New Indie Italia Music Week #75

L’unico fuoco che non deve mai spegnersi è quello interiore: cosa saranno mai 50 gradi all’ombra per noi, fuochi su gambe pronti ad ardere al primo impulso di vitalità?

In questa calda estate italiana, lasciatevi accompagnare della nuove uscite selezionate dai nostri editor Alessandra, Nicolò, Benedetta, Salvatore, Ilaria, Pantaleo, Sara, Elena e Federica! Quale di queste canzoni sarà la colonna sonora di questo primo ardente weekend di fine luglio?

 

Paura di – A COLORS ENCORE

“Ho paura di morire solo quando son felice, quando mi sento al massimo nelle giornate più limpide”

Così inizia la nuova di Generic Animal, che stavolta ci culla tra i suoi pensieri più reconditi e tra i ricordi che finiscono nella memoria interna. “Paura di” è l’autoanalisi che ognuno di noi dovrebbe compiere, non solo quando ci si ritrova di fronte alle proprie fobie. Come quella ormai ancestrale e indomabile di oltrepassare le boe rosse quando si nuota in mare aperto. Il vuoto è pauroso e da sempre l’uomo cerca di riempirlo per razionalizzarlo, Generic Animal ci ricorda che l’unico modo che invece abbiamo è quello di affrontarlo, di oltrepassare i limiti, le boe rosse e finalmente godersi l’orizzonte. 

(Ilaria Rapa)

Generic Animal: 8,5 

 

JE ‘O TTENG E T’O DDòNG

La versatilità e la musicalità del napoletano non si smentiscono nemmeno questa volta. Ne è la testimonianza l’ultima mina dance di Bawrut e Liberato.

Vibes anni Novanta costellano un brano tutto da ballare in pista (attenzione non in discoteca, perché ancora non si può): che sia una spiaggia, il vostro salotto ma anche la vostra testa va benissimo, basta che ci si possa ballare, sfogare, esprimersi. Anche in questo caso Liberato non può che dimostrare che “o teng e to dong”.

(Ilaria Rapa)

Bawrut e Liberato: 9

 

Flowerchild (Album)

“Flowerchild” è il primo album di uno degli astri nascenti nello scenario dei giovani hit makers italiani. Lo avevamo conosciuto con “Coloriamo” che in poche settimane ha già conseguito 30 mila ascolti su Spotify. L’album di Konti Flowerchild, realizzato in collaborazione con Mike Defunto, è una raccolta di 5 brani dalle convincenti sonorità pop punk in cui trova spazio anche il rap. Una vocalità trasversale quella di Konti: timbro graffiato e un flow di tutto rispetto. Tutte caratteristiche che conferiscono credibilità ad ogni brano contenuto in questo album.

Tutti i brani contenuti in “Flowerchild” sono da considerare come potenziali hit grazie alla spiccata e definita identità artistica di Konti e alla cura nella produzione di Mike Defunto.

(Salvatore Giannavola)

Konti Flowerchild: 8

 

La verità

Bacia il colpevole se dice la verità, cantavano gli Afterhours, e questo è anche il filo conduttore del nuovo singolo di Joe Elle, “La Verità”, anche stavolta accompagnata da una produzione elettro pop come solo Le Mandorle sanno fare.

“La verità” è un brano che viene dal profondo, canta di scuse e di umiltà, esalta la necessità di redenzione quando ci si rende conto di aver sbagliato ed è per questo si prova a rimediare con un gesto d’affetto, una parola oppure una canzone, proprio come ha fatto Joe Elle. Fossi in voi prenderei spunto!

(Ilaria Rapa)

Joe Elle: 7,5

 

Samba delle catene

“Ho già fatto i conti col rimorso, col rimpianto e con il senso di colpa di merda delle chiamate non fatte, delle cose non dette”.

Nell’incipit del testo c’è tutta l’atmosfera di “Samba delle catene” di Zibba. Un brano che andrà a fare parte dell’EP Viola, secondo disco del progetto “Amore, morte e distrazioni” realizzato da Zibba insieme all’artista Camilla Jeanine. Il concept unisce l’arte alle parole e le musiche del cantautore ligure per formare un processo creativo e multimediale che si evolve di pari passo.

A differenza del primo e più spensierato EP Arancione, nel primo brano del secondo capitolo della trilogia si riscontra un sentimento più introspettivo e malinconico che riesce a regalare grande pathos ed emozione.

La scelta del titolo “Samba delle catene” testimonia i contrasti messi in musica da Zibba, nome d’arte di Sergio Vallarino. L’arrendevole certezza di sentirsi bloccati, della rabbia che ci accompagna a causa delle troppe catene fra polsi e caviglie e la speranza quasi infranta di non farsi inghiottire da questo tempo infame.

Chitarre acustiche, suoni d’acqua e pianoforti simil rhodes creano un’atmosfera “scura” che si apre poi nel finale con una batteria pacata ma piena di groove ed un coro di fiati protagonista. Davvero un outro magistrale per un brano che non può non conficcarsi dritto nel cuore di chi ascolta.

(Pantaleo Romano)

Zibba: 9

 

Il Calabrone

Il nuoto è lo sport più completo, il libro è meglio del film, il caffè come lo fanno a Napoli è imbattibile, bisogna bere due litri di acqua al giorno, il vinile ha un suono migliore, il mutuo è meglio dell’affitto.

Una lista di cliché, ecco come si presenta il singolo di Lorenzo Kruger.

E il povero calabrone non solo è entrato a far parte dei nostri numerosissimi luoghi comuni, ma in questo pezzo diventa una sorta di metafora dell’italiano medio. Perché non potrebbe volare ma, non sapendolo, vola lo stesso. Perché il calabrone dice cose banali, ma comunque lui vola.

Con acuta ironia il cantautore dipinge il vuoto degli stereotipi, la miseria di contenuti da cui a volte ci sentiamo circondati, perché ci sembra che con quattro frasi già sentite si possa dire tutto.

Con quattro frasi, tanto, il calabrone vola lo stesso.

(Benedetta Fedel)

Lorenzo Kruger: 8,5

 

Noia su tela

Serena Fusco è una cantante originaria di Reggio Emilia, classe ’94. Negli anni ha maturato diverse esperienze artistiche sia in Italia che all’estero. Dal 2021 si propone al pubblico come solista attraverso il progetto SERENA che esordisce proprio con “Noia su tela”, un brano electro-pop che trasuda di sensualità e che lascia intravedere una personalità decisa dell’artista che tra strofe rappate e strofe caratterizzate da una vocalità calda ci offre una finestra su una parte del suo mondo.

A volte restare soli è fondamentale per ritrovarsi e per capire quanto siamo abili e talentuosi nel sabotarci dedicando il nostro tempo alle persone sbagliate: “noia su tela, dipinto di ogni sera”, sfumato da rimorsi. Facciamo della nostra vita un dipinto che suona di colori, per iniziare a cimentarci nella nostra nuova arte del saper vivere, però, è fondamentale saper pronunciare la parola “fine”.

(Salvatore Giannavola)

SERENA: 7

 

Chillo

Che groove ragazzi, che groove che c’ha il nuovo brano di Toolbar. “Chillo” è un pezzo che ti mena dritto in faccia. Straniante, storto, imprevedibile ma in realtà sapientemente mixato. Del resto è lo stesso artista a dire spacco st’impianto scrivo h24 ed immagino che l’intenzione fosse quella di trasmettere questa prorompente energia a chi ascolta il disco. L’atmosfera di fondo è un mix di chill e soul con suoni elettronici e a tratti noise che impreziosiscono la produzione e fanno capire l’enorme lavoro che c’è dietro al brano. La ritmica molto complessa e sincopata rende difficile (ma evidentemente non impossibile) adattare la metrica del testo. Inoltre i cambi di tonalità spostano il centro sonoro del brano creando movimento. 2 minuti e 44 secondi di potenza che si chiudono bruscamente così come iniziano. Un breve ma intenso viaggio solo andata e senza ritorno che vi lascerà storditi ma felici.

(Pantaleo Romano)

Toolbar: 8

 

Glory Days

Nella retorica del rap è importante il concetto di noi contro loro. Disme, Vaz Te e Bresh fanno gruppo e sono pronti ad andare contro chiunque si metta di traverso sulla propria strada, portando un po’ di gangsta rap tra le spiagge della Liguria.

Il loro però non è il classico atteggiamento da macho che in America spopola tanto, ma una celebrazione di valori come amicizia e rispetto.

“Glory Boys, Glory Days”

(Nicolò Granone)

Disme, Vaz Te, Bresh: 7,5

 

Biancaneve

La nostra vita è un continuo porsi domande di ogni genere. Viviamo in uno stato confusionale perenne anche quando crediamo che tutto stia andando per il verso giusto: “Faiah dimmi il ritornello come fa? Non lo so, sceglilo tu che non mi va”.

Bisognerebbe solo spegnere il cervello e possedere un il tasto di “re-start”. Ma siamo umani, se non fossimo così la noia prenderebbe il posto di tutto il resto.

“È diventato un vizio manco volevo questo domani forse smetto”.

(Alessandra Ferrara)

Faiah: 7,5

 

Ninfee

Quanto è difficile galleggiare come ninfee tra le onde emotive dell’amore. Un bacio può far alzare l’alta marea, mentre una litigata si trasforma nella risacca, che sul momento sembra una cosa da nulla ma poi ci sbatte addosso senza possibilità di scansarci.

Una coppia che rischia di naufragare da un momento all’altro, con le abitudini che diventano barche dalle quali essere salvati.

“E vorrei dirti che l’estate è più bella di te, più bella di noi”

(Nicolò Granone)

Malpelo: 8,5

 

Aria

 

Dopo il successo di “Lampi”, il duo esce con un nuovo brano che vede la collaborazione di Irbis 37.

Un brano emotivo, che segue la falsa riga dei lavori precedenti. Una montagna russa tra le difficoltà, sia quelle legate alle relazioni e all’ambito sentimentale, sia quelle più intime, alla ricerca di una nuova aria, in grado di cambiare le cose. 

“Aria” è uno sfogo, in cui molte persone possono rivedersi e altrettante possono trovare un qualche tipo di consolazione. Una traccia profondamente malinconica, ma mai pesante, nel quale il tocco di IRBIS 37 aggiunge una nota sperimentale che funziona molto bene. 

(Sara Pederzoli)

Jack Out e K beezy 28 feat. Irbis 37: 7,5

 

Ritorno in Sicilia

“Sì, ritorno, ma questa volta da solo. Che poi nessuno ci dà mai le istruzioni per lasciarci d’estate. Non con tutto questo sole, tutto questo mare. 

Come si sopravvive a questo ora che non ci sei?”  

Ce lo dice Oratio insieme a Nicolò Carnesi come si fa, su un mood retrò perfetto per il tema. 

A chi è successo lo sa bene che lasciarsi durante la bella stagione può sembrare molto più facile di quello che è. Perché tutta questa luce, tutta questa obbligata allegria cozza con l’umore. E quindi viene voglia di sedersi sul fondo del mare, di nascondersi dietro ad un libro che ci aiuta a non pensare, o di cercarti dentro l’ennesimo fondo di bottiglia. Tanto non ti trovo. 

Come si fa a sopravvivere all’estate senza di te? 

“Con l’aiuto del mare, delle onde e la schiuma delle vongole”. 

(Benedetta Fedel)

Oratio, Nicolò Carnesi: 8 

 

Fu*ked up

Su una base elettronica e un letto di bassi, il mondo riparte al contrario.

Sì, perché Tish sa che a volte le cose non vanno come si spera e ci si trova in tre invece che in due. La nostra relazione è sempre stata un giro sulle montagne russe, io mi espongo e tu te ne vai, mi desideri e poi mi guardi mentre il treno parte.

Quante volte sono stata qua a pensare a come cambiare le cose. Però, a volte, va bene anche così. Va bene restare fucked up “e non ci penso più, come dice Sethu.

Ora basta, ho messo da parte le cazzate.
Dormo da sola sul divano.

(Benedetta Fedel)

Tish, Sethu: 7,5 

 

Elastico

Nelle playlist di canzoni in grado di trasmettere positività e di risollevare l’umore, non può mancare questo nuovo pezzo degli Aspettativa!

“Elastico” è un brano semplice, leggero, dal sound fresco, dove le voci dei protagonisti si coniugano perfettamente tra loro.

Il ritornello esplode e si ficca in testa, invogliando a ballare e cantare in una classica sera d’estate.

Dopo il primo ascolto, aggiungerete anche voi questo pezzo tra quelli dalle vibes più positive: provare per credere.

(Elena Caggia)

Aspettativa: 8

 

Il Patto

Sono sempre le cose più semplici che riescono a scuoterci di più: una gesto, una frase, un ricordo, una canzone. 

A due mesi dall’esordio con “Pianta e Uragano” ritorna ESDRA con un’altra perla cantautorale intima e delicata. 

“Il Patto” nasce da uno di quei momenti che segnano durante il corso della vita: l’approccio alla lettura. 

Nella storia di ognuno di noi ci sono libri che hanno segnato un passaggio importante, libri che ci hanno accompagnato e che magari hanno impresso una nuova direzione al nostro percorso. 

Il primo libro letto dal nostro fiore punk è Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, ed è proprio dal libro di Sepúlveda che nasce Il Patto, una ballata “dolcissima e potente che racconta una profonda necessità di dare e darsi senza chiedere nulla in cambio” 

Il primo libro non si scorda mai. Senza dubbio neanche una bel brano.

(Federica Vinciguerra)

ESDRA: 9

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