Leoni | Indie Tales

Il profilo del mare era davvero un miraggio: i sentieri lungo la sponda del fiume avevamo sostituito il lungomare di una spiaggia di sabbia ed il profumo della salsedine. L’aria leggera della bella stagione inondava quelle giornate ormai tutte uguali. Alle 8 di sera sembrava stesse per scoccare il mezzogiorno: il sole non voleva proprio tramontare. 

Il profumo di quell’aria era il canto di una sirena per milioni di persone, ma non per Vitto! 

La sua camera era diventata una fortezza blindata: ne varcava la soglia solo per cucinare (un piatto di pasta easy), per andare al bagno (si almeno una doccia ed un dentifricio gli erano concessi). Anche la spesa arriva al piano con un click. Letto, pc, libri, videogame, cuffie, Netflix e così in ordine sparso h24.

L’alienazione di quelle settimane avevano spento la sua linfa vitale: la fantasia. Non era proprio la vita che aveva immaginato di ritorno da viaggiatore del mondo, ma si era talmente abituato a quella routine che neanche l’aria tiepida riusciva a scaldare il suo cuore. 

Aveva perso il controllo del suo corpo, delle sue emozioni. Viveva quasi per inerzia. 

Si infliggeva schiaffi:<< Buongiorno Vitto, muovi il culo. Concludi qualcosa di utile oggi!>>. 

Lui che volava con l’immaginazione, lui che riusciva a strappare un sorriso anche ad un cane. Lui che aveva lasciato andare Eli: come un missile era arrivata nel suo universo. Come un asteroide aveva lasciato che si schiantasse sulla Terra. 

Voleva concentrare le energie sulla sua vita e così valigie e biglietto aereo. Come biasimarlo! 

Eli, però, a volte compariva dal nulla come una stella cadente quando non è agosto e fuori ci sono -2 gradi. Sentirla, gli faceva rivivere momenti spot. Non gli era chiaro se lo facessero star bene o era un’emozione del momento. Un sorriso stampato in faccia all’istante, falso un attimo dopo. Neanche ritrovarla ad una festa aveva cambiato le cose, anzi: la terza guerra mondiale!

C’era un mistero profondo che li avvolgeva. 

Vitto voleva tornare ad essere un leone e ,come tutti i leoni, ruggire al branco la grinta che ardeva dentro. 

Voleva tornare a credere in se stesso, ad urlare, a non pensare, ad ascoltare una canzone d’amore che non parla d’amore, perché forse di amore non aveva bisogno. 

Vitto adesso è alla sua finestra. Cerca l’estate: aspetta solo la sua carezza!

 

Racconto liberamente ispirato al brano LEONI di FRANCESCA MICHIELIN feat GIORGIO POI !