New Indie Italia Music Week #45

La neve che ha imbiancato parte della nostra Italia è un chiaro segno che la bella stagione è ormai un ricordo e che il Natale è alle porte!

Mai come quest’anno la rassegnazione ha trovato un caldo alloggio nelle menti e nell’anima di tutti noi, incapaci di cogliere quanto più di positivo ci possa essere: forse per la prima volta lo spirito del Natale prenderà il sopravvento su organizzazioni di cene, di acquisti folli per i regali e anche sull’incertezza del cosa indossare.

Semplicità è ciò a cui dovremmo auspicare, accompagnata da un ingrediente fondamentale: una playlist ad hoc che culli le nostre giornate a base di cioccolata calda e pigiama in pile!

Quali tra le nuove uscite, selezionate dai nostri editor Nicolò, Salvatore, Ilaria, Alessandra, Sara, Vernante ed Antonella aggiungerete ai vostri ascolti natalizi?

 

Un fatto tuo personale

Non dovremmo mai chiedere scusa per aver espresso e condiviso la nostra opinione, anche se non tutti possano apprezzare: la libertà di parola è un diritto di una società democratica. L’abisso che divide teoria e realtà è talmente profondo, però, che abbiamo paura a tuffarci: i tempi ci cambiano pure il senso di quello che scrivo, ho scritto e scriverò adesso.

Cerchiamo la nostra identità, cerchiamo di definire ed identificare ogni cosa, pure chi o cosa sia l’ultima ruota del carro. Quale legge umana o divina regola tutto ciò? Nessuna. Il nostro libero arbitrio ci porta a spaventarci per il modo in cui decidiamo di uscire di casa al mattino, ad avere sempre aspettative più alte di quelle che in realtà potremmo raggiungere. Il libero arbitrio della società, invece, osanna il bullo come idolo piuttosto che la vittima, chi evade le tasse piuttosto che chi, pur di adempiere al suo dovere di cittadino, rinuncia al pane in tavola. E il senso stesso di civiltà che è contro la natura.

Forse non ci importa davvero niente di far del bene, di voler bene o di essere voluti bene: dovremmo avere paura, invece abbiamo sempre un’ottima giustificazione per far finta di non vedere.

Si scrive la storia e poi si butta la spazzatura: è questo il peso che diamo alla società di cui siamo attori che interpretano contemporaneamente il ruolo di vittime e carnefici.

Fulminacci: 10

 

AHIA (Album)

AHIA è il passaggio dei Pinguini Tattici Nucleari dalla giovinezza all’età adulta e questo si nota da come viene visto l’amore in maniera più disincantata e meno spensierata. C’è la consapevolezza che spesso le cose non vanno come devono andare, ci sono storie finite male che continuano a vivere dentro i nostri ricordi, ma soprattutto c’è il coraggio di scoprire piano piano il proprio cuore, gettandolo in pasto al pubblico.

Inevitabilmente crescere può fare male mentre si cercano nuove certezze e bisogna affrontare la vita sempre più in autonomia.

Versare qualche lacrima può essere una dolce ribellione soprattutto in un mondo che vive di  “Per favore non piangere e non ci rimanere male”.

Pinguini Tattici Nucleari: 8,5

 

18 anni (Album)

Andate a cercare le caratteristiche del segno zodiacale Ariete. Le donne di questo segno sono ambiziose, dirette, energiche. Mai come nel caso di Arianna Del Giaccio, Ariete: mai un nome d’arte è stato così azzeccato. Chi ci crede, dirà che si tratta dell’influenza dei pianeti sulla giovane cantante, nata sotto questo segno di fuoco nel 2002. In ogni caso non si può negare che la determinazione abbia baciato l’artista della scuderia Bomba Dischi, che dopo l’eliminazione ai bootcamp di XFactor 2019, non si è più fermata. La gavetta è stata supersonica: è passato solo un anno dal suo primo singolo «Quel Bar» e il 3 dicembre Ariete ha fatto uscire il suo secondo EP «18 anni». Amori tossici, sigarette, insicurezze, ansie adolescenziali. Il titolo riassume le tematiche di un album che racconta la paura del passaggio dal liceo all’università, le difficoltà del diventare grandi. Con questo EP Ariete si è emancipata un po’ dall’influenza dei suoi modelli come Calcutta e Gazzelle e a tratti ha assunto sfumature di Franco127 o Carl Brave. Non so quanto ci resta ma vorrei tenerti qui, scapperemo da una festa e da un noioso venerdì. Lo sguardo di Ariete è quello di una ragazzina, ma riesce a descrivere in modo lucido e maturo il senso di instabilità della sua età. Chissà cosa combinerà in futuro!

Ariete: 7,5

 

Dietro Niente

Nei momenti di estrema confusione in cui abbiamo poco tempo per decidere o semplicemente non ci è bene chiaro cosa vogliamo fare della nostra vita, ci guardiamo allo specchio cercando risposte e certezze che non riusciamo a ricevere da nessuno: inciampo nel mio riflesso.

Vogliamo che qualcuno o qualcosa ci prenda e ci salvi dal nostro delirio senza portare indietro niente, arrivare in cima al mondo e dopo forse tornare indietro. La scalata verso la salvezza va affrontata in solitaria. Solo così i dubbi si scioglieranno, la fiducia in se stessi aumenterà così tanto, che tutto sarò chiaro e soprattutto semplice.

La luna sopra il grande schermo è il nostro cinema all’aperto.

Sem, Leandro: 8,5

 

Dall’altra parte del mondo (Album)

“Dall’altra parte del mondo” è il primo, attesissimo, album di Gregorio Sanchez. Atmosfere lisergiche fatte di liriche e tappeti musicali che si adagiano sulle trame del colore di un dipinto astratto in cui perdersi per non tornare più.

Gregorio Sanchez è un abile compositore che non ama di certo seguire le mode e i dictat del mercato discografico odierno. La sua produzione artistica è contraddistinta da una elegante semplicità che ammalia l’ascoltatore con delicate descrizioni di aneddoti metropolitani che sembrano ambientati in scenari naturalistici. Una dicotomia stilistica che è il fulcro della produzione artistica di questo cantautore che ci invita a chiudere gli occhi e proiettarci lì dove vogliamo stare.

Gregorio Sanchez: 8

 

Polaroid

L’abitudine spesso è la causa principale della fine di una storia come se in questa vita non è passato inverno o estate senza te. Si arriva al punto di annullarsi, di non conoscere più se stessi, né l’altra persona: ma tu come eri prima?

Cosa resta? Un pezzo di vita immortalato dalla Polaroid, una fetta di esistenza persa, priva di emozione, di novità. Ti prego ora basta! Il momento di mettere all’angolo una storia ormai marcia è arrivato: non bisogna avere paura di ammetterlo.

Zuin feat Molla: 8-

 

Aurelia

Le tonalità dell’ultima traccia di Tersø hanno il sapore di una vecchia traccia elettronica venuta direttamente dagli anni Ottanta. La ascolti in cuffia, o senza, e  ti viene subito voglia di ballare alternando momenti lenti e più movimentati. Intanto, nonostante le atmosfere avveniristiche del sound, il testo registra quella nostalgia tipica del duo. Il cantautorato che si mischia al suono elettronico e arriva come un pugno nello stomaco, a ricordare tutto ciò che ci manca e a cui non avevamo pensato.

Le parole sono una poesia contemporanea che evoca ciò che si è perso, ma che forse è destinato a tornare ancora e ancora: scompariremo nell’acqua ma, ci metteremo millenni, come sacchetti di plastica.

Tersø: 9

 

Squalo maiale

Squalo maiale è l’organismo ibrido di THEMORBELLI, nato prima sul palco insieme ai Drumpapaya e poi convertito in album digitale disponibile su tutte le piattaforme.

Un OGM sconosciuto al mainstream, nel quale si dimostra che sperimentare, inventare e saper raccontare storie dolce amare non solo è possibile, ma è anche una bellissima follia che prende vita.

8 Tracce che ci trasportano in un viaggio lisergico tra “Moscerini nello spazio” e feste alla “Il grande Gatsby”, regalandoci un biglietto per “Acapulco solo andata”. Alla fine dell’ascolto da una parte ci sentiremo felici come Johnny Depp in “Paura e delirio a Las Vegas” e dall’altra un po’ incazzati con un mondo ingiusto e diseguale.

THEMORBELLI e Drumpapaya: 8,5

 

Caramella

Quale gusto di caramella sarà quella del nuovo pezzo di Germanò? Lui stesso suggerisce che sia quella prescritta dal dottore quando torni da una guerra, quella che si combatte ogni giorno contro i propri mostri. Intanto su un ritmo elettronico, che rievoca allegria e spensieratezza, Germanò ci racconta una storia tutta diversa. Una storia in cui un figlio degli anni Novanta, passeggiando tra le strade di Milano, prende consapevolezza della noia e della vacuità di una vita dove neanche piangere serve più: ho visto l’alba morire da sé e tu non eri qui accanto a me. Ciò che vogliamo è sempre ciò che non abbiamo.

Il brano traduce un’emozione forte, di quelle che fanno venir voglia di correre forte verso una destinazione che non hai più.

Germanò: 8+

 

Stare bene

Se passa un uragano qui non trova niente da devastare e forse è meglio così, così impariamo a ricominciare. Ma voglio stare bene!

Canzone manifesto quella dei Manitoba, usciti qualche puntata fa da X Factor, ma già pronti ad entrare nei loop delle compilation. I suoni elettronici aiutano ad aumentare la dose di questa dichiarazione gridata dalla voce di Giorgia, con la solita sicurezza di chi non si arrende all’evidenza di una vita che scivola via tra la noia, la devastazione e allo stesso tempo quel desiderio di riprenderla in mano e di farne ciò che si vuole. La voce di Filippo, molto più bassa e dimessa bilancia l’apatia dell’urgenza di fare qualcosa con l’obiettivo, non troppo ambizioso, di stare semplicemente bene. Dopotutto è ciò che ci auguriamo tutti. 

Manitoba: 8

 

Barren

“Barren” una storia emo tra la provincia e IT, che brucia come una fiamma dentro al petto.

Un grido per gli esclusi, per chi non riesce a trovare il suo posto nel mondo ed esprimere tutte le sue potenzialità. Per chi promette di comportarsi bene, ma poi continua a sbagliare cercando di fare la scelta giusta.

La vita è un bosco fatto di erba alta, spine, precipizi e animali pericolosi, dove è difficile trovare il giusto sentiero per tornare a casa sani e salvi.

Le Astronavi: 7,5

 

Ultimo sguardo

Noi, macchine fotografiche in cerca di un ob(b)iettivo tra le vie di questa vita sfocata. Ci sfioriamo senza mai toccarci, la nebbia ci bacia rendendoci invisibili. Saranno i nostri cuori ad illuminare il cammino e farci incontrare dentro una fotografia in cui ci stringiamo e ci teniamo per mano.

“Ultimo sguardo”di WDOPPIA è un brano urban dalle sfumature modern rNb intriso di romanticismo e malinconia che coinvolge e commuove l’ascoltatore. Il brano è accompagnato da un videoclip caratterizzato da un’ottima fotografia e dai personaggi dall’estetica iconica che strizza l’occhio alle serie tv queer di maggiore successo come “We are Who we Are” o “Skins”.

WDOPPIA: 7,5

 

Savoia

Il ricordo di un amore passato, che si trasforma in polaroid da conservare appese al muro, in contrasto con una lei che ha già dimenticato tutto e ricomincia a fare fotografie. I soggetti vedono il mondo da due punti troppi diversi per ricongiungersi ormai, secondo gli Antartica: come accade ai Savoia che sono legati solo al loro passato di sovrani. Ogni anno, però, in un loop emotivo, rivivono la gioia e i dolori dell’Unità d’Italia. Insomma, una nuova frontiera dell’amore “principesco”.

Antartica: 7+

 

Un giorno intero

Hey, tu cosa ci fai ancora con la testa sotto il cuscino? Dai su vestiti! Cos’hai da fare a letto un giorno intero? Un caffè ci schiarirà le idee e ci darà la carica di affrontare anche oggi la giornata. Ti ricordi come era bello quando da bambini bastava un raggio di sole fuori dalla finestra per metterci su un sorriso e far brillare i nostri occhi d’incanto? Lo so che la paura spesso è muta, ma chi non sorride mai potrebbe anche perdere la testa e chi non si affaccia mai non potrà nemmeno cadere. Dai, tirati su che la paura non è un freno!

MOCA: 8

 

Kublai

Due anime che collimano in una voce sola, come quelle del mercante veneziano Marco Polo e dell’imperatore Kublai Khan, per l’appunto. Kublai, artista e disco, si uniscono nella musica elettronica e nelle parole poetiche di nove tracce che, come delle arie, restano aperte all’interpretazioni personale di chi ascolta. Un viaggio immaginario che affonda le sue motivazioni nella realtà, così come nella letteratura e nella filosofia. Un dialogo tra due amici che si dissolve in un unicum dialogico.

Kublai: 8+

 

L’odore delle rose

Ci sono dei momenti della nostra vita in cui tutto ci sembra scuro, insormontabile, attimi di sospensione, in cui sembra che il tempo si ferma e l’unica cosa che ci riesce bene è cadere nel vuoto. Per tutte le volte che ci sentiamo così, ci vorrebbe un Tonyno personale a cantarci la sua rassicurante L’odore delle rose, inno alla positività e alla speranza che, nonostante le tempeste emotive e i vortici esistenziali, alla fine dovrà per forza tornare a splendere come il sole.

Tonyno: 8+

 

Decisioni meteo

L’ultimo pazzo pezzo dei Rojabloreck trasuda di domande esistenziali e tentativi di risposte con i cliché delle leggende metropolitane. Di che colore sono gli specchi? Ma gli occhiali ti fanno sembrare più intellettuale? E se piove, ti senti sempre triste? C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo, direbbe qualcuno. Queste e tante altre improponibili risposte alle domande della banalità le potrete trovare in Decisioni meteo. Vi sfido a tirarne fuori un senso voi!

Rojabloreck: 7,5

 

Mal di gola

Una produzione mica da niente, quella di Zibba per il nuovo singolo di Beeca! Un po’ Nina Simone, un po’ Amy Winehouse, Beeca racconta i timori di una donna tanto giovane, forse troppo per un mondo ancora molto grande per lei. Chiede di essere se stessa, Beeca, “una sigaretta rimasta a metà”, cosciente che le patinature sono false e talmente fragili che vengono giù velocemente, come un paio di scarpe nuove che dopo due giorni sono già sporche. 

Il finale rimbalza da un lato all’altro del cervello come un monito senza soluzione: “molto di quello che credevi è morto, che credevi è mostro”. Beeca lucida, molto più di quanto non lo siano i boomer, canta con una voce caldissima una visione di un futuro tutto da cambiare, perché tanto le certezze del passato sono già scomparse da un pezzo. 

Beeca: 9

 

le mie canzoni amare

Ci sono pensieri che sono più forti di altri che ci assalgono quotidianamente e non riusciamo a scacciarli via nemmeno ascoltando una canzone. Anzi, può capitare di riconoscere un dettaglio tra la musica e i versi che parlano proprio di quello da cui stiamo scappando.

Le mie canzoni amare è un loop malinconico pieno di autolesionismo, dal quale cerchiamo di scappare, ma veniamo assorbiti come sabbie mobili che ci continuano a trascinare verso ricordi che ci fanno male.

Fosco 17: 7

 

Dopamina

Il racconto di un giorno qualunque di ognuno di noi, che perso tra le sue velleità e lo scrolling selvaggio, cerca di darsi un tono; perché magari non siamo noi il problema, bensì la dopamina di cui gli altri si fanno per essere così attivi anche quando il sole non è ancora sorto. Il canto di un uomo perduto nella polvere di una barba incolta e le mutande sporche, che però preferisce non cambiare, perché ormai la vita in webcam non necessita né di sobrietà, né di vitalità.

Marco Castello: 7,5

 

Divertimento & Giochi

Se le farfalle nello stomaco si spostano fino al cervello ci fanno vedere un mondo rosa dal quale siamo inebriati. Sembra di camminare sopra le nuvole, con leggerezza e la testa libera da tutto.

Il sound di questo pezzo dei VVENDI ci fa provare l’emozioni di chi è innamorato, facendoci lievitare dolcemente verso una nuova dimensione, nella quale ognuno può essere davvero se stesso senza pregiudizi e paure.

VVENDI: 8-

 

Fragole

Un’atmosfera ipnotizzante per il terzo singolo del duo ItPop/elettronico bolognese Vergine. Il sound plasmato da Pierpaolo Ovarella e la voce da bambina di Lucia Lareglia, che a tratti ricorda quella di Yolandi dei Die Antwoord, sono ormai il loro marchio di fabbrica. Fragole è un brano molto sensuale, come promesso dal titolo e dalla “fragolozza” gigante sulla copertina: afrodisiaca. Svestiti e poi svelati nelle tue favole. Scopriti davanti ai tuoi toyboy, ma consumami mangiando fragole. Un brano che sembra quasi la confessione di un tradimento a un diario segreto, schietta, ma piccante. Con le sonorità vintage, ma al tempo stesso futuristiche, il brano ricorda le produzioni elettroniche internazionali e ha pochi parenti musicali in Italia (ad esempio “Pop Porno” del Genio). Aspettiamo con ansia l’uscita dell’album d’esordio dei Vergine, prevista per la primavera!

Vergine: 7

 

Una Canzone di Natale

In occasione delle festività natalizie e dell’ultimo Dpcm, il duo romano ci regala il brano Una Canzone di Natale, brano con nota nostalgica anni 90’, creato per ravvivare il periodo poco convenzionale che ci troviamo ad affrontare.

Nota di merito per la copertina e il concept del singolo, che ritrae il nostro presidente del consiglio Conte come Kevin di “Mamma ho perso l’aereo”. La dicitura sotto il titolo del singolo “Una canzone di Natale, senza il Natale” è lo spirito del duo che, con ironia, incarna il desiderio di suscitare una risata in un periodo così paradossale.

Amó: 8-

 

che stronza

Che stronza è il nuovo singolo dei Lamette in collaborazione con Lunar. Il brano parla di un relazione di amore/odio, ma più in particolare di una ragazza per la quale chi canta ha perso la testa. Una ragazza che si traveste da angelo per nascondere il diavolo che è in lei.

Il significato della canzone è legato all’amore e alle relazioni difficili, nelle quali si viene manipolati da qualcuno che ha giocato con i nostri sentimenti, pugnalandoci alle spalle. Un brano in cui chiunque abbia sofferto per amore potrà rispecchiarsi.

Lamette, LUNAR: 7,5

 

Più grande

L’ultimo brano che Kamahatma ci regala nel 2020 è un viaggio metaforico per l’Italia e per i ricordi dell’artista che ci racconta di un passato trascorso con una ragazza, tra passi di danza, attacchi d’ansia e canzoni cantate. Si parte dalla Liguria, il buco in cui Kamahatma si perde tra Ventimiglia e una frangia, per arrivare poi a Napoli che eccezionalmente si sposta a est di Venezia. È certo però che in qualunque posto ci si trovi,  il brano è in grado di farci viaggiare spensierati, soprattutto  grazie al suo sound.

Kamahatma: 7

 

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