Cannella: Si sa, Il cuore fa le Ore Piccole | Indie Talks

Può capitare di fissare le lancette dell’orologio quasi con fare minaccioso come a volerle esortare di andare più veloce oppure in quello che sembra essere solo un minuto in realtà sono volate qualche ora.

Durante la notte, quando tutto sembra fermo e immobile anche il tempo vive in una sua dimensione. Proprio in questo momento Cannella ha dato vita al suo secondo album “Ore Piccole” che esplora sentimenti nascosti nella sua anima viaggiando tra i ricordi del passato e i sogni del futuro.

 

INDIE TALKS X CANNELLA

Qual è il tuo momento preferito della giornata?

In genere è sempre stato la notte. Negli ultimi mesi un po’ meno per via dei vari coprifuochi, però tolto l’ultimo anno ho sempre vissuto molto più di notte che di giorno. Sono un amante delle ore piccole, come suggerisce il titolo del mio disco. Che sia per uscire con qualche amico, per scrivere, per guardare un film o leggere un libro, diciamo che di notte riesco a stare più in contatto con me stesso e con ciò che mi circonda.

Di notte le ore passano più velocemente?

Dipende da cosa si fa. Se sono in giro o mi metto a scrivere passano velocemente, invece in una notte in cui non ho voglia di far nulla il tempo scorre molto lento. Poi io non sono uno di quelli che vanno a letto presto quando non hanno niente da fare, mi è capitato spesso di passare notti intere sveglio senza motivo. Ecco, quel genere di nottate sembrano davvero infinite.

Hai paura di invecchiare?

Abbastanza. Cioè più che paura non ho proprio voglia di invecchiare, non ho voglia di prendermi tutte le responsabilità che crescendo arrivano inevitabilmente. Se si potesse scegliere rimarrei un venticinquenne a vita. Quando vedo per strada persone con cui andavo a scuola con uno o due figli mi sale un’ansia incredibile, io mi sento ancora un pischello. Ho scelto di fare musica anche per questo motivo, mi fa sentire un eterno ragazzino ahah.

Come giustifichi un ritardo?

Ne faccio così tanti che non devo neanche più giustificarmi dai! Tutti sanno che faccio sempre tardi e ormai non mi dicono più nulla.

Esiste un tempo entro il quale è possibile farsi perdonare?

Penso dipenda da situazione a situazione. A volte serve tempo per farsi perdonare, altre volte meglio farsi perdonare subito sennò si perde il treno, come si suol dire. Tutto sta nel capire chi hai davanti.

Che emozioni ti suscita la frase Roma città eterna?

Beh da romano mi suscita tanto orgoglio. Ovviamente mi trovo pienamente d’accordo con questo modo di dire.

 

La nuova opzione che permette di mettere la velocità x2 nella riproduzione dell’audio su Whatsapp e la dimostrazione pratica che la fretta rende le cose incomprensibili?

In realtà non l’ho mai utilizzata perché non sono un amante della frenesia. Mi farebbe strano sapere che un mio audio è stato ascoltato in meno tempo di quanto ne ho impiegato per registrarlo, non dico che mi sentirei offeso, però mi farebbe strano. Probabilmente si, è l’ennesima dimostrazione che viviamo in una società con dei ritmi sempre meno umani. Se si pensa che negli anni 80’ per parlare con una persona dovevi per forza vederla ed oggi puoi parlare con 10 persone diverse nell’arco di pochi minuti è abbastanza assurdo. Il fatto che ora puoi decidere anche la velocità con la quale ascoltare una persona che ti sta parlando non so quanto sia sano, sono sincero.

Cosa scegli tra passato e futuro?

Nonostante io sia un inguaribile nostalgico che attinge molto dal passato per scrivere le proprie canzoni, rimango sempre concentrato sul futuro. Da buon sognatore ripongo molte speranze nel futuro, mi piace immaginarlo, mi piace fare del mio meglio per renderlo come lo vorrei ma anche farmi stupire, nel bene o nel male. Quindi ti dico futuro senz’ombra di dubbio.