Cosa fai se un amico ti tira pacco all’ultimo per andare a una festa dove non conosci nessuno? Resti a casa o ti presenti da solo?

“Summer Lover volume n 1” racconta proprio questa situazione, con Nïhil_ che decide di non cambiare i piani e uscire lo stesso. Questa scelta si rivela azzeccata, dato che il destino ci mette lo zampino , dandogli la possibilità di conoscere una persona, che ad un primo sguardo sembra avere molte cose interessanti.

Alla fine cosa succederà? Sarà l’inizio di un grande amore, una storiella estiva o niente di tutto questo?

Per adesso rimaniamo con le nostre domande in attesa dei nuovi capitoli che usciranno prossimamente.

INTERVISTANDO NÏHIL_

“hello, my name is Nïhil_” perché hai scelto questo nome?

L’idea per il titolo dell’album mi è venuta vedendo uno dei miei film preferiti “Spider-Man: un nuovo universo” dove Miles, il protagonista, usa dei semplici sticker di presentazione per dare spazio alla sua creatività. Io ho preso questa idea e l’ho trasformata in una mia identità: è il mio primo album, ci sono io dentro e per cui mi presento “hello, my name is Nïhil_”.

La scelta di questo titolo è stata naturale anche per via di brani come “Musica”, ”Trovare me”, ”Ma poi forse è vero” e “live sad die legend” in quei brani specifici ci sono parti importanti della mia vita che in qualche modo mi hanno cambiato e reso la persona che sono.

Come ti sei approcciato alla musica?

Mi ricordo perfettamente il primo approccio con il rap: era il 2006, avevo 6 anni, e in radio passarono “Applausi” di Fabri Fibra mio padre alzò il volume e mi disse: “Questo spacca”. Da lì mi si aprì un mondo. Certo qualche anno prima già capii che cantare era figo; feci le selezioni regionali per lo Zecchino D’oro e come qualunque bambino mi divertii un mondo. Però quando iniziai a scoprire che con le rime era possibile parlare di me, andai fuori. Scrissi ogni cosa che mi succedeva in una giornata (tipo diario segreto), ma rigorosamente in rima. Crescendo passai ai sentimenti e a 14 anni iniziai a usare delle strumentali su cui scrivere. Passai dalle sonorità rap alle sonorità più indie/pop perché il suono indie ha un modo di trasmettere certe emozioni in un modo unico e soprattutto perché è un genere con il quale è più facile sperimentare.

Nonostante l’indie la mia scrittura nelle strofe rimane sul canone rap ma con delle sfumature diverse. Ora come ora sono soddisfatto del mio lavoro e dei miei risultati: ho uno studio (NCC studio), ho delle persone che mi scrivono, che apprezzano la mia musica ed è assolutamente il mio periodo migliore in quanto a idee e scrittura. Ora, vedremo dove andrò.

“Il progetto Summer Lover vol.1”segue il modello delle serie tv?

Esattamente! Il progetto comprende 3 volumi (uno già uscito), tramite la musica e la recitazione provo a raccontare una storia d’amore estiva in cui l’ascoltatore può immergersi semplicemente ascoltando. Ogni brano sarà collegato e non solo, ho deciso di rendere ogni cosa perfetta sotto ogni dettaglio. Ad esempio i titoli sono collegati come in Summer Lover vol.1: “alla festa” “sei sola” “stasera”.

Ho deciso di trasformare una storia visiva in una storia “sensoriale” dove l’ascoltatore può vivere la situazione o il momento con l’aiuto delle tracce recitate e degli effetti sonori presenti in ogni traccia. Gli altri due volumi usciranno a luglio e ad agosto. Personalmente la terza traccia è la mia preferita, ma non posso dire altro. Ah, colgo l’occasione per ringraziare Tommaso Padovan per avermi aiutato nelle parti recitate e Stefano Capobianco per la sua strumentale.

“Sei sola” in realtà è un appuntamento al buio scelto dal destino?

Credo proprio di sì. Il destino ha giocato molto un ruolo fondamentale nell’incontro tra i due ragazzi del mio racconto. Basti pensare che se il protagonista non fosse stato paccato dal migliore amico sarebbe andato con lui alla festa e probabilmente non avrebbe mai parlato con lei. Sono una persona che crede molto nel destino e ho voluto farlo trasparire proprio in questi brani. Nei prossimi volumi il destino giocherà un ruolo fondamentale per lo sviluppo della storia.

È più complicato dire alla ragazza che vuoi fare una serata con gli amici o viceversa?

Per me è molto più difficile dire ai miei amici che passerò una serata con una ragazza piuttosto che il contrario. Questo perché siamo cresciuti tutti insieme, un mio amico lo conosco dalla prima elementare e oggi a 22 anni siamo ancora legati. Per noi il concetto di amicizia è tutto, va quasi oltre l’amore per una ragazza. Anche perché con una ragazza se finisce da chi vai a sfogarti? Dagli amici. Per questo ho deciso di dedicare a tutti loro un mio pezzo “G.A.T.A.” contano molto per me è so per certo che sarei perso senza loro.

Quale è la scusa peggiore con cui paccare una persona?

“Scusa, ma oggi è il compleanno della mia prozia e stiamo tutti insieme. Facciamo un’altra volta?”

È difficile scrivere canzoni da dedicare a qualcuno?

Dipende dalla canzone. Personalmente le canzoni d’amore che ho scritto per qualcuno non ho mai avuto difficoltà, cerco sempre però di non rendere troppo “diretta” la dedica per fare in modo che chiunque ascoltandola possa immedesimarsi o dedicarla a sua volta. Altre volte in dei brani parlo al femminile perché in realtà parlo di me, della mia debolezza alla quale fin da piccolo ho attribuito il mio cognome come nome (Monica) e la reputo una figata. È inutile negarlo, tutti noi abbiamo un lato più fragile e il mio modo di affrontarlo è questo.