rovere: “Ci sentiamo ancora a casa” | Indie Talks

PH: Ikka Mirabelli

rovere: “Ci sentiamo ancora a casa” | Indie Talks

La casa come luogo intimo nel quale sentirsi al riparo e al sicuro, con la possibilità però di aprire la propria porta a tutte quelle persone che si ha voglia di conoscere o alle quali si è già affezionati. La musica, se vogliamo, conserva elementi simili e si basa sulla condivisione, l’ascolto diventando spesso un luogo nel quale è possibile rifugiarsi per cercare un qualcosa al di là.

I rovere sono una band che nel tempo è cambiata, riuscendo a mantenere e rendere propria un identità comune, un po’ come una stanza che viene messa continuamente in disordine anche se le cose, come per magia, sono sempre al giusto posto.

“Chissenefrega”, è una traccia che è stata aggiunta successivamente all’album “11 case”, un brano dolceamaro sull’andare avanti accettando cambiamenti, traslochi emotivi che portano verso indirizzi nuovi.

ROVERE X INDIE TALKS

Casa vuol dire?

Vuol dire un posto o una situazione in cui riesci ad essere completamente a tuo agio, te stesso… abbandonando le inibizioni, le ansie e le maschere. È quel posto dove tirare un sospiro di sollievo, sempre e comunque. 

La precarietà per i giovani è uno dei grandi problemi che non permette di avere autonomia e vivere da soli?

Riuscire a costruirsi un futuro è difficile. Arrivando ai 30 anni devi fare i conti con i fatti. Con quello che hai perso e quello che hai guadagnato strada facendo. Riuscire a crearsi una situazione, mentale o economica, in cui riuscire a smettere di sentirsi precari, è una grande sfida.

Sala prove e palco che stanze sono?

Sono stanze in chi riusciamo a sentirci noi stessi e a sfogare tutto quello che abbiamo dentro, nel massimo livello di condivisione che conosciamo, sia tra di noi che con il pubblico. Se dovessi ricollegarle alle stanze di una casa, penserei alla cucina per la prima e al soggiorno per la seconda.

“11 case” è una finestra aperta su quale panorama?

Un panorama fatto di incertezze e dubbi, ma con tanta carica per affrontarli, tutti insieme.

PH: Ikka Mirabelli

Che coinquilini potrebbero essere DIVI e svegliaginevra con i quali avete collaborato?

Divi sicuramente sarebbe il responsabile della casa… gentile e premuroso, che ti fa trovare la cena pronta la sera. Ginevra sarebbe l’anima della festa, quella che sceglie che musica mettere o che film guardare.

Come avete vissuto l’esperienza del lockdown, essendo obbligati quindi a non potere uscire?

È stato molto intenso. Interessante da un certo punto di vista, perché ci ha fatto riavvicinare a noi stessi e alla nostra musica… ma allo stesso tempo molto alienante, come per tutti.

PH: Ikka Mirabelli

Quale disco non vorreste mai perdere durante un trasloco?

Per quanto mi riguarda, il cofanetto di “Swimming in circles” di mac miller

Certi ricordi sono chiavi che non trovano più la serratura?

Tutti i ricordi dei momenti brutti del passato. Fanno parte di noi, sono ancora chiavi… ma per fortuna abbiamo cambiato la serratura.