Rampuya, artista ragusano classe ’93, presenta il suo disco d’esordio “Brutte Abitudini”, uscito il 7 gennaio 2021 per ArtistFirst, in collaborazione con il produttore Champagne. Il disco è composto da 9 brani, ecco la tracklist:
“Brutte Abitudini” è senza ombra di dubbio un album dalle sonorità pop con testi profondamente influenzati dall’immaginario rap ed arrangiamenti che prendono come riferimento gli anni ’80 italiani. Oltre ai suoni classici della canzone italiana, Brutte Abitudini da spazio anche ad influenze techno e jazz.
L’album affronta in maniera diretta il disagio di un contesto sociale monotono. Spaccati di vita quotidiana ed il bisogno di sfuggire ad un destino già scritto ritornano nei brani di Rampuya. Il tutto condito da ironia ed un pizzico di malinconica nostalgia. Ecco cosa ci ha raccontato Rampuya riguardo al suo disco d’esordio.
Paranoia totale ma anche liberazione. Quello che mi auguro, comunque vada, è che rimanga qualcosa di ciò che abbiamo fatto, di aver usato le giuste parole e di aver toccato i tasti giusti.
Chi sono? Uno a cui piace complicarsi la vita e che in preda a deliri notturni fa mea culpa scrivendo canzoni.
Nel mio caso è stata una cosa fisiologica. Da tanti anni mi dedico alla musica, ma farlo più seriamente ha avuto tutto un altro sapore, avevo voglia di darmi una possibilità e dare la possibilità alla gente del posto da dove vengo di credere ancora in qualcosa… qui la gente fa fatica a credere nei sogni e nelle proprie passioni e noi avevamo voglia di ri-accendere un barlume di speranza.
I testi sono stati scritti tutti in momenti diversi, durante l’inverno scorso, quasi tutti a notte fonda, o in macchina. Ascoltavo le basi in auto, registravo con il cellulare, poi una volta arrivato a casa riordinavo le idee e si registrava seriamente, una volta visto che il materiale era consistente, abbiamo pensato di racchiudere tutto insieme.
Si, penso che il disco, a partire dalle strumentali, sia un bel viaggio nel tempo attraverso varie epoche.
Credo l’ispirazione iniziale sia partita da un ricordo di me da piccolo nell’auto di mio padre durante uno dei tanti viaggi che facevamo verso Foggia dai miei parenti, dall’autoradio: Pino Daniele, Battisti, Dalla, De Andrè, il ricordo della semplicità e della forza di quei testi mi ha sicuramente ispirato molto, anche se chiaramente aver fatto parte di realtà principalmente hiphop e dancehall, fino a pochissimo tempo fa, ha fatto il suo.
Mi piace molto il fatto che l’attenzione del mercato musicale si sia spostata finalmente su generi che prima venivano reputati meno rilevanti, d’altro canto è anche vero che dobbiamo dimenticarci la visione romantica secondo la quale un artista che ha un vero talento è destinato automaticamente ad esplodere, ci vogliono molte risorse per dare alla luce e poi visibilità ad un progetto musicale che punta a qualcosa di concreto, per questo ogni tanto vediamo spuntare queste meteore con grossi budget, in fissa per la musica come un bimbo con un gioco nuovo, togliere spazio ad artisti che potrebbero dare sicuramente di più alla musica di un semplice tormentone o qualche trend su tiktok studiato a tavolino, perché ormai tutto a quello si riduce alla fine: hype, like, follow, views e poi la musica spesso è inconsistente, questo vorrei cambiasse.
Amici, godiamoci la nostra inevitabile estinzione in questo nuovo scenario apocalittico, ascoltate “Brutte abitudini” e fate l’amore.
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