Il frasario di Maria De Filippi: fenomenologia della poetica defilippiana

Il frasario di Maria De Filippi: fenomenologia della poetica defilippiana

Di Federica Cataldo e Salvatore Giannavola

16 settembre 1996.

Una data significativa per la storia della televisione italiana. 21 anni fa, alle ore 14.45, andava in onda la prima puntata di un format madre che avrebbe poi dato vita a Uomini e Donne, programma cult di Canale 5, costruito artigianalmente da Maria De Filippi (con le sue mani).

Dal 2001 in poi, U&D diventa un vero e proprio dating show per cuori solitari e arrampicatrici sociali scartate agli ingressi di Arcore.

Nel 2008 il format attuale della trasmissione è sbarcato in Spagna, col nome Mujeres y hombres y viceversa, programma trasmesso dalla TV iberica di Mediaset, Telecinco.

IL PRIMO TRONISTA, TINA E GIANNI

Il primo tronista della storia di Uomini e Donne, come accennato su, è stato Roberto Mantoni, un imprenditore di mezza età in cerca dell’amore, molto raffinato e colto, con un matrimonio ormai finito da lasciarsi alle spalle. Tra le sue corteggiatrici c’era la“vamp” Tina Cipollari, che non fu però la scelta di Roberto.

Un altro personaggio ricorrente nelle saghe defilippiane è sicuramente Gianni Sperti. Ex ballerino, oggi divulgatore di iniziative a scopo benefico sui titoli di coda del programma in cui da una decina di anni a questa parte bivacca bellamente sfoggiando chiome e look post circensi.

IL PUBBLICO ACCLAMA TINA (2001): qui

Ma una cosa è certa, che piaccia o no, Uomini e Donne ha segnato la formamentis dei telespettatori italiani per ben 21 anni. La eco sociologica di questo fenomeno mediatico ha dato il la a veri e propri modi di fare, e soprattutto di dire, ormai, comunemente utilizzati anche dai più radical chic che vedono questo programma e non lo ammettono neanche sotto tortura.

Vediamo insieme l’analisi di Federica che seziona questa tematica traendone spunti molto interessanti.

FENOMENOLOGIA DEL FRASARIO DI MARIA DE FILIPPI

Machiavelli, a guisa di moltissimi altri autori ed intellettuali, pensava che la lingua fosse l’unica “virtù” posseduta dall’uomo che lo distinguesse dalle bestie.  Grazie alle parole possiamo conoscere il mondo, incontrarci e scontrarci con esso, conoscere gli altri per sentirci pienamente “animali sociali” e, cosa più importante, dialogare intimamente con noi stessi, fondando la nostra identità.

Molti dei cambiamenti intestini alle lingue si verificano quando queste non sono più sufficienti a descrivere la realtà.

Talvolta, allora, accade che si ricorra alla creazione di neologismi. Un neologismo è un “termine o costrutto di recente introduzione nella lingua, motivato da nuove esigenze tecniche o di costume” che, favorevolmente accolto dai parlanti, diviene parte ufficiale del vocabolario. Tantissimi autori, a partire dai latini come Ennio se ne sono serviti. Galileo nella prosa scientifica, Dante nella sua bibbia nazionale: La Divina Commedia.

MARIA DE FILIPPI HA APERTO UN NUOVO CAPITOLO DELLA STORIA LINGUA ITALIANA POPOLARE

Nel suo piccolo, con tutte le virgolette del mondo, Maria De Filippi. la mamma della TV italiana contemporanea, rientra nel novero di di coloro che hanno rivestito la lingua italiana con nuovi abiti, si certo forse un po’ trash, conferendole utilizzi nuovi che si sono diffusi divenendo normalità sintattica dei più.

Il suo amore per le parole, il suo linguaggio asettico, la sua ricerca affannosa e certosina affinché queste, come pennelli, possano dipingere la complessità dei suoi pensieri, l’ha spinta, non trovando alternative, alla creazione di un vocabolario personale.

Suo perché?

L’unico capace di dire, di raccontare vividamente della dimensione candida e tutta umana che emerge dai talk show da lei condotti, tra i quali, sembra rigoroso citare ” Uomini e Donne” .

L’amore è il tema, il perno indiscusso di questo programma, sul quale ruotano, come palle rotte, personaggi curiosi ed improbabili, di cui però non parleremo in questa sede.

Ciò che preme, adesso, è parlare della fantasia creatrice Mariana.

IL FRASARIO DEFILIPPIANO: I TERMINI PIU’ UTILIZZATI NEI SALOTTI DI MARIA DE FILIPPI

Riscaldiamoci subito con qualche esempio che possa avvalorare i nostri sospetti sulla passione linguistica della nostra #queenMary

-SEDUTA. Parola comunemente utilizzata per indicare una riunione o una sessione di terapia medica. Tuttavia, se roviniamo faticosamente nel dizionario dell’uso De Mauro sino all’ultimissima voce, vedremo comparire ” seduta” come TS ( Termine tecnico specialistico) ad indicare, infatti, un posto a sedere.

-ESTERNA. Anche qui, a prima sfogliata di vocabolario, niente. La parola indica semplicemente qualcosa fuori di noi, in senso figurato e non. Ma se ci se guardiamo, ancora una volta, alla marca tecnico specialistica ( in questo caso additata come “filos.” Ovverosia filosofica) comprendiamo della perizia, tutta artigianale; della volontà di: “risaltare ciò che è al di fuori della coscienza, dell’Io.” Ecco come la fenomenologica Maria De filippi lascia una traccia della sua adesione all’esistenzialismo sartriano.

-TRONISTA. Termine partorito interamente dal genio Defilippiano, mira senza dubbio e rievocare i tempi floridi dell’impero romano. Tempi verso i quali, la nostra #Mary si volta nostalgicamente, auspicando lei stessa alla creazione di un ibrido microcosmo di ascendenza cesariana.

Non meno presenti sono le suggestioni orientali.

-CORTEGGIATRICI/ORI. La conduttrice, qui, rivanga le rime cavalcantiane, mirando ad un ripristino dei codici cortesi/ medievali. Il concetto di sconvolgimento d’amore, di turbamento e agitazione dei sentimenti che timidamente affiora da uno sguardo, da un saluto, è la cifra della sua riflessione amorosa, che si incardina su principi di pudicizia e integrità morale.

Come accennavamo, però, questo termine potrebbe rivangare l’orientalità dell’harem, aggiungendo al candore Mariano un pizzico di pepe.

Il piccolo grande ecosistema televisivo firmato DeFilippi, come volevamo dimostrare, è un crogiuolo di culture, filosofia, passione e anni di dura ricerca nel campo delle discipline umanistiche. Guai, quindi, a dire che si tratti di un programma spazzatura!

L’unica spazzatura è l’ignoranza!

Maria, ci rivediamo alle prossime creazioni.

Vi salutiamo con alcune locuzioni ricorrenti nella tradizione orale defilippiana:

“Tu hai una cosa che mi piace”

“Hai fatto un bel trono”

“Ho amato il trono di Chanel”

“Io non vado mica in giro a fare le ospitate come te”

“Trono Over”

“Sono arrivate delle segnalazioni”

“Ho fatto il percorso breve”

“Maria, oggi scelgo”

Atto di fede keirkegaardiano. Scegli, fatti scegliere o sarei destinato a rimanere nell’oblio dei palinsesti televisivi.

“Sei tu la mia scelta”

“Chiedilo alla Redazione”

“Tanto la Redazione lo sa”

“Ho i messaggi”

“Maria grazie di tutto, veramente”

“Per me Uomini & Donne è stato un’esperienza di vita formativa”

“Maria io esco”

Versione trash della perseità sartriana di una coscienza scalmanata, costantemente in attrito con il mondo.

“Sono venuta-o qui per incontrare l’uomo-donna della mia vita”

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