Massimo Bartolo, in arte BERT, è un cantautore classe 1988 nato in un piccolissimo paesino in provincia di Reggio Calabria e “migrato” a Cesena (FC) all’età di 12 anni.
Senza niente (con te) è il nuovo singolo uscito il 9 settembre su tutte le piattaforme musicali e in rotazione in radio.
Bert, figlio romantico del nuovo pop italiano, canta di emozioni e relazioni, dei cambiamenti e della fragilità nell’affrontarli.
Ricordi rinchiusi in fotografie che sembrano non appartenerci più, la vita che va avanti e ci porta altrove, la consapevolezza che i momenti che amiamo tenere vivi nella memoria restano eterni soltanto in due luoghi: nei posti in cui nascono e dentro ognuno di noi.
In realtà li vedo ancora così (anche se non son più un ragazzino),la musica rimane qualcosa di davvero speciale e gli artisti , ognuno a proprio modo, rimangono un pò tutti supereroi. Addirittura qualche volta è capitato anche a me di provare questa sensazione, ripaga in parte tutti gli sforzi fatti fino a questo momento, è davvero una sensazione speciale.
Allo stesso tempo, il mondo della musica resta davvero complicato, c’è tanta carne al fuoco ed è molto difficile farsi ascoltare.
Nelle canzoni moltissimo.
Nella vita invece faccio un po’ più fatica, perché non riesco a trovare (quasi mai) una persona che riesca davvero a entrare in simbiosi con me.
In ogni caso, credo che nella musica ci sia l’essenza e quindi, sono molto romantico.
Ho tirato fuori un ricordo dei momenti di difficoltà che ho attraversato diverse volte nella mia vita e non sono mai riuscito a focalizzare cosa stesse succedendo. Poi ho osservato la stessa situazione su un’altra persona e ho capito tante cose, bisogni, attenzioni che avrei voluto anche io e ho cercato di alleggerire quel momento facendo qualcosa che avrei voluto facessero per me.
Si parla di cose molto semplici, che secondo me, hanno un grosso valore.
Il digitale ha cambiato un po’ tutto. Anch’io mi ritrovo a fare foto e video che poi non guarderò mai più.
Quando capita invece di avere tra le mani una foto stampata, mi fermo un attimo a pensare, ricordare…É un po’ come rivivere certi momenti che a volte, purtroppo, dimentichiamo.
Me li prendo tutti, assolutamente (e ringrazio). Se si parla delle mie canzoni, mi fa molto piacere che vengano apprezzate e capite, è una bellissima sensazione.
Con qualcuno è capitato anche di parlare di come nascono significati nascosti, sensazioni provate all’ascolto.
Per i complimenti “estetici” invece son più freddo, ma chiaramente fan piacere anche quelli.
Per me è importantissima. Mi ha insegnato tantissimo, ha migliorato il mio carattere in modo netto e deciso.Grazie a lei ho trovato un equilibrio interiore incredibile e soprattutto riesco a fermarmi per ascoltare: persone, canzoni, cose.
Sono me stesso e non c’è niente di male è una condizione importante da raggiungere, è la pace interiore, per quel che mi riguarda, e nella mia vita ci sono riuscito solo grazie a lei.
Fa parte della mia storia di quel periodo, mi ritrovavo Frida ovunque, mi sono appassionato alla sua vita, alle sue opere e ho trovato molti elementi in comune fra di noi.Una serie di circostanze di quei mesi poi (inizio 2018) mi han fatto pensare che Frida fosse davvero il mio destino, le ho dato le sembianze che per me erano familiari e ho voluto renderle omaggio facendola diventare la “mia Frida” e la copertina del mio primo singolo, appunto.
Una storia un po’ strana.
"Ma la vita, ma la vita, ti rivela sempre un mare di cose. Sotto i…
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