HYGGE | Intervista Indie Italia Mag
Di Marco Loop
Il diciannovenne artista originario di Potenza “scrive canzoni dal 2016, oggi vuole solo il futuro ma lo vuole dentro una VHS”.
Con questa frase Hygge si presenta in ogni suo profilo social e già da questo piccolo assunto, e dalle poche foto presenti, il giovanissimo cantautore riesce a regalare una prima istantanea della sua proposta artistica. Le VHS infatti, a beneficio dei più giovani, erano il supporto tecnologico sul quale, fino alla fine degli anni 90, con una videocamera si potevano registrare momenti intimi e privati per poterli poi riguardare successivamente grazie ad un videoregistratore o, appunto, lettore VHS.
Già da questo aspetto emerge quindi una dimensione vintage e malinconica nella visone musicale del giovanissimo cantautore. Dimensione che caratterizza sia il pezzo in sè che il videoclip.
Abbiamo ascoltato “Occhi Rossi” primo singolo di Hygge
“Occhi Rossi”, opera prima uscita alla mezzanotte del 30 novembre su Spotify, è fondamentalmente un pezzo Pop che si snoda su sonorità elettroniche e su una linea vocale basica. Probabilmente questo rappresenta il vero punto debole della canzone.
Intimista nel testo, in cui l’autore cita nomi di amici e luoghi specifici, racconta momenti ed istantanee di vita personale vissuta, o, come ci ha confidato lo stesso Hygge, ancora da vivere.
Il tutto viaggia su un confine molto sottile tra l’evocazione dell’immaginario e realtà vissuta.
La canzone ha delle sonorità decisamente retrò, il synth e la drum-machine che la fanno da padrone in tutto il pezzo regalano un’atmosfera a cavallo tra anni ’80 e anni ‘90 .
Il risultato è un brano che strizza l’occhio in maniera importante alle nuove leve del pop italiano. Si sentono chiare ispirazioni ad artisti come Gazzelle e Niccolò Contessa, e a tutto il movimento “Indie” in generale. Tali ispirazioni sono ammesse e confermate dallo stesso Autore che, contattato da noi, ha citato anche Mecna tra i suoi artisti di rifiermento.
Il singolo è stato accompagnato dall’uscita del video su You Tube.
Il videoclip conferma le impressioni che emergono ascoltandola canzone.
Per i 3.42 minuti di canzone seguiamo un improbabile signore di mezza età che, tra sguardi allucinati, colori psichedelici e tentativi di occultamento di cadavere, sembra compiere un viaggio che a tratti appare reale e a tratti pare quasi onirico.
Anche il video rimanda bene la sensazione malinconica che la canzone trasmette.
E’ infatti significativo in questo senso il passaggio in cui il protagonista tenta, con una pala, di fare una buca nel cemento. Cosa che ovviamente non gli riesce e lo lascia frustrato seduto per terra.
Un ultima menzione lo merita il nome del progetto e la sua derivazione. Così come ci spiega lo stesso cantautore HYGGE “è una parola Danese e descrive la sensazione che si prova quando fuori nevica e tu sei in casa con le persone a cui vuoi bene”.
Il giudizio definitivo su questo Artista è rimandato almeno fino all’uscita del prossimo singolo che sarà presumibilmente a Gennaio 2019. Sperando che lo stesso Hygge possa fare quello scatto di maturità artistica che gli permetta di caratterizzarsi in maniera ancor più decisa, offrendo un prodotto musicale che sia veramente personale ed originale.
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