i miei migliori complimenti

Uno spritz con I Miei Migliori Complimenti | Intervista

Una Milano vissuta, romantica, il cui ritmo è scandito dal rumore dei tram sulle rotaie e dai tacchi delle segretarie nei pressi degli uffici in San Babila. Una città di amanti e delusioni amorose quella che si ascolta nelle canzoni de I miei migliori complimenti, il nome del milanese d’adozione Walter Ferrari, uno dei cantanti emergenti più interessanti sulla scena della musica indie italiana.

Anche se forse non si può più propriamente chiamarlo “emergente”, dal momento che ha ormai un bel pò di esperienze alle spalle, alcune delle quali ha condiviso con me in una tipica serata milanese.

Ho incontrato I Miei Migliori Complimenti in uno dei tanti dopo cena a base di Spritz e aperitivo ormai agli sgoccioli, con una Milano nel caos più totale per un treno deragliato. Un giovedì di treni in ritardo, gente nel panico e pioggia. Ma è così Milano: la si vive soltanto nell’ora di punta, in mezzo alla gente, con i “taaaac” a fine frase e la musica nelle orecchie mentre si salgono le scale mobili della Lilla, imprecando contro i giargiana che non sanno tenere la sinistra.

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Se dovessi descrivere la persona dietro a I Miei Migliori Complimenti, probabilmente, sceglierei: sincero, diretto e alla mano. Un ragazzo con i piedi per terra, tanti progetti e una voglia di fare che l’ha già portato ai suoi 24 mila ascoltatori su Spotify solo a gennaio. 155 mila gli ascolti per Colazione da Gattullo, una canzone che bisogna ascoltare in loop come minimo una decina di volte prima di averne abbastanza.

I miei Migliori Complimenti. E’ un nome davvero particolare: come ti è venuto in mente?

Una sera, un po’ sbronzo, ero con degli amici e cercavamo di scegliere un nome per il mio progetto. Eravamo lì, a sentire i miei pezzi, e ho capito che si avvicinavano al mondo indie. Abbiamo iniziato a sparare nomi a caso e abbiamo trovato “I miei migliori complimenti” e taaac!

Come ti sei avvicinato alla musica? Passione di lunga data, scoperta o tutta colpa di “Carolina”?

Mi sono avvicinato alla musica perché mia nonna mi faceva cantare quando ero piccolo, quello è stato il primo momento. Il secondo momento che ricordo è stato in quinta elementare, quando mi piacevano le canzoni pop. Dopo un pò mi è piaciuto il rap e quindi ho rappato.

Nel 2009 abbiamo fatto questo gruppo si chiamava Electrofants a Sondrio. Eravamo in due: lui producer e io rappavo, era un genere vicino a Gemelli Diversi, per intenderci. Ora spesso si parla dell’odio nell’indie, perchè in un certo senso gli ascoltatori dell’indie sono degli haters: appena fai qualcosa di commerciale non va bene.

Noi eravamo commerciali nel rap ancora prima di partire e questo ci ha tagliato un po’ le gambe ma ha anche un po’ funzionato, perché ci distingueva dagli altri. Finchè sono arrivato a capire che  l’onda rap sarebbe andata verso qualcosa di crudo e noi facevamo qualcosa di troppo pop per andare in quella direzione.

Nel frattempo mi sono appassionato all’indie, ed è stato allora – nel 2015 – che ho scritto le Disavventure amorose di Walter e Carolina. E’ così che I miei migliori complimenti è nato.

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i miei migliori complimenti cover

Generi diversi – rap, indie, pop – ma tutti generi di musica italiana, quindi. Secondo te cosa manca nella musica italiana in questo momento?

Nel rap manca uno che non sia un trapper, cuno che sia indie ma anche un pò rapper. Uno che faccia parte della scena rap ma che parli di vita quotidiana, che rappresenti l’universitario, quello normale: non il gangster ma nemmeno quello troppo introspettivo.

Tipo Murutubmu, tutti quei rapper come lui, loro non fanno parte della scena pop in Italia: manca una mini-scena che faccia da ponte tra le due cose. Nell’indie invece… cosa manca nell’indie?

Le donne? Sono in prima fila ai concerti ma non cantano.

No, non è vero! C’è Maria Antonietta, che mi piace un casino. Ecco, lei spacca di brutto, i suoi pezzi sono crudi. Però è vero, mancano le donne.

Perchè sono dall’altra parte, qualcuna che canta manca: forse è una cosa culturale legata all’Italia. Le donne non si sono ancora emancipate così tanto.

Addirittura?

Si! Se ci pensi un attimo, le cantanti rapper che spaccano, anche in America, tante volte dicono cose che noi italiani definiremmo esagerate. Invece di cantanti italiane che spaccano ce ne sono tante – tipo la Michielin, mi piace un sacco. Lei secondo me sta un po’ facendo l’occhiolino all’indie. Però manca quella che “puzza di indie”, manca quella che faccia un indie-pop alla Calcutta. Sarebbe una cosa figa.

Altre cose che mancano all’indie italiano?

Secondo me l’R&B manca, qualcosa tipo Frank Ocean. Lui è un mix tra indie e R&B, anche se di indie non ha niente. Perchè Frank Ocean è Frank Ocean, non è né indie né R&B, è unico, e in Italia uno come lui potrebbe servire alla musica. Mi piace molto fare questo discorso Italia-estero: possiamo anche negarlo, ma molto delle nostre canzoni lo prendiamo da lì. C’è italianità, certo che c’è italianità nell’indie! Ma da qualche parte le idee le prendiamo comunque.

Tu da dove le prendi le tue idee, da cosa trai ispirazione?

Io prendo tutto a 360 gradi: sono per strada, per dire, vedo una scritta sul muro, me la segno e da lì nasce un pezzo. Parlo con qualcuno, dico una bella frase o qualcuno dice una bella frase, da quello nasce qualcosa. In un film dicono una bella cosa, me la segno. Hai presente in Stranger Things quando Eleven dice “Friends don’t lie”? Ho pensato che fosse una frase fighissima e da lì ci ho fatto un pezzo. Raramente mi ispiro ad altra musica. Vedo qualcosa su instagram? Mi screenshotto la cosa e me la riguardo dopo.

Non prendi ispirazione dalla musica, però ne ascolti tanta! I cantanti emergenti da tenere d’occhio oggi, secondo te, chi sono?

I Belize, Fra non lo consideriamo emergente… l’anno scorso in questo periodo ho risposto Carl Brave (!!!). Di quelli nuovi mi piace molto anche Galeffi. Per il resto ne sono usciti tre o quattro nuovi ma non mi piacciono. Un ultimo voglio dirlo però, almeno tre: so che gioco in casa ma Saffelli. E’ un mio amico ed ecco, lui è fortissimo!

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E se dovessi scegliere qualcuno per aprire i tuoi concerti, sarebbe qualcuno di questi?

Si, Saffelli. Abbiamo già fatto un tentativo: lui ha fatto l’apertura e poi ho cantato io. Siamo amici da sempre, anche quando rappavamo facevamo musica insieme. Musicalmente stravedo per lui, mi piacerebbe anche se non lo conoscessi così da vicino. Ma se dovessi scegliere qualcuno che non conosco, non so se lo sceglierei tra quelli emergenti. Ecco, Tommaso Tota: un altro ragazzo bravo, direi lui. Molto underground ma comunque fortissimo. Ciao Tommy!

Milano c’è ovunque nelle tue canzoni, è evidente che sia una città che ami. Tre cose di Milano che non vorresti mai cambiare?

E’ una città che amo talmente tanto nell’insieme che non so trovarle (solo) tre cose. Non scadiamo nel banale dicendo Gattullo… beh, direi, le serate in primavera, quando comincia a fare caldo. E’ il momento top dell’anno in cui vorrei assolutamente vivere a Milano.

Poi amo il fatto che sia l’unica città europea in Italia: nel senso che tutto confluisce un po’ in Milano. A Milano trovi gente di tutta Italia, perché nel resto dell’Italia non succede, e Milano è ormai figa a livello socio-culturale perché ci arriva di tutto, anche dall’estero. La terza cosa? C’è la scena rap ma non c’è la scena indie-pop, di gente di Milano, ed è una cosa a cui vorrei partecipare.

Beh direi che ci stai riuscendo. Siamo a 155 mila ascolti su Spotify per Colazione da Gattullo. A proposito di Gattullo e Carolina… tutto vero, lei sa di essere stata l’ispirazione della tua canzone?

E’ una storia vera, molto romanzata, ma è quasi tutto vero. Non si chiama Carolina, certo. Sa che la canzone parla di lei. Abbiamo sempre affrontato l’argomento in maniera un po’ distaccata. Per entrambi la nostra preferita, però, resta Shazam.

[ndr. A quanto pare quella che preferisco di I miei migliori complimenti, dopo Colazione da Gattullo, non se la fila nessuno ed è Alle Fragole, cosa che a Walter ha fatto ridere molto]

Le cover degli album sono davvero belle.

La prima l’ho ridisegnata io. Batman e la tipa bionda, li ho messi davanti a Gattullo. La seconda è una foto che ho rivisitato con illustrator, Batman e Robin che si baciano, e li ho messi davanti al Plastic. Ho voluto rappresentare il bacio gay perché per me l’amore può essere qualsiasi cosa, non è soltanto etero: le disavventure di Walter e Carolina possono essere anche questo.

Adesso invece a cosa stai lavorando?

Credo di aver scritto almeno per i prossimi due anni! La prima la sentirete a metà marzo. Ci sarà una storia anche nei nuovi singoli, anche se le canzoni non saranno così legate ma avranno anche loro una certa coesione.

I prossimi pezzi di I miei migliori complimenti li sentiremo – se tutto va bene – a metà marzo. Io non vi ho detto nulla ma se avessi ascoltato qualcosa (non dico di averlo fatto!) potrei dirvi che vi piacerà davvero un casino. Embhè? Taaac!

Ascolta la musica de I Miei Migliori complimenti su Spotify!

 

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