New Indie Italia Music Week #40
La musica è una fortuna ed è la nostra vera terapia
Ezio Bosso
Nessuna obiezione: chi non ama rifugiarsi tra le note, classiche, rock, indie che siano, pur di allontanare qualsivoglia preoccupazione o semplicemente per godere di pochi minuti di libera fantasia?
Soprattutto, nel periodo socio-storico-economico che stiamo vivendo, oltre ad affrontare le quotidiane problematiche dell’umanità, combattiamo contro un nemico: forte, rapido, silenzioso che lentamente sta spegnendo ogni rapporto umano, progetto, sogno.
Con il dito sul tasto PLAY, il mondo appare già più bello!
Scopriamo quali brani potrebbero diventare la nostra prossima medicina attraverso le penne stetoscopiche dei nostri editor Alessandra, Ilaria, Sara, Cristiana, Nicolò, Antonella e Salvatore!
Catrame
Ascoltate questo brano, leggetelo, ascoltatelo e leggetelo contemporaneamente. Continuate così per i minuti successivi fino a quando non vi sarete resi conto che gli Zen Circus non ne stanno sbagliando una. Qui parlano del rapporto indissolubile dell’uomo con il proprio corpo, dell’uomo che inneggia alla libertà dimenticando di essere nato legato ad un cordone ombelicale. Poi viene il momento della ricerca spasmodica di verità dietro la quale corriamo per tutta la vita, e qui ci ricordano che è inutile affannarsi se mentiamo a noi stessi. Potremmo anche trovarla, ma poi ci si ripresenta di fronte la realtà dei fatti, quella che tanto odiamo, proprio come dei sassi che, lanciati in uno stagno, scompongono la forma dell’acqua, fino a quando non ritorna come prima ed eccoci lì, di fronte al peggior nemico dell’uomo: se stesso.
The Zen Circus: 9
Campi Elasi (EP)
Elasi si erge prometeicamente all’emulazione divina, scegliendoci così tra i suoi prediletti per varcare la soglia dei suoi Campi Elasi. Non si vedono né aureole né santi, eppure, l’ascesa aurea ci fa prendere il volo verso punti inesplorati dell’universo della musica. Elasi, seppur elevandosi al cielo, non dimentica che, come le divinità greche, abbiamo una componente di errore, proprio perché umani. Alla fine, siamo fatti per sbagliare, per evolverci, ma siamo anche fatti per esplodere di godimento: e quindi che male c’è?
Elasi: 8
Léon
Se gli alt-j hanno dedicato una canzone a Mathilda, i Melancholia ne hanno dedicata una all’altra faccia della medaglia, al protagonista dell’omonima pellicola, Léon. Una lettera d’amore postuma, che solo il magnetismo di una voce così penetrante può colpire allo stomaco. Ma non solo. Lo strazio della solitudine e il tormento di un amore impossibile, seppure siano sentimenti amari da mandare giù, si materializzano, grazie ai Melancholia, nella nenia che vorremmo ascoltare ancora e ancora.
Melancholia: 8,5
Come fai tu
Un pezzo lento e sussurrato, dolce e amaro allo stesso tempo. Si sorregge su una similitudine, necessaria quanto fondamentale per rimettere insieme i pezzi di un mondo andato in frantumi. Come fulcro la malinconia che ti assale anche dopo essere andato a ballare. Eppure, intorno a questo sole spento, zampilla la voglia di rialzarsi e di baciare le cicatrici e i lividi sul cuore per ricostruire, dolore dopo l’altro, la propria felicità.
I Segreti: 7,5
Axos
L’Anima Mundi, o anima del mondo, è per i platonici “il principio unificante e vitalizzante della complessità del cosmo”. Ciò che viene comunemente inteso come universo, ovvero, come suggerito dall’etimologia del termine, un “tutto intero”, si affaccia, allora, a un orizzonte di diversità e molteplicità. E questo discorso abbraccia alla perfezione un album di cui Anima Mundi è il titolo, cioè l’ultima fatica discografica di Axos.
Già nella nostra esperienza quotidiana, un disco è una raccolta di brani differenti tra loro, unico, ma al tempo stesso diverso, proprio come il mondo. E, ancor di più, proprio come quel mondo che Axos ha voluto cantare da svariate prospettive che, grazie a maturità di scrittura ed esplorazione sonora, risultano tutte affascinanti e coinvolgenti.
Axos: 9-
Amarcord (ALBUM)
A distanza di oltre un anno dall’uscita del suo primo album “Inno”, Mameli pubblica “Amarcord”: un disco di 10 brani di cui figurano anche collaborazioni con artisti del calibro di Alex Britti e Lorenzo Fragola.
Mameli fa parte dei talenti della nuova leva dei cantori italici; la sua è una penna pop che non annoia e che è in grado di tramutare piccoli momenti di quotidianità in totem di contemporaneo romanticismo. Con questo suo nuovo progetto dimostra una ulteriore maturazione lirica e compositiva. In questo disco, inoltre, coesistono sonorità diverse che spingono l’ascoltatore a non fermarsi ad un’analisi distratta ma ad avventurarsi alla scoperta di tutte le tracce: dalla prima all’ultima. Nei brani di Mameli c’è la vita che scorre tra le vie di Milano tra un abbraccio, un sorriso di complicità, un ti amo e un addio.
Mameli: 7,5
Qui (ALBUM)
Riportare la musica al centro dell’universo, con le canzoni che si prendono il loro tempo tra luoghi immaginari e testi poetici scritti con amore. Chapeau a Bonetti per il suo modo di essere un cantautore, così romantico e a tratti quasi vintage, in un mondo che va sempre più veloce con la bellezza che sembra diventare più un costo e non un valore.
Un disco che dimostra che abbiamo bisogno di sognare, di vivere l’arte lasciandoci trascinare nel vortice dell’emozioni che ci provoca, imparando a scoprire il fascino di chi sa raccontare una storia che può essere semplicemente la nostra.
Con le sue parole, quasi sussurrate ci sembra rassicurare su quanto non sia poi così male la vita di provincia e di come bastino poche cose per essere felici, senza sacrificare la nostra vita ad nuovi dei o sogni che si trovano chi sa dove, o più semplicemente che poi neanche esistono.
Bonetti: 9
Scatola
Nessuno può rubare ed impadronirsi della nostra libertà, neanche il nostro ego. Non è così insolito! Spesso si ci chiude talmente in se stessi, come se fossimo dentro una Scatola da cui è quasi impossibile uscire fuori, nonostante le pareti siano deboli. Raccoglierò quello che rimane di me, cosa ne rimane di me?
Forse la via di fuga è proprio davanti a noi, ma non vogliamo intraprenderla perchè se fai ciò che loro non farebbero non è un errore, sarai libero. Dovremmo solo non avere paura di essere liberi!
Gente: 8-
Latidutine
Questo mio vuoto non si riempie
Ma tanto ormai ci ho fatto l’abitudine
Appena posso prendo un volo
Cambio latitudine
Sicuramente questo non è il periodo migliore per viaggiare, così chiusi nella nostra stanza proviamo lo stesso a esplorare nuovi luoghi alzando il volume della musica. Nicolaj Seriotti ci da la conferma che anche gli artisti sentono questo bisogno di andare alla scoperta, così utilizzano se stessi e le loro capacità per compiere un giro all’interno dei propri sentimenti e paure.
Nicolaj Seriotti: 8
Adulti
Arriva un momento nella vita in cui si ci rende conto di essere diventati Adulti, ma senza alcun preavviso: è un tempo in cui è necessario assumersi responsabilità che prima pensavamo essere alla nostra portata, cercare un lavoro per poter essere indipendeti, lasciare la propria città se necessario, la famiglia e tutti gli affetti più cari.
Essere adulti implica anche doversela cavare da soli, contare solo sulle proprie forze: vi siete chiesti se forse lo siete già e non volete solamente accettarlo?
Mi scusi se mi isolo, vi sento un po’ all’unisono. Parlo a me da piccolo ed intorno ho solo un brivido.
Golden Years & maggio feat Memento: 7,5
La Domenica
Mischiare il sugo della nonna con un rigore di Maradona, per creare una domenica che sa di anni 80 ma ha anche un gusto di contemporaneo. I Manitoba si presentano ai Live di Xfactor con un brano che funziona, radiofonico, con all’interno ha un pizzico di filosofia e una punta d’amore.
Ma cos’è questa vita, e correre verso di te. Adesso che mi fai tremare, io perdo tutto e non m’importa. Stringimi un po’ se vuoi.
A volte dovremmo farci meno domande e passare più tempo con la persona che si ama, in questo modo spariranno almeno “La Domenica” tutti i nostri problemi
Manitoba: 7,5
Con Il Senno Di Poi
Solo quando una storia finisce iniziamo ad analizzare il percorso in maniera analitica: ho fatto almeno un milione di sbagli con te, ma allo stesso tempo ho fatto almeno un milione di sogni con te. Nessuno si pone mai il problema in itinere, ed è forse questo che distrugge ogni cosa: il non riflettere abbastanza.
Ti raggiungerò lottando contro i giganti e ti porterò soltanto il meglio di noi: forse è possibile rimediare, ma non sarà mai il momento giusto!
Marco Guazzone prod. Elisa: 7,5
Vittoria
Il percorso di Casadilego ai live di XFactor2020 inizia con il botto. Elisa porta sul palco Vittoria, inedito prodotto da Strage e Slait con le parole di Mara Sattei.
Il brano parla di una ragazza che non ha paura di diventare madre e porta in grembo la piccola Vittoria a cui la ragazza si rivolge direttamente, raccontandole di quanto già la ami prima ancora di averla conosciuta.
Il testo ha un enorme significato e Casadilego con la sua voce emozionante riesce a interpretarla in modo impeccabile.
Casadilego: 8,5
Bermuda
Tornare a casa per non uscire, e invece è il 15 marzo e non desidero altro.
In un momento in cui la paura di un ulteriore lockdown inizia a farsi sentire, il duo romano Amò ci riporta al primo #restiamoacasa, con un brano scritto proprio in un periodo difficile per chiunque di noi.
Io e te divisi dal mondo, ma quanto male fa.
Sono tante le coppie che si sono trovate da un momento all’altro a vivere la loro relazione a distanza, e sono tante le coppie che non hanno retto questa situazione, naufragando.
Bermuda nasce in un momento buio ma esce solo ora, con la speranza di fungere da lenitivo, facendoci ridere e regalandoci un po’ di sollievo
Amò: 8
I canini di Vlad
Due persone che si piacciono, ma che non possono stare insieme. Diversità, trasgressioni, silenzi e cupezza impediscono il realizzarsi di una forte passione. Parole mai dette e cose mai fatte. Una storia che si interseca con il mito del Conte Vlad e del principe azzurro. Così l’autore ci racconta il suo ultimo brano.
Una fiaba metropolitana che non potrà mai realizzarsi. Ciò che invece si realizza è un brano potente, con sonorità che si muovono tra l’elettronica, l’indie, il pop e il punk. Un sound familiare che allo stesso tempo ci porta lontano da ciò che siamo abituati ad ascoltare.
wLOG: 7,5
Monte mario
Non è un solo gioco di parole, è un dato oggettivo: Scarda in questo brano scalda, bisogna ammetterlo. L’immagine creata è di lui intento ad abbracciare la diretta interessata, da immaginare perfettamente come la descrive, con la felpa stretta in vita e il tabacco fra le dita, mentre studia e si sbiadisce poco a poco. L’idea che ne viene fuori è dolce, è di chi prova a convincere l’amata a fidarsi in un susseguirsi di immagini che ricordano un amore semplice, condiviso in maniera semplice e cantato altrettanto. È nel ritornello però, che si avverte uno Scarda più pop. Non ci starà forse dicendo che è arrivata l’ora di abbandonare la via di chi scriveva di tutto pugno per abbracciare gli strascichi del pop di Tommaso Paradiso?
Scarda: 7
Serpente
Cmqmartina, fresca di XFactor, lancia subito un brano che disorienta già. Sì, è vero, la sua intenzione è quella di mostrarsi versatile, altrimenti non si sarebbe presentata con una sua versione di Dio come ti amo, ma forse era opportuno aspettare, di non presentare come primo brano post XFactor uno così pop, che rompe un po’ quell’aura di purezza e diversità a cui ci aveva abituati. Nonostante tutto, c’è da ammettere che la sua voce continua a convincere, in “Serpente” si riconosce il timbro di chi ci sorprenderà, armata di un ritornello forte, con un promemoria più che sicuro e che dà forza all’intero brano: “ci cerchiamo sempre senza trovarci mai”. È una storia di chi ama come un serpente ma che non cambia pelle. E il serpente come ama? Ascoltando il brano, si capirà.
Cmqmartina: 7
Se ridi
Se ridi ho paura di affogare è in questa strofa che si presenta a noi il romanticismo di Scrima, dolce come tutte le volte in cui chiede scusa nel brano, in cui urla delicatamente di voler essere grande per sentirsi all’altezza dell’amore qui cantato.. L’umiltà contraddistingue questo brano, e chissà proprio per questo è stato scelto tra i giovani di Sanremo. L’impeto della canzone è forte, ma non sovrasta la leggerezza della voce di Scrima, che dipinge letteralmente tutta l’ammirazione nei confronti di un grande amore.
Scrima: 7
Male
Eda Marì, concorrente di XFactor 2020 nella squadra Over capitanata da Mika, si esibisce al primo live del programma Sky come una vergine che emerge da una roccia futuristica. Un flow unico, caratterizzato dall’accento autoctono della cantautrice che da San Lucido, in provincia di Cosenza, ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo nella scena hip-hop italiana. Le liriche di Eda Marì graffiano il cuore dell’ascoltatore come le unghia di una tigre ferita pronta a scontrarsi anche il suo più acerrimo contendente pur di salvarsi. Uno stile compositivo e una attitudine che sembrano affiorare dalle trame crude del rap italiano degli anni ’90.
La forza di “Male”, è racchiusa in queste due frasi: “Non bere non fumare i tattoo fanno male, Non bere non fumare a me fai male tu”.
Ci sono vizi che ci porteranno alla morte, ci sono vizi che hanno un nome e un cognome: Relazioni Tossiche. “Male” parla proprio di questo, di una storia che nasce dal ghiacciaio della montagna dell’amore e che come un fiume rosso scende a valle sporcandosi di sentimenti malsani, sfociando poi nel mare della consapevolezza e della libertà urlata che pone la parola fine a un percorso amaro e logorante.
Eda Marì: 7
Rosé
Atmosfere medio- orientali da sceicchi anni Ottanta, con paillettes luminose e sfere argentate da discoteca pomeridiana della Roma Bene portano chiunque ascolti questa canzone in un viaggio al di là di ogni ragionevole immaginazione. Il mix è perfetto, con una voce sensualissima, quella di Laila Al Habash, che sa un po’ di Vacanze Romane con un richiamo esplicito a “Nove settimane e mezzo” quando candidamente dice svegliami con il cubetto di ghiaccio che nuota nel tuo rosé.
E’ già loop!
Laila Al Habash & Tatum Rush: 9+
La notte
La notte è una riflessione su quello che succede quando il sole va via e rimaniamo soli al buio con le nostre insicurezze e paure.
A volte sentiamo il bisogno di passare quei momenti con qualcuno per non lasciarci scalfire dai cattivi pensieri che sembrano svegliare proprio quando noi stiamo per andare a dormire.
La notte quindi può diventare una trappola pronta a inghiottirci tra le sue braccia, lasciandoci addosso un senso di fragilità, con il quale è difficile convivere.
KIIN: 7-