Lucas Lopez

Lucas Lopez da un taglio al passato con Velluto | Intervista

Lucas Lopez, classe ’97, ha pubblicato il suo primo singolo Velluto, accompagnato da un videoclip ufficiale. Il giovane cantautore, nato a Santiago del Cile, ci racconta come un semplice gesto possa essere estremamente importante nel passaggio da un momento della vita ad un altro.

Svuotare un portacenere pieno di sigarette, cambiare una giacca in velluto per indossare non solo metaforicamente un nuovo vestito; com’è difficile liberarsi dei ricordi del passato per intraprendere un nuovo viaggio? Dalla musica si può trovare la forza di rinascere ed è proprio quello che ci dice Lucas Lopez, dichiarando fin da subito le sue intenzioni, cantando “con questa canzone voglio sfogarmi un po’, questa situazione mi sta soffocando un po’“.

Intervistando Lucas Lopez

In Velluto si sente tanto l’influenza melodica della musica italiana quanto le sonorità R’n’B internazionali: dacci due nomi (uno italiano ed uno internazionale) a cui ti ispiri e perchè?

Per questo brano mi sono ispirato alle sonorità R&B di Alicia Keys e di Stevie Wonder (mi sono detto “voglio quel colore per la batteria e il basso”).
I due artisti internazionali che ho citato prima sono stati pane quotidiano da quando ero bambino.

Io non sono solito scrivere in italiano. Gli artisti italiani che mi hanno in qualche modo influenzato sono: Paolo Conte (con le sue sonorità internazionali) e Levante (artista che mi ha decisamente segnato dal giorno in cui ho assistito alla sua esibizione durante l’apertura di Paolo Nutini, Ferrara sotto le stelle 2015).

Dopo aver consumato la sigaretta e svuotato il posacenere, come dici nella parte finale del tuo brano, pensi davvero di aver messo un punto a “questa situazione che mi sta soffocando un po’”? 

Decisamente. Svuotare il posacenere è un modo di rappresentare il motto che seguo da quando ho cominciato a fare il cantautore: “volere è potere”. Nel mio caso ho deciso di credere in questa strada. Questo voglio fare per il resto della mia vita e mi sto avvicinando sempre di più, giorno dopo giorno. Siamo solo all’inizio!

Hai altre canzoni già pronte o affronti il processo creativo un passo alla volta? Perché hai scelto proprio Velluto come primo singolo?

Velluto è un estratto del mio EP in uscita a fine maggio. Ho scritto diversi brani, tra cui quelli presenti nell’EP. Questi hanno diverse sfumature, influenze musicali e non sono unicamente in italiano.

Ho scelto questo brano, tra quelli che ho scritto, come biglietto da visita, perchè lo ritengo molto significativo per il mio percorso da cantautore. Successivamente alla nascita di questo brano, sono riuscito a rialzarmi dalla fase di stallo in cui mi trovavo. Nel testo racconto di come ho deciso di dare una svolta alla mia vita, salutando il “vecchio me”, che era solito vivere nei ricordi del passato, accogliendo un “Io” rinato, pronto a vivere il presente.

Una domanda personale che spesso mette in difficoltà gli artisti perchè non c’è una risposta univoca: come avviene il processo compositivo nel tuo caso? 

I brani nascono in modo spontaneo. Non c’è una vera strategia. Lo sento quando arriva il momento di scrivere. Spesso mi è capitato di avere già musica e testo dentro di me. Ci sono volte in cui scrivo idee o registro linee musicali con il mio telefono, in modo da cogliere l’attimo!

A cosa è legata la giacca di velluto? E’ un’immagine metaforica oppure un riferimento a qualcosa realmente esistente?

La giacca in velluto di cui parlo era di mio padre. A lei si legano tanti ricordi e diverse tappe importanti della mia vita. La giacca in velluto in se fa riferimento al passato, cambiarla simboleggia il cambiamento della vita stessa.

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