Il Rappresentante delle Meningiti si racconta ai microfoni di Blogstermind

A cura di Vincenzo Petrantoni e Salvatore Giannavola.

Scopriamo le Meningiti

La fama fa gola a tutti, anche ai batteri! Dopo il Signor Morbillo e Mr Papilloma, oggi è il turno del Rappresentante delle Meningiti. E’stato proprio lui a richiederci quest’intervista alla luce del successo mediatico riscosso dai suoi colleghi. Grazie a questa intervista cercheremo di capire meglio i sintomi e le manifestazioni di questo batterio.

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Salve Rappresentante delle Meningiti. Ci parli un po’ di Lei e dei suoi colleghi virulenti. Di cosa vi occupate nello specifico?

Buon pomeriggio al pubblico di Blogstermind, è un piacere per me. Si certo! La mia attività giornaliera. ormai da secoli, gravita attorno a un obiettivo specifico: l’Infiammazione delle membrane che ricoprono cervello e midollo spinale. 

La forma più pericolosa di Meningite?

La forma più temibile è sicuramente la meningite batterica, più grave delle altre,  è quella che negli scorsi mesi ha destato più preoccupazioni nella popolazione. Gli agenti eziologici statisticamente più rilevanti in questo caso sono: Neisseria Meningitidis (meningococco), Streptococcus Pneumoniae e Emophilus Influenzae B (molto più frequenti nei bambini più piccoli).

La meningite da meningococco è tra le più rare. In Italia i sierogruppi più frequenti sono il B e il C.

Come avviene la trasmissione?

I patogeni si trasmettono da un soggetto ad un altro per via respiratoria, tramite le goccioline di saliva che vengono emesse con la tosse, gli starnuti o mentre si parla. La trasmissione è possibile grazie ad un contatto stretto e prolungato con una persona infetta come ad esempio capita nei luoghi particolarmente affollati.
È importante evidenziare come la semplice trasmissione del batterio non implichi necessariamente la malattia. Basti pensare che i cosiddetti portatori sani che ospitano il meningococco nella propria faringe sono in Italia circa il 5-10%.

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La vaccinazione è la vostra più acerrima nemica. Perchè?

La vaccinazione ha  un ruolo essenziale nel ridurre i portatori sani e quindi la trasmissione. Sono tempi bui anche per noi batteri. Tuttavia, l’Italia attualmente rimane il nostro mercato più florido. Quello che sta avvenendo nel vostro paese non ce lo saremmo mai aspettati!

Quando si sviluppa la malattia?

Quando il batterio entra in circolo e raggiunge il sistema nervoso come ad esempio in caso di otiti o sinusiti e più frequentemente in soggetti immunocompromessi. Le fasce più a rischio sono i bambini sotto i 5 anni e adolescenti e questi dovrebbero essere i “target” per le vaccinazioni.

Come si manifesta?

La malattia può esordire con sintomi aspecifici come febbre, spossatezza e forte cefalea per poi manifestarsi più chiaramente con vomito non associato ad assunzione di cibo e rigidità nucale. Le condizioni cliniche possono precipitare velocemente soprattutto nel caso di infezione da meningococco. Diverso è il caso dei neonati in cui la sintomatologia può essere più difficilmente riconoscibile. La letalità complessiva è del 10%.

Una meningite batterica non è certamente un raffreddore, ma la preoccupazione che sta destando questa patologia è veramente giustificata?

Non dovrei darvi queste indiscrezioni…ma ormai che ci siamo vi svelo qualcosa. Per rispondere a questa domanda, riporto delle statistiche ufficiali che vi aiuteranno a capire l’entità di questo fenomeno.

Prendiamo come esempio il temibile meningococco:
– Nel 2015 : 196 casi.
– Nel 2016 : 191 casi
– Incidenza biennio 2015/2016: 0,32 casi ogni 100.000 abitanti.
Dai rapporti dell’ISS risulta un aumento dell’incidenza nella regione Toscana, in tutte le altre regioni i numeri si mantengono stabili o con minime oscillazioni.

Grazie per la disponibilità! Speriamo di non rivederci. Mi scusi ma mi tocca pur dirlo!

CONCLUSIONE

Il numero dei casi si è mantenuto stabile in questi due anni mentre appare prematuro trarre conclusioni sull’anno in corso prima che questo si concluda. L’allarme che si era scatenato già dal 2015 per l’aumento dell’incidenza di meningiti da Meningococco di tipo C, riguardava specificamente i dati forniti dalla Toscana.

Da questi dati preoccupanti era infatti partita una campagna straordinaria di vaccinazione per i toscani che però ha fatto crescere contestualmente fino ad oggi l’attenzione dei media sul caso meningite dando l’impressione alla popolazione di trovarsi di fronte ad un’emergenza nazionale, quando in realtà così non è.
Non esistono i numeri per parlare di epidemia di meningite e il rischio di contrarre la malattia è veramente molto basso.

Il timore diffuso dai media su questo argomento non si basa su nessun dato obiettivo e chiunque, consultando i dati del sistema di sorveglianza dell’ISS, può rendersene conto.

FONTI CONSULTATE:

 EpiCentro, Portale di epidemiologia dell’ISS

Ministero Della Salute

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