
X-FUCKTOR 9 NON “SPACCA”
Dai casting, mandati in chiaro su Cielo e Mtv per la fazione plebea dei telespettatori, puntata dopo puntata una coltre di monotonia e ovvietà aleggia sopra X Factor 9. Il grande e forse unico show italiano in grado di mettere in scena uno spettacolo maestoso dedicato alla scoperta dei nuovi talenti del panorama musicale italiano. Tra i vari talent show musicali(vedasi Amici e The Voice) X Factor ha da sempre esercitato un maggiore fascino grazie alla spettacolarità delle performance e delle coreografie magistralmente ideate da Luca Tommassini.
Tuttavia, sembra che la nona edizione, nonostante le band e Skin, non abbia un grammo di appeal e soprattutto non sia in grado di stupire gli spettatori che, ormai giunti al nono anno si aspettano sempre qualcosa in più rispetto alle edizioni precedenti.
Questa volta, però, stiamo assistendo a un’involuzione inaspettata del format, una versione democristiana di quello che era il programma più scanzonato e glamour della tv italiana. Le due più importanti novità, ovvero l’ingresso in giuria di Skin e l’apertura ai gruppi strumentali, non hanno sortito gli effetti sperati.
Skin, dimostra di avere una cultura musicale notevole; caratteristica positiva vanificata dall’ incomprensibilità dei suoi discorsi e dalle urla. Anche Laura Pausini e Nek sono stati giudici di talent musicali in Spagna e in America Latina e pur non parlando in perfetto perfetto castigliano hanno accettato il ruolo con la dovuta professionalità.
Insomma, cara Skin i tuoi psichedelici monologhi prima o poi “smasheranno” (smash=spaccare) contro la pazienza dei telespettatori, soprattutto di coloro che non hanno molta familiarità con la lingua inglese.
Morgan dove sei finito? Cosa hai fatto per meritarti questo ostracismo che ha portato alla riesumazione di Elio?
Ebbene sì, l’uomo dal baffo pieghevole, ahinoi, è tornato. Un giudice la cui cultura musicale è ferma all’epoca del Pleistocene quando ancora la musica si faceva con i ciottoli. Elio, troppo impegnato ad ascoltare Beethoven con l’orecchio poggiato sul grammofono, non è ancora stato raggiunto dai tormentoni mondiali dei vari Jay-z, Taylor Swift, Katy Perry.
Mika, nonostante il suo italiano sia notevolmente migliorato, non ha mai stupito come giudice. Il libanese mette più impegno nella selezione delle giacche da sfoggiare durante i live piuttosto che nella scelta dei brani da assegnare ai suoi cantanti, che come quelli del buon Elio sono ben consci del fatto che non vinceranno e gli si legge nei volti. Solo il capelluto Davide( team Elio) potrebbe sfatare questo tabù.
L’unico in grado di ricoprire più che dignitosamente il ruolo di giudice è, paradossalmente, Fedez. Il rapper nostrano risulta molto credibile e competente nelle vesti di giudice. Sin dalla scorsa edizione ha esternato una cultura musicale completa e trasversale che gli ha permesso di valorizzare i suoi artisti nel migliore dei modi. Le performance del suo team raggiungono sempre un livello di credibilità sufficiente e non sono mai monotone o scontate.
Al di là dell’aspetto estetico del programma, la vera mancanza è quella del talento. I performers, Davide Luca e Giosada esclusi, risultano anonimi, privi di carattere canticchiano i brani vagando come zombie sul palco con la voce rotta come se avessero dimenticato la personalità in camerino tra gli accappatoi umidi e le felpine sgualcite del loft.
XF9, pur disponendo di un conduttore giovane e simpatico come Cattelan e di uno scenografo di prima fascia come Luca Tommassini, va avanti affannosamente per quasi 3 ore tramortendo lo spettatore per sfinimento tra uno “spacca” e un ritornello stonato di Eleonora.
L’audience stimato rimane comunque buono, è un dato oggettivo così come la progressiva desertificazione dei palinsesti di Rai e Mediaset.
Il successo di X Factor è forse dovuto alla mancanza di alternative proposte dagli altri palinsesti ?
Ai posteri l’ardua sentenza!
A cura di Salvatore Giannavola