Bad Vanilla: “Il talento sta nella sperimentazione” | Intervista

Per chi avesse pregiudizi sul mondo della trap, Bad Vanilla è pronta a distruggerli.

 

Nata e cresciuta a Roma, questo mix di forza e dolcezza è cantautrice, beat maker trapper, ma i suoi primi passi nel magico mondo della musica hanno i tipici toni punk-rock degli anni 70. Questa giovane creatrice di suoni ci dimostra che dai Led zeppelin a Cardi B il passo può essere breve, se solo ampliamo la mente. Mondi meravigliosi e ricchi di sfumature si aprono a chi osa accostare cose apparentemente opposte. Il suo singolo Axl Rose è uscito il 2 Marzo di quest’anno, ma la ragazza dalla chioma rosa ha in serbo un EP quasi interamente autoprodotto, che uscirà a breve.

Intervistando Bad Vanilla

Bad Vanilla, trapper e beat maker romana. Ci spieghi brevemente cosa fa una beat maker?

Una beatmaker si occupa di creare beats per i propri brani e, in caso, anche per quelli di altri usando software come Ableton, Cubase, FL Studio.

Come mai Bad Vanilla?

Volevo un nome che rappresentasse le sfaccettature della mia personalità, e Bad Vanilla è proprio l’accostamento della componente forte a quella più dolce come la vaniglia, che tra l’altro amo alla follia.

Sei stata per un breve periodo la voce di una band alternative rock. Come è nata la scelta di intraprendere una carriera da solista?

In realtà io nasco come solista. Quella di cantare in una band è stata una fase, un modo di mettermi alla prova. Un’esperienza che, seppur breve, mi ha dato tantissimo.

Il tuo è un background punk-rock anni 70/80. Come e quando hai capito che la tua musica sarebbe appartenuta invece ad un immaginario trap?

Abbastanza recentemente, quando ho cominciato ad ascoltare artisti come Cardi B e Rae Sremmud. Questo genere mi ha affascinato a tal punto da voler provare a farlo e mi sono resa conto che mi dava modo di esprimermi al meglio.
Poi, come si può sentire anche in Axl Rose, tendo ad unire la trap ad elementi più rock o alternativi, che appunto fanno parte del mio background musicale.

Cosa pensi della scena indie-trap italiana? Come mai c’è così poca componente femminile?

Credo che la scena indie/trap italiana sia vasta, ma anche monotona.
La maggior parte degli artisti tende a fare sempre le stesse cose, sia musicalmente che per quanto riguarda i testi.
Tutti vogliono “imitare” qualcun altro, mentre secondo me il vero talento sta nell’ originalità e nella sperimentazione.
Con questo non voglio assolutamente dire che non ci siano artisti validi.
Per quanto riguarda la componente femminile, devo dire che ultimamente sta venendo fuori. È ancora in forte minoranza, ma probabilmente perché c’è ancora l’idea che la dona rapper/trapper sia meno credibile dell’uomo, quando negli USA ci sono donne che hanno il primato assoluto come Cardi B o Nicki Minaj, che tutti conosciamo.

Ci anticipi qualcosa del tuo EP in uscita, interamente autoprodotto?

L’EP sarebbe dovuto essere essere interamente autoprodotto, ma sono spuntate fuori novità proprio in questi giorni di cui non posso ancora parlare purtroppo! Ma scoprirete tutto presto, promesso.

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