New Indie Italia Music Week #120

Come da tradizione, ricominciamo con una nuova stagione di New Indie Italia Music Week: la rassegna settimanale di Indie Italia Magazine sui migliori nuovi brani della settimana, scelti e recensiti dalla redazione.

Non importa cosa sia successo in estate, ma è tempo di ripartire! Per farlo al meglio, avrai bisogno della migliore colonna sonora possibile: sono tempi bui baby, ma con la giusta dose di caparbia e motivazione anche tu “diventerai una star”, lo dicevano in Finley nel 2006 ma siamo sicuri che questo monito valga sempre, almeno per coloro che sono disposti a mettersi in gioco e a mordere la vita, consapevoli che alcuni morsi saranno amari, anzi amarissimi.

Nuovi artisti da scoprire ci attendono in questo finale di 2022, e sicuramente l’anno che verrà porterà con sé nuove influenze, nuove intenzioni artistiche che non vediamo l’ora di accogliere tra i nostri ascolti preferiti.

Intanto, godiamoci il primo numero dopo la sosta estiva, riscaldiamoci, cuffiette alla mano: 3,2,1 SI INIZIA!

I nostri giorni

Non si può certo dire che Andrea Laszlo De Simone sia un cantautore prolifico, ma questo dettaglio è irrilevante. Quando Andrea decide di rilasciare un nuovo singolo c’è un motivo, e ci permettiamo di dire che si tratta sempre di valido motivo.

“Del tempo, della società, delle nostre paure”, questo potrebbe essere il titolo di “I nostri giorni”, se fosse un romanzo generazionale.
Un brano che è frutto di una lucida e cinica analisi su i nostri giorni di essere umani alle porte del 2023: animali urbani fatti di carne e ossa, abitanti di una realtà distopica che ci vuole impavidi, brillanti e perfetti.

“Di malattia o di terrore, di sete o di fame , o di depressione , d’ipocondria o di delusione , di odio sociale , di rassegnazione o di religione”

Andrea ci mostra il bivio: di cosa morire o di cosa sopravvivere? Un brano esistenzialista che ci obbliga a porci quesiti esistenziali anche se non ne troveremo mai le risposte.
La trap anche oggi viene messa all’angolo.

Andrea Laszlo De Simone: 10

(Salvatore Giannavola)

 

Coney Island

Ritornano con un nuovo singolo in inglese il duo alt pop Palmaria. Stavolta tra un riff di chitarra e l’altro ci invitano a fare un giro sulla giostra delle emozioni. “Coney Island” parla infatti di quanto molto spesso la nostalgia si faccia strada tra le intemperie del presente, facendoci così sembrare che quello che è successo in passato era sicuramente meglio di adesso. Eppure, andando più a fondo nella canzone, quello che possiamo cogliere è proprio l’importanza del “qui e ora”.

(Ilaria Rapa)

Palmaria: 7,5

 

Arco e Frecce

“Arco e frecce prendo la mira, posizione, non posso sbagliare”

MEG ci porta nella sua selva oscura, un luogo metafisico e dell’anima in cui l’artista partenopea, un po’ come una principessa guerriera, ha deciso di addentrarsi per sconfiggere i mostri che si portava dentro. Uno stream of consciousness che si regge su beat ed elettronica in pieno stile MEG con un pizzico però di giovane realtà napoletana. Non è un caso, infatti, che l’artista si fa accompagnare dal collettivo THRU COLLECTED: quale modo migliore per rappresentare le contraddizioni della città con due facce e ancora portare avanti il verbo della vera musica underground che non si sentiva in giro da un po’?

(Ilaria Rapa)

MEG, THRU COLLECTED: 8,5 

 

Il tempo è una bugia

Un viaggio nei ricordi senza mai lasciare il presente, il tempo che finge di scorrere ma in realtà non passa mai. Questo è “Il tempo è una bugia”, nuovo singolo dei Fask che vede la straordinaria partecipazione di Luciano Ligabue. 

Nel brano ci sono due generazioni che si raccontano, che si confrontano, che descrivono i primi ricordi legati alla musica e alla propria provincia, due generazioni che nella musica si incontrano, al di là dei confini di un tempo che fa finta di passare e non passa mai, per nessuno, a nessuna età. Due artisti che fondono le proprie caratteristiche dando vita a un pezzo che è il perfetto connubio tra ciò che piace di entrambi. 

(Sara Pederzoli)

Fast Animals and Slow Kids, Ligabue: 9

 

Succo d’arancia

“Dalle ultime foto, che sorridevi poco, dovevo già capire: non eravamo a fuoco”

Il gruppo indie pop Kaufman si lega a Nathan Francot per raccontare una storia d’amore che si sta lentamente sbriciolando e in “Succo d’arancia” gli indizi di questa fine che si avvicina sono tanti.
Quante volte ci siamo ritrovati a fissare un telefono che ci restituisce sempre solamente la data e l’ora, evidenziando la grande mancanza di un contatto da quella persona che fino a qualche giorno prima era a fianco a noi e adesso è “sparita come Houdini” e noi ci sentiamo “sottosopra come Undici e Mike”.

Condividiamo la tristezza dei Kaufman e Nathan Francot mentre ondeggiamo al ritmo di “Succo d’arancia” con un bicchiere in mano e spostiamo questa aria tossica più lontano possibile da noi: non importa se abbiamo l’oroscopo contro, riusciremo sempre ad alzarci di nuovo, anche dopo un Big Bang.

Kaufman, Nathan Francot: 8,5

 (Margherita Ciandrini)

 

Giostre

“Scusa se non mi rassegno e scusami se fisso il vuoto”
“Giostre” è il nuovo brano dei Lost Kids, che attraverso la produzione di Close Listen e Ayden Lau ci entra sottopelle e rimane lì. Vibes alla BNKR44 nel ritornello e contaminazioni elettroniche, il duo romano canta la fine di un amore difficile da superare, quando tutto attorno a noi ci riporta con la mente a momenti in cui eravamo felici. “E tiro i miei pensieri contro bottiglie di liquori” il primo passo è sempre cercare di spegnere i pensieri, trovare un modo per sollevarci dalla realtà e smettere di ricordare ogni singolo dettaglio di una storia ormai sfumata, ma basta uno sguardo verso un oggetto, un regalo, una frase, una foto per cadere nuovamente dentro il loop dei pensieri e ci ritroviamo a boccheggiare, senza aria, proprio come quei pesci rossi alle giostre, che per passare dalla bacinella alla busta che ci porteremo a casa attraversano per qualche secondo una situazione tra la vita e la morte. Ma di una cosa siamo sicuri: le luci torneranno in città.

Lost Kids, Close Listen, Ayden Lau: 9

(Margherita Ciandrini)

 

penso a te

Dedicata ad una ex, “penso a te” ha un sound scorrevole che caratterizza Cicco Sanchez da sempre, dai tempi di “Girasole” in poi. Una canzone dedita alla malinconia di giorni passati che non torneranno, al ricordo di una lei, dei rimpianti, dei momenti non vissuti. Ma anche la volontà di fare i conti con sé stessi e ammettere i propri errori, magari anche davanti a uno sconosciuto, alla coda di un bagno di un locale qualsiasi.

Il brano prende il meglio del progetto HappySad già sentito in “nostalgia liquida” e il tocco hyperpop, insieme al giro di chitarra iniziale, la rendono perfetta per questo ritorno autunnale.

Cicco Sanchez: 8

(Lorenzo Ottanelli)

 

Al terzo sbadiglio

Prendere le scelte con più leggerezza, sconfiggere la monotonia di scelte obbligate, anche se è necessario fare i conti con una vita piena di problemi. Assurditè, con “Al terzo sbadiglio”, il brano che chiude il suo ep d’esordio, ci dice che c’è sempre qualcosa che ci fa continuare, che tanto “il mondo gira uguale”. Lo fa in compagnia di Giuse The Lizia, che con la sua timbrica personale impreziosisce il brano di una strofa cucita appositamente.

Un singolo che mostra la volontà di prendere il mondo com’è, arrendersi all’evidenza che ogni amore “fa un po’ male”, altrimenti amore non è. E che, nonostante tutto, qualsiasi cosa si può risolvere. 

ASSURDITÈ feat. GIUSE THE LIZIA: 7,5

(Lorenzo Ottanelli)

 

Questo non è un cane (Album)

Claver Gold torna con un album maturo, dalle tinte scure e con un forte ancoraggio al luogo in cui si è formato. Tanti i riferimenti alle Marche e precisamente a Tofare, dove è nato e cresciuto, ma anche a Bologna e al suo forte legame con la città che lo ha accolto artisticamente. I temi sociali si legano al periodo che stiamo vivendo, alla pandemia, che ha caratterizzato i mesi della scrittura dei brani e che rendono l’ascolto ancora più vivido.

Claver Gold dice già tutto in “Intro” e le tematiche si dipanano nei pezzi che seguono, in un conscious rap che appassiona e fa riflettere. Si sente anche l’influenza di Murubutu, con cui ha collaborato in “Infernvm”. “Questo non è un cane” è un album autobiografico che parla della gente e alla gente e che tratta temi (purtroppo) poco affrontati nel rap italiano con riferimenti alla filosofia e all’arte, in una rappresentazione intima del mondo in cui viviamo.

Claver Gold: 9,5

(Lorenzo Ottanelli)

 

Dovehomessomiopadre?

Sembra un pensiero banale e forse anche un po’ boomer, ma probabilmente la generazione Z non ha mai davvero vissuto dei momenti di intimità con se stessi nel totale silenzio. Da quando lo smartphone è apparso, tutte le insicurezze, le ansie o anche la semplice noia, sono state risucchiate all’interno di questa valvola di sfogo formato tascabile.

Da un lato forse l’avere a disposizione un modo per distrarci può sembrare la soluzione, ma la triste realtà è che abbiamo trovato solo un’alternativa per non affrontare i nostri problemi interiori.

Barriera con un sorriso a denti stretti ci racconta la soluzione ad ogni sua mancanza: trasformare il proprio cellulare in una simil figura paterna su cui fare affidamento. Cerca di crederci il più possibile ripetendo continuamente a se stesso quasi come un mantra “sto bene”, fino a quando l’illusione scompare e la voce si rompe in un ritmo sempre più frenetico in cui la mente viene asserragliata da mille suoni diversi.

(Filippo Micalizzi)

Barriera: 8

 

Panic Room (Album)

PANIC ROOM è un viaggio magico di sei tracce che nasce dal disordine emotivo e racchiude il fascino e l’essenza della confusione.
L’EP è il posto in cui il cantautore toscano si rifugia per alleviare il peso dei dubbi e delle incertezze, attraverso melodie e armonie spontanee che lo guidano nella ricerca di se stesso.

Tutto parte del suono, che conduce l’artista in mondi sonori differenti e lo aiuta a trovare le parole giuste per descrivere la cartina delle proprie emozioni su cui da tempo piove.
PANIC ROOM è la voglia di ESPOSITO di fermarsi per ascoltare e comprendere le proprie sensazioni, mentre tutto intorno cambia. È la voglia di dare una forma e un colore alla confusione, che finisce per generare più disordine di prima.

Come per i singoli che l’hanno anticipato, anche con l’EP l’artista continua la ricerca di nuove forme espressive e la creazione di un immaginario visivo, in collaborazione con il collettivo Florania.
In “PANIC ROOM” il collettivo rappresenta un abisso blu elettrico popolato di mostri preistorici per raccontare le paure più intime e antiche nascoste dentro ognuno di noi.

Esposito: 7,5

 

Il Mondo Invisibile (Album)

L’essere umano cerca spesso di trovare una via di fuga, lasciandosi guidare al di là della realtà,  da pensieri, emozioni irrazionali o sesto senso.

Subconscio, nome omen, presenta il suo “Mondo Invisibile” inebriandoci con sonorità neo-soul e R&B, con la volontà di abbattere spazi e limiti, andando alla ricerca di nuove dimensioni interiori totalmente liberi dall’irreversibilità delle conseguenze. 

Per rimanere davvero sorpresi davanti a qualcosa di speciale è fondamentale trovarsi ad un certo punto di distanza in modo da non venirne assorbiti dallo stupure, giudicando sì in maniera passionale ma rimanendo in grado di mantenere la razionalità del giudizio.

(Nicolò Granone)

Subconscio: 8-

 

Immagina che bello sarebbe scappare

Scappare è facile ma riuscire ad affrontare i problemi permette di crescere, ottenendo la consapevolezza giusta per ringraziare i propri sbagli. Molto spesso, quando scoppia una storia d’amore, è facile prendersela con il mondo e rinchiudersi in se stessi, rinunciando di conseguenza alle mille nuove possibilità che esistono per essere felici.  Se una relazione finisce, non vuol dire che l’amore faccia davvero schifo, ma probabilmente la coppia non è stata brava a rispondere alle sfide in maniera efficace, e perché no, coraggiosa.

Ma cambiando gli algoritmi al nostro cuore potremo diventare capaci  di modificare la nostra intelligenza emotiva, fino al punto di trovare un’oasi felice dal quale non diventa più necessario neanche il pensiero della fuga.

(Nicolò Granone)

Anna Carol: 8,5

 

Karma

“Mai, mai, mai mi chiedi come stati poi dai la colpa al Karma”

È più facile trovare un capro espiatorio accusando gli altri, il destino o il mondo che ci circonda piuttosto che riflettere attentamente sui nostri modi di comportarci.

Quando abbiamo atteggiamento sbagliato ci dimentichiamo che dall’altra parte, ci sarà una persona che soffre, ma ci sentiamo protetti dal nostro egoismo che, in maniera errata, ci autorizza a far finta di nulla.

Gettiamo sale sulle ferite, abbiamo le mani ancora sporche di sangue, e allora con che coraggio abbiamo ancora la voglia di sorridere?

(Nicolò Granone)

Alessandro Forte: 7,5

 

Stanotte

SCICCHI, chiude il suo primo Ep di 5 tracce confidando a Frambo la propria malinconia, che “Stanotte” diventa sempre più pesante. !A me l’amore sembra roba da grandi, è tardi”

OCCHI DIVERSI DIVERSI STESSI LIVIDI è un postit che raccoglie tutti i postumi dell’amore, un “Mea Culpa” emotivo che si ripete dopo la fine di una relazione con una media perfetta tipo “4 su 4”. Quando nella nostra vita conosciamo una “Grimilde”, come per maledizione, il nostro cuore diventa sempre più “Fragile”

“Ci siamo fatti male, ci piaceva un sacco”

SCICCHI, FRAMBO: 7,5

(Nicolò Granone)

 

Non farti prendere dalla nostalgia dell’estate, vai avanti, ascoltando i migliori brani #IndieItalia nelle playlist ufficiali della community