Pier: “Ogni canzone è un racconto”
Pier, nome d’arte di Pierfrancesco Troviso, è un giovane cantautore di origini pugliesi. Classe 1995 suona la chitarra da più di 15 anni e dopo alcuni anni passati a suonare più che altro cover, da circa due ha iniziato un po’ per caso il suo progetto solista iniziando a scrivere musica e testi di ogni suo brano.
Cantautore dalle spiccate influenze ItPop, ha da poco pubblicato i suoi primi suoi due singoli “Ippocampo” e “Karma” che anticipano l’uscita del primo disco di Pier previsto per questa primavera ma attualmente in “stand-by” (così come tutto il paese) a causa dell’emergenza legata al coronavirus.
Le due canzoni sono, in modo diverso, entrambi dei brani introspettivi e malinconici. Grazie ad un linguaggio evocativo ma molto diretto, Pier riesce a regalare immagini in cui viene molto facile ritrovarsi. I suoi testi si incastonano a degli arrangiamenti in cui emerge chiaramente l’esperienza e l’abilità del cantautore pugliese come chitarrista.
I due brani, disponibili su tutte le maggiori piattaforme di streaming musicale, al momento non sono accompagnate da un video-clip, per una precisa scelta di Pier. Il giovane cantautore infatti, prima che sui social, vorrebbe conquistare il pubblico con i suoi live.
In attesa che questa emergenza sanitaria passi così da poter tornare a goderci la musica dal vivo, abbiamo scambiato due parole con Pier per conoscerlo meglio e farci raccontare dallo stesso cantautore pugliese la sua musica.
INTERVISTANDO PIER
Ciao Pier. Tu suoni da moltissimo tempo. Da dove è nata l’esigenza di iniziare un progetto solista?
Questo progetto è nato per caso e anche in segreto per così dire.
In passato ho suonato sempre con diverse persone in numerosi progetti e ho spesso pubblicato sempre e solo cover sui social. Raramente mi mettevo a scrivere e comporre qualcosa. Due anni fa invece cominciai a scrivere e suonare qualcosa di diverso che secondo me aveva del potenziale insomma, poteva arrivare alla gente. Quindi continuai a scrivere e a comporre sempre più spesso e con più naturalezza.
Nel frattempo stavo per terminare il mio percorso di studi all’università. Una volta laureato decisi che era giunto il momento di portare questo progetto fuori dalle quattro mura della mia camera e cominciai a registrare quello che sarebbe stato poi il mio primo singolo “Ippocampo” uscito ad ottobre dell’anno scorso.
Da dicembre poi ho cominciato a fare live e insieme a diverse cover proponevo qualche mia canzone notando in quel momento chi mi guardava e ascoltava, ciò che trasmettevano le mie canzoni sui loro volti, e di contro ciò che mi trasmettevano i loro occhi. Mi sono arrivati messaggi positivi perciò sono sempre più convinto di questo progetto, iniziato comunque da poco e smorzato da questa triste situazione.
Scrivi sempre sia musica che testi nelle tue canzoni?
Si. Le canzoni comunque nascono sulla chitarra e poi in studio di registrazione, con i vantaggi che abbiamo oggi, sperimento vari motivetti, suoni e strumenti da accompagnare alla chitarra, e il resto vien da sé.
E’ anche capitato che qualcuno mi proponesse un testo da mettere in musica ma ci provavo e fallivo perché proprio non lo sentivo mio.
Ippocampo e Karma sono due canzoni, in modo diverso, malinconiche ed introspettive. Di che cos’altro ci parlerai nel disco?
Di sicuro ci saranno canzoni meno malinconiche ma ugualmente introspettive, ogni mia canzone racconta qualcosa, ho molta cura dei testi che scrivo, non voglio siano scontati oppure insensati, non è nella mia filosofia.
Come stai vivendo questa particolare situazione di quarantena in relazione alla prossima uscita del tuo disco?
Molto male perché proprio per questa situazione credo che l’uscita del disco sarà rimandata dato che ci sono ancora varie registrazioni e arrangiamenti da fare. Purtroppo essendo in quarantena non posso recarmi allo studio di registrazione e continuare il lavoro da fare.
Non mi viene manco di scrivere qualcosa perché lo stare sempre in casa, non vedere gente, non uscire e fare esperienze diverse, non ti da un bel niente da raccontare. Avevo in programma anche dei live da fare ma purtroppo la situazione attuale non è da sottovalutare perciò sono stati tutti annullati.
Spero che tutto questo finisca al più presto così da poter riprendere la vita di tutti i giorni al meglio.
Hai collaborato con qualcuno in particolare per le varie fasi di produzione del tuo primo disco?
Non ho avuto grosse collaborazioni a parte i due musicisti che hanno registrato le parti di batteria e basso in Karma.
Sono previsti anche dei video-clip di Ippocampo o di Karma?
No, penso sia presto ancora e che ci voglia un notevole investimento di tempo e denaro che al momento non so se posso concedermi. Inoltre voglio credere che la gente si conquisti più nei live che sui social
Tu sei pugliese. Quanto è difficile cerare di affermarsi in un territorio dove, a volte, le occasioni latitano un po’?
Molto senza dubbio.
Tra dicembre e gennaio ho girato una ventina di locali a Bari per organizzare una serata live e solo due di questi me l’hanno concessa. Nella mia situazione bisogna accontentarsi al momento, molti locali hanno la filosofia di far suonare i professionisti, band o cover band, per andare sul sicuro a livello economico. Quindi quando vedono un ragazzo di 24 anni proporsi per una serata live si è un po’ diffidenti, come è giusto che sia tra l’altro, perché ho solamente 2 singoli sulla rete, pochi like, pochi follower, purtroppo spesso si ragiona così e non ci si fida più come un tempo.
Da qualche parte si deve pur iniziare, ogni cosa a suo tempo. Sarò paziente e deciso a continuare su questa strada.
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