Vinnie, cantautore e pianista palermitano, in bilico tra il pop e nu-soul, ha fatto uscire il suo nuovo singolo, “Camera 7“.
Il brano continua il percorso del giovane artista verso sonorità sempre più contemporary R&B. Anche “Camera 7” non abbandona tuttavia la vena pop di Vinnie che avevamo sentito forte e chiaro in pezzi come “Fama” e “Cliché”.
Le sonorità del nuovo singolo sono leggere e ampie, come una boccata d’aria, e provano a raccontare – in modo ossimorico ma sempre semplice – i sentimenti e i pensieri di una complessa Gen Z. Le allusioni sono molte, ma non si perdono in complicati voli pindarici, rimangono sempre ben ancorate alla realtà.
“‘Camera 7’ è popolata da esperienze ed immagini del mio passato, un luogo che continua a chiamarmi a sé, seppure sia consapevole del rischio di restare intrappolato al suo interno”.
Questo rivela Vinnie riguardo al singolo che, insieme ai due già citati, confluiranno nel suo nuovo EP, di prossima uscita.
È stata una scelta dettata innanzitutto da una svolta nei miei ascolti. Prima consumavo (e mi ispiravo) tanto ai big dell’indie italiano, come Frah Quintale o Franco 126, da cui sicuramente ho imparato molto, soprattutto per quanto riguarda l’approccio ai testi e la scelta di uno stile molto diretto. Ultimamente, invece, ho virato verso un’altra direzione, quella del vero R&B e del Soul. Di conseguenza, ho cominciato a prendere spunto da artisti come D’Angelo ed Erikah Badu.
La Camera 7 è un luogo fisico ma anche e soprattutto mentale, un limbo che ti trascina tra tristezza e felicità con una facilità disarmante.
“Camera 7” è una stanza mentale ed onirica, perciò volevamo che il videoclip evocasse un contesto sospeso, fuori dal tempo e dalle mode. Villa Boscogrande, in questo senso, rispondeva perfettamente alla nostra esigenza.
Trattandosi di una location storica di grande eleganza, i richiami al cinema classico sono venuti da sé. In più, abbiamo scelto un’attrice (Giorgia Garofalo) dai lineamenti quasi rinascimentali, che ha enfatizzato questa impressione. Giorgia ha saputo interpretare perfettamente il ruolo della “presenza” all’interno della “Camera 7”: quell’immagine mentale che ti pungola ed affascina, che a volta ti sfida come una Lolita ed altre ti intenerisce come una Alice sperduta.
Per quanto possa sembrare una banalità dirlo, i miei pezzi vengono davvero dal cuore. Ho cominciato a prendere la penna in mano per la prima volta durante il primo lockdown, proprio perché sentivo il bisogno di indagarmi e conoscermi meglio. In questo non sono mai cambiato: ancora oggi ogni brano che scrivo nasce dal bisogno di raccontarmi e di raccontare la mia vita. Poi, in un secondo momento, cerco di rendere le mie esperienze più universali e condividerle con le altre persone.
Onestamente oggi non saprei proprio dirlo… Sono troppo concentrato sul mio percorso e sulla mia musica attualmente. Mi piace pensare al presente e tenere i piedi per terra, posso solo dirvi che siamo già al lavoro sui prossimi singoli ed il mio Ep.
Per quanto riguarda il futuro ancora successivo, vedremo. Auguratemi buona fortuna!
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