Volpe | Intervista Indie Italia Mag
Di Camilla Baldini
Volpe è un progetto di musica cantautorale/elettronica nato durante l’estate del 2016.
Dietro questo nome troviamo Nicola Gaddi, il cantautore toscano classe ’92 che è rimasto talmente affascinato dalle sonorità e dai mondi elettronici da decidere di mescolare le proprie idee acustiche con quelle del chitarrista e tastierista Lorenzo Bertoni e del Producer Valentino Monti. Creando un mix leggero, fresco ma a tratti anche nostalgico
Il 26 ottobre esce il suo primo album dal titolo ‘”Fuori dalla Tana” si tratta di un lavoro frutto di quattro anni di stesura, è un punto di partenza disegnato dai pensieri e dalle canzoni di Volpe. “Bene così”, brano contenuto nell’opera prima del cantautore è stata inserita nella playlist Spotify di Indie Italia Mag.
INTERVISTANDO VOLPE
Sappiamo che ti chiami Nicola e hai 26 anni, ma vorremo sapere meglio chi sei e da cosa nasce questo progetto dal nome così singolare?
Il progetto nasce dalla necessità di esprimere e di far ascoltare quelle canzoni che da tempo tenevo chiuse in un cassetto. L’intenzione iniziale era quella di incidere un semplice EP acustico, 4 tracce, avvalendomi dell’aiuto del chitarrista e tastierista Lorenzo Bertoni, da sempre amico e compagno di scrittura. Durante la preproduzione di questi brani, Lorenzo venne a contatto con un progetto parallelo di Musica Elettronica e Soul a cui stavo lavorando con il Producer e Dj Valentino Monti e suggerì di inserire quest’ultimo nel nucleo creativo. Le produzioni, realizzate nella nostra cantina/studio, vennero poi notate dalla etichetta livornese Vinile Produzioni Musicali che ha deciso di rilasciare il disco “Fuori Dalla Tana” ad Ottobre 2018.
Quali sono gli artisti italiani e stranieri che hanno ispirato la tua persona, progetto e percorso musicale?
Credo di dovere moltissimo a Niccolò Fabi e pure alla Cantantessa Carmen Consoli. Il suo disco “Lanfiteatroelabambinaimpertinente” rimane una delle cose più belle ed emozionanti che io abbia mai sentito. I Bob Moses sono un altro grande punto di riferimento per me e per i miei musicisti, ci hanno messo in contatto ed il loro “Days Gone By” è un capolavoro assoluto.
( ieri è uscito il riassunto personale di un anno degli ascolti su Spotify ) quali sono le canzoni che hai ascoltato di più quest’anno??
Il mio Spotify è un luogo davvero eterogeneo! Convivono pacificamente nel mio profilo tutte le produzioni di Carl Brave, i dischi di Willie Peyote e quella meraviglia di “Oltremare” ultima prova del sassofonista salentino Raffaele Casarano. Possiamo infine trovare una serie di raccolte di Bossa Nova e di standard Jazz cantati dall’unico e inimitabile Chet Baker. Una Torre di Babele musicale insomma.
Prima di questo progetto, hai fatto altro nel mondo della musica? Quando hai capito che questo era il tuo posto?
Sono stato il cantante e l’autore di alcuni progetti giovanili naufragati dopo pochi anni di attività. Sono state esperienze importanti che non solo mi hanno insegnato come rapportarsi con i propri musicisti ed amici, ma anche a gestire la mia scrittura ed il modo in cui salgo sul palco ed interpreto le mie canzoni.
Non ho ancora capito quale sia esattamente il mio posto. So che mi piace vivere e scrivere di quel che vivo, costruendo storie, ma anche raccontando i miei sogni e le delusioni. Per adesso mi accontento di aver capito cosa è che voglio davvero raggiungere.
C’è un messaggio che vuoi far arrivare? Ci vuoi comunicare qualcosa nello specifico con i tuoi testi?
Ci sono molti messaggi che vorrei far arrivare attraverso la mia musica ed ogni canzone possiede il suo. Credo che il tema più importante sia quello della gentilezza, del capire gli altri, per vedere meglio il mondo attraverso i loro occhi. Se avessimo il coraggio di guardare anche il dolore negli occhi, sarebbe molto più difficile compiere un atto contro qualcuno e molto più facile concedersi e al tempo stesso ricevere qualcosa.
In questi 4 anni, dove ti sei dedicato all’album, da cosa ti sei fatto ispirare?
Mi sono lasciato ispirare da tutto ciò che ho vissuto, sono sceso in cantina con i miei strumenti ed i miei amici ed ho provato a raccontar loro delle storie sottoforma di canzoni.
Il 26 ottobre è uscito “Fuori dalla tana” , sta andando come pensavi? Sei soddisfatto?
Sono molto contento dell’uscita del disco, sia perché è stato accolto positivamente ed è riuscito a posizionarsi alla #17 delle Top 200 Italian Pop Releases su iTunes, ma soprattutto perché è il modo che ho per dire che esisto. Ho una voce sottile e spesso canto in modo delicato, far saper al mondo che sono qua non è sempre facile.
A rendermi orgoglioso è anche la famiglia che questo disco ha creato, il modo con cui lavoro con Lorenzo e Valentino e la fiducia che il nostro produttore Marco Baracchino della Vinile ripone in me e nei miei musicisti.
Ultima domanda ma non per importanza. Sei felice? Dicci come stai..
Mi piace l’essere umano che vedo allo specchio. Lo vedo concentrato nel suo lavoro nonostante alcune brusche sterzate e qualche cambio di programma. Da tempo però la felicità è per me un concetto più ampio, rivolto alle prospettive comuni, ai sogni dei ragazzi e a quella cosa che cantiamo da sempre e che molti chiamano amore. Vedo famiglie viaggiare su ponti che crollano, ragazzi andare ad un concerto senza più tornare a casa e altre mille orribili notizie alle quali ci stiamo lentamente abituando, come un’assuefazione. E non lo so se me la sento di definirmi felice oggi in Italia, preferisco pensare che la felicità possa trovarsi proprio nel cercare di rendere migliore il mondo e tutti quelli che ci stanno attorno.
Ti ringraziamo per la tua disponibilità.
Vediamo e ascoltiamo il nuovo progetto di Volpe, il videoclip del singolo “Reazione Inversa”.
Siamo gli stupidi prodotti di una Reazione Inversa.
Siamo quello che resta quando tutto torna al suo posto.
State connessi 💥🦊💘