SEB: Ci siamo abituati alla bugia di stare bene | Intervista

“E come stai? Io bene, facciamo finta che stia andando ma non stiamo insieme.”

Quando finisce una relazione entrambe le persone sono vittime di alcuni postumi, ma cercano di fingere che i problemi sono spariti, a maggior ragione quando il destino le fa ricordare ed entrambi, per difendere il proprio orgoglio, devono simulare che tutto sia ok.

Seb racconta con semplicità e sincerità questo momento che nel bene o nel male coinvolge tutte le ex coppie che si rincontrano per caso, in mezzo ad altra gente ignara di quello che hanno passato insieme e all’oscuro di tutti i loro piccoli segreti.

Quando chiediamo a qualcuno come sta, dobbiamo mettere in conto che se risponde bene, nel 50% dei casi potrebbe mentire solo perché non ha il coraggio di raccontare una scomoda verità.

 

INTERVISTANDO SEB

Ciao! Vivi a Reggio Emilia, ma sei nato in Sicilia. Quanto ti porti dentro della tua terra d’origine e quanto influisce sulla tua musica?

Ciao! Sicuramente c’è molta Sicilia nella mia musica e nella mia vita. C’è spontaneità, sincerità, passione ed espressività nella mia musica, che sono tratti tipici del popolo siciliano.

“Abbiamo vinto contro tutti e poi ci siamo persi, mi viene da ridere”. Come ci si perde dopo essersi amati tanto?

Credo che certi amori sono talmente forti da bruciare troppo in fretta e finire troppo presto.

Come nasce e si sviluppa, di solito, un tuo brano?

Solitamente scrivo i brani di getto contemporaneamente alla musica. Ho un file sul cellulare dove appunto le frasi e registro le melodie con la voce. Mi capita praticamente ovunque e a qualsiasi orario, anche di notte capita di svegliarmi per registrare qualcosa o scrivere una frase. Poi passo tutto al mio produttore che dalla mia demo crea la vera e propria musica dove poi registro le voci.

Quanto sono autobiografici i tuoi lavori?

In realtà poco. Mi ispiro tanto a quello che leggo, che vedo e che vivo quotidianamente. Ma sono spesso storie che parlano di altri e non di me.

Da dove parte la scelta di intraprendere un percorso da solista dopo anni con i “The Bleach”?

È avvenuto in maniera del tutto naturale. Evidentemente doveva andare così. Ad un certo punto ho avuto l’esigenza di provare un’altra strada, diversa. Poi negli ultimi tempi le distanze e gli impegni di ogni componente avevano reso impossibile continuare.

Hai progetti per il prossimo futuro?

Ho in progetto un album e alcune collaborazioni con altri artisti. Ci sto lavorando e non vedo l’ora di farvele sentire!

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