Franco Vesce

Franco Vesce: “La vita è un viaggio senza biglietto” | Intervista

Franco Vesce è un cantautore italiano nato a Boston nel 1982, avvicinatosi alla musica quasi per caso, grazie ad una chitarra ricevuta in regalo a suo fratello da parte del padre. Sempre influenzato dal cantautorato italiano e straniero, inizia a scrivere musica e testi dall’età di 16 anni rifacendosi al modello dei cantautori italiani. Franco Vesce pubblica il suo primo singolo solo nel Maggio 2021.

“Prossima” è il primo singolo uscito il 25 maggio 2021 tratto dal disco in uscita ad ottobre. La canzone richiama sonorità pop e cantautorali anni ’80 ’90, da arpeggi di chitarra acustica intrecciati a pianoforti elettrici e chitarre, che soprattutto nella seconda parte della canzone prendono la scena. Il testo è una metafora a 360 gradi della vita.

INTERVISTANDO FRANCO VESCE

“Prossima” è il primo singolo del tuo album d’esordio: vuoi parlarci del brano e darci qualche anticipazione?

Prossima è stata una canzone scritta verso i vent’anni e che portavo con me in vacanza sulle spiagge del sud Italia con i miei amici. E’ pian piano diventata la colonna sonora dei momenti importanti delle persone a me vicine e che l’hanno accolta nelle loro vite . Il tema è un poco la vita in generale, che vista con le lenti di ingrandimento è un viaggio meraviglioso che alterna momenti di felicità e di euforia a momenti diametralmente opposti di dolore e tristezza, gli uni indispensabili per gli altri, non vi è felicità senza tristezza e soddisfazione senza sforzo.

Il biglietto per questo viaggio è gratuito, quindi la vita diviene “dono”, rafforzandone il senso ed è quasi come dire che comunque vada sarà “successo”, nel senso di accaduto e basta questo per dire sacro. Il distacco implicito nella parte finale del ritornello, è il momento più buio della canzone, così come della storia di ognuno di noi, ed è inteso come morte, come addio o come semplice arrivederci, diviene necessario per la nascita di nuove storie, e nel video la nostra piccola Anna Luce ( mia figlia) che raccoglie la bambola sul sedile rimasto vuoto, ed è ciò che è destinato a lei, non arriva ma se la prende! Ciò a simboleggiare la rinascita. E’ la speranza che prepotentemente si prende il suo spazio.

Tra le tappe della tua vita, qual è stata la più importante?

E’ difficile individuarne una, ci sono stati eventi che hanno determinato in me un crescita forzata, esperienze “cicatrizzanti” di dolore che mi hanno portato ad un’alienazione dall’io ragazzino e che sono oggetto ricorrente della mia scrittura. C’è poi l’incontro con la mia attuale moglie Emanuela Pericolo, direttrice del coro parrocchiale di Montefalcione e la voce femminile dell’album, che ha indirizzato le mie energia verso obiettivi positivi virando totalmente la direzione della mia vita.

Sei nato negli Stati Uniti…ti ha in qualche modo influenzato musicalmente?

No, anche perché le origini della mia famiglia sono Italiane, e oltre alla mia venuta al mondo in terra straniera, è dall’età di un anno che vivo in Italia ed è l’unica bandiera che mi influenza.

Quali sono i capisaldi della tua formazione musicale?

I grandi cantautori italiani ed in particolare Lucio Battisti. Adoro Battisti per il fatto che nelle sue canzoni riusciva a tramettere le emozioni giuste, ed una cosa che spesso ripeto è che nelle sue canzoni sento gli odori.

Cosa ha fatto nascere in te l’esigenza di scrivere un album intero?

Le tappe della mia vita come dicevo prima sono molte, e sono per me riconoscibili, identificabili con momenti di crisi superate o meno, da esperienze semplici vissute e spesso fonte di creazione di storie o personaggi di fantasia. Questi momenti sono presenti nelle canzoni dell’album e avendo quasi sempre scritto qualcosa su ciò che mi toccava interiormente, ho accumulato molti fogli con accordi scritti sulle parole nella custodia della mia chitarra. A dire il vero questi fogli si sono quasi del tutto ingialliti, e la conoscenza con il mio collaboratore musicale, nonchè produttore musicale Remo Radica , ha fatto in modo che iniziassero a prendere forma. L’album dal titolo “Insieme” rappresenta proprio il concetto che da soli non ci si riesce, ma con l’aiuto ed il contributo delle persone si può costruire qualcosa di bello!

Ora che “Prossima” è fuori, hai altri progetti oltre che l’uscita del disco?

Rispondo riassumendo un poco tutto: “ lo scopriremo solo vivendo!”