Il ragazzo con gli occhiali da sole e la neve nel cuore | Punk – Gazzelle

Di Alessandra Ferrara

“Sabato c’è l’instore di Gazzelle, hai voglia di andare?”

“Beh, che domande, certo!”

Fu così che mi ritrovai insieme ad una degna compagna di avventure in coda, per assistere a quello che tutti pensavano fosse il solita firma copie di un artista con intervista annessa, un freddo ma soleggiato sabato pomeriggio di Milano. Ignara che si sarebbe rilevato uno dei più riflessivi di sempre. Si perché la musica, i testi dell’artista che hai lì accanto a te per una semplice e veloce foto ricordo, devi anche sentirli un po’ dentro.

Cd alla mano (Punk), cassa e quel pass blu che inconsapevolmente mi avrebbe catapultata lì per terra, in prima fila a pochi metri da Flavio che con una timidezza quasi imbarazzante ci saluta come quando incontri un vecchio amico che non vedi da anni, ma è come se la sera prima fossimo stati a bere una birra insieme.

Ironia, timidezza, empatia, lo scherzare su se stesso e sul suo status di “ preso a male”, mescolato ad un accento “de Roma” ha fatto di Gazzelle uno di noi: uno che prima di diventare Gazzelle faceva il cameriere, il postino; uno che chiama un disco Punk quanto di Punk non c’è nulla, uno che racconta di aver scritto “Coprimi le spalle” in camera dei suoi 7 anni fa prima di cena, uno che non ama spiegare il significato delle sue canzoni perché..

“Io le scrivo poi uno se le vole capì, bene”

Uno che scrive dei testi che alcuni di noi si sentono addosso, parole che messe l’una accanto all’altra sono capaci di creare una potenza, un’energia: chi di noi non ha fatto “Sogni grandi , senza mai realizzarli”, chi di noi non sente la necessità si sapere che “ogni punto fermo, ogni punto saldo” ci sarà sempre. Chi non pensa a tutto ciò che ha costruito fino ad ora giorno per giorno con ostacoli da superare, con voglia di fare, dritti all’obiettivo ma arriva al momento in cui guarda dentro se stesso e “c’è ancora la voglia di farcela, di buttare in aria ogni malinconia sperando che ritorni indietro sotto forma di fantasia”. Sì la fantasia, il voler volare “lontano come un aeroplano” spesso è ciò che ci fa dire che “abbiamo tutta la vita davanti” anche se forse davanti ad un bar.

Ascoltare Flavio dal vivo

Ascoltare voce, piano e chitarra Flavio credo che abbia portato il livello di emozioni dentro quella sala veramente in alto, tanto che eravamo quasi impauriti a cantare insieme a lui, timidi anche noi per lasciare alla sua voce tutto il merito di arrivare al nostro cuore, alla nostra ragione, ai nostri occhi incuriositi da quel ragazzo con un parka verde che per un’ora e mezza è riuscito come lui stesso dice a farci stare bene ad entrare nel profondo di ognuno di noi.

Chiudo citando proprio lo stesso Gazzelle:

“Tutto è travolgente
Come questo foglio bianco
Che prima non c’è niente
E poi c’è tutto quanto”.

Credo che sintetizzi ciò che parte di noi si è portato a casa dopo aver trascorso quell’anonimo pomeriggio gelido di Milano in compagnia di Flavio.

Link video integrale live alla Mondadori di Milano qui: LINK IGTV.