New Indie Italia Music Week #90

“E la gente che ho attorno diceva
Chi si immerge in un sogno ci annega
Ciò che cerchi ti troverà
Come una vertigine lontana mi chiama”

Qual è stata l’ultima volta che hai agito d’istinto guidato dal canto delle sirene, mettendo in mute le voci provenienti dal mondo esterno?

Corri dritto verso la tua meta, non avere paura di annegare nel tuo sogno: sovrasta la marea e raggiungi la tua vertigine ascoltando la tua musica!

Sei a corto di buona musica? Scopri le migliori di uscite della settimana con la redazione di Indie Italia Magazine!

 

Brutte compagnie

Facciamo un tour dentro a un pezzo della vita di Fulminacci, “un viaggio alla scoperta di cose che già conoscevo”, dice lui.

Tentare di capire cosa ci si debba fare con la libertà a vent’anni può essere un percorso tortuoso, delle montagne russe su cui ci cimentiamo in un’auto-psicanalisi e ci diamo consigli di vita: “Forza, svegliati e respira l’aria di città!”.

Fulminacci canta di un sacco di strane idee, destabilizzanti consigli di saggi e brutte compagnie. Alle persone sembra voler dire: “Non chiedermi come sto, perché tanto non lo so nemmeno io. Qual è la cosa giusta da fare? Forse, forse devo… Bah”.

Forse bastano la notte e la musica pop dentro l’iPhone. Perché se alla fine invece non ci fosse una risposta a tutte queste domande? Forse, semplicemente, questa musichetta ci salverà tutti dalla verità.

(Benedetta Fedel)

Fulminacci: 8+

 

Cori da sdraio

Sulla penna di Dutch Nazari non avevamo molti dubbi, ma essere riusciti a rispondere alla domanda “Cos’è la vita oggi?”, seduto su una sdraio che è ovunque e da nessuna parte, non è poi così scontato.

Parole talmente sincere che ti sembrano una pistola puntata alla testa, eppure leggere come fiocchi di neve. Parole che ti costringono a guardarti in uno specchio in cui preferisci sempre non guardare, perché la verità ci fa un po’ paura, la verità che “è nelle gaffe e il resto è tutto teatro”.

E la vita oggi si riduce ad essere questo: un enorme palco di legno in cui tutto è filtrato e la sola cosa importante è farsi notare, recitando la parte che ci hanno assegnato. Una telecamera davanti a uno schermo verde in cui, alla fine, si vedrà un’altra cosa. Una mise-en-scène in cui i ruoli sono ribaltati, in cui “i poveri che lottavano una volta diventano gli apostoli dei ricchi”.

E se tutto va al contrario e non si tratta di un film distopico, ma solo della realtà, “che senso ha progettare un weekend se tanto il mondo poi finisce di sabato”?

(Benedetta Fedel)

Dutch Nazari: 9,5

 

Fuoriprogramma

Quando le cose sono chiare per tutti, tranne che per noi, risvegliandoci dalla nostra trance, non siamo neanche così sorpresi, lo sapevamo, ma non volevamo crederci. Il flow ironico e dolceamaro di Franco126 ci racconta un nuovo pezzo della sua storia, tra lampi di accettazione che il sole torna sempre, anche dopo i temporali più terribili, e consapevolezza che “nessuno è più sincero di te, quando dici una bugia”.

Ma per quanto proviamo a prenderla con leggerezza, anche se ormai abbiamo preso strade diverse, nei nostri pensieri non ci siamo mai persi di vista, e mi viene in mente quell’approccio goffo e sdolcinato di chi non sa proprio cosa vuol dire flirtare e ti chiede: “Non sei stanca? Dovresti, è tutto il giorno che cammini nei miei pensieri”.

Il ritorno di Franco126 è necessario e provvidenziale, altro che “Fuoriprogramma”, non vedevamo l’ora di perderci tra accenti romani e sound delicati e decisi tipici dell’artista.

(Margherita Ciandrini)

Franco126: 9

 

Curva vuota

Un nuovo singolo dei Costiera a stretto giro da “2000 Volte” può voler dire solo una cosa: siamo in hype per il disco! Intanto noi intessiamo la trama e ci prefiguriamo quello che verrà, e siamo certi che sarà bellissimo.

“Curva vuota” ripercorre i sentimenti che, come un leitmotiv, ritroviamo nella maggior parte dei loro singoli: l’ansia di vivere in un posto che ti sta stretto e che magari ha anche poco da offrirti. Tra un synth e l’altro però non possiamo far altro che assaporare “Curva vuota” come uno dei singoli più ballabili di queste uscite della settimana!

(Ilaria Rapa)

Costiera: 8

 

Sentenze

Quello che invidio ai vecchi è la loro possibilità di “sputare” sentenze su tutto senza doversi sentire obbligati a fare attenzione al peso delle loro parole, lasciando così da parte le conseguenze.

Con la consapevolezza che tutto prima o poi finisce, affrontano la realtà lasciando da parte false speranze e illusioni, coltivate durante la giovinezza e uccise, giorno dopo giorno, con il passare degli anni.

Nel loro sguardo convive una certe malinconia e un senso di colpa, per non avere tempo a disposizione, portandosi dietro un senso di sconforto per non essere riusciti a fare molto di più rispetto a quanto avrebbero voluto.

“Quello che ammiro nei vecchi è che non cercano il sole, cercano il mare”.

(Nicolò Granone)

Gomma: 8

 

Il mondo in una bolla

NEIM sono un duo pop-rock dalle venature dark. Ispirati ed influenzati da band come Placebo, 30 Seconds To Mars, Depeche Mode, Hurts e simili, vengono alla luce dall’incontro col musicista e produttore livornese THEGEØMETRA (Fabrizio Pagni), il quale li riveste di un sound deciso, chiaro ma allo stesso tempo etereo, fuori da ogni logica immaginata. Gli arrangiamenti e i testi “viscerali” fanno sì che i NEIM vengano inquadrati nel genere di musica “dark pop”.

Il 17 dicembre è uscito “Il mondo in una bolla”, primo di una serie di quattro brani che il duo pubblicherà a breve. Nella canzone si ritrova la volontà di voler staccare col mondo, ormai pieno di nichilismo e totalmente apatico. Nel testo ci immergiamo in una realtà distopica in cui sono racchiuse azioni di tutti i giorni ma che non portano a nessun tipo di “redenzione”.

(Vincenzo Matassa)

Neim: 7,5

 

CLUB

Lo stile malinconico e la voce di Ariete, insieme alla produzione di Sick Luke, danno vita a questo nuovo brano che parla di coraggio, di perdita e di crescita, temi che ritroviamo nella maggior parte dei brani della cantautrice portavoce della generazione Z.

“Club” ci fa percepire il significato profondo del coraggio che ci vuole a lasciare una persona a cui teniamo tanto ma che, lo sappiamo, non sta viaggiando sulla nostra stessa lunghezza d’onda. Noi vogliamo un per sempre, ma chi è con noi vuole solamente un per ora, e sono inesistenti le certezze che ci vengono trasmesse.

Ci serve quindi “la pioggia che ci sbatte in faccia la realtà” per farci prendere questa decisione: “non mi va più di ballare con te”, è meglio allontanarsi e rimanere soli, piuttosto che rimanere insieme e alla fine sentirsi soli comunque.  

(Margherita Ciandrini)

Ariete: 8

 

Eddy

L’ultimo bacio è la peggior promessa mantenuta, un tradimento come Giuda. La maggior parte delle volte, nel momento in cui due persone si sfiorano le labbra prima di salutarsi, non sanno neanche che appena si staccheranno finirà il loro mondo, e forse se lo avessero saputo, quel gesto quasi automatico sarebbe durato almeno un’ora in più.

La fine di una relazione è la metamoforsi di un addio, con entrambi che diventano vittime incosapevoli del destino e delle loro scelte, sbagli complicati impossibile da riordinare.

L’ultimo bacio ha il sapore di due cuori feriti, che sanguinano appena si sposta la mano, messa lì, per provare a tappare il buco della freccia scagliata da Cupido.

(Nicolò Granone)

Eddy: 7,5

 

Chimiche

Acido, distorto e chimico, per l’appunto è il nuovo singolo dell’artista bolognese, Ibisco. Ascoltandolo sembra di essere ritornati agli albori degli anni Novanta, quando i sintetizzatori e le voci oscure di band come i Depeche Mode o The cure andavano per la maggiore.

In “Chimiche” di Ibisco sono proprio queste atmosfere a rivivere in un presente ormai saturo di cloni, sullo sfondo un inconscio che stavolta lascia intravedere strisce di colore (quasi “chimiche” appunto) in contrapposizione al solito bianco e nero, ormai diventato il marchio di Ibisco.

(Ilaria Rapa)

Ibisco: 8,5

 

Dicembre

“Dicembre” è il singolo di debutto di Steven, giovane artista piacentino classe ’99, che con questo sua opera prima si presenta al pubblico con un brano che rende quasi umane i tratti distintivi dell’ultimo mese dell’anno che essendo tale porta con sè tutto il bene e il male dell’anno che sta per terminare.

Luci colorate e suoni di gioia fuori, silenzio e freddo dentro. A volte non basta tutto il calore e la felicità del mondo colmare i vuoti lasciati da una storia d’amore terminata troppo presto; “Sto come Dicembre, mi spogli di tutto, non rimane più niente”.

“Dicembre” è un brano dalla forte identità emotiva con il quale Steven si mette a nudo senza nascondere le sue fragilità.

(Salvatore Giannavola)

Steven; 7,5

 

Via Baldacchini 27

Ci sono luoghi a cui attribuiamo un forte valore affettivo perché ci fan tornare in mente frame della nostra vita: un abbraccio, un bacio, una risata di gusto, un pianto.

Tornare in quel posto, anche a distanza di anni, ci farà sempre uno strano effetto: ci sentiremo avvolti da una sensazione di paura, ma allo stesso tempo di magia.

Giannini, con il suo nuovo singolo “Via Baldacchini 27” descrive proprio quella condizione in cui il luogo diventa un simbolo. In questo caso di un amore che ha dovuto aspettare, che ha visto cambiare nel tempo i due amanti sia dal punto di vista personale, fisico che professionale.

Quello che è rimasto però sempre uguale è “come ci guardiamo negli occhi”.

(Alessandra Ferrara)

Giannini: 7

 

Rum

I banconi dei bar sono palcoscenici di spettacoli di improvvisazione dove gli attori siamo proprio tutti noi che ci alterniamo tra un bicchiere di vino e un caffè: c’è chi litiga, c’è chi si innamora, c’è chi fa amicizia.

La band The FrameZ con loro pezzo “Rum” mettono in scena proprio l’episodio che tutti noi vorremmo accadesse realmente ( e non solo in una scena di una serie Tv americana!): incontrare qualcuno che ci faccia girare la testa, anzi “svalvolare” non per la dose alcolica assunta, ma per i battiti accelerati che il suo arrivo determina!

“Dai versami il rum”

(Alessandra Ferrara)

The FrameZ: 7

 

Stabili

Atmosfera psicadelica, quella del nuovo pezzo di Malvida dove la base elettronica ci trasporta in un mondo in cui tutto sembra sotto sopra, come se fossimo all’interno di una navicella spaziale.

Stare sospesi e galleggiare tra i nostri pensieri, lasciarsi fluttuare dalle proprie emozioni forse non ci rendere del tutto liberi, del tutto felici. Abbiamo sempre la necessità di trovare un’ancora. Qualcosa che ci faccia star fermi, ci faccia sentire sicuri, “Stabili” come infatti canta Malvida.

“Ritornerai nell’unico luogo in cui sei vero a Bologna”

(Alessandra Ferrara)

Malvida:8

 

Cactus

Era uno di quei pomeriggi in cui eravamo stati tutto il tempo sotto le lenzuola, in silenzio, parlando solo attraverso baci appassionati e graffi sulla pelle. I nostri corpi sbattevano uno sull’altro senza fare rumore, e il mondo fuori dalla finestra faceva finta di non vederci.

Ci sentivamo invincibili, anche se eravamo nudi e senza difese, ma non avevamo paura di niente, tutto era perfetto così, finalmente era arrivato il nostro momento.

Ma poi? Cos’è successo?

Sono giorni che non mi scrivi e dentro al letto ho trovato mille spine che si sono infilate tra la pelle e il cuore. Non mi riconosco più, ho bisogno di te, aiuto!

“Bevo fumo grido sbaglio direzione mi dispiace non mi fido, questa è una prigione ho una malattia da curare soffro di allergia alle crisi umane”

(Nicolò Granone)

LAMECCA: 8,5

 

Neve sulle case

“E mi nevica dentro, se mi si chiede di noi”

È risaputo: sotto Natale i nostri sentimenti sono amplificati, e sentiamo tutto il doppio di quanto faremmo in un periodo normale. Cercare di riprendersi da una relazione finita, mentre la neve cade, le lucine risplendono e tutti parlano d’amore, non è semplice.

Lo sa bene Malpelo, che con il suo brano “Neve sulle case” parla direttamente a chi ha deciso di andare avanti nella sua vita senza di lui, e tra l’arrabbiato ed il confuso cerca di farsene una ragione. “Io ti ho dato troppo amore, e dopo un po’ tu ti sei sciolta da me”, una frase così malinconica e dolce, che ci trasmette tutta la tristezza che ancora pervade l’artista, che cerca di autoconvincersi che quest’anno sarà un Natale migliore, senza maglioni di H&M, regali banali e con una nuova ragazza…che guarda caso assomiglia alla ex.

Possiamo raccontarcela quanto vogliamo, ma se una persona ci è entrata nel cuore, difficilmente ne uscirà in fretta, in questi casi, la nostra volontà non conta niente.

(Margherita Ciandrini)

Malpelo: 8

 

Niente Regali

“Faccio quello che mi pare, tranne quello che vuoi tu”

I bambini si devono comportar bene, altrimenti Babbo Natale non passa a portare i regali. Mentre da grandi? Beh le cose cambiano. Capita infatti di comprare qualcosa solo per consuetudine, oggetti inutili  utili solo per togliersi il pensiero, impacchettati e consegnati a persone, che fingendo un sorriso, diranno ” Grazie, che bello”!

LeonardoQ con questa canzone, si scaglia contro l’ipocrisia della società di oggi, usando barre taglienti che arrivano senza compromessi. Ogni tanto bisognerebbe fregarsene del parere degli altri, ragionando in maniera anche egoistica, mettendo davanti a tutto la propria felicità.

(Nicolò Granone)

LeonardoQ: 7

 

Da me

Serata con birra a letto, Netflix in sottofondo, fianco a fianco con la propria persona: un sogno vero? Come quello di cui canta Mole nel suo nuovo singolo “Da me”.

Le parole si muovono con ritmo nel flow che va tutto dritto…al punto. Mole fa sul serio, punta al sodo e nonostante gli incontri e gli scontri con la persona amata a volta possono essere dolorosi, alla fine basta davvero poco per ricucire insieme i pezzi di una storia che a tratti sembra essere più bella di quelle che si vedono su Netflix.

(Ilaria Rapa)

Mole:7,5

 

Ero io

“Ero io” è un ricordo inossidabile di un’estate ormai andata e che mai più tornerà. Il brano, viaggiando indietro con la mente tra i momenti più significativi, pone degli interrogativi su quel che sarà il futuro e su chi vogliamo essere. E nell’attesa di scoprirlo, cerca le sue risposte guardando al passato.

La forza del pezzo sta nell’affrontare questa ricerca in maniera positiva. Conciliando la malinconia iniziale con un ottimismo che esplode, anche musicalmente, nel ritornello.

“ma sì, saremo come luci colorate. Accese in una notte senza stelle”

(Filippo Micalizzi)

GALASSIE: 8

 

SANPIETRINI

Continuare ad andare avanti senza fermarsi e mai guardarsi indietro. Questo è il messaggio che “SANPIETRINI”, ultimo singolo di SANTO BLUE, cerca di portare avanti. Un brano dalle influenze Vapor Wave e Dance Music che si mischiano dando vita ad una frenesia continua che ci convince di essere invincibili.

Tutti i colpi che prendiamo, dobbiamo essere capaci di incassarli e restituirli indietro. In questo caso ci pensa SANTO BLUE a spiegarcelo, ripetendo quasi come un mantra da seguire: “Non puoi fermarmi, non puoi. Non puoi fermarmi, non puoi.”

(Filippo Micalizzi)

SANTO BLUE: 8

 

Funamboli

La poetica fragilità dei sentimenti fuoriesce dai tasti bianchi e neri di un pianoforte e dalla voce leggera e inconfondibile di Mazzariello. Una musica che ricorda quel momento dopo il tramonto verso l’estate, in cui il cielo è azzurro scuro, proprio appena prima che la notte “si vesta di nero e si perda nei bar”.

L’amore ha infinite forme, tutti lo sappiamo, e a volte non sa nemmeno lui cos’è. Ci fa stare in bilico, come due funamboli, sull’orlo di un silenzio che si è preso tutto.

“Ma dimmi cosa resta, fammi un’altra domanda, se il silenzio è una protesta, sono un rivoluzionario e tu la mia condanna”.

L’amore ha infinite forme e, a volte, non sa darci risposte. Ma non è forse proprio questo il suo bello?
Che sia correre il rischio, avere il fegato di accettare la sfida: stare in piedi o cadere. Proprio come fanno i funamboli.

(Benedetta Fedel)

Mazzariello: 7,5

 

Pesci

“Non ne posso più di Zoom, dei moralisti e delle rockstar.
C’è troppa scelta sul menu, troppe persone sole al bar…
Non so che fine hai fatto, ti manca il mio contatto.
Oppure pensi ad altro, che c’è?
Eravamo pesci, diventeremo sassi. Meglio non pensarci, baby”

Dopo quasi un anno di assenza i Manitoba sono tornati con “Pesci”, il singolo che preannuncia l’album che arriverà in primavera. La canzone è perfettamente nello stile del duo toscano: un alt rock con sfumature e parti elettroniche. “Pesci”, infatti, è una canzone molto ritmata, fresca e decisamente ballabile. Un pezzo che parla della nostra realtà e che racconta il modo in cui viviamo: un mondo in cui siamo tutti diversi, come dei Pesci. Descrivere la realtà in maniera diretta e leggera non è facile, tantomeno con una canzone. Bravi!

(Ilaria Cantoni)

Manitoba: 7,5

 

Stendhal

“E non importano i litigi per le mie partenze,
l’importante è che al ritorno ci guardiamo sempre,
Come un turista guarda per la prima volta Firenze.”

“Stendhal” è l’ultimo singolo dei Loren per Garrincha Dischi. Potremmo dire che Stendhal è una canzone pop ma con arrangiamenti tendenti al folk e all’indie. Insomma, una composizione musicale già sperimentata all’estero (vedi Mumford&Sons o Lumineers) ma forse ancora non troppo comune nel panorama italiano.

La Sindrome di Stendhal è quell’insieme di sensazioni che si provano al cospetto di cose straordinariamente belle. Sotto questo punto di vista la canzone è un vero e proprio inno alla bellezza dell’amore, un’energia che si libera completamente nel ritornello. Da ascoltare!

(Ilaria Cantoni)

Loren: 8

 

Bari NY

“Dimmi un po’ se ci incazziamo o ci passiamo su
Ma che ne so e che ne so
Stai tranquilla qui non cambia niente
Se ci sentiamo soli tra la gente
Vestiti bene che ti porto a cena:
uramaki fritto e luna piena”.

Dopo “Vaniglia”, canzone che ha superato i 100mila ascolti su Spotify in poco meno di tre mesi, Maninni torna con un nuovo singolo. “Bari Ny” è una canzone che parla di relazioni di lunga durata. Una relazione consolidata a volte può soffrire il peso della routine o la noia della monotonia. La chiave sta nel ritrovare attraverso momenti semplici, come quelli descritti nella canzone, una nuova intimità, un nuovo mondo di accendere l’amore. “Bari NY” è una ballad, leggermente malinconica e dal testo molto introspettivo. Una canzone che parla direttamente alle nostre emozioni e alle nostre sensazioni.

(Ilaria Cantoni)

Maninni: 7

 

9 mm

Cresciuto tra le vie di Caserta nel 1990, Mike Estro sta portando avanti un progetto coeso e molto lucido. Tra collaborazioni con jazzisti come Gianfranco Campagnoli e producer come Diaz XIII, il rapper casertano continua a voler creare un progetto dalla forte idenitità artistica.

In “9 mm”, realizzato in collaborazione con il rapper e produttore bresciano DeLarge, infatti, è proprio il sound che colpisce. Sonorità decise e dirette caratterizzate poi dall’autotune morbido nel ritornello ed dal ritmo sognante del launchpad. Un’armonia stilistica che colpisce l’attenzione degli ascoltatori. Non vediamo l’ora di scoprire le nuove mosse di Mike Estro

(Luca Baldacci)

Mike Estro: 7

 

Rincorri il tuo sogno ascoltando i migliori brani #indieitalia di ieri di oggi e di domani nelle nostre playlist!

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