Francesco Aubry

Francesco Aubry: Disconnetterci per “Tornare a sognare”

A distanza di pochi mesi dall’ultimo brano pubblicato “I tramonti su Marte”, Francesco Aubry, cantautore cresciuto in piemonte ma di origini partenopee, torna con un nuovo ed interessante singolo.

“Tornare a sognare”, questo il titolo del nuovo brano di Francesco Aubry, è un pezzo in cui il beat elettronico si fonde perfettamente con il sostenuto bpm della sezione ritmica. La quale invece, richiama alla mente il più classico rock anni ’80. “Tornare a sognare” è dunque una canzone in cui emergono in modo chiaro le capacità da strumentista di Francesco Aubry che confeziona un prodotto originale, ben arrangiato e dalle sonorità ricercate.

In questo nuovo singolo Francesco Aubry ci parla di quanto siamo condizionati e profondamente assuefatti dai social network, dall’utilizzo dello smart-phone e di quanto questa necessità di essere sempre “connessi” abbia limitato di molto la nostra capacità di usare la nostra mente. Il risultato di tutto questo è che siamo diventati solo delle pedine di una realtà virtuale in cui l’unico nostro ruolo è quello di consumatori.

Il singolo è accompagnato da un video-clip completamente auto-prodotto (come per i brani precedenti) in cui Francesco Aubry cerca di restituire il senso della canzone attraverso tutta una serie di clip “free royalities” che si susseguono.

Francesco Aubry

Questa quarantena non sta fermando il cantautore cuneese che sta traendo ispirazione da questi giorni di stop forzato e continua a comporre altre canzoni che presto vedranno la luce.

Abbiamo contattato direttamente Francesco Aubry per fargli qualche domanda su questa nuova uscita e sui progetti futuri (quarantena permettendo).

INTERVISTANDO FRANCESCO AUBRY

Ciao Francesco! In tutti i tuoi lavori si nota una cura dei suoni non banale. Che lavoro di ricerca c’è per arrivare a personalizzare così il sound?

Sono uno strumentista di derivazione “tastieristica” quindi mi viene naturale avere una certa propensione alla sintesi del suono, in particolare su synths analogici o virtual analog dove è la macchina stessa ad essere pensata per un approccio di costruzione del suono da zero ogni volta. La ricerca e la sperimentazione per me fanno parte del processo creativo tanto quanto la scrittura di un testo o degli accordi utilizzati.

Riguardo alla sezione ritmica ho invece scelto di partire da basso e batterie acustici ma molto processati in mix per amalgamare in modo coerente col resto del sound.

In questa quarantena hai pubblicato un brano “Andrà tutto bene” con il relativo video-clip. Vuoi raccontarci qualcosa dell’idea di questo brano e del suo video?

Si tratta di un “episodio” slegato dal percorso stilistico che sto facendo, è una ballata al pianoforte scritta di getto in 5 minuti e registrata quella stessa notte, nessuna ricerca sonora in questo caso. L’idea è nata al telefono con un amico, volevamo mandare nel nostro piccolo un messaggio positivo ed è stato bello ricevere il mattino seguente i cori del ritornello via whatsapp da diversi amici per poi trasferirli nel mix.

Il senso era proprio questo, anche in questi momenti possiamo sentirci vicini e creare qualcosa insieme. Ho confezionato tutto per essere pubblicato già due giorni dopo, con una produzione volutamente casereccia che conservasse lo spirito genuino e spontaneo dell’idea originale.

“Tornare a sognare” è il tuo ultimo singolo. Un brano in cui affronti il tema dell’assuefazione da social-network . Tu come vivi il rapporto con i social e con questa “necessità” di dover essere sempre “connessi”?

Sono appassionato di nuove tecnologie e attratto dalle possibilità del web, a cui sono perennemente connesso in un modo o nell’altro. Il tema del brano nasce proprio come conseguenza a questo stile di vita: in certi momenti capita un attimo di lucidità e di capacità autocritica in cui ti fai delle domande e riesci a vedere le cose da una prospettiva diversa.

Il mio rapporto col web resta intenso ma lo utilizzo più per informarmi e apprendere (soprattutto in ambito musicale) e decisamente meno per i social, anche se so che dovrei sfruttarli maggiormente dato il mio progetto artistico.

Francesco Aubry

Da dove nasce l’idea del video di “Tornare a sognare”, e chi se ne è occupato?

La mia è una auto-produzione al 100% e quindi mi occupo in prima persona anche dei video. Avendo adottato la strategia di uscire ogni 2 o 3 mesi con un singolo e video sarebbe impensabile autofinanziarsi continuamente per affrontare i relativi costi, che sono molto alti in termini di migliaia di euro.

Cerco quindi di rappresentare al meglio il senso del brano utilizzando e montando delle raccolte di video free royalties a tema. Credo sia molto meglio che tentare delle riprese senza avere attrezzature e competenze adeguate. In futuro, al momento giusto, affiderò a dei professionisti la realizzazione di un videoclip.

“Tornare a sognare” esce a pochi mesi di distanza da i “Tramonti su Marte”. Faranno parte di un futuro nuovo disco?

In realtà, per quantità di pezzi già scritti, potrei pubblicare un album oggi (doppio probabilmente) ma ho la percezione che il percorso di ricerca sonora e stilistica non sia ancora a un punto di arrivo per chiudere e confezionare tutto in un album che lo rappresenti.

Credo che questo processo richieda ancora almeno un anno. Sicuramente il futuro album sarà composto da un mix di inediti più singoli già  pubblicati.

Tornare a sognare

Negli ultimi anni il mercato musicale nostrano ha proposto un numero altissimo di artisti emergenti. Quale credi possa essere il punto di forza della tua musica per non perdersi nella miriade di proposte che ci sono?

Un aspetto su cui ragionavo recentemente è che io del panorama odierno mainstream o indie non conosco quasi nessuno. I miei ascolti e le mie influenze fanno parte delle decadi precedenti agli anni duemila, salvo rare eccezioni e questo credo che si rifletta nell’originalità delle mie canzoni rispetto alle produzioni che si sentono generalmente.

Mi rendo conto che questo potrebbe essere allo stesso tempo un difetto, ma non sono mai riuscito a pensare qualcosa come “devo scrivere un pezzo, vorrei che suonasse come quei ragazzi bravi che ho sentito su Spotify”. In effetti mentre rispondo all’intervista nel mio impianto sta girando il vinile di “Fetus” di Battiato e questo spiega già molto!

Nel prossimo futuro, quarantena permettendo, che altri progetti ci sono?

Questa quarantena che stiamo purtroppo osservando non influenza il mio modo di fare musica. Scrivo, registro e mixo in casa, tra strumenti e PC. Semmai l’impatto sarà sulle ispirazioni e le riflessioni che potrò trarne. Il progetto è di pubblicare altri singoli a distanza di pochi mesi tra loro e quando il progetto mi darà l’idea di avere un’identità definita metterò un punto pubblicando un album di 10/12 brani.

Ma in quel momento starò già pensando a nuovi suoni e nuove canzoni. Al momento non progetto di fare live, forse dopo un album o due potrebbe avere senso mettere su una band e provare a proporre anche dal vivo la mia musica. Augurandoci che nel frattempo quello che stiamo vivendo in queste settimane possa essere solo un brutto ricordo.

Ascolta Francesco Aubry nella playlist Spotify di Indie Italia Mag

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