“Menti che vanno come treni e sintetizzatori a forma di gatto” | Intervistando i Delicatoni
Di Edoardo Vilella
Mi vesto sempre ad Halloween, e quest’anno mi sono vestito da intervistatore, oltre che da avvocato di Bojack Horseman, in occasione del concerto dei Delicatoni al Covo Club di Bologna.
Anche i Delicatoni si sono vestiti da qualcosa, o meglio, si sono vestiti da loro stessi, citando il loro ultimo videoclip, “La Stessa Cosa Insieme” feat. Nice Elevator.
Il palco sembrava la loro stanza dei giochi, piena di strumenti e di menti che andavano come dei treni, tra sintetizzatori a forma di gatto e sguardi d’intesa che sembravano scritti su un copione.
Volevo entrare anch’io in quella stanza, ma mi sono accontentato di seguirli in camerino.
Intervistando Delicatoni
Ciao ragazzi, qui Edoardo di Indie Italia Magazine ed oggi siamo con…
Tutti: Delicatoni!
Io vorrei entrare nel vostro mood in modo delicato, scusate il gioco di parole, vorrei entrare togliendomi le scarpe nel vostro mondo, voi siete Delicatoni anche nella vita, oltre al palco? Siete persone delicate?
Antonio: sicuramente la delicatezza ha tante sfumature, dipende in che dimensione, siamo delicati sicuramente nell’approccio con gli altri, con noi stessi anche
E’ bello che la delicatezza ci arrivi, non è sempre innata, e quindi è anche un percorso, è anche una scusa l’essere delicatoni, un pretesto più di una scusa, per ricordarci di esserlo
E quindi si, la risposta è si!
Ian: vorrei specificare che delicatone secondo me esce quasi dal mondo di “delicato” è un accrescitivo che crea una sorta di paradosso, perchè è più l’idea di un gigante che prova a fare bene le cose
Stasera il pubblico è stato delicato con voi?
Giorgio: solo alla fine hanno rotto un pò le palle eh, “più acqua” non la volevamo fare…
In effetti quello accanto a me a forza di saltare mi stava per riempire di gomitate…
Ragazzi come avete dormito stanotte?
Claudio: ecco, oggi è successo che gli altri 3 sono andati la mattina presto a ritirare gli strumenti, io invece ho dormito quelle tre ore in più degli altri, e per questo fino alla mezzanotte sono stato il servo
Ian: non era un servo era un maggiordomo riposato
Claudio: stavo da dio ho dormito benissimo!
Ian: io un pò meno ma sto bene dai
Antonio: io non lo so se quando cresci la birra è diversa, però cazzo ho dormito da dio devo ammetterlo, poi mi sono svegliato con l’odore del caffè la mattina, è importante il caffè la mattina
Giorgio: ieri abbiamo fatto delle prove aperte e questo ci ha regalato un casino di birre scadute che abbiamo bevuto.
Ad ogni modo è stato bellissimo siamo andati a letto con il cuore pieno, c’erano gli applausi… noi abbiamo fatto schifo, abbiamo fatto le prove c’erano gli errori
Scusate voi non vi vedevate da un mese e mezzo e avete fatto le prove il giorno prima del concerto con tutta l’attrezzatura nuova? Posso dirlo? Siete dei grandi!
Claudio: siamo dei rischiatori professionisti
Siete dei jazzisti!
Giorgio: esatto dei jazzisti piuttosto, concettualmente lo siamo, ci poniamo in maniera jazz di fronte alla musica, sentila!
Questa domanda fast, gusto di gelato preferito?
Ian: cioccolato fondente solo da Brustolone a Vicenza
Antonio: panna a Torino da Biraghi
Giorgio: ARANCIA DA MIO CUGGINO A CEFALO’ GENNARO CHE E’ BUONISSIMA
Claudio: io crema, la uso per testare le gelaterie, se sanno di uovo non son buone. Uno dei gusti che ho apprezzato di più è stato olio extra vergine di oliva a Cagliari, vi giuro una roba assurda.
Ho un bambino ciccione dentro di me, caramello salato
Rimaniamo in tema di sapori, vorrei sapere che sapore ha in bocca il disco “Delicatoni”, e che sapore avete in bocca adesso invece.
Giorgio: il disco vecchio secondo me sa di un ottimo gulash, buono di quelli tipo wow, non pallosi, di quelli che ti scaldan l’anima.
invece Delicatronic, that’s the title, avete presente il sapore che ha la rosa?
Edoardo: tipo cucina molecolare?
Giorgio: non per forza, anche tipo il profumo di Parma della violetta, oppure quelle buonissime caramelle alla rosa, ha un gusto di fiori Delicatronic
Che frutto sono i Delicatoni?
Antonio: io amo il mango, il mango
Ian: non so non mangio tanto mango, per me siamo un grappolo d’uva, perchè siamo tutti insieme e siamo un pò diversi però mi immagino un grappolo d’uva
Claudio: raga secondo me siamo delle fragole, cioè quelle selvatiche che trovi in giro, oppure quelle ciliegie buone
Voi le demo, a chi le fate ascoltare?
Claudio: la prima fase è farla ascoltare a noi stessi, siamo abbastanza cagacazzo, già una demo che gira tra noi quattro è tanta roba, siamo molto critici, poi tendenzialmente la facciamo ascoltare ai musicisti con cui suoniamo
Ian: io faccio sempre sentire le demo al nostro caro amico Charlie aka Nice Elevator
Il feat del vostro ultimo singolo!
Ian: noi ci interfacciamo molto, gli mando tutto anche se voi non lo sapete!
Giorgio: io faccio sentire tutto a Cloe, che è la mia ragazza e se non le piace mi piglia malissimo… anche se non piace a Ian ci rimango male, se non piace ad Antonio mi girano un pò i coglioni e se non piace a Claudio gli dico: “ma non mi rompere il cazzo”
*risate generali*
Antonio: io faccio sentire ai ragazzi ma il mio problema è avere un sacco di musica e non farla sentire a nessuno, infatti sono grato che mi aiutano altrimenti molte cose non le avrei mai pubblicate
Avete dei riti pre concerto?
Antonio: *ferma tutti* si, ma non possiamo mostrarla in camera
Lo rispetto la teniamo off camera
Antonio: è una cosa nata da uno dei nostri batteristi, Piero Pederzolli, batterista incredibile, lui rispetterebbe questo “si”
La vostra parola preferita?
Giorgio: libellula
Ian: alba
Claudio: petricore, che è l’odore della pioggia
Antonio: a me piace la parola bravo, perché non la dicono tutti
Sto per chiudere e vi lascio al vostro post live, un artist* da consigliare?
Claudio: Nic T, ragazzi la scena alto vicentina spacca, artista incredibile che ha sviluppato un suono maturo, è veramente importante come lavoro
Ian: io consiglio una band che ho sentito quest’estate che si chiama Walls and Birds
Antonio: io consiglio Henry Mancini
Giorgio: Tare, Tare gas (vuol dire tanta roba)
Nic T se volete approfondirlo con una sua intervista e con uno spotlight sul suo modo di vedere il mondo, lo trovi su una puntata del mio podcast Sotto i Mille su Spotify, scusate l’auto pubblicità!
Che aria tira musicalmente a Vicenza?
Giorgio: secondo me è divisa, c’è l’alto vicentino e il basso vicentino, però avendo vissuto l’alto vicentino posso dire che ha un’effervescenza pseudo punk, che però è più di attitudine punk, un’attitudine che converge nei locali che fanno le cose belle
Ad ogni modo tira un’aria di voler far musica perché è proprio bello farla, non c’è un altro motivo, è di aggregazione, sono tutti felici
Claudio: una cosa che stimo molto è che sono tutti musicisti che in qualche modo si sono sempre arrangiati per vivere, si spaccano i culi tutti i giorni e quando tornano da lavoro tornano a casa e suonano, perché hanno voglia di farlo
Ian: sento che in qualche modo ha sempre avuto a che fare con l’architettura la musica di Vicenza
Antonio: io penso che ci siano un sacco di musicisti che vengono dai conservatori, fuori dal panorama discografico, e secondo me, fuori dal panorama discografico ci sono tante cose belle per le orecchie
Prima di salutarvi vi volevo dare questa *regalino fuori legge*
Delicatoni: noooo
Edoardo: e quindi niente, grazie ragazzi
Delicatoni: grazie a te! ciaoo