarmi a scrivere qualche verso è come andare dallo psicologo. Mi riesco a sfogare, a dire tutto senza paura di essere giudicato; in studio le mie “sedute” prendono vita, ma quando poi le canto sul palco, lì capisco che tutto succede per una ragione, lì mi sento davvero vivo. Lo stesso vale da ascoltatore, a volte trovo canzoni che riescono ad esprimere qualcosa che ho dentro meglio di quanto io stesso avrei saputo fare.
L’estate è sopravvalutata?
Caldo, umidità, zanzare, puzza di sudore appena alzi un braccio, la doccia ha senso solo finché ci rimani dentro perché appena esci ricominci a sudare… devo andare avanti? Ahahah
In spiaggia si possono ascoltare canzoni tristi, quali brani vorresti consigliare?
All I Want dei Kodaline per me è la canzone triste per eccellenza, seguono love song di YUNGBLUD, Troppo Stanchi di Sethu, Happier di Ed Sheeran, Lonely Day dei System Of A Down e when the party is over di Billie Eilish.
Come ti diverte sfruttare la noia?
La noia è sottovalutatissima secondo me. È benzina per chi si sente un fuoco dentro, ti spinge a dare sempre il massimo per riuscire a sfuggirle. Quindi direi che la noia, in tutte le sue cause e sfaccettature, è una sensazione talmente pesante e subdola, che, se si riesce ad esserle padroni anziché schiavi, può essere davvero ciò che ti ferma quando ti stai per arrendere, soprattutto se rapportata in una proiezione del proprio futuro.
Sei riuscito a cogliere le tue fragilità?
Ne ho talmente tante che penso che sia impossibile coglierle tutte, ma sto imparando a conoscermi e a gestirmi, soprattutto grazie alla musica.
Quanto costa la felicità?
La felicità è momentanea, la vera felicità come ci viene raccontata non esiste, né tantomeno la si può raggiungere. Si può essere sereni, appagati, soddisfatti, ma siamo esseri troppo complessi per essere felici al 100%.
P.S. Spero che in pochi la pensino come me.
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