PH: Lucia Re

AUTOSTIMA:” Vi svelo chi sono scrivendo canzoni!” | Intervista

Un progetto sincero e vero che racconta le fragilità di una generazione in bilico costante tra l’essere e l’avere: ecco a voi Autostima.

Dietro questo ideale musicale sappiamo che c’è un ragazzo che si chiama Luca, che ha trovato la forza di raccontarsi attraverso canzoni autobiografiche, scoprendo parti di se stesso, del suo mondo e della sua storia.

L’ep FLUO, uscito i primi d’agosto è l’epilogo di anni di sperimentazioni che hanno dato vita a questo disco. In questo caso la fine è soltanto un nuovo inizio, per questo motivo auguriamo ad AUTOSTIMA di emergere nel panorama indie italiano.

 

INTERVISTANDO AUTOSTIMA

Il tuo moniker Autostima è un omaggio al celebre brano degli Psicologi, un modo per metterti in gioco con la musica o altro?

In realtà è un concetto autobiografico e deriva dalla mia mancanza di autostima che mi caratterizza fin dall’infanzia. Il messaggio che voglio mandare, so che sembrerà un po’ paradossale, è quello di credere sempre in te stesso anche quando tutto sembra crollarti addosso, perché prima o poi torna sempre la luce, bisogna solo trovare la forza per combattere ogni giorno.

Si sente che ci metti il cuore nelle tue canzoni, come stai dopo aver scritto un nuovo brano?

Mi sento più leggero. Sento di essermi tolto come un grande sasso da sopra la pancia. Ho iniziato a scrivere canzoni perché era l’unico modo con il quale riuscivo a tirare fuori ciò che avevo dentro quando ne sentivo il bisogno, e ad oggi è ancora così.

PH: Lucia Re

Esiste ancora il genere indie?

Credo che al giorno d’oggi sia riduttivo parlare di generi. Piuttosto sarebbe meglio parlare di musica bella e musica brutta.

Che colore “Fluo” ha il tuo nuovo disco?

Magenta. Una volta chiuso il master dell’album mi sono ritrovato a dover pensare a un colore che facesse da “file rouge” tra tutte le tracce e la scelta del magenta mi è venuta spontanea. Per il mood delle canzoni mi è parso perfetto. Il 9 agosto, infatti, è uscito il mio primo album FLUO. Ci tengo molto perché per me è il coronamento del lavoro e sudore di anni di ricerca di suoni, stile, cercando sempre di evolversi in meglio. Sono 8 tracce, realizzate nel corso dell’ultimo anno, di cui ho curato sia la produzione che i la scrittura dei testi. I temi sono vari: dall’amore giovanile della mia generazione alle paranoie per il futuro, dai mostri che ognuno di noi ha dentro ai piccoli momenti di luce che ogni tanto fanno capolino. Tutto sommato credo che meglio di così non potessi fare, e quando metti anima e cuore in qualcosa le persone se ne accorgono.

L’amore quali “Sbatti” provoca?

Troppi, ma belli. Purtroppo però non credo questo sia spazio giusto per parlare di certi argomenti per i quali si potrebbe discutere all’infinito senza mai giungere a una fine.

PH: Lucia Re

L’equilibrio tra illusioni e aspettative è un elemento necessario e comune nel vivere una relazione?

Troppi, ma belli. Purtroppo però non credo questo sia spazio giusto per parlare di certi argomenti per i quali si potrebbe discutere all’infinito senza mai giungere a una fine.

Quali fragilità umane ti spaventano di più?

La mancanza di empatia. Mi sto rendendo conto di giorno in come come l’empatia sia ciò che ci manca maggiormente, e non parlo solo della mia generazione. Senza cadere in cliché credo che se ognuno di noi pensasse un po’ di più a cosa sentono gli altri ogni tanto, ci sarebbero sicuramente meno problemi. 

Se l’estate ‘23 è un ricordo malinconico, questa del ‘24?

Un’estate strana, direi. Strana nel senso che non sono ancora riuscito a decifrarla bene neanch’io, ma va bene così. Strana e di cambiamento. Si è appena concluso il capitolo scuola nella mia vita, e una volta finito il liceo mi sono ritrovato un po’ perso nel mondo dei grandi. Sento che ogni giorno che passa sono una persona diversa, sempre in una ricerca continua di miglioramento, a livello artistico e umano.