New Indie Italia Music Week #49

L’inizio del nuovo anno sembra quasi un palcoscenico in cui ogni attore improvvisa la sua parte provocando il caos: l’instabilità della scena, la crisi del regista, la confusione del pubblico.

Ognuno di noi si sente proprio come quegli interpreti poiché cerca qualcosa che rompa quell’equilibrio apparente da cui è vinto!

Quale artista avrà rotto le proprie righe con le nuove uscite musicali di questa settimana? Lasciatevi guidare dall’attenta interpretazione dei nostri editor!

Alessandra, Nicolò, Salvatore, Ilaria, Antonella, Vernante e Elena vi augurano un felice weekend all’insegna delle nuove uscite musicali della settimana.

 

Stelle Forever (Album)

All’alba del 2021 è necessario parlare sulle donne? Forse sì, forse no; ciò che sappiamo è che Leo Pari ne è profondamente affascinato e per questo ci regala “Stelle Forever”, un concept album di 10 tracce dedicato all’ universo femminile, fresco e ben augurante proprio come il suo titolo. Eclettico e melodico, potremmo considerare Pari come il capostipite di un pop leggero ma mai frivolo, da ascoltare senza troppe pretese e senza ricercarne la perfezione estetica ma al contempo con attenzione, perché, almeno in questo caso, ci troviamo di fronte ad un album ben costruito in cui ogni brano è coerente l’uno con l’altro. Un album sicuramente meno ironico e spiazzante rispetto ai precedenti, ma che ha tutte le caratteristiche per perdercisi dentro.

L’inizio è senza dubbio la parte migliore: Le donne sono come le stelle  è un vero e proprio singolone figlio di storie di straordinaria bellezza che hanno fatto da cornice a questo strano e amaro anno. La storia della tua vita ci fa tornare alla delicatezza del purismo anni ‘80; Forever è un brano trascinante, che si fa cantare con facilità e che soprattutto mette in luce l’elasticità del tempo in una relazione sentimentale in cui “basta un minuto per conoscersi, una sera per innamorarsi, un secondo per dividersi, tutta la vita per dimenticarsi”.

Insomma “Stelle Forever è un album da ascoltare per trovare conforto, per tutti gli amori, per gli ex, per noi. Del resto, da un artista non bisogna aspettarsi lezioni filosofiche o ideologiche, ma belle canzoni ed emozioni da portarsi nella tasca interna del nostro sentire.

Leo Pari: 8

 

Il mio amico

“Ma ricordate bene: tutto quello che farete nella vita non sarà così leggendario, se non avrete con voi degli amici”: non è solo una delle citazioni più iconiche di Barney Stinson in How I Met Your Mother, è anche l’essenza del nuovo pezzo di Madame.

“Il mio amico” è una dichiarazione d’amore diversa da quelle a cui siamo abituati, in fondo come potremmo descrivere il momento in cui scegliamo, incontriamo e costruiamo un’intimità inspiegabile con una persona che ci capisce senza dire una parola?

Eppure, Madame riesce perfettamente nell’intento, racconta di quell’amico colmo di difetti, ma senza cui non potrebbe vivere, soprattutto nelle notti in cui vorrebbe sprofondare.

La ciliegina sulla torta è senz’alcun dubbio la presenza di Fabri Fibra, che si integra perfettamente in quest’atmosfera effervescente, risultando, ancora una volta, una garanzia per i featuring.

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo avvertito l’esigenza di voler scappare tra le braccia del nostro amico, per sentirci protetti e al sicuro, soprattutto nei momenti in cui i mille problemi in famiglia e il vuoto causato dalla torbida città hanno preso il sopravvento.

Amico sei come l’intro del mio pezzo preferito” e noi non possiamo che essere d’accordo.

Madame feat Fabri Fibra: 8,5

 

Vivo

“Vivo”, l’ultimo singolo di Andrea Laszlo De Simone, sembra provenire da un giradischi azionato quasi per magia in una soffitta dimenticata. Una melodia lontana che, complice la copertina retrò, al primo ascolto potremmo scambiare per un canzone anni ’60/’70, ma a ben guardare parla proprio al nostro presente.

In onore dell’uscita del singolo è stato creato un sito web che permette di affacciarsi sulla realtà in diretta, con telecamere posizionate in ogni angolo del mondo, che ci promettono che tutti i luoghi sono ancora là, nonostante non possiamo visitarli: Lourdes, Lanzarote, Dublino, Orvieto, il Polo Nord. Tante piccole finestre, assaggi di quella libertà che ci manca immensamente.

Ogni pensiero malinconico, però, viene spazzato via dalla voce ovattata di Andrea Laszlo che ci ricorda che non abbiamo nemmeno un istante per piangerci addosso a chi ha la luna maledetta e dalla vita non si aspetta che sia perfetta. Si gode quello che gli spetta, perché si muore troppo in fretta. Un inno alla bellezza che c’è, alla lucidità che possiamo trovare nell’occhio del ciclone di un mondo irrazionale. 

Andrea Laszlo De Simone: 9

 

Innamorato 

Con “Innamorato”, Cimini torna dopo il successone di “Scuse”, che con il pazzesco videoclip stop-motion ha fatto tanto parlare di sé!

Un brano dedicato all’amore che non conosce confini di alcun genere, nemmeno quello tra la mia e la tua identità che vogliono fondersi, un po’ come nel film di Guadagnino che viene citato nel testo E vuoi sapere che cos’e l’amore, te lo dico io. Tu chiamami col tuo nome che io ti chiamo col mio.

Tra la pizza d’asporto e il telefono spento ormai sentiti e risentiti nell’indie italiano affiora un sentimento che fa esplodere il petto, che non si cura di età e sesso e fa sentire liberi e forti contro tutto il mondo che non può capire. Un brano da ascoltare mentre si fa un giro in bicicletta per sgranchirsi le gambe, sognando di viaggiare con chi amiamo in piedi sul portapacchi, come gli alieni colorati sulla copertina del singolo.

Cimini: 7

 

Serie A

C’è un presidio di lavoratori di fronte a una fabbrica, gira voce che non gira voce da cinque anni fa, c’è una serie di venti bandiere che sembrano una e quando serve passa il vento a sventolar.

Non è eresia dire che l’inizio di «Serie A» sembra vagamente ispirato a “I Giardini di Marzo” di Battisti. I cantanti piemontesi Fusaro, giovanissimo del 1997, e Bianco, classe 1984, già dalle prime parole ci tirano dentro al mondo del loro singolo “Serie A”, con pennellate leggere e sensibili. Una canzone ritmata che racconta temi tutt’altro che banali, come “la tendenza di oggi a cercare scorciatoie per evitare i problemi e raggiungere gli obiettivi”, ha spiegato lo stesso Fusaro.

Ma ci sarà una via d’uscita per evitare la salita? La canzone tra le righe fornisce la risposta: bisogna lottare per raggiungere i propri sogni, quelli che si facevano da bambini quando tutto era possibile. Un bel lavoro, dalle sonorità dolci che ci dà la carica per affrontare le sfide quotidiane.

Fusaro ft. Bianco: 7,5

 

Povera Femmina

È la storia di una donna pronta al cambiamento, ad allontanarsi dal luogo in cui è nata e cresciuta di cui porta gli occhi scuri come il  fondale marino. Quel mare che innumerevoli volte ha fissato, a cui ha chiesto le risposte ai suoi dubbi, alle perplessità che popolavano la sua mente, a cui ha consegnato i suoi segreti. Forse quel mare è la croce che porterà con sè nell’avventura che si appresta ad intraprendere?

Lucia, però, è pronta a prendersi il mondo: prima o poi bisogna anche viaggiare e lasciarsi andare. 

Arrivederci Lucia, pensami ogni tanto!

Napoleone: 8-

 

Doppio taglio

Fa freddo, ma nonostante tutto c’è una fila di ragazzi fuori dalla discoteca. Dentro la gente balla e si scatena mentre loro sono costretti a sopportare l’aria polemica del buttafuori che continua a lamentarsi per qualcosa, bloccando continuamente la porta dell’ingresso.

In questa situazione di attesa ci sono due sguardi che, quasi per caso, s’incrociano e senza saperlo si promettono sangue e amore.

Mesi dopo però rimane solo il ricordo di quei momenti, in particolare per tutto quello che ne è nato da quell’incontro fortuito. Sembrava tutto perfetto, poi all’improvviso succede qualcosa e nulla sarà mai più come prima.

Questa settimana per il piantino del weekend dobbiamo ringraziare Laila Al Habash e incazzarci contro un destino beffardo.

Laila Al Habash: 8,5

 

100 scheletri

Ho un amico che mi ruba le parole ogni volta! Non riesco a tenergli testa anche se lo vorrei così tanto. Allora resto in silenzio aspettando il mio momento. Spero che arrivi presto, o forse devo crearlo. 100 scheletri ci guardano senza farlo apposta! Sembro la sua ombra, nessuno comprende che anche io ho la mia identità.

Poi arriva il momento tanto atteso, in cui stai per precipitare: ti credevo sicuro, una roccia nel mare.

Solo io ho il potere di salvarti e lo farò perché sono tuo amico.

Erin: 8-

 

Pale eoliche

Girare come delle trottole, come delle pale eoliche, uguali a quelle che abbiamo visto nel nostro viaggio in Olanda. Invece, ti ricordi quando siamo andati a Verona, oppure a Roma? C’era una mostra, e nell’osservare i quadri ti confondevi tra la folla, e io cercavo i tuoi occhi, che pensavo di non rivedere più. La distanza tra noi due non c’è stata proprio mai. Tu sei la regina nel mio castello di carta, la principessa nella mia dimora di sabbia, pronte a crollare giù con un tuo soffio.

Eppure, se chiudi gli occhi tutto questo diventa realtà e io e te potremo finalmente stare insieme senza dover per forza fuggire.

Lumache rosse: 7,5

 

0 battiti

Un cuore tumefatto, senza vita, inerme, se lo ascolti emette “0 Battiti”, come quello di Brividee. Sono vivo oppure no? La domanda esistenziale che attraversa il brano, in una lotta tra il bruciare dentro e il ghiacciare come un iceberg. Del resto, chi riesce a dare una risposta netta quando si vive sul filo del rasoio, quando si attraversa l’universo infernale quotidiano?! Brividee si scalda con l’amore e si raggela quando è da solo con i suoi pensieri.

Una pagina di diario scritta dal suo io più profondo. Una macchia nera su una tavolozza bianca. Un beat che nasce dalla trap e affonda i suoi suoni più profondi nell’elettronica.

Brividee: 7,5

 

Costellazioni

Innamorarsi è far scontrare due stelle appartenenti a Costellazioni diverse che si son cercate per tanto tempo, generando così una deflagrazione talmente potente da sconvolgere la vita. Quando si è avvolti dalla passione ciò che appariva cupo adesso brilla, il condividere ha abbandonato la solitudine: trasformo i sorrisi in ventagli, i difetti in dettagli.

Agli occhi di un innamorato la realtà assume una forma diversa priva di spigoli, di salite. Non adagiamoci, una stella sconosciuta potrebbe deturpare l’equilibrio!

Esseho: 7,5

 

Infrangersi

Uomini o onde, in cosa sono uguali e in cosa sono diverse? Tacøma crea in “Infrangersi” il punto di contatto tra due amanti e due flussi del mare. La casualità del movimento che porta due persone ad incrociarsi, a toccarsi, oppure anche a scontrarsi somiglia al rifrangersi delle onde, l’una contro l’altra, l’una nell’altra. E in questo moto infinito, a volte dolce, a volte doloroso, Tacøma forma i suoi personaggi: come i due protagonisti del romanzo Via col vento, quando uno dei due non c’è più, l’unico elemento forte che potrà sopravvivere e tenerli insieme per sempre è l’amore.

Tacøma: 7,5

 

Ormai ma poi

“Ormai ma poi” è la rassegnazione a cui segue il momento di svolta. Il sentirsi inadeguato, non all’altezza, forse anche sfigato al fianco di chi ci piace è frustrante, e spesso dal punto di vista della parte lesa diventa la paranoia ricorrente e quindi la motivazione forte per cui una storia finisce.  Il “non sono abbastanza per te” sembra essere il motto ricorrente nella testa, in ogni pensiero, ma poi finalmente arriva una parte di egoismo e di amor proprio a ricordarci che tutte queste tribolazioni non sono altro che idee stupide e senza senso.

Ioemiofratello: 7,5

 

Lotto in salotto

Per scrivere questa recensione ci ho messo più di mezzora perché mentre cercavo questo link da inserire nell’articolo ho trovato un’intervista di Pernazza ad Andrea Diprè e me la sono vista tutta.

Poi mi è venuto in mente che era dentro Costarica, una dei testi più belli degli Ex- Otago e l’ho riascoltata insieme a “Genova per chi?” dei Magellano, una delle mie canzoni preferite.

“Lotto in salotto” quindi è stata una gioia improvvisa, come quando si ritrova dopo tanto tempo un amico e si torna a ridere insieme.

Un brano che parla di tutte quei buoni propositi che abbiamo in testa ma che poi lasciamo cadere spaparazzandoci sul divano con il telecomando in mano e un bicchiere di birra. Siamo quelli che vogliono fare la rivoluzione stando sui social network e non la domenica che ci sono le partite.

Lotto in salotto ma smonto alle otto, diventa un loop che ci picchia in testa e suona un po’ come i tasti di quando da bambini passavamo il tempo a giocare al Game Boy mentre i nostri genitori litigavano sulla politica.

Pernazza: 8

 

 

 

Insonne

Filo Vals è una delle giovani promesse della nostra canzone d’autore: la sua musica è figlia della world music, aggiornata e riveduta con i nuovi codici espressivi. Gioca con i generi musicali, li mescola e li applica al linguaggio cinematografico, nel senso che i suoi testi raccontano storie da poter ascoltare quasi fossero proiettati su di uno schermo. Proprio come fa con “Insonne”, in cui mette un pianoforte in mezzo al mare con una sirena e ci racconta, in questa realtà onirica al di là del tempo e dello spazio e tramite un flusso di coscienza intimo e liberatorio, dell’ansia e della paura con un brano cullante, caratterizzato da una melodia dolce e che si rivolge alla notte e al suo custode Morfeo.

Filo Vals per questo progetto non si è limitato solo a dar voce alle parole di “Insonne”, ma ha dato ad esse forma e colore attraverso la realizzazione del videoclip di cui è ideatore, regista ed interprete, rendendo il brano un bellissimo viaggio.

Filo Vals: 8+

 

Scale

Con la sua voce delicata, Zioda racconta la storia di un amore affannato, illogico, ormai concluso, ma che ha lasciato dietro di sé innumerevoli ricordi.

Quando ci si abbandona completamente all’altro, non importano più i suoi difetti, nonostante il partner non abbia sceso la spazzatura, nonostante gli sbalzi d’umore e il rossetto che permane sul bicchiere del Campari.

Quando l’amore ti travolge, c’è poco da fare.

Zioda: 7+

 

Disco Punk 

“Disco Punk fuori contesto come i tuoi vestiti scomodi”, il verso che ritorna come un loop di questa nuova traccia degli Amber. Le relazioni sono sempre una questione difficile, soprattutto quando si ha di fronte una narcisista egoica che ci accusa di essere l’origine di tutti i suoi problemi. Sciocche gelosie e vanità dal sapore amaro che ci fanno passare notti insonni, una dopo l’altra. E ancora lì a giustificarsi che no, non è colpa loro.

Gli Amber affrontano la questione muovendosi su sonorità leggere, proprio come quelle di un disco punk di fine anni Ottanta. Un’atmosfera da disco punk totalmente fuori contesto rispetto al disastro emozionale di una relazione sbagliata. La forza di uscire da un amore tossico poi la si deve sempre andare a trovare chissà dove, ma un pezzo come questo può dare una bella spinta! Quindi grazie agli Amber e al loro ritmo straziatamente allegro, forse ci sarà chi avrà il coraggio di dire basta! Intanto cantiamo, cantiamo. 

Amber: 8

 

Stai con me 

Voce roca in autotune, ma dolcissima quella dell’ultimo pezzo di Oana, che invita ad un amore forse proibito, forse segreto, forse misterioso, ma pur sempre travolgente e avvolgente come le sonorità distopiche di questo brano, quasi a sottolineare il distacco tra realtà alla luce del sole e realtà nelle carceri di un cuore che non può liberarsi né ribellarsi. “Se ritagli un momento e lo distorci diventa un frammento, un frammento di eternità.

“Stai con me, fuori dal tempo”, canta Oana, augurandosi una presenza fuori dal tempo grande degli eventi della quotidianità, ma dentro il tempo piccolo delle emozioni, delle sensazioni e dei sentimenti delle persone che amano. Gli amori impossibili sono quelli che non finiscono mai, sono quelli che torturano da sempre le anime dei poeti, capaci di renderne materia preziosa di canti, poesie, opere. Questa traccia di Oana si staglia in questa fiumana di amori impossibili e sbagliati che diventano musicalmente quasi onirici, bellissimi che non riescono a staccarsi né dal cuore né dalla voce.

Oana: 8+

 

 

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