DannyWhite

DannyWhite: “Dico che cambio e poi non cambio mai” | Intervista

Cresciuto a pane e rap, DannyWhite (al secolo Andrea Falcone) negli ultimi anni ha sperimentato l’unione di diversi stili musicali nei suoi brani, per sottolineare al meglio le diverse sfaccettature presenti nelle canzoni. Le sonorità rock sono un punto focale delle sue ultime produzioni, compreso il nuovo singolo El Paso, che lui stesso definisce una storia d’amore vissuta nel arido deserto, una rapina, una fuga, braccati da qualcuno.

La carriera musicale di DannyWhite è segnata dall’incontro con Sick Luke, produttore e protagonista assoluto della recente scena rap/trap italiana (oltre che figlio d’arte di Duke Montana, dei TruceKlan). La collaborazione con Naki Music e Macs infine ha portato le canzoni di DannyWhite su sonorità più elettriche, distorte, mantenendo tuttavia testi e flow tipici del rap.

Intervistando DannyWhite

Con El Paso hai ripreso le sonorità di Criminale: cosa ti affascina dei suoni profondamente rock uniti a testi e melodie rap?

Si, ho ripreso le sonorità di Criminal;, credo che il rock associato al mio timbro vocale sia un connubio perfetto. Sono sempre stato attratto da quel mondo che ha portato alla diffusione di molti movimenti sociali e culturali ma mi mancava la materia prima e con Naki music e Macs l’ho finalmente trovata.
Per quanto riguarda il rap è la mia vita, Biggie, Pac, Eminem: i loro pezzi mi hanno formato quasi come i miei genitori poi e normale…cresci e il modo di scrivere cambia! Ma queste sono le mie basi.

“Dico che io cambio e poi non cambio mai”: ma come è cambiata la tua visione della musica, sia durante il tuo percorso da solista, sia in relazione al lavoro svolto con SickLuke?

Il cambiamento è un processo complesso nel percorso di un artista. Ho sempre commesso l’errore di dovermi adeguare alla wave, essere qualcuno solo per piacere agli altri seguendo mode ed esempi. Questo è un mondo che ti porta a fingere chi non sei, ma per arrivare alle persone devi scavare dentro e scrivere cose vere: con il tempo capiranno, restate voi stessi.
Sick Luke è stata l’esperienza più importante della mia “carriera”, ha fatto crescere molto sia me che il mio ex gruppo. Luke è veramente una bella persona.

Passiamo la vita correndo in avanti, spesso scappando da qualcosa, ma da cosa fugge DannyWhite? 

Domanda da 1 milione di euro! Forse fuggo troppe volte da me stesso quando invece dovrei fuggire dalle cose negative che mi circondano: non sempre siamo noi quelli “sbagliati”. Fermatevi e riflettete.

Domanda a bruciapelo: le tre band rock che più ascolti e come influenzano le tue canzoni? 

Diciamo che le mie nuove necessità di espressione si sono trovate perfettamente con questo sound dato dalla collaborazione di Naki music & Macs, “all’opposto” che però insieme sono perfettamente compatibili.
Questo per dire che non ho un riferimento nel mondo del rock, io scrivo e dopo mi fido al 100% del mio team strutturando tutto insieme da zero e senza influenze.

Suoni qualche strumento? Come avviene il processo creativo di una canzone “ibrida”? 

No. Da piccolo suonavo la chitarra acustica ma l’unica cosa che mi ricordo è la colonna sonora di Titanic.
Per quanto riguarda il processo di creazione di un brano, io scrivo a casa nelle pause lavoro; la sera vado in studio ed insieme ai ragazzi proviamo delle melodie. Quando troviamo il mood giusto partiamo con la parte strumentale. E’ fantastico poter unire la scrittura cantautorale a questo tipo di musica tutta suonata dal vivo.

Hai in programma altri singoli, magari qualche nuova collaborazione? 

Ho sei brani pronti che verranno racchiusi in un progetto che si chiama Hangover, ma visto il momento delicato ho deciso di temporeggiare. Saranno pezzi da un sound nuovo, che si spostano più verso l’indie/pop.
Collaborazioni? Non dico nulla perché di solito mi porto sfiga, ma restate connessi!