PH: Manuel Grazia

Non dimentichiamoci che sul pianeta Terra esiste la musica dei rovere | Indie Talks

I rovere hanno sentito il bisogno di viaggiare “dalla terra a marte” con 14 canzoni nati in un periodo storico complicato, ma perché l’essere umano è pronto a spingersi oltre i propri limiti per esplorare lo spazio?

Senza dubbio non risolveremo mai tutti i misteri dell’universo ma secondo me possono esistere due opzioni che spingono gli astronauti in questa impresa folle.

La prima, quella più ottimista, deriva dal fatto che siamo animali assetati di risposte, curiosi di capire come funziona il mondo e lo spazio che ci circonda. Forse non riusciremo mai a capire l’origine della vita o come ha funzionato il bing bang, ma magari entreremo in contatto con una realtà aliena e la nostra civiltà avrà accesso a nuove conoscenze.

L’altra invece senza dubbio è più tragica e fatalista. I cambiamenti climatici o i nostri comportamenti egoistici potrebbero rendere la Terra un luogo inospitale e l’uomo, per sopravvivere avrà la necessità di colonizzare un nuovo pianeta, magari distante anni luce.

L’unica certezza è che i rovere con la loro musica sanno raccontare cosa vuol dire essere giovani in un mondo sempre più fragile.

E allora “3 2 1… major tom” siamo pronti a partire!

PH: Alberto Raviglione

rovere X INDIE TALKS

Che viaggio è stato “dalla terra a marte”?

Un viaggio lungo, travagliato e pieno di imprevisti. Non sapevamo bene dove volevamo andare, sentivamo soltanto il bisogno di partire. Non ci siamo risparmiati in nulla, abbiamo dedicato ad ogni canzone molto tempo e spazio per riuscire a dare un equilibrio di insieme.

 Cosa pensano gli astronauti mentre volano nello spazio?

Noi abbiamo immaginato che il nostro astronauta ripensi un po’ alla sua vita sulla Terra. Da così lontano abbiamo pensato a quanto sembrassero piccoli e irrilevanti i suoi problemi, le preoccupazioni e ciò che molto spesso ci circonda.

 Siete d’accordo che l’importante non è la caduta ma l’atterraggio?

Noi lo sappiamo bene. Abbiamo chiamato l’ultima traccia del disco “precipitare” proprio per dare questo messaggio. Che nella vita si precipita. Capita, succede. Bisogna solo rimettere insieme le lamiere e trovare le forze per ripartire, magari per un luogo ancora più lontano.

 L’adolescenza che pianeta è?

Plutone. Piccolo, lontano, ma è impossibile dimenticarsene.

Perché spesso crescendo abbandoniamo i sogni?

Non è del tutto vero. Può capitare che i propri sogni, a volte, non si realizzino. Troviamo però più affascinante l’idea che i sogni si trasformino, mutino in qualcos’altro. Il tempo e le esperienze mettono a fuoco la strada che si vuole intraprendere e i sogni sono lì su quel percorso. Bisogna solo aspettare e capire la via che si vuole percorrere.

 Cosa penserebbe un alieno del Festival di Sanremo?

Probabilmente conterebbe il proprio punteggio al FantaSanremo.

Avete mai provato la sensazione di non sentirvi parte di questo mondo?

Penso che siano veramente poche le persone che si riconoscano in un mondo in guerra. Purtroppo la situazione degli ultimi anni è stata veramente tragica e al di là di ogni fantasia. Il viaggio di 5 musicisti su Marte potrebbe sembrare più realistico di ciò che sentiamo e abbiamo sentito dai media. Ogni giorno capiamo l’importanza della parola “libertà”.

Quale canzone del disco potrebbe essere utile per sensibilizzare i giovani sui problemi dei cambiamenti climatici?

In realtà non abbiamo pensato a un brano specifico su questo argomento, ma pensiamo che “crescere” possa fare un po’ da ponte con questo problema di cui vediamo gli effetti tutti i giorni. Crescere significa anche prendersi cura, non solo degli altri, ma di tutto ciò che ci circonda.